Avvicinamento
Risaliamo da Tolmezzo la Strada statale n, 52 e ci portiamo a Forni di Sotto. Dalla via principale che attraversa il paese si scende a sinistra alla frazione di Vico e quindi si prosegue lungo la stradina che conduce al greto del Tagliamento dove si lascia l'auto (m 700, piccolo parcheggio).
Descrizione
La prima parte dell’escursione coincide con l’itinerario dell’anello di
forcella Lareseit a cui si rimanda per la descrizione. Dopo il guado sul torrente Poschiadea nella zona delle marmitte, il segnavia CAI prosegue nel bosco di
faggio lungo la destra orografica della valle fino ad arrivare in località Rubarai, al bivio (m 1026) con il sentiero recentemente segnalato che sale verso
forcella Col della Valle. Si tralascia ora il CAI 364 e si segue a sinistra il tracciato del CAI 364a (cartellino). Dopo un breve tratto lungo il bordo eroso del greto principale, si incontra un canale sassoso che va risalito per un tratto fino ad uscirne sulla destra per ghiaie instabili. Raggiunta una costa boscata ci si innalza a svolte rientrando poi nel bosco di
faggio che ricopre la valle del rio Chiarescons. Il sentiero sale con pendenza decisa portandosi più in alto sul greto del rio che va seguito per un tratto destreggiandosi tra pozze e macigni. Una freccia a destra segna il punto di uscita oltre il quale si riprende a salire tenendosi a poca distanza da una cascata con doppio rivolo. L’intersezione su un rio secondario segna la fine di questa prima parte del percorso che ora si allontana dal mormorio dell’acqua per entrare nel silenzio del bosco. Ha inizio così la parte centrale della risalita con il segnavia che ci guida senza sconti e senza grandi svolte a rimontare una ripida faggeta. Una macchia di conifere anticipa l’arrivo ad un ripiano con
abete rosso e
larice dove possiamo rifiatare iniziando a intravedere le prime rocce sulla sinistra. La tregua in realtà dura molto poco in quanto si riprende quasi immediatamente a risalire su terreno più aperto, tra arbusti,
mughi e bassi
larici, alla base dei ghiaioni che discendono dal Col della Valle. Superato un ripido corridoio tra i
mughi, lentamente ci si orienta verso sud portandosi verso la parte alta della valletta che discenda da forcella Col della Valle. Attenzione ora a seguire i segnavia che ci portano a rimontare sulla sinistra dapprima nel rado bosco e successivamente su prati inclinati. La traccia poco marcata attraversa un ghiaione e infine raggiunge il piccolo intaglio di
forcella Col della valle (m 1820) dove termina ufficialmente anche il segnavia CAI 364a. Dall’intaglio la vista si apre sulle due cime,
Vetta Fornezze a destra e Cengle Fornezze a sinistra, e sul catino tra esse compreso, mentre a lato, presso uno sperone, si stacca la via normale al Chiarescons. Noi invece scendiamo nel versante opposto per ghiaie andando ad innestarci su una traccia aperta tra i
mughi, ben visibile anche dalla forcella. Il traverso, interrotto da un piccolo greto, si esaurisce su un pascolo sassoso dove anche gli ultimi sbiaditi segnavia scompaiono definitivamente. Seguendo il percorso più logico si sale al ripiano detritico alla base del catino tra le due vette passando accanto ad una grande placca rocciosa inclinata. La solitaria valletta è ricoperta di grandi macigni sui quali fioriscono in estate
sassifraga verdazzurra,
sassifraga gialla e
campanula dei ghiaioni. Si continua quasi in quota fino a giungere in vista della evidente rampa che, a destra, costituisce la chiave di accesso alla cresta. Si sale quindi su un cordolo detritico a cui fa seguito una ripida fascia di erba e mughi che porta alla base delle rocce. Seguendo ora la rampa a sinistra, su terreno piuttosto inclinato e friabile, tra ghiaie e lembi verdi, si arriva in cresta. Destreggiandosi tra gli affioramenti rocciosi e la prateria alpina punteggiata dalla
parnassia, si rimonta abbastanza agevolmente la cresta fino ad un risalto che si evita a destra. Ripreso il filo (I), ora facile e comodo, lo si segue senza possibilità di sbagliare fino alla cima di
Vetta Fornezze (m 2110, ometto, panorama inusuale sulle Dolomiti Friulane e sulle Alpi Carniche).
Per il ritorno si utilizzerà il medesimo itinerario.
Avvertenze
L’escursione presenta un dislivello rilevante, inoltre il tratto finale, da
forcella Col della valle alla
Vetta Fornezze è totalmente privo di segnalazioni (e speriamo che resti tale). Sono necessari pertanto allenamento, motivazione e una certa autonomia sui terreni friabili.