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Ramarro |
05-08-2014 11:38 |
falische |
Domenica 3 agosto ho avuto modo di vedere un ramarro di considerevoli dimensioni (35-40 cm coda compresa), sul costone di basovizza che da sulla Val Rosandra (carso triestino). Non avendo con me una macchina fotografica posso solo descrivere il coloro verde brillante puntinato di nero e una piccola zona chiara sotto la gola. Volevo chiedere: che differenze ci sono tra il ramarro occidentale (Lacerta bilineata) e il ramarro orientale (Lacerta viridis)? |
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05-08-2014 11:46 |
fabio.bertrandi |
Visto (non so quale dei due) anche su sentiero che porta al m. San Leonardo. Vedi qui, discutono su eventuali differenze: http://www.naturamediterraneo.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=86967
Ciao. |
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05-08-2014 12:10 |
tiziano.fiorenza |
Ciao, la situazione della sistematica dei ramarri sensu latu europei è ancora confusa, tenendo conto che proprio in quelle zone pare esistere un'ampia zona di esemplari con una forte introgressione genetica fra le due specie, tanto è comunque che nemmeno la miglior immagine fotografica discrimina le due specie ma solamente un'accurata indagine genetica. Attualmente pare verosimile, ma essendo gli studi in corso è possibile che il quadro in futuro venga modificato, che in tutta la regione sia presente solamente il ramarro occidentale (Lacerta bilineata) quindi anche sul Carso. Fino al 1972 la specie era segnalata anche a Tarvisio dove verosimilmente si trattava del ramarro orientale (Lacerta viridis) essendo la zona in bacino danubiano e quindi nell' areale della forma orientale di ramarro. Un ultima curiosità ovvero il ricercatore Taddei propose la forma udicarsica per i ramarri che vivono fra Udine e il Carso a testimonianza comunque di una effettiva particolarità dei ramarri nostrani. Saluti |
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06-08-2014 11:23 |
falische |
In molti anni non ne avevo mai visto uno (né sul Carso né sulle Giulie o in Carnia). Com'è la diffusione sul territorio, ci sono molti esemplari? Siccome scrivi che "fino al 1972 la specie era segnalata anche a Tarvisio" significa che non è più presente? |
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06-08-2014 23:06 |
tiziano.fiorenza |
Sul territorio regionale il ramarro ha un ampia diffusione, dal livello del mare fino ad oltre. i 1500 metri sul sistema prealpino con versante meridionale. Nonostante ciò è tutt'altro che specie ferequente anzi in diminuzione quando non localmente scomparsa. Le cause sono molteplici e spaziano dalle trasformazioni agricole e urbanizzazione per la pianura, alla sparizione. degli ambienti ecotonali nel settore montano, da aggiungere anche le problematiche relative alla chimica in agricoltura e alla massiccia presenza dei mici di casa. Nell' area di Tarvisio l'ultima documentazione della presenza di questa specie risale appunto al 1972; da allora mancano osservazioni certamente. attribuibili. a questa specie.
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