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    Monte Schenone e Jof di Dogna da malga Poccet
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaM35

Monte Schenone e Jof di Dogna da malga Poccet

Avvicinamento

Risalendo il Canal del Ferro lungo la statale 13, Pontebbana, al bivio per Pietratagliata (comune di Pontebba), attraversare il nuovo ponte sul Fella per portarsi verso il centro del paese. Presso le prima case imboccare a sinistra la pista sterrata che sale a raccordarsi con la strada di malga Poccet. La stretta rotabile asfaltata risale ad ampi tornanti nel bosco raggiungendo dopo circa 8 km la panora la panoramica radura di malga Poccet (m 1362, parcheggio presso la casera).

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri della Memoria
Sentieri CAI
Escursione
Attrezzature
A - Passamani
Mese consigliato
Ottobre
Carta Tabacco
018
Dislivello
1100
Lunghezza Km
15,2
Altitudine min
1362
Altitudine max
1961
Tempi
Dati aggiornati al
2011
I vostri commenti
  • 25/06/2020 Escursione di domenica 21 giugno 2020 con tempo incerto, ma che sostanzialmente ha tenuto, riservandoci solo quattro simboliche gocce di pioggia nel pomeriggio. Abbiamo percorso la prima parte del giro come da relazione, mentre in fase di rientro abbiamo evitato di spingerci sino a Casera Bieliga; siamo invece saliti con breve deviazione dal sentiero sul Clap del Jovel (piccola croce di vetta), quindi abbiamo riguadagnato la forcelletta e siamo ridiscesi per lo stesso percorso di salita. Sentieri a posto, nessuna difficoltà da segnalare. Andirivieni e parecchia gente in cima allo Schenone, solitario, invece, il Jof di Dogna. Il sentiero, che corre appena sotto il filo di cresta, passa tra i fitti mughi, che fungono da parapetto attenuando il senso di esposizione di qualche passaggio. Belle e varie fioriture di stagione, che hanno compensato il grigiore del cielo. Bel giro, in ambiente abbastanza selvatico e con fatica relativamente contenuta. Per chiudere, tappa a Malga Poccet per una Radler e per qualche acquisto “caseario”. Mandi a tutti!
  • 22/10/2019 Escursione di oggi 22/10/19 sviluppata seguendo, poco dopo l'inizio, il vecchio tragitto che bypassa il Ric. Jeluz collegandosi poco oltre lo stesso alla sterrata. Al forcellino presso il Clap dal Jovel ho proseguito sul 601 a Sx scendendo fin dove dallo stesso si stacca la traversa sottostante che porta allo Jôf di Dogna. Al ritorno son salito allo Schenone e ridisceso come da relazione di SN alla Malga Poccet. Praticamente un anello in senso orario con esclusione della Sella Bieliga già visitata anche quest'anno. Giornata ottima per temperatura, panorami lontani, piacevole brezza. Percorso che nella sostanza conferma l'attualità di M35. Sullo Schenone un nuovo signor libro di vetta con quant'altro è stato posto da pochi giorni dai 28 del Gruppo della Montagna di Fiume Veneto. Un grazie se lo meritano. Come sempre, questo tragitto si fa molto apprezzare lo si percorra in un senso o nell'altro. Mandi e buine mont a duç.
