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Elenco commenti

Anello del Col di San Giacomo da casera Razzo
N. record trovati: 14
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07-11-2021 00:00
marco.flappo marco.flappo
7 novembre 2021, un anno esatto dopo Laura... Giornata di sole splendida, percorso sgombro fino alla casera Chiansaveit. Da l� inizia il sentiero che si trova solo grazie ai pochi segnavia del CAI e alla traccia GPS a causa dell'innevamento, non molto ma sufficiente a coprire il sentiero. Seguendo alcune tracce precedenti arriviamo fino alla forcella abbiamo perso il sentiero. Dopo aver vagato in mezzo ai pini mughi per evitare situazioni spiacevoli abbiamo raggiunto il sentiero da cui eravamo arrivati e siamo rientrati. Comunque panorama splendido, ci riproveremo.
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15-11-2020 19:30
laura.molinari laura.molinari
7 novembre 2020. Oggi grandi esercitazioni militari nella piana di Razzo, tutta la zona circostante la Casera è trasformata in un esteso e brulicante accampamento, transitiamo con circospezione tra tende mimetiche e mezzi cingolati e ci avviamo sui saliscendi della panoramica carrareccia che porta a Casera Chiansaveit. Il ripiano della Casera è ancora all’ombra e la ripida salita sul sovrastante lariceto è resa sdrucciolevole da un velo di brina. Tentiamo la salita al Clapsavon, ma dobbiamo fermarci nella grande conca sopra quota 2200 a causa della neve, poca ma ghiacciata, che rende insidiosi alcuni traversi, non affrontabili in sicurezza con i soli ramponcini. L’eventualità di una rinuncia era stata prevista a tavolino e il piano B è già pronto. Ridiscesi a Forcella Chiansaveit, puntiamo quindi verso il Col San Giacomo, seguendo le indicazioni della relazione. A noi si uniscono altri tre escursionisti, incontrati sul cammino. Il sentierino scompare ben presto tra neve e mughi, la traccia gpx scaricata dal sito si rivela preziosa e ci aiuta a raggiungere senza eccessivo ravanamento la forcellina che si apre sul versante di Tragonia, dalla quale non resta che seguire fedelmente la cresta fino alla cima. Sopra Forcella Val Mesta, un tratto di alcuni metri è particolarmente ripido ed abbastanza esposto su entrambi i versanti e richiede una certa attenzione, ma per il resto non ci sono difficoltà e la vetta del Col San Giacomo è presto raggiunta. Oggi la giornata è spettacolare, i compagni di salita dopo un po’ ci salutano, ma noi ci tratteniamo in cima più di un’ora a goderci il panorama, nel tepore del sole calante. Quando, a malincuore, ci decidiamo a scendere, le ombre si stanno già allungando e il comodo crestone erboso che porta a Forcella Risumiela è già di nuovo gelato. Quando siamo ormai sulla carrareccia, soddisfatti e rilassati, ci ritroviamo nel pieno di un attacco bellico simulato, circondati da soldati in tenuta da combattimento e armati fino ai denti, che sbucano da ogni parte. Robe da infarto. Per fortuna non si curano di noi, che acceleriamo il passo per guadagnare zone più pacifiche. L’ultima emozione della giornata, rientrando a Casera Razzo, ce la dà il Brentoni arrossato dal tramonto, che si specchia nel laghetto della piana. Escursione da incorniciare, il miglior “Piano B” che ricordi. Mandi a tutti!
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30-12-2015 22:31
denismitri denismitri
Escursione effettuata il 26/12/2015. Residui di neve da casera Chiansaveit fino all'intaglio erboso da cui parte la traccia in cresta fino al Col San Giacomo. Il tratto non segnalato è evidente all'inizio. Nella parte centrale abbiamo perso la traccia ma abbiamo raggiunto comunque l'evidente intaglio erboso.
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05-11-2014 14:35
marco.raibl marco.raibl
Piccolo appunto:le due cime tondeggianti,in alto a destra,nella foto,pagano l'effetto schiacciamento.In realtà sono più lontane di quanto sembra.Dal picco roccioso si può notare,con attenzione,una crestina invasa di mughi che si sviluppa più bassa.La vallecola di cui parlo nel precedente commento,si trova proprio dietro.Si passa da lì.Ribadisco che ci vuole un po' di autonomia,ma pericoli non ci sono.Ciao
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05-11-2014 11:15
marco.raibl marco.raibl
Fatta subito dopo la prima nevicata.Con una variante.Guardando la foto postata da Ivo,io sono rimasto sul lato di Forni,risalendo poi a destra(nel senso di marcia)del solitario picco roccioso che svetta sopra un piccolo dirupamento.Mi sono tenuto sempre alto,senza percorso obbligato,a naso,finendo in una vallecola che sale,passando sotto le due gobbe più alte,quelle nella parte destra alta della foto,fino a una forcella.Da questo punto in poi si va in libertà(la neve copriva eventuali tracce di passaggio),per poi scendere nuovamente e ricollegarsi al percorso della relazione.E' tutto molto semplice e anche le brevi lotte con gli arbusti sono logiche,nel senso che il percorso rimane evidente,non obbligandoci a cercare la via d'uscita.Alla fine,un bel percorso panoramico,buono anche con poca neve.
