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    Fontanone di Goriuda dalla Val Raccolana
    Alpi Giulie
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaA33

Fontanone di Goriuda dalla Val Raccolana

Avvicinamento

Risalendo dalla pianura la strada statale n.13 Pontebbana si imbocca il Canal del Ferro oltrepassando in successione Moggio e Resiutta. Giunti a Chiusaforte, poco prima di lasciare l’abitato, si devia a destra lungo il ponte sul Fella seguendo le indicazioni per Sella Nevea. Oltrepassate anche le case di Raccolana si imbocca la omonima valle risalendola per oltre 10 km fino al cosiddetto Pian della Sega dove sulla sinistra si trova anche un agriturismo (m 685, parcheggio lungo la strada o nel piazzale dell’agriturismo, cartello sul Fontanon di Goriuda.

Descrizione

La val Raccolana fin dal suo primo tratto appare racchiusa tra le aspre pendici della catena del monte Cimone a nord e la dorsale che dal monte Canin scende verso il Sart ed il Picco di Mezzodì a sud. Gli originari sentieri che salivano sulla sinistra orografica della valle verso il Pusti Gost, oggi in gran parte scomparsi, utilizzavano ripidissime tracce disegnate spesso su coste e cenge spioventi sopra alti dirupi. Questi impervi versanti sono infatti profondamente segnati da gole che precipitano sul fondovalle creando, specie nel tratto fino al bivio per Pezzeit, numerose cascate ben visibili anche dalla strada. Si tratta di torrenti dal nome suggestivo come il Rio di Costa Stretta, il Rio Rivis, il Rio del Vento ed il Rio Repepeit che forma una delle cascate più significative.
Anche più avanti nella valle non mancano le attrattive legate all’acqua come ad esempio la cascata del rio Montasio presso Piani che si può visitare salendo alla piccola frazione di Piani di Qua. Il punto di maggiore interesse nella valle è dato però dal Fontanone di Goriuda, sia per la spettacolare cascata sia per la misteriosa origine dell’acqua che sgorga dalle pieghe della montagna. Ed è per questo motivo che il Parco delle Prealpi Giulie ha predisposto lungo la strada un pannello informativo e ha provveduto a risistemare il sentiero di accesso, creando un piccolo percorso anulare.
La visita al Fontanon di Goriuda si svolge in due separati momenti. Innanzitutto conviene visitare la parte inferiore attraversando la grande radura che si estende proprio di fronte all’agriturismo. Un sentiero inerbito conduce, dopo un guado, presso la pozza inferiore, alimentata da una ampia caduta d’acqua che scorre su una rampa rocciosa inclinata e ricoperta di muschi. Dopo essere tornati sui propri passi si può proseguire con la visita salendo verso la grande cascata. Ci si immette così sul sentierino principale, affiancando i numerosi salti che il torrente compie nella sua corsa verso valle. In breve si raggiunge l’orlo del piccolo catino che si trova ai piedi della cascata principale. Il punto è spettacolare sia per l’altezza da cui cade l’acqua sia per il laghetto che si forma e che poi si riversa in uno stretto solco. Una marcata traccia consente di aggirare da sinistra la conca passando proprio dietro la cascata grazie alla parete che rientra offrendo la possibilità di osservare l’acqua da un punto di vista piuttosto inusuale. Per la discesa si potrà poi utilizzare il nuovo sentiero che ha origine sulla sinistra presso il belvedere con la protezione.
La visita al Fontanon può dirsi completa solo se comprende anche il punto da cui hanno origine le acque. Quindi, dopo essere ritornati alla strada asfaltata, la si risale per circa un km fino a trovare sulla destra l’inizio del sentiero CAI n.645 che sale verso casera Goriuda. Imboccata la mulattiera ci si innalza comodamente in diagonale, intersecando due piccoli impluvi stillicidiosi. Al primo tornante fare attenzione ad abbandonare il sentiero e le segnalazioni CAI continuando invece sul marcato sentiero che si stacca a destra proprio in corrispondenza della curva. Dapprima quasi in quota, camminando su banconate rocciose, e poi in leggera salita ci si avvicina alla meta, guidati anche dal rumore dell’acqua. Si giunge così al punto in cui da una caverna fuoriesce il rivolo d’acqua che alimenta il Fontanon di Goriuda. Questa scorre per un breve tratto lungo una banconata rocciosa quasi orizzontale e poi compie alcuni salti riversandosi infine nella cascata principale. Camminando sulle striature rocciose dove non scorre l’acqua è possibile entrare nella caverna e percorrerla per diversi metri fin dove la luce lo consente. Se si desidera proseguire nella perlustrazione della caverna è consigliabile farsi accompagnare da uno speleologo durante una delle visite guidate che vengono periodicamente organizzate.
Per il ritorno al Pian della Sega si utilizzerà il medesimo itinerario.