  • 20/08/2019 Salito oggi limitandomi allo Schenone con sent.601 usato anche al ritorno. Rispetto agli anni scorsi, ho trovato il percorso migliorato malgrado le erbe alte di questo periodo. Sufficentemente ben segnato e con traccia molto marcata e ben visibile.Di diverso ho riscontrato che una ventina di metri oltre malga Jeluz, a dx, una tabella CAI ci indica la direzione del sent.601 ( non risultante nemmeno sulla Tabacco ) collegandosi con la strada forestale in prossimità del punto in cui si risale abbandonando la strada stessa. In cima si gode di un superbo panorama, anche se oggi purtroppo la foschia ne ha limitato lo sguardo. Bel monte, bel percorso, non lungo e poco faticoso. Insomma una cosa da fare. Doverosa la sosta a malga Poccet per un dolcetto della casa ( o anche un buon pasto) Buona vita a tutti
  • 30/10/2017 Approfittando della tiepida e soleggiata giornata autunnale abbiamo deciso di salire al M. Schenone da M.ga Poccet ieri (domenica 29 ottobre 2017). Compagnia composta da Riccardo, Irene, Alberto, Lorenzo ed il sottoscritto; lasciata l’auto al tornante qualche centinaio di metri dopo la malga (aperta ancora per qualche giorno), abbiamo imboccato la mulattiera (CAI 601) che permette di tagliare un buon tratto di strada forestale. Il dislivello di questa breve scorciatoia mette subito alla prova i nostri polpacci, ma consente di risparmiare qualche minuto. Ricongiunti con la strada forestale si sale dolcemente verso il Ric. Jeluz (aperto). A quota 1600m il sentiero di stacca dalla strada e prosegue sud-est risalendo il versante del monte. L’ ascesa non è impegnativa e si attraversano ambienti differenti e particolarmente piacevoli durante il periodo autunnale con larici di un bel colora ambra. Dalla sella in cui ci si innesta sul sent. 602 si prosegue verso nord-ovest verso lo Schenone senza incontrare difficoltà di sorta; solamente bisogna prestare attenzione a non provocare la caduta di materiale roccioso lungo il versante sottostante. Tempistica di percorrenza: 1 ora e mezza con le dovute soste. Michele
  • 24/08/2017 Siamo un gruppetto con meta monte Schenone, in realtà l'idea iniziale era di partire da Bagni di Lusnizza, idea ben presta abbandonata per la classica salita da malga Poccet, aperta ma silenziosa. Giornata bella ma a tratti ventosa e quando il sole si nasconde fa pure freddino, sempre bella questa cima e a gidicare dalle firme sul libro parecchio frequentata; niente Jof di Dogna oggi, all'intaglio fra lo Schenone ed il Clap del Jovel proseguiamo dritti per poi scendere a sinistra su erba e zolle lungo il sentiero 602, tirando ad indovinare il suo sviluppo, ma puntando in basso per uscire esattamente a Sella Bieliga. Lungo rientro lungo la pista tagliandola spesso ove possibile, alla fonte con vasca da bagno sistemati un paio di tronchi a mo' di tavolo per disporre bibite e torte
  • 17/12/2016 Saliti al monte Schenone da Chiout in val Dogna, in modo da camminare a sud. Il sentiero che si stacca a quota 1351 è molto ampio e comodo fino alle case, poi resta ancora una larga mulattiera. Una volta innestati sul percorso descritto dalla presente relazione, c'è da dire che un punto con catena è stato attrezzato con ponticello; che è stata fatta una grande ammirevole opera di sramatura mughi e di sistemazione sede mulattiera. Due coppie di escursionisti si vedono in cima allo Jof di Dogna. Altri due austriaci, saliti dal versante di malga Poccet, ci raggiungono in cima allo Schenone con le mountain bike in spalla. Diminuita la pressione alle gomme, scenderanno dallo Schenone in bici, ovviamente smontando spesso dal mezzo. Le pale erbose ripidissime su cui si snoda il sentiero non lasciano spazio alle disattenzioni. Lungo la via di discesa, li osserviamo mentre si calano con attenzione lungo il versante erboso per recuperare la bicicletta nel frattempo franata (solo essa per fortuna) più sotto che viene recuperata e riportata sul sentiero.
