Avvicinamento
Da Meduno si raggiunge la frazione di Sottomonte portandosi presso la piazzetta della Chiesa caratterizzata dalla particolare architettura del campanile. Qui è possibile lasciare l’auto nel piccolo parcheggio adiacente (m 298).
Descrizione
Imboccare l’evidente sentiero che si stacca verso monte con il segnavia CAI n.819. Si costeggia inizialmente un corso d’acqua all’interno di un bosco di
nocciolo,
roverella,
orniello,
castagno ed
acero campestre poi si procede su una mulattiera invasa da sassi. Tenendo d’occhio i segnavia CAI, ad un primo bivio, si piega a sinistra raggiungendo un costone boscato che fa da spartiacque tra due solchi torrentizi. Più avanti il sentiero compie una decisa svolta per attraversare il torrente di destra raccordandosi dopo poco con un’altra traccia che sale dal paese.
Nel sottobosco di fine ottobre, povero di colori, si annoverano solo il
colchico e qualche tardivo
ciclamino. Con aumentata pendenza il sentiero mantiene la direzione verso est procedendo sempre all’interno di una fascia di bosco che non lascia intravedere molto. Dove il terreno diventa un poco più roccioso alcuni tornantini tra vegetazione sempre più rada interrompono di tanto in tanto il lungo traverso. Lentamente si esce su terreno più aperto, portandosi sulle caratteristiche pendici aride che ricoprono il versante meridionale del
monte Ciaurlec. E’ qui che finalmente possiamo fruire di un ampio panorama sulla pianura e sulla prima fascia di monti.
A quota 770 circa il sentiero compie l’ultima svolta prendendo definitivamente la direzione nord ovest. Dopo questa ansa si prosegue ancora in moderata salita traversando sopra una fascia rocciosa che riserva alcuni punti alquanto panoramici. Infine si raggiunge l’orlo del grande pianoro del
Ciaurlec in corrispondenza di un ripetitore. Una brevissima deviazione sulla destra ci consente di visitare la
casera Valinis (m 967) inserita in un
bel ripiano prativo. L’edificio, ben mantenuto, riserva una stanza aperta ed attrezzata con panca, tavolo, cucina a gas ed a legna.
Ritornati sui propri passi, si supera la recinzione metallica attraverso una porta e per tracce su prati si raggiunge il punto di decollo dei parapendii. Proseguendo ancora lungo il crinale si perviene ad una antecima, marcata da una piccola manica a vento, ed in breve si guadagna il punto più elevato del
monte Valinis (m. 1102, croce). La vetta è costituita da una ampio pianoro erboso assai aperto e panoramico che offre un’
ottima visuale sulla pianura e le Prealpi Carniche.
Ritornati al punto di decollo si imbocca, sulla sinistra, l’evidente strada sterrata che scende in direzione nord. Superato quasi subito uno specchio d’acqua artificiale si raggiunge l’agriturismo Malga Valinis. Costeggiando lembi di bosco che scendono dal versante orientale del
monte Valinis, si divalla dolcemente lungo la strada raggiungendo la poco evidente insellatura di forchia Tamer. In questo tratto
aceri di monte e
faggi emergono dal resto della vegetazione grazie ai loro colori più caldi. La carrareccia nel frattempo è divenuta asfaltata ma lo strato di fogliame autunnale e la scarsa presenza di veicoli ne rendono comunque piacevole la percorrenza. Più in basso la strada compie una decisa ansa ad aggirare il versante settentrionale del
monte Valinis e raggiunge il crocevia di forchia Piccola (m 663).
Tralasciando la strada che scende a destra verso Campone e quella che sale sul monte Mulon, prendere a sinistra e completare l’aggiramento del monte raggiungendo la forchia di Meduno (m 634) dove è stata eretta a cura del gruppo alpini una cappelletta dedicata ai caduti. Dalla insellatura si scende verso valle, ancora lungo la strada asfaltata, fino ad incontrare un tornante dal quale si diparte, a sinistra, la deviazione per Gilia. Tralasciata questa biforcazione, duecento metri circa dopo il tornante, poco prima di arrivare in vista dei prati della piccola e raccolta val Giumint, vi è la possibilità di abbreviare il percorso evitando un buon tratto di asfalto. Dalla strada si stacca obliquamente sulla sinistra una larga mulattiera che contorna in alto una bella distesa prativa scendendo poi in direzione sud est. Oltrepassata una zona acquitrinosa, tralasciare il bivio che sale verso sinistra e proseguire invece diritti in leggera discesa. Il questo tratto la lastricatura si presenta piuttosto rovinata dal ruscellamento e si incontra qualche schianto, ma nel complesso il percorso è sempre evidente e privo di difficoltà. Quasi in prossimità delle case, su tracciato migliore, si incontra un rio che viene costeggiato ed attraversato in due punti tramite ponti in pietra ancora ben conservati. Da ultimo si esce presso le abitazioni più alte di Costa. Da queste si scende alla via principale e girando a sinistra si perviene in breve alla chiesa dove era stato precedentemente lasciato l’automezzo.
Variante in discesa per Gilia
Dal tornante per Gilia è possibile portarsi alle case della piccola frazione e, tenendosi sulla sinistra, imboccare il sentiero per Sottomonte (si stacca a fianco dell'ultima abitazione). Oltrepassato un impluvio, si scende in diagonale sfiorando la vetta del monte Tistigneit. Con pendenza più marcata si raggiunge il greto di un torrentello e quindi il segnavia CAI utilizzato all'andata con il quale si rientra al punto di partenza.