Avvicinamento
Percorrendo da Villa Santina verso nord la statale n.355 che risale il canale di Gorto, nel tratto compreso tra Ovaro e Comeglians si imbocca a sinistra la rotabile della
val Pesarina. Superato Prato Carnico si arriva alla frazione di Pieria dove possiamo parcheggiare comodamente (m 680).
Descrizione
Un cartello (Orias) ci guida ad uscire dal paese oltrepassando le ultime case. Ad un bivio si tralascia il ramo di destra che sale alla casera Rovin e si prende invece a sinistra innalzandosi con un paio di svolte. Dopo un punto di sosta siamo già in vista delle case di Truia dove ci si innesta sulla strada principale. Ancora un paio di panoramici tornanti e la strada guadagna il grande pianoro inclinato che ospita gli
stavoli Orias (m 1006). Il villaggio di Orias, nato sul versante assolato della valle poco sopra Osais, conta alcuni edifici ristrutturati ed usati durante le operazioni di alpeggio.
Da qui in poi la strada prosegue come pista forestale interdetta al traffico. Oltrepassata una piccola abetaia, si prosegue in rettilineo sempre nella stessa direzione fino ad affacciarsi sul bordo del vallone del rio Fuina, dove la strada compie un marcata ansa. Pochi metri dopo, al limitare di un fitto bosco, si trovano gli
stavoli di Sopravalle (m 1150).
Variante in salita per la forra del rio Fuina (EE)
Da Osais seguire le indicazioni per il complesso sportivo Fuina (m 867) dove si trova un ampio parcheggio. Entrati nell’area di recinzione del campeggio, lo si attraversa tutto imboccando in alto la traccia che subito si accosta al letto del rio Fuina. Lo si attraversa immediatamente e si risale la breve rampa che conduce ad una briglia. La prosecuzione avviene ora lungo il greto del torrente con qualche divagazione verso i due fianchi. Mentre la forra va sempre più rinserrandosi, il percorso prosegue, indicato da segnavia bianco rossi e frecce, destreggiandosi tra grossi massi. Poco più a monte, si passa accanto ad alcuni piccoli scivoli levigati e colorati, presso i quali si nota la presenza di un enorme macigno in mezzo all’alveo. La traccia si sposta ora sul fianco di destra orografica per rimontare con alcune svolte la ripida
faggeta. Piuttosto alti sul letto, si aggira con cautela una costa rocciosa ed infine, tramite una cengia attrezzata con un cavo, si esce dalla forra ritrovandosi su un ampio alveo ghiaioso. Si prosegue sul bordo di sinistra orografica seguendo le indicazioni fino al punto in cui il greto si sdoppia. Qui ci si tiene a destra, nella
faggeta, per riprendere a salire fino ad innestarsi su una pista. La si segue in salita tenendosi ancora a destra ad una successiva diramazione. In breve si arriva agli stavoli di Sopravalle dove ritroviamo il percorso principale.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri dell'Uomo