  • 11/06/2016 Approfittando della giornata discreta la meta di oggi, il Jof di Dogna, cima rinviata lo scorso settembre per il sent scivoloso (neve).Dal bivio con il Mt. Schenone (sasso con ind.)solo un pò di attenzione per l'erba bagnata nel scendere i ripidi tornantini nella traccia verso la sottostante mulattiera agevolato da qualche ometto e l'erba non molto alta ...ma senza difficoltà.Panoramico,interessante e fiorito il semplice percorso per la cima;pure segnato....e i mughi tagliati, solo un pò di cautela sulle "crestine"....cima dalla quale anche se con un pò di nebbia passeggera la visuale è ampiamente ricompensata. Nel rientro una breve occhiata alla galleria, poi sù per una meritevole rivisita allo Schenone e la discesa verso Malga Poccet. nell'esc. incontrati due esc. da Fiume Veneto e altri trè al Clap del Jovel....Mandi
  • 06/09/2015 Il Mt. Schenone,jolli per giornate più "corte"è la meta dell'esc.odierna,dovendo a malincuore tralasciare quote più alte,causa meteo bizzarro con l'imprevista nevicata e temperature basse.A Malga Poccet, il camino fuma già,e mentre saliamo verso ilRicovero Jeluz,incontriamo dei cercatori di funghi desiderosi di fare"bottino"...preferiamo l'assolata strada (per il sent.)rientrando poi sopra,vicino al"tavolo"per l'erbosa traccia al sent.601.Panoramico....il traverso che porta alla forc.del Clap Jovel e ai tornanti successivi per la cima,resi insidiosi da un pò di neve ghiacciata. La splendida cima ci regala la vista della prima neve sulle nostre belle montagne. ci raggiungono poi 04 esc.con (Zoe al seguito)e assieme condividiamo esperienze sulle nostre escursioni.Con loro scendiamo verso Sella Bielica visitando post. militari e un ricovero di cacciatori.Rientro a Malga Poccet per la pista, con sosta a Malga S.Leopoldo (chiusa).Mandi P.s.La salita al Jof di Dogna è rimandata alla prossima esc......
  • 31/10/2014 salito oggi. nevischio ghiacciato nel versante nord prima di clap del jovel. Rientrato per sella bieliga. Si allunga di un'ora circa, ma si sa.....basta camminare !Buona vita a tutti
  • 17/09/2014 Giornata fumosa senza possibilità di spiragli, nebbia asciutta in movimento, all’intaglio di Clap del Jovel freddo vento di forcella. La salita allo Schenone non ci regala la minima vista e senza entusiasmo iniziamo a scendere i primi tornanti su verdi in direzione Jof di Dogna, visibilità pressoché nulla, mancanza di traccia visibile ed erba bagnata ci han fatto tornare indietro. Allungato il rientro scendendo dapprima per 602 e poi 601 fino a quota 1351, mulattiera militare lungo la quale si incontrano ruderi di edifici militari che la vegetazione ha oramai fagocitato, un paio di stemmi sulle pareti rocciose e ottimamente conservati. Lungo e monotono rientro per carrareccia, si sa, mentre il sole si fa vivo.
  • 02/10/2013 Andato oggi,limitando la visita al solo Schenone.Alle nove 5 gradi ventosi e umidissimi,accompagnati da nuvole capricciose mi hanno spinto a ridurre il kilometraggio.Appena lasciato alle spalle lo Jôf di Dogna,giunto alla galleria di guerra,il tempo è migliorato decisamente.Ho preso il 602,per il ritorno.L'attacco richiede attenzione,si rischia di perdere l'indicazione,un segno sulla roccia,che sembra indicare una traccia di ungulati.Una volta in cresta,basta scendere lungo il catino erboso,tenendosi sul fondo di esso.Segnavia e bolli sono numerosi,anche se all'inizio non molto evidenti.Zona assai amata dai cinghiali,che scavano con entusiasmo.Dalla carrareccia che riporta a malga Poccet,visioni favolose del gruppo Jôf Fuart-Montasio.Tra poco,con i colori dell'autunno,sarà uno dei più bei panorami in regione.
