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    Anello di Pani da Fresis
    Alpi Carniche
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    Anello di Pani da Fresis
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaB10

Anello di Pani da Fresis

Avvicinamento

Da Tolmezzo si imbocca la statale n.52 in direzione di Villa Santina dove la strada principale si biforca. Seguendo le indicazioni per Ampezzo e Forni di Sopra, al bivio ci si tiene a sinistra oltrepassando in breve il ponte sul torrente Degano. Dopo poco, presso le ultime case di Enemonzo, si lascia la statale per deviare a destra verso Colza e quindi a sinistra verso Fresis. Qui la strada termina e possiamo parcheggiare comodamente (m 564, ampio spiazzo).

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri del Bosco
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Dicembre
Carta Tabacco
013
Dislivello
800
Lunghezza Km
14,7
Altitudine min
534
Altitudine max
1139
Tempi
Dati aggiornati al
2011
I vostri commenti
  • 27/12/2021 Anello lungo e piacevole, per nulla difficile. All'inizio, appena lasciato Fresis, conviene seguire i segnavia bianco-azzurri che nella prima parte del sentiero si discostano parecchio dalla traccia gps, almeno fino al pilone dell'alta tensione, poi il percorso si unisce; probabilmente il sentiero e' cambiato nel tempo (il torrente si guada su alcune pietre). Il resto del percorso e' tranquillo e ben segnalato, i sentieri sono in buono stato e numerosi sono i tratti su strada asfaltata. Il fondo e' quasi costantemente coperto da uno strato di neve ghiacciata, che non crea particolari problemi. Bellissimi panorami, sul Tagliamento e sulla conca di Pani, soprattutto nell'ultimo tratto della camminata.
  • 07/04/2019 Fatto l'anello come da descrizione, il maltempo dell'ottobre scorso qui ha fatto parecchi danni, sui sentieri ci sono molti schianti, alcuni ripuliti altri no, comunque si riesce sempre a passare, o aggirandoli o passando sopra o sotto i tronchi
  • 08/09/2018 8/9/2018 Effettuato oggi come da descrizione di S.N. Abbiamo incontrato qualche difficolt� all'inizio (evitato il tratto con i ponticelli perch� pieno di rovi) e all'altezza degli Stavoli pian di Raveo (dove abbiamo seguito una scaletta segnalata e poi ci siamo persi nel bosco). Per il resto, escursione dai panorami molto rilassanti, mai banale o noiosa. Magnifici i boschi ricchi di funghi e animaletti vari :-)
  • 18/08/2018 17/08/2018Bel anello anche in questo periodo che per circa 2\3 cammina nei boschi, nel tratto tra Fresis e Feltrone e in alcuni tratti sul 221 erba alta, panorama stupendo a Pani immerso in una pace profonda. Sergio
  • 29/10/2017 Fatto oggi l'intero anello, come descritto su S.N. Niente di particolare da commentare. Sentieri in ordine. Piacevole passeggiata in un ambiente suggestivo. Consigliato per dicembre ma molto adatto anche per questo periodo.
  • 14/02/2016 Sabato 13 febbraio, da Raveo saliamo alla conca di Pani in un ambiente sbiancato dalla nevicata notturna. Ogni tanto appare il sole e gli alberi si liberano dai fiocchi bianchi. Sempre suggestiva la sosta all'antico santuario della Madonna di monte Castellano. Più sopra, alla chiesetta presso Valdie mi viene chiesta da due ragazze una serie ripetuta di scatti con il loro smartphone. Nella conca di Pani, suggestiva nella cornice bianca, alcuni camini fumano mentre un gatto rossiccio si riposa in alto al mucchio di foraggio sul fienile. Al commento precedente aggiungo che il dipinto murale all'interno della chiesetta raffigurante la ritirata di Russia ben si inserisce nel sofferto contesto delle immagini della Via Crucis appese intorno.Non è una giornata fredda e al rientro, la neve si è in gran parte sciolta.
