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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNatura

Anello del monte Giaf dalla Val d'Arzino

Avvicinamento

Risalire la Val d’Arzino superando l’abitato di Reonis quindi svoltare a sinistra e proseguire attraversando il fiume. Subito dopo il ponte (m 348, possibilità di parcheggio) ha inizio, sulla sinistra, una carrareccia interdetta agli autoveicoli e contrassegnata con il segnavia CAI n. 810.

Descrizione

La strada si esaurisce quasi subito ed in corrispondenza di uno spiazzo ha inizio il sentiero vero e proprio. La traccia si snoda nel bosco, costeggiando a varie altezze la forra del torrente Comugna spesso in notevole esposizione. E’ quindi necessario avere passo sicuro e prestare attenzione, in particolare, con terreno bagnato o scivoloso. Il sentiero presenta subito la sua caratteristica saliente: il continuo saliscendi, alternando tratti nel bosco a brevi schiarite che offrono splendidi scorci sul sottostante torrente.
Si giunge così ad un friabile spallone roccioso e che deve essere oltrepassato con l’aiuto di alcuni cavi metallici (durante la nostra visita - aprile 2001 - una recente frana aveva divelto gran parte degli infissi rendendo problematica la traversata). Si riprende per il bosco, superando alcune rientranze dovute a piccoli corsi d’acqua che rendono l’andamento del sentiero irregolare e costringono ad ulteriori saliscendi. Due canalini, particolarmente ripidi, sono agevolati da vecchi passamano metallici ancora efficienti. Un’ultima discesa finale, a ridosso di rocce bagnate, ci deposita sul letto del torrente Comugna. Qui, per un tratto, il sentiero “coincide” con il torrente e, in caso di periodi particolarmente piovosi, può essere necessario un breve guado. Seguendo i radi segni rossi si perviene così al ponte nei pressi dei ruderi di case Piedigiaf (m 487).
E’ possibile, a questo punto, ampliare l’escursione con una visita all’antico borgo di Pascalon. In tal caso addentrarsi nel canale di Cuna seguendo la comoda mulattiera che costeggia il torrente Comugna. A differenza di prima, questo suggestivo percorso si snoda con modesti saliscendi tra rado bosco e ghiaie, attraversando in due punti il torrente. La fioritura di aprile comprende qui erica e borrana. Si perviene così al borgo di Pascalon le cui abitazioni sono ormai ridotte a ruderi ad eccezione della piccola chiesa dedicata al Santo che è stata ristrutturata di recente.
Ritornati a case Piedigiaf, proseguire per la mulattiera con segnavia CAI n. 810a che si inerpica sul versante occidentale del monte Giaf. Ad eccezione del primo tratto, dove una frana costringe ad una breve deviazione, la mulattiera sale comodamente nel bosco con una lunga serie di tornanti a pendenza omogenea. Si giunge così al pianoro del rifugio Giaf, recentemente ristrutturato ad efficiente ricovero. Da qui puntare, senza percorso obbligato, verso la cima del monte Giaf, ora ben visibile. Poco a monte del rifugio si ritrova ben presto una traccia con segnavia verde giallo che sale il dosso erboso soprastante. Laddove questa inizia a traversare, abbandonarla e piegare a destra raggiungendo in breve la cima del monte Giaf (m 1085, panorama limitato dalla vegetazione).
Ridiscesi al rifugio Giaf, proseguire per la comoda carrareccia che, con una lunga serie di tornanti, ci porta a scendere a San Francesco. Da qui per strada asfaltata ci si ricongiunge al ponte sull’Arzino.