  • 09/09/2013 I raggi del sole illuminano malga Poccet. A pochi metri dall'auto un vitellino nato da tre giorni viene leccato dalla madre. La giornata s'addolcisce subito. Il ricovero Jeluz è aperto, di sopra vi si trovano delle reti senza materassi. Dietro al ricovero, al limitar del bosco, una latrina costruita a cavallo di un burrone diventa un’audace opera fisiologico-archittettonica. Mi chiedo quanto sangue freddo sia necessario per utilizzarla. Una radura presenta due larici che incrociandosi si guardan l'un l'altro come giraffe innamorate. Alla forcella è consigliato deviare a sin per ammirare crinali e sentieri che aspettano quieti. Il paesaggio sullo Schenone è limitato dalle nubi ma se ne intuisce l'ampiezza. La traccia che scende al 602 è inerbita e scomoda, tanto che le ginocchia rugnano per poi protestare vivamente nel tratto successivo. I mughi infatti, obbligano a tenere una postura un po’ arcuata che impone un carico articolare anomalo che sento tutto. Un camoscio mi vede tardi e sfreccia tra i mughi come fossero piante di cotone. Anche sullo Jôf il paesaggio è da immaginare, ma basta poco per emozionarsi. Il ritorno è ancora un tormento mughesco ma nonostante i dolori scelgo l'anello. Il troi a tratti è ingombro di rami o pietre, il monte si sfalda pian piano ed ogni fessura è colonizzata da sassifraghe e semprevivi. Quanto mi affascinano questi moti di resistenza, inni alla vita, a qualsiasi costo! La catena della relazione ha lasciato il posto ad un ponte fatto con tubi innocenti e due ponteggi di metallo. Non mi ispira fiducia, ma lo oltrepasso facendo finta di non aver paura del vuoto. La traccia verso Bieliga non la trovo proprio. Lascio un ometto nel punto in cui sono entrato (ultima chance) da lì basta tenersi al limitar del bosco, più alti della casera (che però è talmente carina che attira come canto di sirena). I larici sono ancora di color verde intenso mentre i prati si dividono tra loro genziane campestri e sfrangiate. Il ritorno per la nuova ed esagerata carrareccia è lungo, dolorante e mi appaga poco, ma penso all’appuntamento con il vitellino... (08.09.2013)
  • 20/06/2013 Siccome ero già stato l'anno scorso sul monte Schenone, oggi ho puntato direttamente sul Jof di Dogna. Da Malga Poccet (dove il cavallo di Loredana mi ha salutato con un nitrito) sono salito a Clap del Jovel e da lì sono sceso lungo la mulattiera fino al bivio con il sentiero 602 e ho proseguito lungo questo fino alla cima del Jof di Dogna. Avvicinandosi alla cima, in vari tratti il sentiero è ostacolato dai mughi e la fatica per arrivarci non è stata compensata oggi da un panorama degno delle aspettative, a causa della foschia che avvolgeva l'orizzonte. Al ritorno ho optato per una rivisitazione veloce della cima dello Schenone, prendendo il sentiero che sale a sinistra, immediatamente prima di una galleria situata sotto la cima dello Schenone. Da lì sono ridisceso a Clap del Jovel e poi sono tornato alla macchina a Malga Poccet. Non ho incontrato nessuno in 5 ore e mezza di escursione. Mauro.
  • 25/07/2012 percorso semplice e ben segnalato.Dovuta attenzione solo alla parte finale prima della cima dello schenone, solo perchè il sentiero corre su terreno erboso. Ottimo panorama.Buona vita a tutti
  • 30/10/2011 salito ieri. Salita tranquilla, qualche chiazza di neve facilmente superabile a nord.Larici gialli da cartolina e panorama stupendo dalla cima con il Montasio, versante di Dogna, in primo piano. Per il rientro abbiamo optato per il sentiero CAI 602 che scende in un, per me, bellissimo bosco fino all'ampia sella Bieliga.Da qui lungo la carrareccia a chiudere l'anello con un ultimo sguardo al Montasio, illuminato nella calda luce pomeridiana, da quota 1710.P.S. Il ricovero malga S. Leopoldo, ristrutturato, è risultato chiuso.
