Avvicinamento
Da Tolmezzo si imbocca la statale n.52 in direzione di Villa Santina dove la strada principale si biforca. Seguendo le indicazioni per Ampezzo e Forni di Sopra, al bivio ci si tiene a sinistra oltrepassando gli abitati di Quinis ed Enemonzo. Poco prima di giungere a Socchieve, si lascia la statale per deviare a sinistra verso Preone. Si attraversa tutto il paese seguendo le indicazioni per la valle di Preone fino ad incontrare il cartello CAI che segnala l’imbocco del sentiero n.804 (m 475, parcheggio lungo la strada).
Descrizione
Il sentiero, oltrepassate alcune abitazioni, inizia a scendere lungo un incassato avvallamento che più in basso sfocia sul greto del rio Seazza. Il guado avviene in prossimità di grandi lastronate orizzontali e non dovrebbe presentare problemi. Giunti sulla parte opposta, dopo pochi metri fare attenzione ad abbandonare il percorso principale per seguire a destra il segnavia CAI n.804 che prende a inerpicarsi decisamente nella boscaglia di fondovalle composta prevalentemente da
pino silvestre,
carpino nero ,
nocciolo e
orniello. La marcata pendenza, che ci accompagnerà quasi costantemente fino a
forchia Rizzat , ci porta a raggiungere in breve un costone boscato presso una macchia di abeti dove hanno inizio alcune svolte. A seconda della esposizione del versante nel bosco inizia ad essere più sensibile la presenza del
faggio e dell'
acero di monte che si aggiungono alle specie già ricordate. Intorno a quota 700 il sentiero si orienta a sinistra (est) procedendo lungo il filo di una ampia dorsale dalla pendenza ora un poco meno marcata. Recenti segnavia CAI ci guidano ad attraversare questo tratto di bosco caratterizzato dalla presenza di grandi piante di
faggio. Dopo avere intersecato una piccola macchia di abeti il costone sfuma innestandosi definitivamente nel corpo della montagna. Ci si ritrova quindi immersi in una bellissima faggeta caratterizzata dalla presenza di esemplari colonnari di grandi dimensioni. Inizia ora il tratto più impegnativo della salita in quanto i segnavia prendono a traversare verso sinistra portandoci ad intersecare alcuni ripidi pendii dove la traccia è appena accennata. Il sentiero riprende poi a salire con decisione lungo la direzione indicata dai segnavia che sono comunque recenti e ben disposti. Ci si porta così su un ulteriore costone dove il bosco è stato diradato e lascia quindi intravedere l’avvallamento di
forchia Rizzat a cui punteremo. Con un poco di fatica dovuta alla mancanza di un sentiero ed agli schianti che hanno interessato questa zona si sale in diagonale guadagnando l’ampio intaglio di
forchia Rizzat (m 1373). Sulla forca è stato realizzato un largo piazzale dal quale si dipartono tre piste forestali: due ai suoi lati mentre una terza scende nel versante a meridione. Una ulteriore mulattiera sale a sinistra con il segnavia CAI n.807 lungo le pendici del monte Cormolina.
Tralasciando per il momento la prosecuzione verso
malga Palis, è assai consigliabile intraprendere la breve deviazione necessaria a visitare la vetta del
monte Rizzat, vero balcone naturale sulla val Preone. Si imbocca quindi la prosecuzione del segnavia CAI n.804 sulla destra. Con un paio di ampie svolte la mulattiera raggiunge senza alcuna difficoltà la vetta del
monte Rizzat (m 1441), erbosa a meridione e caratterizzata dalla presenza di
faggi contorti sulla cresta. Questi precludono la vista verso nord mentre invece il panorama si apre sulla valle di Preone e sulle vette che la racchiudono.
Ritornati alla forca si imbocca la pista forestale che scende verso sud, asseconda con un’ansa il canale del rio di Palis e raggiunge la ristrutturata
malga Palis (m 1322). L’edificio è risultato aperto all’uso escursionistico e particolarmente ben curato nella dotazione e nell’arredamento. Al piano terra, infatti, troviamo soggiorno con caminetto e cucina mentre al piano superiore vi sono due camere con letti e materassi. Poco dopo la strada si biforca: qui lasciamo a sinistra la diramazione che sale verso le stalle per proseguire in moderata discesa. La pista costeggia ora bellissime pendici erbose, punteggiate da piante di salice,
ginepro e
frassino maggiore , che allo sciogliersi delle nevi si ricoprono di tappeti ininterrotti di
crochi. Con alcuni tornanti si prosegue a scendere lungamente rientrando nel bosco di
faggio e
abete bianco fino a raggiungere la rotabile asfaltata che collega la val Preone con la
val d'Arzino.
Si imbocca la strada verso destra (nord) costeggiando la bella radura degli stavoli Piè della Valle poi, in leggera salita, si arriva anche alla grande spianata prativa di
sella Chiampon (m 789). Qui occorre fare attenzione ad un vialetto racchiuso tra una doppia fila di abeti che conduce a sinistra ad una cappelletta. Pochi metri dopo questo imboccare la strada sterrata che scende a sinistra evitando quasi subito il ramo che conduce ad alcune case. Un cartello con la scritta Perarias ci conferma che siamo nella giusta direzione. In leggero saliscendi si percorre la pista assecondando tre piccoli impluvi con altrettanti guadi cementati. Dopo una curva affacciata su un canale profondo ed incassato fare attenzione alla traccia che si stacca sulla destra (ometto). Il sentiero, ben marcato e segnalato da qualche bollo rosso, ci porta ad intersecare quasi subito un impluvio rovinato e profondamente scavato dall’acqua. Successivamente riprende a scendere in diagonale nel bosco avvicinandosi progressivamente al fondovalle dal quale inizia a salire il rumore dell’acqua. Si aggira un costone affacciato sulle stratificazioni rocciose che affiorano sull’altro versante ed infine ci si innesta sulla pista forestale che costeggia il rio Seazza presso un grande movimento franoso. Si prosegue a scendere percorrendo un tratto che regala bellissime vedute sul corso d’acqua. Presso uno sperone roccioso la strada si fonde con una seconda pista che proviene da sinistra, passa poi accanto alla chiesetta della madonna di Perarias ed infine si innesta sull’asfalto in corrispondenza di un tornante. Non resta ora che seguire il tracciato della strada principale che sale qualche metro passando altissima sopra profondi burroni affacciati sulla forra del rio Seazza. Presso l’area attrezzata che segna l’inizio del sentiero naturalistico imboccare a destra (cartello) la deviazione che consente di evitare un largo tornante. La mulattiera sfocia presso un’ancona sulla strada asfaltata che in breve ci riconduce esattamente al punto di partenza.
Avvertenze
Il sentiero che sale verso
forchia Rizzat attraversa ripidissimi pendii boscati che possono risultare insidiosi in caso di terreno gelato o scivoloso. Una versione semplificata ed alla portata di tutti può essere realizzata partendo dagli stavoli piè della Valle, raggiungibili in auto, e salendo lungo la pista a
malga Palis ed al
monte Rizzat.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri del Bosco