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    Traversata del monte Chiadenis dalle sorgenti del Piave
    Alpi Carniche
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    Traversata del monte Chiadenis dalle sorgenti del Piave
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaM05

Traversata del monte Chiadenis dalle sorgenti del Piave

Avvicinamento

Da Villa Santina presso Tolmezzo si imbocca la statale n.355 che risale completamente la Val Degano. Giunti a Forni Avoltri si prosegue ancora verso Cima Sappada dove si piega a destra seguendo le indicazioni per le sorgenti del Piave. La stretta rotabile risale lungamente il corso del torrente fino al parcheggio alle Sorgenti, dove inizia la carrareccia di servizio al rifugio Calvi che verrà utilizzata per la discesa (m 1815).

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri della Memoria
Sentieri CAI
Escursione
Attrezzature
AA - Percorso attrezzato
Mese consigliato
Agosto
Carta Tabacco
01
Dislivello
700
Lunghezza Km
5,6
Altitudine min
1760
Altitudine max
2459
Tempi
Dati aggiornati al
2005
I vostri commenti
  • 12/09/2020 Giro fatto ieri, come da relazione. Ferrata in ordine in tutti i punti, inoltre la famigerata placca terminale è stata ulteriormente attrezzata con staffe che rendono la discesa semplice e sopperiscono egregiamente alla carenza/mancanza di appigli naturali. In salita si affrontano due-tre brevi passaggi abbastanza impegnativi per verticalità e scarsità di appoggi, ma basta osservarli qualche secondo per capire come affrontarli. In generale, come detto nei commenti precedenti, la ferrata non è proprio semplicissima, ma comunque ben attrezzata e con un minimo di esperienza ci si diverte davvero, soprattutto in discesa. Esposizione generalmente discreta, non l’ho trovata mai vertiginosa (a dire il verso il punto più vertiginoso è proprio la piccolissima cima del cjadenis!).Ritengo che affrontando il percorso nel senso inverso a quello suggerito si lascerebbero i passaggi più impegnativi per la discesa (più facile secondo me), ma la salita risulterebbe più faticosa
  • 19/08/2019 18/8/2019 Monte Chiadenis per la ferrata C.A.I. Portogruaro con il classico percorso che prevede la salita per la cresta est e la discesa per la parete sud-ovest.Attrezzature in ottimo stato.Rispetto a due anni fa ho notato che non c'è più la catena lungo la placca rocciosa al termine (o inzio)della ferrata ma solo il cavo che a mio avviso è già sufficiente per una sicura discesa in aderenza con roccia asciutta.Ferrata molto bella per la sua varietà e la possibilità di sfruttare i vecchi camminamenti di guerra. Nella guida di Mazzilis è classificata D , quindi non proprio banale e riservata ad escursionisti esperti attrezzati.Buone montagne a tutti.
  • 26/10/2018 Fatta la traversata del monte Chiadenis con un gruppo di una decina di persone il 22/10/18, dal rifugio Calvi per il passo Sesis e salendo per la via ferrata di guerra dal falso passo dei cacciatori. Seppur già salita varie volte, l'ho trovata impegnativa e di soddisfazione in quanto oppone passaggi di II grado con un paio di III (come già citato in un precedente commento) seppur facilitati da cavo e staffe (il cavo può essere usato spesso come appiglio per una delle due mani). Non siamo saliti sulla cima con la croce perchè troppo numerosi e siamo scesi dalla ferrata CAI Portogruaro che ho trovato molto più semplice, anche se non va sottovalutata mantenendo costantemente la concentrazione, specialmente nella discesa della placca liscia finale (punto più impegnativo della traversata), ove bisogna tenersi saldamente sul cavo e cercare dei piccoli appoggi per i piedi (pericolosa se bagnata !!). Questo tratto è stato recentemente attrezzato solo con un cavo teso a regola d'arte e con fittoni di ultima concezione, posizionati in modo da poter sfruttare gli scarsi appoggi per i piedi. L'autunno tiepido di quest'anno ci ha regalato una splendida giornata di sole senza una nuvola con aria tersa e limpida e scorci mozzafiato. Unica nota negativa, dopo la prima paretina articolata della via di salita, in corrispondenza alla prima cengetta in discesa, abbiamo trovato un cavo lasco, quindi da prestare attenzione, auspicando un prossimo ripristino di questo tratto di attrezzature.
