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Elenco commenti

Traversata dei Falcons dalla val di Gleris a Studena Alta
N. record trovati: 5
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12-06-2021 09:34
lorenzo.cocianni lorenzo.cocianni
Escursione effettuata in data 10 giugno 2021: anello alternativo a quello di sentieri natura che merita moltissimo ma purtroppo passa per il sentiero inagibile 429a (descrizione dettagliata su Forcella Ponte di Muro Bassa) che per la sua pericolosità sconsiglio, ma dato che ho fatto il giro lo descrivo...itinerario: Saletto, n428, Casali, Stavoli Gabei, n429a inagibile, Casera Ponte di Muro, I Falcons, bivio Slenza Ovest, Casera Slenza Alta, Casera Slenza Bassa, ex polveriera di Pietratagliata, strada statale, Saletto...anello stupendo e selvaggio in cui non si incontra anima viva, dopo i ruderi di Stavoli Gabei si arriva al trivio dei torrenti dove bisogna seguire i vari ometti (problemi in caso di scarsa visibilità) per raggiungere la parte opposta fino al cartello cai che indica l'inagibilità del 429a (cengia artificiale esposta e distrutta con cavi divelti e mughi che ostruiscono la mulattiera)...la traversata dai Falcons alle Slenze è un saliscendi panoramico incredibile, sentiero ben percorribile e i mughi non creano problemi, una vera delizia, dalla magnifica radura di Casera Slenza Alta una lunga mulattiera e una chilometrica strada forestale porta tranquillamente alla strada statale...due km di asfalto e si arriva a Saletto...
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31-10-2019 12:43
climber59 climber59
Buongiorno. Ho fatto questo percorso compiendo un anello con partenza da Studena e nel senso consigliato da S.N. Sentieri in ordine, un po' inselvatichito il tratto da forcella di Ponte Muro ai ruderi di casera Ponte Muro.
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25-08-2015 22:53
askatasuna askatasuna
Seppur la meta sia inusuale per il periodo, prendo al volo la proposta di Marco. Il solo sfiorar da fuori quella valle che sa di rinascita fin nel toponimo, mi fa sorridere il cuore. Questo è il lato in cui la sua elegante asprezza si fa musica. Un organo composto da guglie verticali che dissolvono ogni suono. Le tante parole dopo l’umano ritrovarsi fan quasi violenza. Quella cassa di risonanza minerale incita alla solitudine ed al silenzio. Invita gli occhi ad alzarsi timidi. A respirare lentamente. L’aria vibra attorno a questa valle. Mi penetra dentro solo rasentandola, trapassandomi pizzica e soffia sulle corde emozionali come fossero un’arpa. La forcella è sorvegliata da una pietra cornuta. La breve pausa sulla Creta di Ponte di Muro è oramai preda di nuvolaglia e foschia. Lo prendo come un regalo. Una scusa per ritornarvi presto. Solo intuire quel panorama invoglia a riabbracciarlo. Siamo sulla torre di vedetta ed esploriamo i mari verticali che ci circondano. La val Alba trasuda selvatichezza. Ma sotto le pareti della Creta dei Rusei in direzione di cima Valeri, notiamo una traccia netta che le intaglia fino al ripiano della casera omonima. E’ il primo post-it esplorativo che attacchiamo all’agenda. Ripartiamo e ogni passo diventa un deja-vu. Ogni metro del troi è impregnato del dna della val Alba. Per questo “sentire” il ripiano della casera irrompe così fortemente. Preceduto da una piccola faggeta che non t’aspetteresti mai, diventa una carezza dorata dalla siccità e da un’estate che pare scivolare via. La visita alla galleria è d’obbligo. Un posto d’osservazione che stranisce con la sua ferritoia ove le goccie si fan pietra, aggrappandosi una all’altra. Il troi è un continuo chieder permesso ai mughi che spingon imponendo un’andatura arcuata. Un brevissimo tratto è eroso. Quest’insieme di dettagli porta entrambi a consigliare un passagio di categoria (EE) all’itinerario. Dai Falcons lo sguardo si tuffa sulla radura tra le Slenze, altro salto emozionale, mentre il tetto malga Poccet brilla come fosse dorato attirando i pochi raggi di sole che s’infiltrano in un manto grigio e denso. O cjali dilunc la mont Le Piche. Il secondo foglietto giallo ha come protagonista la sua dorsale. Una traccia dovrebbe partire dalla località Braidate, di fronte a Mincigos, invitando ad una salita autunnale per render omaggio a quella schiena cauterizzata dalle fiamme dello Jovet. Seppur costellato da schianti, il bosco che porta alle case di Pramollina è semplicemente maestoso. Primordiale, sussurra Marco. Verso la fine ritrovo quella betulla che tanto m’aveva colpito. Un inno ostinato alla vita, Il suo slancio, stritolato da un abbraccio coniferoso, l’ha votata alla corsa per abbeverarsi della luce necessaria a quella manciata di foglie che, come intruse, s’infilano tra gli aghi. La mia mano si allarga su quel fusto caparbio…che vale più di mille parole.(23.08.2015)
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25-08-2015 16:59
marco.raibl marco.raibl
Askatasuna ed io,visto che nessuno lo fa,siamo andati in avanscoperta e abbiamo violato i Falcons.Niente di eclatante,visto che la tracce di passaggio ci sono, ma la frequentazione è scarsa.Dal bivio di Ponte di Muro si sale in cresta e il panorama è magnifico.Poi inizia la vera traversata,che porta a salire diverse cimette.Mughi a volte un po' invadenti (a mio parere necessitano di un barbiere), ma si va via spediti.Alla radura con ruderi, dove il sentiero Cai dismesso scende a Dogna, la traccia si perde per un breve tratto tra l'erba,ma è facile ritrovarla, così come nel pascolo tra le due Slenze.Ci siamo divertiti,abbiamo parlato anche troppo,ma ci siamo ripromessi di tornarci, con visibilità migliore.Ora speriamo che altri ci seguano
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10-06-2015 07:56
francesca francesca
Avendo l'intenzione di intraprendere al più presto questa interessante escursione, ma non avendo la possibilità di predisporre di due mezzi, pensavo di partire da Studena alta anziché dal Vallone di Gleris, allo scopo di allungare il percorso fino alla Creta Ponte di Muro. Non conoscendo la zona mi chiedo se la mia idea sia sensata o se ci potrebbero essere maggiori difficoltà. Magari Ivo, autore della relazione, o chiunque avesse già intrapreso l'itinerario, potrebbe darmi una mano.
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