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    Bivacco Feruglio dalla Val Aupa
    Alpi Carniche
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNatura

Bivacco Feruglio dalla Val Aupa

Avvicinamento

Dalla statale n.13, Pontebbana, deviare verso Moggio proseguendo poi lungo la rotabile della val Aupa per poco meno di 8 km. Seguendo le indicazioni per il rifugio Grauzaria, si risale ancora a sinistra una stretta e ripida rotabile che termina in corrispondenza dell’inizio del sentiero CAI n.437 (m 727, cartello, piccolo parcheggio).

Descrizione

Dal parcheggio si percorre ancora un'ansa su pista sterrata imboccando poi a destra il segnavia CAI n.437 per il rifugio Grauzaria (da qui si stacca anche il nuovo sentiero per Fassoz). Seguendo le indicazioni si prende a salire nel bosco misto a pino nero e pino silvestre affiancando un rio sulla destra. Compiuta un’ansa, si oltrepassa una sorgentella per entrare nel bosco di faggio dal quale emerge, a tratti, l'originaria lastricatura del sentiero. Sul limitare della macchia boscata si lascia a sinistra la seconda deviazione per Fassoz uscendo allo scoperto presso i ruderi di casera Flop (m 986). Attenzione ora, poco dopo i resti, ad imboccare a sinistra (ometto) il marcato sentiero che si inerpica tra i mughi con pendenza sostenuta. L'ambiente aperto ci lascia intravedere il rifugio Grauzaria e, sopra di noi, la caratteristica sagoma della Sfinge che ci accompagnerà fin sotto le pareti. Più avanti il sentiero interseca un canalone risalendo poi a strette serpentine per innestarsi infine, sotto l'antecima est della Grauzaria, sul segnavia 446 che arriva da destra. Le serpentine continuano in salita fino ad una prima modesta insellatura dalla quale si scende per qualche metro. Il sentiero traversa ora un ghiaione rimontando poi faticosamente sul fianco di un torrione. Una bella vista sul fondovalle e su Dordolla segna l'inizio della rampa che dovremo ora risalire, dapprima superando qualche passaggio di I- e successivamente tramite attrezzature fisse. Dopo una serie di strette serpentine, talora esposte, il sentiero si appiana per traversare tra detriti, mughi e fazzoletti erbosi fino ad un intaglio. Inizia qui la parte più spettacolare dell'escursione con il sentiero che si infila in una specie di corridoio ricavato tra lame di roccia. Piegando bruscamente a destra si percorre in discesa un canalino che termina con un salto roccioso attrezzato. Seguendo una esile ed aerea cengetta si raggiunge un ulteriore intaglio compreso tra la parete principale ed una grande lama rocciosa. Lo stretto passaggio sembra quasi fatto apposta per incorniciare il dente della Medace che svetta più in alto. Con una breve discesa nel canalino sottostante ci si ritrova ala base del grande pendio detritico che discende dal ripiano del bivacco Feruglio. Qui il tracciato è stato più volte deviato per cercare i passaggi migliori e, salendo, vi renderete conto di quanto sia difficile immaginare un percorso stabile su questo terreno sgretolato. Senza risalire direttamente il canalone, è necessario seguire i bolli rossi che guidano in diagonale verso sinistra a superare la prima fascia di ghiaie instabili. Dalla successiva spalla, seguendo con attenzione il segnavia, ci si porta su pendici piuttosto inclinate e friabili (I+) che ci impegneranno decisamente di più in discesa. Sfiorato il ciglio del canalone in fase di rapida erosione, la traccia si riporta a sinistra passando accanto al torrione della Medace. Oltrepassata anche una curiosa lama rocciosa bucherellata, ci attende l'ultimo strappo che si conclude sull'orlo del ripiano superiore. Al limitare della copertura a mugo raggiungiamo così la piccola costruzione a botte del bivacco Feruglio (m 1700) che vediamo soltanto all'ultimo momento. Il paesaggio circostante è caratterizzato dalla presenza di numerosi pinnacoli, molti dei quali hanno subito crolli e ridimensionamenti in occasione del terremoto. Il ripiano del bivacco, di proprietà della SAF, ospita a fine giugno un giardino rupestre che comprende camedrio, genziana di Clusius, ranuncolo di Traunfellner, eritrichio nano, globularia e le immancabili biscutelle.
Il ritorno avviene lungo lo stesso percorso dell'andata e richiede particolare attenzione. Una volta tornati al bivio con la scorciatoia che scende a casera Flop, cedete pure alla tentazione di raggiungere anche il rifugio Grauzaria. Il sentiero corre quasi in quota alla base della parete intersecando i canaloni che scendono dalle due gole della Grauzaria (ingombri di neve ad inizio estate). Con una piccola rimonta, traversando un impluvio roccioso che più in alto forma una bella cascata, si cala sul frequentato sentiero che conduce al rifugio e che utilizzeremo poi per rientrare a fondovalle.
Sentieri CAI
Escursione
Attrezzature
A - Passamani
Mese consigliato
Giugno
Carta Tabacco
018
Dislivello
1100
Lunghezza Km
9
Altitudine min
727
Altitudine max
1700
Tempi
Dati aggiornati al
2013
I vostri commenti
  • 25/07/2016 Percorso ieri 24/07/16. La relazione e il precedente commento di Roberto rispecchiano fedelmente ciò che ho avuto modo di vedere. Sentiero in ottime condizioni - perfettamente manutenzionato, nonostante la natura del terreno - e segnavia distribuiti come piace a me. Discesa - tutta - da affrontare con massima cautela. Personalmente non mi sento di consigliare il rientro per il tratto di 446 che, dal bivio con la scorciatoia per casera Flop, costeggia i canaloni della Grauzaria e conduce all'omonimo rifugio, poichè il sentiero è franato in due punti poco prima di arrivare al rifugio; il primo tratto si aggira in alto (ometto) mentre il secondo, non avendo notato alcuna deviazione, l'ho affrontata di petto attaccandomi a due mughi che si affacciavano sulla frana. Ho provveduto ad avvisare il Gestore del rifugio. Per la cronaca aggiungo solo che, ad intinere, sono stato ampiamente ed allegramente superato, e poi doppiato, da un corridore di montagna a conferma che le difficoltà escursionistiche sono sempre un dato soggettivo.
  • 13/07/2016 11/07/2016 Ci voleva proprio ,una giornata così "sicura"per togliere dubbi e incertezze, sulle difficoltà del percorso per il Biv. Feruglio definito alpinistico...salirci con prudenza, il sistema migliore assaporando ogni istante dell'emozionante salita. Un sentiero con numerose stelle alpine in bella mostra...che sebbene ben segnato, utili ometti provvidenziali guide fra i bianchi massi, in buono stato i cavi nei tratti attrezzati,efficenti e sicuri pure nel passaggio più impegnativo,solo un pò di apprensione sui traversi franosi e instabili...ma, dopo tutto senza grosse difficoltà. Indescrivibile l'arrivo al Biv.con un cielo terso e la moltietudine di vistosi mazzi di stelle alpine....uno spettacolo, con prudenza la discesa, con destinazione il Rif. Grauzaria per un ristoro, trovando difficoltà nel traverso... attraversato da numerosi colatoi, in più punti franato.....Mandi
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