  • 28/08/2017 27-8-2016 Salita al Chiadenis per la bellissima e ben attrezzata ferrata C.A.I. Portogruaro percorrendo l’anello in senso antiorario da N.E. a S.O. come proposto dalla relazione di S.N.Ferrata non banale e in alcuni casi abbastanza esposta da affrontare con attenzione e muniti di imbrago e caschetto.Sotto la cima è stato posto un cartello con la scritta “solo per esperti”ma a mio avviso,a quel punto, le difficoltà maggiori sono già state superate.La cima, con la piccola croce di vetta,è molto stretta essendoci spazio giusto per una persona.Scendendo dalla vetta percorso la bellissima cresta salendo poi, a mezzo di un camino da affrontare con l’aiuto di alcune staffe,su quella che a mio avviso è da considerarsi la cima Ovest (libro di vetta senza croce). Per la discesa proseguito in direzione sud-ovest dove sono ben evidenti le attrezzature che ci accompagnano per tutto il percorso (alcuni tratti esposti) fino alle placche finali munite di cavo e catena. Per comodo sentiero discesa al rifugio Calvi per una meritata birra ristoratrice.Buone montagne a tutti.
  • 18/10/2016 Dopo la visita al monte Avanza, finalmente ci vestiam di maschera. Io rugno continuamente al mio compagno affinché si assicuri al cavo e non segua il mio pessimo esempio. La ferrata è meno banale di come me l’aspettavo. Dalle belle verticalità, fatta in libera è ancora più divertente dato che, come spesso accade, il cavo non guida sempre verso gli appigli o il terreno migliore. Le mani continuano a stringer roccia e gli occhi a perdersi alla prima sosta disponibile. Giunti in cresta, incrociamo un quartetto salito in arrampicata sulla cima nordest che non manchiamo di visitare. Oppone solo qualche difficoltà in più di quella ufficiale, ma la visuale verso il Fleons, è splendida. La vetta è risicatissima e ci obbliga ad un pranzo a distanza. “No rivi a crodi che ancje in chest fruçon di piche a sedin rivâs a tirà su une postazion militar! Ma cui mò? Il batajon Variûl!” Poi puntiamo alla sorella, passando per quella fessura, una specie di limbo verticale più efficace di qualsiasi prova costume di primavera. Finalmente sulla picca appare il Coglians che, per tutta la giornata s’era tenuto stretto il cappello di nubi d’ordinanza. Splendida anche la vista della dorsale pesarina dal Talm fino al Siera. Poi giù, verso i fischi delle marmotte, senza capire come la discesa possa apparire noiosa. Di certo non si arrampica, ma senza di essa non ci sarebbe salita alcuna. Inoltre essa è libera da ostacoli e permette di godersi ancora il panorama. Per alcuni tratti il cavo resta all’altezza dei piedi e si può scender ritti. Una giovane triestina invece, si cala aggrappandosi come fosse un salvagente. E’ la seconda ferrata in cui la trascinano i genitori. Le facciamo i complimenti e gli incoraggiamenti di rito per poi affrontare l’ultima placca. Cerchiamo invano tracce evidenti del proseguo del sentiero dei tedeschi, per poi correre verso le marmotte che ancora non si sono stufate di mettere in allarme il peluchoso clan che staziona sotto il Calvi. (07.08.2016)
  • 22/08/2014 Fatta oggi, anche se la giornata non era ideale (panorama solo a tratti, comunque dà un'idea di come dev'essere in una bella giornata). La ferrata è nel complesso in buono stato anche se qualche chiodo sta fuoriuscendo e il cavo in qualche punto è lasco. Ho trovato piuttosto impegnativo il breve tratto in discesa in cui c'è la catena, perché la roccia liscia e oggi anche bagnata costringe a fare un notevole sforzo di braccia. Ho informato della situazione i gestori del Calvi e questi mi hanno detto che quest'anno già due volte sono state fatte riparazioni alla ferrata! Mauro.