  • 29/10/2011 m.schenone: Diciamo subito che una volta arrivato alla cima del m.schenone, ho ritenuto inutile completare il programma per lo jof perchè ciò che si vede dallo schenone non può essere inferiore a ciò che si vedrebbe dallo jof.Detto ciò (parere molto personale) devo dire che l'escursione è stata stupenda. Confortato da una giornata bellissima e dai colori autunnali da fascino, ho riscontrato che il percorso è molto semplice e non presenta alcun tipo di pericolo.Anche la parte dopo la sella di q.ta 1800,che nella carta Tabacco è rappresentata puntinata , in realtà si sviluppa su un comodo sentiero largo se pur vero esposto. Il panorama dalla cima è fantastico. Salire per credere.Per il rientro consiglio il ritorno sui propri passi della salita.L'anello per sella Bieliga si sviluppa all'interno di un bosco e quindi con ci sono panorami particolari. Inoltre si scende molto di quota, per poi doverla recuperare.Buona vita a tutti
  • 09/09/2011 Oggi, e sempre in solitaria, ho voluto arrivare fin quassù. Partita presto presto, bella giornata, a malga Poccet mucche al pascolo e un bel cavallo (non ferrato) che voleva strofinarsi al mio zaino, si è accontentato di un po' di coccole. Ho seguito l'itinerario della guida, presa la scorciatoia, ben visibile, parecchi schianti di antica data che comunque si superano senza difficoltà. In più punti i cinghiali senbrava avessero arato il terreno, dove la terra era particolrmente soffice il grugno aveva lasciato un calco perfetto permettendo di vedere persino i due fori delle narici. Si sale sale difficoltà fino all'intaglio; lungo questo tratto ho dovuto spartirmi il sentiero e non senza difficoltà con un gregge. Dalla forcella la mulattiera è, se pur a tratti erosa, percorribile in sicurezza. In un batter d'occhio si arriva alla vetta: indubbiamente un bel colpo d'occhio! Non ho proseguito verso lo Jof di Dogna perchè il sentiero ripido è poco visibile fra l'erba alta per cui sono tornata alla forcella e da lì ho preseguito con il 602 verso sella Bieliga, (attenzione che le indicazioni sono poste a sx e possono sfuggire), poi malga di S.Leopoldo, Jeluz e di nuovo Poccet ma per la pista forestale. Percorso tranquillo, direi poco frequentato. Loredana
  • 23/09/2008 20/09/2008Il tratto nel canalino che scende dallo Schenone verso lo Jof è ridotto ad una traccia. Il sentiero che porta allo Jof è quasi invaso dai mughi. La mulattiera per il rientro è franata in un paio di punti: in uno ci si aiuta con la catena ma è un filino corta, nell'altro lasciate perdere la catena che è posta sopra il punto franato ed attraversate più in basso. Tutto per ora ancora fattibile con un po' di attenzione, mughi e frane permettendo.
  • 28/10/2006 per trovare la mulattiera di discesa dallo schenone bisogna tornare un po' indietro e non andare oltre la vetta. Se vi succede così cercate di raggiungere il sentiero 602 sottostante. Inoltre il 602 in vari punti è quasi scomparso tra i mughi (ma con attenzione e sforzi si passa!)
  • 12/06/2006 Rifugio o ricovero: Jeluz. Lungo la carrareccia che va da Malga Poccet a Sella Bieliga. Il rifugio non è più aperto e incustodito ma appare essere proprietà privata. viene utilizzato in via esclusiva dai proprietari. robertolisjak@hotmail.com
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    20/08/2019 ultimo tratto verso la cima
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    07/06/2019 Rifugio jeluz
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