10/07/2011 Michela Segnalo che, in alternativa alla lunga strada con segn. 378, si può scendere (o salire, ma è piuttosto ripido e faticoso) per il "sentiero dei cacciatori di Forni di Sotto", con segni bianchi-rossi senza numerazione CAI. Il sentiero meriterebbe maggior frequentazione perché è interessante e vario, non è difficile ma richiede un po' d'esperienza nel seguire le tracce, essendo la segnaletica disomogenea e a tratti poco visibile. Si lascia la stradina segn. 378 dopo una breve risalita, presso uno slargo q. 1572 (tabelle e bivio per c.ra Chiavalut). Si va a sinistra (targhetta metallica illeggibile) per traccia che traversa nel bosco di larici giungendo a un'ampia e bella radura q. 1541. La si scende sul lato sinistro fin quasi al margine inferiore, e verso sinistra si riprende il sentiero che entra nel bosco. Con discesa obliqua si giunge al piccolo solco di un impluvio, e lo si scende direttamente un buon tratto in direz. N (ometti, segni deteriorati). In ultimo, dopo breve discesa sulla destra idrogr., si passa l'impluvio a q. 1225 c.: tabella col nome del sentiero, che riporta una quota del costone a fianco. Si scende tagliando obliquamente a sinistra il fianco boscoso, con brevi tratti più ripidi (attenzione a non perdere la traccia). Dopo un leggero saliscendi e il passaggio di alcuni impluvi si scende con pendenza regolare ai ruderi del f.le Dosalé q. 1068. Appena oltre, il sentiero scende diretto un breve tratto di abetaia, poi nella faggeta con parecchi zigzag abbastanza evidenti. L'ultimo tratto segue la linea del costone a sinistra del rio Chiaredare, passa una vecchia casa e termina presso dei ruderi (f.li Culau?), sulla stradina che costeggia il Tagliamento: seguendola a destra si torna al ponte Sacrovint in 20' c. Nota per l'imbocco in salita: subito dopo i primi tornanti della carrareccia CAI 378 si va a destra per stradina, lungo la quale si trovano i ruderi poco dopo un ampio prato con steccato.