Avvicinamento
Percorrendo la pedemontana pordenonese nel tratto compreso tra Montereale e Aviano, giunti all'altezza di Marsure si risale a destra lungo la via Berengario I. Questa si alza verso monte portandosi nei pressi del rifugio alpino situato accanto alla chiesetta (m 351, ampio spazio per il parcheggio).
Descrizione
Dallo spiazzo si imbocca la pista sterrata interdetta al traffico che dopo un'ansa si innalza a monte dell'edificio (cartello CAI, Bivio sentiero Costa Longa). Dopo avere oltrepassato un piccolo osservatorio la strada si trasforma in ripido tratturo innalzandosi in diagonale sul fianco di un vallone. Ad un bivio segnalato si lascia a destra la prosecuzione per la Costa Longa e ci si tiene a sinistra risalendo con pendenza abbastanza sostenuta, solo in parte mitigata da alcune svolte. La traccia si snoda ora all'interno di una fitta macchia di
nocciolo e
carpino nero innestandosi intorno a quota 800 m sul sentiero Viath Luonc. Da qui in poi il percorso si trasforma in una buona mulattiera dalla piacevole pendenza che prende a risalire la costa ad ampie svolte incontrando quasi subito il bivio per una sorgente. Corridoi di
noccioli si alternano ora alle prime radure dalle quali la visuale si apre finalmente sulla pianura pordenonese. Con la quota la vegetazione arborea si dirada e, abbarbicati alle pendici del Col Ceschet, fanno la loro comparsa i primi
faggi. Con un'ansa si esce su un'ampia insellatura intorno a quota 1220 dove il sentiero si biforca: a destra si stacca la deviazione per
casera Valfredda mentre noi ci teniamo a sinistra in direzione di
casera Caseratte e
casera del Medico.
Si procede ora sul caratteristico ripiano del Pradalto, una prateria disseminata di sassi, confluendo in breve nella pista principale che si segue verso sinistra. Con una marcata ansa ci si orienta verso la vetta del
monte Caseratte che, vista da qui, appare come una modesta ondulazione. Senza percorso obbligato si abbandona temporaneamente la pista per salire i pochi metri che si separano dalla quota più elevata del
monte Caseratte (m 1264). Da qui
la visuale si apre estesamente sulla pianura verso la quale scende la dorsale della Costa Grande che poi in discesa andremo ad intersecare. Alle nostre spalle, sopra la faggeta del Colle delle Lastre, si innalzano
le cime del gruppo del Cavallo, dal
Col Cornier alla cresta del
monte Caulana.
Dalla cima si scende liberamente in direzione della ben visibile
casera del Medico presso la quale si riguadagna la strada sterrata. Dopo qualche svolta, in corrispondenza di una marcata ansa, si lascia definitivamente la pista per imboccare a sinistra il segnavia CAI n.985 (cartello per Costa di Aviano). Si inizia a scendere a piccole svolte, quasi sospesi sulla pianura, fino ad arrivare ad un pulpito. Si passa sopra un impluvio incassato dopo il quale il sentiero prosegue a sinistra in diagonale sulle pendici del
monte Caseratte. Il traverso si interrompe in corrispondenza di una fascia detritica dove la traccia scende ora a serpentine su terreno malagevole fino ad un bivio. Qui si abbandona il segnavia CAI n.985 seguendo a sinistra le indicazioni per l'innesto con il sentiero della Costa Grande (segnavia giallo azzurri). Con qualche modesto saliscendi ci si avvicina alla costa fino a toccarne il filo nei pressi di una ulteriore deviazione. La discesa lungo il crinale dura infatti solo pochi metri poiché al successivo cartello si devia ancora a sinistra calando lungo il fianco boscoso della Costa Grande. Più in basso, ormai in vista delle case di Marsure, si esce su pendici più libere da vegetazione attraversando prati aridi intervallati da ghiaie colonizzati dal
carpino nero. Seguendo con attenzione i paletti si scende lungo i prati con qualche svolta poi, in corrispondenza di un piccolo ghiaione, ci si tiene a sinistra affacciandosi sul bordo della val Storta. Rimanendo sul costone che delimita la valletta se ne segue il filo con percorso panoramico ed insolito. Scesi per un buon tratto fare attenzione al punto in cui i segnavia piegano bruscamente a sinistra calando nel solco sottostante. Con strette serpentine si scende a toccare il fondo dell'impluvio da dove si risale sul versante opposto fino ad una ancona. Da qui già si scorge il parcheggio della chiesetta ed infatti, dopo essersi innestati sul primissimo tratto del Viath Luonc, si raggiunge in breve il punto di partenza.