Avvicinamento
Da Cividale si esce in direzione di Sanguarzo imboccando poi a Ponte San Quirino la deviazione a destra per Savogna da cui si prosegue per Cepletischis. Raggiunto il borgo si parcheggia presso la chiesa dove si trova uno spiazzo preposto. Sulla sinistra, arrivando, evidenti cartelli CAI indicano la direzione per il sentiero Cai 736 - sentiero Italia e monte Matajur (m 547).
Descrizione
Imboccata la direzione indicata dai cartelli, si passa tra le case del paese lungo la strada acciottolata cercando attentamente qualche segno. Si arriva alle case più a monte dove nei pressi di una fontana si stacca il nostro sentiero. Si sale tra i vecchi terrazzamenti sorretti da muretti a secco per poi entrare in una boscaglia disordinata e caratterizzata dalla presenza di grossi macigni. Si arriva così dopo un primo strappo ad un ripiano dove si passa accanto ai ruderi di uno stavolo. Pochi metri dopo si interseca una pista forestale (cartello) oltre la quale si riprende a salire a larghe svolte gradinate, sfiorando più in alto un vecchio rudere. Più a monte il sentiero aggira una costa e con un traverso, passando accanto ad un vecchio fienile, si innesta su una pista di esbosco. Questa però viene abbandonata subito per riprendere a destra la salita nel bosco che va ora diradandosi mostrando le prime schiarite con
salici e
noccioli fioriti. Dopo poco si arriva a una grande radura con stavoli che sembra ancora adibita a pascolo. Il primo degli stavoli sulla destra si trova accanto ad un grande
castagno. Il sentiero rimonta sul pendio prativo passando accanto alle ultime costruzioni, poi rientra in un tratto di bosco dove si notano macchie di
abetaia, ed infine confluisce nuovamente su una pista sterrata. Ai bordi di questa si apre ora un paesaggio diverso da quelli finora incontrati: si tratta di una
faggeta solcata da affioramenti rocciosi carsificati. Poco dopo l'incontro con un rio dal fondo lastricato si contorna una grande dolina e si esce sulla radura di
casera Tamorsca (m 1079), ora in cattive condizioni. Qui arriva anche da Masseris il segnavia CAI n.736a, itinerario che può essere utilizzato come alternativa più breve a quanto descritto.
Dalla casera ci si alza con un paio di svolte lungo la pista ma più avanti la si abbandona definitivamente per piegare a sinistra e riprendere la salita su sentiero. Da qui in poi il percorso alterna schiarite e piccole macchie di
faggio punteggiate da affioramenti e lame rocciose. Più in alto ci si innesta su una larga mulattiera che seguiamo a sinistra in salita. E' la cosiddetta strada di Rommel, una via militare proveniente da Luico e tracciata sui versanti che videro il giovane tenente Rommel conquistare il
Matajur nell'ottobre del 1917. E' un percorso ben conservato e ancora oggi in parecchi punti le massicciate svolgono egregiamente la loro funzione di sostegno. La strada si snoda dilungandosi con pendenza minima, in quello che è il tratto più piacevole dell'escursione. Ben presto si esce su pendici che offrono una visuale aperta sulla nostra meta e sugli estesi campi solcati che segnano il versante orientale del Matajur. In corrispondenza di una marcata curva si passa accanto ad una costruzione e a una pozza per l'acqua. Si prosegue ancora con un paio di svolte fino ad innestarsi sul sentiero che sale dal
rifugio Pelizzo. Al tornante successivo si abbandona la strada militare per salire sul margine di un labirinto calcareo verso una insellatura al confine con la Slovenia. Seguendo il fianco orientale del monte, che ora è prevalentemente erboso ed offre una visuale sempre più aperta, si raggiunge la crestina del monte Glava caratterizzata da estesi affioramenti carsici. Infine, con un'ultima salita sul morbido pendio che caratterizza tutta la parte sommitale del monte, si superano gli ultimi metri che portano alla chiesetta del Redentore e alla cima del
Matajur (m 1641).
Se avete collocato una seconda auto al
rifugio Pelizzo non vi resta che utilizzare il frequentato sentiero che scende direttamente al rifugio (m 1325). Altrimenti si ripercorre a ritroso quanto fatto in salita.