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per Marco, di Raibl, di Udine. |
| 10-03-2014 22:24 |
askatasuna  |
| Mandi Marco! sono costernato che basandoti sulle mie parole tu abbia mateato più del dovuto -la prossima al limite ci si contatta direttamente-. Provo a rispiegarmi, sapendo che non è questo il luogo ma riempire ulteriormente i commenti mi sembrava inopportuno (in caso il paziente Ivo cancellerà o sposterà il mio commento). Dopo aver percorso all'esterno sulla dx tutta la cresta dalla forchia, dovresti esser giunto alle antenne e sotto di esse scorto casera Polpazza. Da lì sono sceso per la strada per poche decine di metri girando a sinistra proprio per "la croce" continuando però ad esser fedele al simbolo pagano della recinzione che taglia il monte riportando in direzione Forchia. Ad un certo punto la recinzione si sdoppia. Un lato sale a chiudere l'allevamento sul lato meridionale del Pala, un altro lato scende di brutto. Lì, abbandonando le direttrici di entrambi, ho tagliato in leggera diagonale a sud est continuando a tagliare il monte(sulla Tabacco mirando alla Cecon). Senza tracce o sentieri. Dopo meno di mezz'ora (passo lento e ammirevole-meditabondo) stando attento con l'altimetro a non abbassarmi troppo, ho intersecato la strada che porta in graduale e quasi impercettibile discesa a malga Cecon e alla forchia. Visto il breve tratto selvatico è stata d'obbligo la cartina e un altimetro anche di qualità medio bassa come il mio per capire dove mi trovavo (se no o eri inmò là). La cresta dalla forchia, anche con parecchia neve non mi ha causato problemi (e col vuoto ne ho), anzi mi ha affascinato. Ovvio questa, unita al breve tratto da percorrer a naso, porta un'escursione seppur semplice a richiedere un minimo d'autonomia interpretativa (Tabacco rules!) e magari a valicare il grado E. Essendo tu tutto tranne che un novizio di monti non posso che scusarmi ancora per il disguido dovuto sicuramente al mio resoconto trascinato dalle emozioni e pragmaticamente meno preciso, risarcirò con dolciumi autoprodotti al prossimo incontro. Une strente, buine vierte e maman. |
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| 11-03-2014 21:41 |
marco.raibl  |
| Grazie delle tue precisazioni.Non avevo sbagliato di brutto,dunque.Credendo di aver toppato,non mi sono spinto fino allo sdoppiamento della rete.Mi manca,però,qualsiasi tecnologia,quindi anche un atavico altimetro.Difficilmente avrei proseguito liberamente nel bosco,senza una minima idea di dove mi trovavo.Sei stato bravo.Mi sarebbe piaciuto ripetere il tuo giro.Forse un'altra volta.Lassù ho incontrato almeno quindici-venti persone e nessuno sapeva come scendere a malga Cecon.Ci vediamo in giro,spero.Marco |
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| 20-03-2014 18:39 |
| askatasuna |
| Mandi marco. ho pensato a ungulati per la morbidezza del tasso e la sua fragilità esterna (o forse per suggestione ungulatesca del momento), ma in effetti le unghiate sembran più probabili (spero non di eventuali tassi intesi come mammiferi sennò Freud ci marcerebbe). sarebbe stato bello che il tuo commento non tenesse conto del mio nel senso che mi sarebbe piaciuto leggere le tue emozioni/impressioni per rivivere quello stesso sentiero da un altro sentire. Comunque per non far diventare SN un "social network" -demoniaca creazione al silicio che mi vede ateo convinto nella pratica- possiam scambiarci la mail così se c'è qualcosa da spartire, info da chiedere o altro non intasiam annunci et similia del sito. PS: per il rincorrerci, a è di continuà cussì, prime o dopo o si cjatarin mò! buine vierte e maman! |
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| 21-03-2014 10:05 |
| marco.raibl |
| Se non sbaglio,in uno dei post qui sotto c'è già il tuo indirizzo.Posso usare quello,così ti scrivo,ottieni il mio e io salvo la mia copertura?A presto |
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| 21-03-2014 17:53 |
| askatasuna |
cemut a disares un basc, noski baietz! claro que si..
maramandi! |
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