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03-09-2017 21:46 |
loredana.bergagna |
Nella lista delle cose da fare assolutamente, questa escursione occupa il primo posto; ricca, ricchissima colazione alle 7 mentre Herr Richard Thoeni si intrattiene volentieri con noi a parlare. Giornata già calda di buon mattino, cielo blu senza un'ombra di nuvola, qualche auto al parcheggio, seguiamo il percorso come da relazione con numerose soste fotografiche, divagazioni, raccolta sassi, sali scendi su qualche cupolotto laterale, rocce dai colori incredibili, così ne avevamo viste lo scorso anno in Val Ridanna, flora pressoché assente. Giunti al momento di scendere a veloci serpentine verso il rifugio Oberettes, lasciamo gli zaini accanto ai grandi ometti e saliamo liberamente la pietraia soprastante fino alla cresta intorno ai 3100 m. Discesa zigzagante con qualche attenzione lungo qualche breve tratto di stretta cengia esposta ma attrezzata, visibile in basso il rifugio Oberettes, affollato. Sosta reintegro liquidi e poi discesa sotto un cielo che continua ad avere lo stesso colore dei laghetti glaciali incontrati, alla stazione di arrivo delle teleferica di servizio arriviamo in contemporanea al carrello che scende con immondizie e vuoti, nel bosco è dedicato un cartello ad un piccolo tronco devastato ma sopravvissuto a più valanghe, ed alla fine si esce sui verdissimi prati presso la chiesetta presso il maso Glies |
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