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16-10-2014 00:16
ivo.sentierinatura ivo.sentierinatura
Rispondo direttamente al commento precedente in quanto proprio domenica scorsa (12/10/2014) abbiamo ripercorso l'anello per aggiornare foto e descrizione. Grandi differenze rispetto alla descrizione originale non ce ne sono. La salita a forcella Chiansaveit è sempre gradevole (a parte il terreno quest'anno particolarmente scivoloso, ma non poteva essere diversamente visto l'andamento della stagione). Dalla forcella si segue a destra la cresta calando poi ad una insellatura per assecondare il sentierino che scende nell'erba. A questo punto si tratta di seguire la traccia che traversa in leggera discesa aggirando in basso la prima densa macchia di mughi. Qualcuno ha anche tagliato alcuni rami e guardando con attenzione non dovrebbe essere troppo difficile seguire il calpestio. Si arriva così ad una specie di valletta che invita a scendere lungo il suo comodo solco. La si può anche seguire ma in questo modo si arriva al pendio da risalire ancora più in basso. Conviene invece seguire la debole traccia che piega a sinistra in leggera salita. Una volta arrivati in vista del forcellino erboso si tratta di calarsi nel pendio sottostante e risalirlo con un po di fatica ma senza particolari problemi. Ripresa la cresta la si segue fedelmente fino in vetta (attenzione ad un punto particolarmente stretto). Se vi piace armeggiare con il gps scaricatevi il tracciato che ho verificato di nuovo. Qui sotto ho caricato una immagine scattata dalla vetta del Col di San Giacomo con il tracciato corretto in azzurro e in rosso la variante per la valletta.
In casi come questi è difficile dare valutazioni. Chi è abituato a questo tipo di terreno troverà la cosa elementare altri invece, come si legge dai commenti precedenti, hanno preferito rinunciare. Se ci andate fateci comunque sapere i vostri commenti.
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15-10-2014 17:07
gioP75 gioP75
Domenica pensavo di fare questo anello ma i commenti non sono molto incoraggianti ma anche datati.
Qualcuno che lo ha percorso di recente saprebbe dirmi se il sentiero è fattibile o scomparso completamente?
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26-04-2013 22:00
Bruno.99 Bruno.99
Percorso a inizio settembre, molto bella la salita a forcella chiansaveit. Difficile trovare il passaggio attraverso i pini mughi (un po' ce lo si deve creare). Molto bello a fine estate il paesaggio dalla cresta che passa per il col san giacomo e da forcella tragonia.
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01-07-2012 16:34
luca.deronch luca.deronch
Domenica 24 giugno. Da forcella Chiansaveit ho seguito la traccia fin dove possibile, poi sembra scomparire nel nulla e occorre orientarsi tra i mughi. Mirando alla forcella erbosa si trovano passaggi comunque non segnati, ma è necessario un minimo di esperienza. Da li in poi la traccia per il Col San Giacomo ricompare. la vista sul Cridola e sul Tiarfin è davvero notevole. I prati che precedono i mighi scendendo dalla forcella Chiansaveit sono strafioriti di genziane maggiori.
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10-10-2011 00:00
manutheartist@libero.it manutheartist@libero.it
Percorso in un giornata davvero splendida (domenica 2 ottobre 2011). Il panorama da forcella Chiansaveit è davvero spettacolare. Dopo di ché ci siamo completamente persi, non siamo riusciti a capire, nonostante fossimo armati di cartina tabacco, quale fosse il percorso per proseguire verso col San Giacomo. Percorrere verso nord tra i mughi, come segnalato dalla scheda, era francamente impossibile. Ci siamo così addentrati nel boschetto di mughi a nord ma deviando leggermente subito verso est (lì l'errore, ma altrimenti non si riusciva proprio), tra rocce e erba alta al ginocchio: resici conto del pericolo che stavamo correndo, tornare indietro non era un'opzione possibile. Siamo scesi come uno scivolo in un paio di punti altrimenti impossibili da arginare. Ci siamo ritrovati sul probabile letto di un piccolo ruscello, su cui in un masso compariva una segnalazione CAI (!e quello sarebbe un sentiero?) ad ogni modo siamo riusciti ad orientarci e ricongiungerci con il percorso dell'andata poco solo a Casera Chiansaveit. Assolutamente sconsiglio di addentrarsi in un'avventura del genere ai meno 'coraggiosi' e sopratutto in un orario troppo rischioso (nel pomeriggio se siete in autunno, come daltronde il percorso consiglia, il sole si troverà alle vostre spalle e sarete scendendo da questo lato, quasi completamente all'ombra). Ad ogni modo, ritrovare la strada maestra è stata un'immensa soddisfazione, come quelle soddisfazioni che solo la montagna ti sa regalare. Da rifare assolutamente il prossimo anno, armati di maggiore pazienza a scovare il percorso corretto.
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01-08-2011 00:00
alessandro.filippo@infinito.it alessandro.filippo@infinito.it
Percorso il 31 luglio 2011. La traccia scompare quasi subito. Occorre lottare con i mughi per aprirsi un varco. Tenersi al limite inferiore della mugheta per poi puntare alla selletta erbosa.
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18-07-2011 00:00
lucaesara@gmail.com lucaesara@gmail.com
luglio 2011. il tratto privo di segnalazioni è completamente senza traccia. ci siamo persi e siamo dovuti tornare indietro
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07-09-2009 00:00
aleado66@tiscali.it aleado66@tiscali.it
Settembre 2009, il tratto privo di segnalazioni è anche quasi completamente senza traccia. I punti di riferimento sono comunque facilmente individuabili.
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25-08-2008 00:00
luigisalv@levia.it luigisalv@levia.it
24 agosto 2008 ho percorso l'itinerario con un amico e, complice anche la giornata splendida, siamo rimasti veramente colpiti dai panorami che si offrono alla vista. Da consigliare a tutti coloro che hanno un minimo di esperianza di trekking in montagna. Necessario un minimo di esperienza nell'orientamento in montagna.
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