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri dell'Acqua
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Giugno
Carta Tabacco
027
Dislivello
200
Lunghezza Km
3,6
Altitudine min
685
Altitudine max
871
Tempi
Dati aggiornati al
2015
I vostri commenti
  • 18/01/2021 Piccola divagazione prima di salire a Sella Nevea...Salito venerdì 15 per la strada della Val Raccolana e prima di richiudermi come tutti voi in "Zona Arancione". La strada è pulitissima e non presenta passaggi complicati.Lo spettacolo è assicurato!!!La cascata nonostante le temperature non glaciali di questi ultimi giorni ha modellato dei “ghiaccioli” da ammirare con stupore. Sicuramente con temperature più rigide la Cascata avrebbe regalato delle istantanee da copertina ,ma posso assicurarvi che ugualmente è sempre uno spettacolo della natura che merita visto .
  • 21/05/2020 Piacevole passeggiatina nel bosco per arrivare alla cascata. Non una vera e propria escursione, ma perfetta come complemento per un'altra escursione breve in zona. Per arrivare alla cascata ci sono due accessi, uno, segnalato da cartello che parte vicino all'agriturismo, e l'altro dalla strada poco più su; c'è un piccolo spiazzo lì per lasciare l'auto e tornando indietro di qualche passo si trova l'imbocco del sentiero 645 che porta al rifugio Goriuda (questa è la variante indicata dalla traccia gps di SN)
  • 07/06/2016 Escursione fatta il 2/06/2016. Molto bella, il fontanone è impressionante specialmente dopo imponenti piogge che ne aumentano molto la portata. Volevamo poi completare l'escursione salendo a Casera Goriuda con il sentiero 645 che però abbiamo percorso solo in parte perchè in un punto una frana ci ha impedito di proseguire. Pecccato perchè il percorso ed il panorama meritano davvero!
  • 16/08/2015 I ripuarti un scrit di Valter Maestra ch'al è gust di savê.Il FONTANON DI GURIUDA.Gita al FONTANON DI GURIUDA (massiccio del Canin, mt 890 Alpi Giulie) che vuol dire "Cascata del posto degli gnomi". Guriut (pl.Guriuz) nella lingua friulana sta per gnomo che in due delle quattro lingue celtiche sopravvissute è identica.È importante per i cultori dei quattro elementi in quanto l'elemento ACQUA si inabissa dai nevai di Sella Prevala facendo un salto di oltre 1100 mt dentro la TERRA e con un altro salto di circa 70 mt si energizza nell'ARIA. L'elemento FUOCO, abbastanza presente, lo sentiamo comunque in quanto la zona interessata è tettonicamente interessata dalla subduzione della zolla europea sotto la zolla adriatica (fenomeno che contribuisce alla veloce crescita delle Alpi friulane. Infatti le rocce del Canin sono identiche a quelle del Gargano). La presenza di tutti i quattro elementi può essere probabilmente il motivo per cui congestioni energetiche a livello sottile sul corpo aurico (come provato da telecamere sperimentali) si riducono considerevolmente dando prova sulle persone di sensazione di maggiore leggerezza e benessere. Questo spiega come mai nelle tradizioni amerinde e celtiche, questi luoghi vengano considerati "di potere", in quanto agiscono direttamente sulla 1°e 4°aura e probabilmente anche oltre.
  • 22/05/2015 21/05/2015-Ha smesso di piovere da poche ore e il Fontanone è al massimo della portata (o così pare). La vista della cascata dalla strada ci attira e ci rechiamo a visitarlo. Bellissimo il potente salto d'acqua che si nebulizza in un aerosol diffuso nella piccola conca; divertente e umido il passaggio dietro la cascata, ma praticamente impossibile adoperare l'attrezzatura fotografica senza inumidire le lenti!
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