Avvicinamento
La strada provinciale della pedemontana pordenonese collega tra di loro una lunga fila di abitati posti alla base del grande contrafforte che discende dal ripiano compreso tra il Cansiglio ed il gruppo del Cavallo. Percorrendo questa strada nel tratto compreso tra Budoia e Caneva si incontra Coltura, frazione di Polcenigo. Da questa si imbocca la rotabile che sale a Mezzomonte con una lunga serie di tornanti fino a raggiungere il ristorante Da Stale (m 350, ampio parcheggio).
Descrizione
Dal piazzale si seguono i segnavia CAI n.981-982 che condividono un primo tratto in comune. Si passa accanto ad una caratteristica cavità scavata nel conglomerato poi si attraversa un solco torrentizio abbandonando la pista iniziale per innalzarsi sulla destra (segnalazioni). La mulattiera si presenta lastricata e sale con pendenza omogenea ma sostenuta in un boschetto a prevalenza di
nocciolo ed
orniello mentre a primavera sul terreno fiorisce numerosa la
pervinca. Arrivati ad un evidente bivio, dove il sentiero si biforca, prendere a sinistra il segnavia CAI n.981 guadagnando progressivamente quota a piccole svolte. Più in alto, laddove la pendenza si attenua, il sentiero inizia a traversare decisamente verso sinistra raggiungendo dapprima un impluvio incassato dove fioriscono
acetosella e l'
epatica, poi una bella e
panoramica dorsale con bassi arbusti di
ginepro e
carpino nero. Qualche metro oltre, sulla destra, vi è un piccolo ricovero in pietra con panca all'esterno che può offrire riparo in caso di maltempo (m 873). Tra aprile e maggio in queste praterie sassose vola la rara
polissena, dal mimetico disegno screziato delle ali.
Dal ricovero, con pendenza più attenuata, il sentiero prosegue il suo traverso in direzione dell'orlo del grande altopiano che viene raggiunto dopo un marcato tornante. Giunti al margine orientale del pianoro lo si inizia a percorrere in un ambiente molto caratteristico ove vallecole, conche e ondulazioni rocciose si alternano continuamente come risultato di un marcato carsismo superficiale. Raggiunta una ampia carrareccia la si attraversa per riprendere il sentiero poco dopo. Questo contorna una grande dolina punteggiata di
elleboro e
genziana primaticcia ed arriva alla
casera Costa Cervera (m 1131, chiusa) dove si ritrova anche la strada.
Seguendo le indicazioni per il
Casel de Pelonio (ex rifugio Maset) (segnavia CAI n.991a), si entra in una abetaia alle pendici del Col Scarpat quindi ci si raccorda alla carrareccia che si dirige verso casera Col dei S'Cios. Al successivo bivio segnalato si prende a sinistra (indicazioni per casera Busabella e Malga Sponda Alta) raggiungendo in breve il
Casel de Pelonio (ex rifugio Maset) (m 1274) che dispone di una piccola stanza sempre aperta e dotata di caminetto. Poco oltre si è ad un'altra deviazione dove occorre prendere a destra per
casera Ceresera (segnavia CAI n.991). Inizia ora il tratto più suggestivo al limitare della grande foresta del Cansiglio. Il percorso, dopo un primo tratto in lieve saliscendi nel bosco di
faggio e
abete rosso, si fa più articolato ed attraversa l'ambiente che caratterizza maggiormente il paesaggio vegetale del Cansiglio: la faggeta pura formata da fusti slanciati e colonnari. Nel sottobosco primaverile, spesso scarso per l'abbondanza di foglie, trovano spazio poche specie tra le quali la
dentaria a nove foglie. Qualche schiarita sulla sinistra lascia intravedere di tanto in tanto il
grande pianoro erboso del Cansiglio. Si arriva così ad una sorta di crinale che viene seguito con qualche saliscendi finché non si devia sulla destra per una traccia che dopo poco si trasforma in pista forestale. La si segue per un tratto contornando una grande conca erbosa al termine della quale nuove segnalazioni ci riportano sulla sinistra nel bosco, dove si prosegue ancora fino ad immettersi nella pista forestale che serve la casera Masonil vecchio (m 1327). Ora, seguendo le puntuali indicazioni, si prende a sinistra per
casera Ceresera raggiungendo in breve il frequentato rifugio. Si tratta di una costruzione assegnata al CAI di Sacile e costituita da due edifici recentemente ed ottimamente ristrutturati (m 1347,
punto panoramico pochi metri sopra la casera). L'accesso più diretto è quello che sale da Candaglia ma la casera può essere raggiunta anche tramite il fitto intreccio di sentieri e piste forestali che solcano l'altopiano.
Mirando al crocifisso posto poco più in alto, si imbocca il sentiero CAI n.982, che compie una larga ansa raccordandosi con una ampia pista forestale che va seguita in leggera discesa verso destra fino a raggiungere la conca di
casera Busa Bernart (m 1250). La casera è stata recentemente ristrutturata dalla sezione ANA di Polcenigo a rifugio di notevoli dimensioni. Dalla strada si imbocca a sinistra la prosecuzione del sentiero CAI n.982 che dopo poco si affaccia nuovamente sul bordo del grande pianoro, tra fioriture di
crochi,
farferugine e
scilla a due foglie ed in
bella vista sulla pianura. Si inizia a scendere, dapprima a strette svolte, poi con un lunghissimo tornante che taglia il ripido pendio erboso (fonte d'acqua risistemata). Dopo avere oltrepassato un piccolo riparo il sentiero rientra definitivamente nella boscaglia, attraversa un solco torrentizio e prosegue ripidamente in discesa confluendo nella mulattiera già percorsa all'andata tramite la quale ci si riporta al punto di partenza.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri del Bosco