  • 07/01/2015 Assecondando l’ingordigia dal Sorantri punto più in alto, raggiungendo gli stavoli di Pani. La chiesetta degli alpini ritrae la natività sulla parete di sinistra e l’inutile martirio russo degli alpini su quella di destra in uno scontro immaginifico di gran forza che fa sprofondar nell’umano sconforto anche il cristo scolpito nel legno. Adiacente s’erge ancora la dimora d’una leggenda che ha popolato questi luoghi: l’Ors di Pani. Innovatore per la perizia e le nuove tecniche applicate alla gestione delle sue terre, consacrò la sua figura nella coraggiosa scelta di campo aiutando i partigiani della zona con generosità e coraggio, trattandoli come figli “con rustico e commovente affetto” come testimoniano le parole di chi lo conobbe. Oggi il suo stali ospita Beppo, mastro caseario che, come me, non si spiega l’uso dell’enorme macina trovata sepolta all’ingresso della chiesetta ed ora adagiata sull’angolo di casa. Visto l’orario mi indica una scorciatoia nel bosco che prendo di volata. Nella risalita rallento solo per ammirare quel solitario faggio in controluce che pare di carbone. La discesa si fa corsa, i serpentevoli tornanti son tutti trampolini per tagliar lesti nel bosco e tentar d’arrivar prima del buio. Superata l’azienda agricola del casolare Astona consiglio d’infilarsi sulla carrareccia di sinistra che porta verso il monte Colza, da qui una traccia netta accompagna a Tartinis attraverso un bel bosco che, oltre a sostituir l’asfalto, regala una bella veduta sul Sorantri e sui massicci del Crostis e del Coglians. Se si dovesse perderla infilandosi nel canale che la costeggia non s’abbia timore, esso rimanda alla traccia stessa che sbuca davanti a un pilone dell’alta tensione sovrastante i prati di Ravéis. Utile riferimento anche se si volesse seguire la traccia in salita. Tartinis m’accoglie con tre giovenche di colori diversi. Tutte lì a guardarmi con sospetto. Poco più avanti, nei prati, tra le case, riposano altre mucche rossicce che paion dividere i giardini degli umani come fossero gattoni stesi al sole. Partito da Esemon, a Maiaso taglio per i prati del cimitero, completamente bianchi. La traccia che cercavo s’è trasformata in rotabile asfaltata, oggi pista da bob. Una ragazza m’incrocia sorridente facendomi gli auguri di buon anno. Un cartello che segnala il metanodotto è l’utile indicazione che mi guida sul sentierino di sinistra che accompagnandomi al ponte.(03.01.2015)
  • 30/01/2014 Fatto interamente ieri.Neve dall'inizio,ma mai oltre le caviglie.Ciaspe rimaste in auto e mai calzati ramponi.Le passerelle sono ancora distrutte,ma,a meno che non ci sia una portata d'acqua esagerata,si passa tranquillamente.Primo inconveniente nella faggeta dopo Feltrone.Il sentiero è franato per una decina di metri.Poco prima uno sbarramento ci devia su una traccia più bassa che aggira la frana.Secondo imprevisto nel bosco interessato da schianti sul 221 dopo la Forca di Pani.Un grosso crollo di più alberi obbliga anche qui all'aggiramento dal basso,più complicato,però.Poi tutto liscio.Purtroppo le nubi basse hanno ridotto il panorama,ma la gita è stata notevole.Nevicata sempre incombente,ma sono stato risparmiato.Da ripetere.Ciao
  • 28/02/2012 i due ponticelli sono crollati del tutto ma sono aggirabili prendendo a sx al bivio che li precede (si scende 2-300m si passa la Filuvigna e si imbocca direttamente il sentiero per feltrone).per evitare un po' di asfalto, al traliccio enel si può girare a dx e poi subito a sx scorciatoia direttissima e ripida (lungo l'acquedotto) fino all'uscita dal bosco, quindi costeggiare il prato sulla sx fino ad una mulattiera che conduce direttamente a Feltrone.La foto con didascalia Monte Veltri raffigura in verità il Cret di Pil (il Veltri è il piccolo spuntone sulla dx)mandi
  • 24/03/2009 Attenzione!!! I primi due ponti sul rio Filuvigna sono completamente crollati in seguito alle abbondanti nevicate di fine anno!! Il passaggio è arduo, giacchè per attraversare il secondo ponte bisogna poi risalire la sponda del rio facendosi strada fra i rovi. Altresì il successivo tratto di sentiero, appena lasciatosi alle spalle il rio, è completamente franato ed ostruito da pini caduti!! Prestare motla attenzione!!
  • 27/07/2005 Il ponte dell' allegato n° 02 è stato costruito da Zanier Ivan & company... gratuitamente per voi escursionisti!
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  • Fresis
    17/10/2019 Fresis
  • camaleontiche mucche
    17/10/2019 camaleontiche mucche
  • anche lui inizia ad arrossire
    17/10/2019 anche lui inizia ad arrossire
  • la conca con i colori autunnali
    17/10/2019 la conca con i colori autunnali
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