Avvertenze

Informarsi sullo stato delle attrezzature lungo lo spallone friabile nella prima parte dell'itinerario. In alternativa considerare la salita attraverso la mulattiera del rifugio Giaf.
Sentieri CAI
Escursione
Attrezzature
A - Passamani
Mese consigliato
Aprile
Carta Tabacco
028
Dislivello
1100
Lunghezza Km
13,5
Altitudine min
348
Altitudine max
1085
Tempi
Dati aggiornati al
2001
I vostri commenti
  • 18/05/2020 Percorso il 10.05.20. L'attacco al vecchio sentiero (adesso traccia) si trova dietro la galleria, salendo sul lato dx. Qualche problema di orientamento, ma gli sbiaditi segnavia bianco-rossi accompagnano più o meno lungo tutto il percorso fino a località Piedigiâf
  • 01/05/2017 Ho cercato oggi 01/05/2017 di percorrerel’itinerario come descritto da SN, ma probabilmente dal 2001 molte cose sono cambiate. Come già evidenziato dal commento di Luciano (04/06/2009) il “vecchio” SV CAI N° 810 non è segnalato ne’ all’inizio della carrareccia e neppure dove questa termina nel largo spiazzo, dove c’è lo sbocco di una galleria sbarrata da inferriate (non so se esisteva nel 2001, in quanto SN non ne fa menzione). Più avanti, lungo una traccia praticamente abbandonata, spesso pericolosamente esposta sul torrente Comugna, si trovano degli sbiaditi SV bianco-rosso con l’indicazione 810. Dopo aver camminato per circa 40 minuti, giunto ad un passaggio che richiedeva una breve discesa con scarsi appigli , ritorno indietro (e non ero eppure arrivato allo spallone detritico). Decido quindi di portarmi (in auto) all’inizio del SV CAI 810a (ma la tabella all’inizio della carrareccia lo indica semplicemente come 810) per salire al monte Giaf. Scusate la lunga digressione (se qualcuno desidera approfondire sull’argomento può contattarmi all’indirizzo e-mail in testa allo scritto). Buone camminate a tutti. Bepi (Cividale).
  • 09/12/2014 07/12/2014-Saliti da San Francesco a Sella Giaf e visitato la casera Giaf (CAI 810a) per una breve sosta; cielo grigio e bosco silenzioso. Alla prossima.
  • 25/04/2010 Anello percorso il 25.4.10, con direzione contraria a quella descritta. Difficoltà di orientamento a Piedigiaf per mancanza segnali CAI. Il suggerimento: giunti al ponte di Piedigiaf, stare alla destra orografica del ruscello, e seguirlo sino che si butta poco avanti sul Comugna. Qui andare a sx e seguire le poche segnalazioni e tanto occhio ad orientarsi. Il passaggio di cui tanto si parla lo ritengo facile essendo munito di cavi anche se un po' allentati. Unico problema: "Occhio alle zecche". Io non mi eromesso niente, ma me ne son tolte due da dosso. Consiglio: tipico sentiero da farsi in autunno o inverno. Appagante la visione della forra e delle pozze e cascatelle,in primis conl'affluente del Monte Rossa. Pietro.
  • 04/06/2009 Sentiero CAI: 810. anello del Giaf - dalla località reonis verso ponte piedigiaf. sentiero non segnalato - solo nella parte centrale ci sono vecchie segnalazioni ( per fortuna )- una parte attrezzata è fuori uso-luogo pericoloso se si percorre il sentiero in senso inverso- diciamo che si tratta di un percorso alpinistico. percorso alpinistico, secondo il mio parere- hanno tolto ogni indicazione all'avvio del sentiero- lo si scopre perchè rimane comunque una traccia sul terreno- si deve guadare in questo periodo- e si deve prestare molta attenzione fino all'arrivo al ponte, il quale presenta sulla sponda verso S. Vincenzo un'usura significativa.... luc_pavel@alice.it
  • 23/09/2008 il percorso è molto bello e selvaggio...consigliato a tutti!confermo necessità di passo sicuro in alcuni passaggi.
  • 11/03/2007 Percorso il 10/03/2007. Sentiero ed attrezzature in buone condizioni (tratto centrale un po' flebile ma basta un minimo di attenzione). Segnavia spesso sbiaditi. Serve passo sicuro. Abbondanza di zecche!
  • 26/05/2005 Il tratto friabile dello spalone roccioso è stato nuovamente attrezzato con cavo metallico e chiodi, è comunque consigliabile avere un passo sicuro. Verificato il 1 maggio 2005 in occasione della tradizionale festa a San Vincenzo.
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