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    Casera Nauleni dal Lago di Sauris
    Alpi Carniche
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNatura

Casera Nauleni dal Lago di Sauris

Avvicinamento

Da Ampezzo risalire la valle del Lumiei in direzione di Sauris oltrepassando il ponte e le successive gallerie. All'uscita presso la diga del lago di Sauris la strada incontra il bivio a sinistra per il Passo del Pura: qui sulla destra, pochi metri dopo la diga, c'è una piccola rientranza per parcheggiare (m 981, spazio molto limitato).

Descrizione

La strada che dalla diga sale al Passo del Pura da molto tempo non viene più liberata dalla neve e diventa così l'occasione per accedere al passo nel periodo invernale lungo un percorso relativamente sicuro. La presenza di alcune casere adibite a ricovero sui due versanti del passo costituisce poi motivo ulteriore per spingersi con le ciaspe o gli sci fino agli oltre 1400 metri del passo, camminando tra i bellissimi boschi a cavallo tra Sauris e Ampezzo. L'escursione inizia sul coronamento della diga che è necessario attraversare per portarsi all'imbocco della lunga galleria. Questa, in assenza di illuminazione artificiale, è piuttosto buia ed è utile avere con sé una piccola torcia. All'uscita della galleria si prosegue costeggiando il bordo del lago fin quasi alla rientranza meridionale. La strada, finora rettilinea, inizia qui la sua lunga serie di tornanti con alcune svolte intervallate da una lunga diagonale sopra il vallone del Rio Storto. Oltrepassati i 1100 metri di quota la valle si allarga mentre la strada prosegue a disegnare altri tornanti sul fianco di destra orografica. Il cartello inferiore del Sentiero Didattico di Bosco Flobia ci segnala il punto dove la pendenza diminuisce sensibilmente con la strada che ora serpeggia pigramente nel bosco di faggio e abete rosso. Oltrepassata anche una doppia ansa e la successiva baita (la Lobia), si esce sul grande ripiano che si trova immediatamente sotto il passo. Si contorna sulla destra questa ampia radura lasciando ancora a destra la pista che conduce a casera Tintina. Infine con un paio di strette svolte si raggiunge la baita Torino ed il rifugio Tita Piaz (m 1417). Se non desiderate faticare ulteriormente potete spingervi fino al valico vero e proprio (m 1428) e oltrepassare la cappelletta sulla destra per raggiungere la casera del Pura. Se invece volete visitare anche la casera Nauleni, imboccate la pista che sale a fianco del rifugio Tita Piaz. Dopo pochi metri lasciate subito a destra il segnavia CAI n.238 che sale direttamente alla casera e proseguite con qualche modesto saliscendi. La pista ora inizia a traversare lungamente in quota all'interno del bosco Colmaier dalle cui schiarite ogni tanto appare il lago di Sauris. Si continua così fino ad una curva oltre la quale appare finalmente il cartello che segnala la deviazione a destra per le due casere. Quella che d'estate è la pista di accesso, d'inverno si trasforma in un corridoio di abeti lungo il quale si sale con pendenza più sostenuta. Intorno a quota 1600 si stacca a sinistra la pista per casera Colmaier, altra possibile meta, mentre noi proseguiamo invece diritti. Ancora pochi minuti e le nostre fatiche terminano davanti alla casera Nauleni (m 1639), alla quale si arriva con un paio di strette svolte. La casera è ottimamente attrezzata con panca, tavolo e stufa in mattoni mentre una breve scala di legno conduce al soppalco occupato da tre reti letto.
Per il rientro si può tornare sui propri passi oppure abbreviare utilizzando il segnavia CAI n.238 che si stacca verso sud passando nei pressi della stalla. Questa alternativa è più diretta ma si svolge su terreno molto più ripido e occorre fare attenzione all'orientamento se la traccia non è già stata battuta. In ogni caso si rientra al rifugio Tita Piaz e quindi alla strada percorsa all'andata.
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Gennaio
Carta Tabacco
02
Dislivello
600
Lunghezza Km
17,2
Altitudine min
995
Altitudine max
1639
Tempi
Dati aggiornati al
2014
I vostri commenti
  • 06/01/2016 Percorso oggi, presenza di neve lungo tutto l'anello. Viste le scarse precipitazioni nevose, al momento, non sono indispensabili le ciaspe, ma un paio di ramponcini si sono rivelati molto utili. Il primo tratto, che percorre la strada dalla diga fino al rifugio Tita Piaz, pu� risultare un po' monotono, pertanto in discesa abbiamo deciso di provare a seguire i cartelli del trail delle Orchidee che abbiamo incontrato lungo la salita: sicuramente pi� suggestivo camminare nel bosco con la pista di neve quasi intonsa, le uniche orme presenti sono quelle degli abitanti del bosco. Per l'ultimo tratto di discesa abbiamo sfruttato un sentiero con i bolli CAI, che non ho trovato numerato sulla mia cartina. La difficolt� di quest'ultimo tratto richiede una certa dimestichezza, agli escursionisti alle prime armi consiglierei di ripercorrere la strada fatta all'andata. Nel complesso una bella e suggestiva camminata, che pu� essere personalizzata in base al grado di esperienza di ognuno.
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