  • 03/08/2013 Ieri 02/08/13 ho percorso questo itinerario come da M05 di SN. Mancavo in quella zona da qualche anno e quindi per me è stato un piacevole amarcord ove il bello che avevo vissuto prima si è mescolato con il sempre bello che ho ritrovato. Una volta di più condivido il giudizio generale e specifico del percorso illustrato nel testo. In particolare ho trovato la ferrata tenuta bene per cui non ho nulla da eccepire nè per la salita nè per la discesa. Il termine "difficoltà media" che si legge in M05 è perfettamente calzante. In ciò ho trovato corrispondenza anche con una simpatica coppia, Tony e Lorella, che ho incrociato momentaneamente in cima, provenienti loro dal Calvi quindi con un giro inverso. Ci siamo poi ritrovati e confrontati in rifugio e il giudizio è coinciso e di esplicita soddisfazione. Il panorama che si gode è monopolizzato a nord logicamente dal Peralba, per il resto è un susseguirsi di cime e catene che dal Comelico spazia ininterrottamente fino alle lontane Giulie. Eccellente. Oltretutto una fresca brezza continua contrastava il pieno sole rendendo il tutto godibile. Grande giornata. Buone escursioni.
  • 02/08/2013 Ferrata in solitaria effettuata ieri come descritto da relazione , partendo dal parcheggio seguendo il sentiero 173,passo del cacciatore , discesa al rifugio Calvi .Confermo come ha scritto Luca da Collina di stare attenti al tratto iniziale in salita dove passaggi di 2° gado e uno di 3°, insieme alle attrezzature un po’ sfilacciate ( qualche cavo anche mollo ) rendono la progressione infida, in cresta oltre alla dovuta attenzione nulla di particolare a parte che andrebbe cambiato il libro di via e messo quello di vetta, la discesa è solo noiosetta , per l’ultimo tratto della placca liscia e concava e attrezzata sia con cavo e catena sono stato fortunato (era asciuttissima ) .La giornata splendida ha favorito il resto .
  • 13/08/2012 Ferrata ben tenuta (solo qualche sfilacciamento dei capi dei cavi che consigliano l'uso dei guantini). Per chi volesse utilizzare le attrezzature in salita solo per l'assicurazione e non per la progressione l'arrampicata è quasi tutta di secondo grado con qualche passaggio di terzo. In discesa dalla forcella di arrivo della ferrata è possibile scendere attraverso il percorso "dei fortini" segnalato con bolli rossi, attrezzato recentemente e presente sull'ultima "Tabacco", personalmente lo sconsiglio in quanto non aggiunge nulla al panorama e al percorso allungando probabilmente i tempi del rientro.
  • 25/11/2011 Ferrata ben tenuta e bella, forse un pò noiosetta soprattutto scendendo verso il calvi. Merita molto visitare i vari fortini presenti, in primis quello a fianco del rifugio calvi, grande e ben conservato
  • 08/08/2008 Ferrata bella ma non troppo emozionante anzi un pò noiosa in salita dal Calvi. Discesa più divertente e impegnativa. Peccato che la giornata fosse nuvolosa!
  • 16/07/2007 Io con altri due miei amici l'abbiamo fatta nell'altro verso, è una via facile per chi è allenato perchè bisogna arrampicare, molto belli i panorami, tante marmotte e la ferrata è stata revisionata da poco tempo quindi è in ottime condizioni. Buona arrampicata.
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  • Monte Chiadenis
    19/08/2019 Monte Chiadenis
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