Avvicinamento
Da Tolmezzo si segue la strada statale n.52 fino a Villa Santina e quindi la statale n.355, immettendosi nella valle del torrente Degano. Dopo avere oltrepassato Ovaro si imbocca a sinistra la strada che risale la
Val Pesarina e la si percorre fino a Pesariis. In corrispondenza delle ultime case del paese fare attenzione ad un cartello che indica a destra la direzione per il
bivacco Entralais. Ci si immette quindi sulla stradicciola fino a superare il tratto asfaltato poi, circa duecento metri dopo il primo tornante, si parcheggia sulla destra (m 869, piccola piazzola).
Descrizione
L’escursione ha inizio proprio di fronte al parcheggio dove ha inizio il segnavia CAI n.229 che ci condurrà fino alla meta. Questo tratto del percorso, a causa della recente apertura di una pista forestale, è probabilmente poco utilizzato ed è così che il primo segnavia lo si incontra dopo parecchi minuti di salita. Con una doppia svolta il sentiero prende quota nel bosco entrando successivamente nel vallone del rio Possal. In breve si confluisce nella pista forestale che abbiamo lasciato al parcheggio e si prosegue lungo questa, assecondando due impluvi. Ancora pochi metri e la sterrata si esaurisce su una ampia piazzola dopo avere attraversato un piccolo greto (m 1106). Attenzione ora a tralasciare la prosecuzione del tratturo per iniziare a salire sul bordo del greto stesso, seguendo la direzione indicata da alcuni ometti. Dopo poco ci si riporta definitivamente sull’altro lato del torrente innestandosi sull’originario sentiero CAI. Si sale in un rado bosco tra le erbe passando ai piedi di un vecchio stavolo rovinato che si lascia sulla sinistra. Con il bosco ricompaiono anche alcuni sbiaditi segnavia mentre la traccia prende a inerpicarsi nella
faggeta. Ci si innalza per un buon tratto ripidamente, dirigendosi verso una parete rocciosa alla base della quale ci si raccorda con un sentiero che proviene da destra (vecchio cartello CAI). Piegando decisamente a sinistra si compiono alcune svolte nel bosco dove alla fine di luglio possiamo osservare le fioriture del
ciclamino e della
campanula selvatica. Si esce su una piccola radura inclinata che interrompe per un breve tratto la continuità della vegetazione arborea poi il sentiero prosegue a traversare nel bosco concedendo un attimo di riposo. Il versante che percorriamo ora è piuttosto ripido ed in breve ci si ritrova a guadare il piccolo greto principale a quota 1400 m circa.
Dall’altra parte il sentiero esce progressivamente dal bosco, andando a raggiungere la base di un ghiaione. Ci si innalza per un tratto lungo questo ma poi il sentiero se ne discosta sulla sinistra per salire su terreno più consolidato. Più in alto si intravede, su un ripiano erboso, il
bivacco Entralais a cui si arriva dopo poco guadagnando il pascolo sospeso che ospita la piccola costruzione (m 1572). Il
ricovero Entralais, ristrutturato nel 2001, si presenta in ottime condizioni, dispone di panca, tavolo, stufetta e quattro posti letto con materassi nel sottotetto. Tra luglio e agosto fioriscono nei pressi del ricovero una grande quantità di specie legate ai pascoli abbandonati, tra queste l'
epilobio, l'
aconito giallo, le centauree, i
garofani montani e la
verga d'oro.
Dal bivacco si torna sui propri passi per alcuni metri mirando poi ad alcuni bolli rossi sui
larici. Con un’ansa ci si riporta nella giusta direzione iniziando a risalire il vallone di Entralais: un ambiente alpino di grande bellezza, appartato, solitario e disposto in modo insolito, compreso com’é tra il versante sud del monte Cimon ed un crestone secondario. Il sentiero appare inerbito ma lo si segue abbastanza facilmente grazie anche alla presenza di qualche paletto segnavia. Si oltrepassa un rugo proseguendo poi tra balze rocciose alternate a qualche macchia di
larici e abeti. Dopo avere seguito il letto asciutto di un greto ci si affaccia al limitare di un pascolo inclinato dove si individuano i muri perimetrali di alcuni edifici in pietra (m 1792). Splendide fioriture di
genziana alata ,
iperico ,
giglio martagone e grandi
stelle alpine punteggiano i verdi che pian piano vanno trasformandosi in prateria discontinua. Alla nostra destra il vallone è ora rinserrato dalla parete rocciosa del Cret dai Laris ai piedi della quale si sale a comode svolte. La caratteristica marcatamente alpina dell’ambiente è ora confermata dalla presenza delle sassifraghe alle quali si uniscono la
tofieldia, l'
ormino , l'
eliantemo e il
rododendro irsuto. Giunti in capo a questo pendio ci si ritrova nel catino superiore caratterizzato da un pascolo con rododendro e aconito. Lo si risale su pendenze più contenute raggiungendo l’insellatura che chiude in alto il vallone (m 2020). Sull’altro lato discende una valletta che poi subito precipita nei dirupi sottostanti, costituiti da rocce friabili, dalla consistenza quasi sabbiosa.
Senza necessità di scendere si aggira il costone soprastante entrando nella valletta ghiaiosa che discende direttamente dal
passo di Entralais. La si risale a tornanti regolari, su terreno via via più detritico tra le splendide fioriture delle specie legate ai ghiaioni calcarei quali la
sassifraga incrostata, il
papavero giallo, la
potentilla rosea, il
raponzolo di Sieber e le achillee. Con una serie di svolte più strette, su terreno nuovamente erboso, si raggiunge infine l’ampia insellatura del
passo di Entralais (m 2190), compresa tra il monte Cimon a sinistra e la Creta della Fuina a destra. Salendo ancora qualche metro si può notare come il passo abbia una conformazione assai particolare: verde e poco inclinato il versante che abbiamo salito, precipite invece la scarpata settentrionale.
Per il ritorno si utilizzerà il medesimo itinerario.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri dei Fiori