Avvicinamento
Risalendo dalla pianura la strada statale n.13 Pontebbana si imbocca il Canal del Ferro oltrepassando in successione Moggio e Resiutta. Giunti a Chiusaforte, poco prima di lasciare l’abitato, si devia a destra lungo il ponte sul Fella seguendo le indicazioni per Sella Nevea. Oltrepassate anche le case di Raccolana si imbocca la omonima
valle risalendola per oltre 10 km fino al cosiddetto Pian della Sega dove sulla sinistra si trova anche un agriturismo (m 685, parcheggio lungo la strada o nel piazzale dell’agriturismo, cartello sul
Fontanon di Goriuda.
Descrizione
La
val Raccolana fin dal suo primo tratto appare racchiusa tra le aspre pendici della catena del
monte Cimone a nord e la dorsale che dal monte Canin scende verso il
Sart ed il Picco di Mezzodì a sud. Gli originari sentieri che salivano sulla sinistra orografica della valle verso il Pusti Gost, oggi in gran parte scomparsi, utilizzavano ripidissime tracce disegnate spesso su coste e cenge spioventi sopra alti dirupi. Questi impervi versanti sono infatti profondamente segnati da gole che precipitano sul fondovalle creando, specie nel tratto fino al bivio per Pezzeit, numerose cascate ben visibili anche dalla strada. Si tratta di torrenti dal nome suggestivo come il Rio di Costa Stretta, il Rio Rivis, il Rio del Vento ed il Rio Repepeit che forma una delle cascate più significative.
Anche più avanti nella valle non mancano le attrattive legate all’acqua come ad esempio la cascata del rio Montasio presso Piani che si può visitare salendo alla piccola frazione di Piani di Qua. Il punto di maggiore interesse nella valle è dato però dal
Fontanone di Goriuda, sia per la spettacolare cascata sia per la misteriosa origine dell’acqua che sgorga dalle pieghe della montagna. Ed è per questo motivo che il
Parco delle Prealpi Giulie ha predisposto lungo la strada un pannello informativo e ha provveduto a risistemare il sentiero di accesso, creando un piccolo percorso anulare.
La visita al
Fontanon di Goriuda si svolge in due separati momenti. Innanzitutto conviene visitare la parte inferiore attraversando la grande radura che si estende proprio di fronte all’agriturismo. Un sentiero inerbito conduce, dopo un guado, presso la pozza inferiore, alimentata da una ampia caduta d’acqua che scorre su una rampa rocciosa inclinata e ricoperta di muschi. Dopo essere tornati sui propri passi si può proseguire con la visita salendo verso la grande cascata. Ci si immette così sul sentierino principale, affiancando i numerosi salti che il torrente compie nella sua corsa verso valle. In breve si raggiunge l’orlo del piccolo catino che si trova ai piedi della cascata principale. Il punto è spettacolare sia per l’altezza da cui cade l’acqua sia per il laghetto che si forma e che poi si riversa in uno stretto solco. Una marcata traccia consente di aggirare da sinistra la conca passando proprio dietro la cascata grazie alla parete che rientra offrendo la possibilità di osservare l’acqua da un punto di vista piuttosto inusuale. Per la discesa si potrà poi utilizzare il nuovo sentiero che ha origine sulla sinistra presso il belvedere con la protezione.
La visita al
Fontanon può dirsi completa solo se comprende anche il punto da cui hanno origine le acque. Quindi, dopo essere ritornati alla strada asfaltata, la si risale per circa un km fino a trovare sulla destra l’inizio del sentiero CAI n.645 che sale verso
casera Goriuda. Imboccata la mulattiera ci si innalza comodamente in diagonale, intersecando due piccoli impluvi stillicidiosi. Al primo tornante fare attenzione ad abbandonare il sentiero e le segnalazioni CAI continuando invece sul marcato sentiero che si stacca a destra proprio in corrispondenza della curva. Dapprima quasi in quota, camminando su banconate rocciose, e poi in leggera salita ci si avvicina alla meta, guidati anche dal rumore dell’acqua. Si giunge così al punto in cui da una
caverna fuoriesce il rivolo d’acqua che alimenta il
Fontanon di Goriuda. Questa scorre per un breve tratto lungo una banconata rocciosa quasi orizzontale e poi compie alcuni salti riversandosi infine nella cascata principale. Camminando sulle striature rocciose dove non scorre l’acqua è possibile entrare nella
caverna e percorrerla per diversi metri fin dove la luce lo consente. Se si desidera proseguire nella perlustrazione della
caverna è consigliabile farsi accompagnare da uno speleologo durante una delle visite guidate che vengono periodicamente organizzate.
Per il ritorno al Pian della Sega si utilizzerà il medesimo itinerario.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri dell'Acqua