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Anello del Col Manzon da Travesio
N. record trovati: 12
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06-11-2021 00:00
daniele.russo daniele.russo
Percorso tranquillo, eccezion fatta per il tratto che si addentra nel bosco, durante la salita. Seguendo la traccia gps si arriva fino a un certo punto (abbiamo trovato l'osservatorio, cioe' la scala in legno) dopodiche' la traccia si perde nella foresta... si segue qualche bollo blu... ma arrivati alla Fontane dal Canon abbiamo perso la traccia completamente e ci siamo arrangiati ad inerpicarci sulla scarpata di quello che sembra un impluvio secco, oltre al quale c'e' il sentiero CAI che sale da Toppo; da li' in poi nessun problema. Prima di arrivare li' comunque si vede una traccia un po' piu' marcata che si stacca a sinistra rispetto alla traccia gps, e forse e' il nuovo sentiero che porta a quello CAI, chissa'. Come sempre panorami bellissimi sulla pianura pordenonese, in particolare in questa giornata estremamente tersa.
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13-02-2021 17:04
fabio.gri fabio.gri
Fatto oggi il percorso, in senso inverso rispetto quanto indicato nella guida. Uno schianto nella parte iniziale, per il resto tutto abbastanza in ordine come da guida. Buona montagna a tutti
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12-02-2020 18:09
simonetta simonetta
Percorso oggi 12 febbraio 2020 come da relazione. La “panoramica spianata erbosa” ora è ricca di vegetazione, ma non ci si può sbagliare perché la traccia che prosegue nel bosco è molto chiara. Seguendo sempre questa mi sono collegata comodamente al sentiero che sale da Toppo (CAI 850) anche perché non ho visto l’osservatorio in legno (però ne ho visto uno nei pressi della seconda cappelletta in discesa) e, pur stando attenta, ho mancato la “traccia poco evidente”, ma ho perso solo qualche metro di quota. Al trivio a destra il sentiero, poi carrareccia, che porta al Col Manzon e alla Trinità è il CAI 850a. Vale la pena di fare la brevissima deviazione per raggiungere la piccola piramide erbosa dietro l’ancona sulla cui sommità c’è anche un simpatico libro di vetta. Molto ben marcato e pulito il sentiero che scende a destra dell’ancona. Il sentiero CAI è ben segnalato e in ordine e anche tutte le tracce sono molto curate e ben evidenti (a parte quella che, con poco danno, ho mancato…).
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31-03-2019 00:00
giuseppe.valle giuseppe.valle
Fatto oggi in senso antiorario. Dopo aver attraverato la strada si prosegue con il sentiero che per� ad certo punto se lo si segue si esce dalla traccia del gps. Io ho girato nel bosco seguendo la traccia ma volendo si pu� seguire il sentiero battuto e poi risalire e ricollegarsi a questo anello. A parte questo un bellissimo giro, fatta anche una piccola deviazione per salire sul monte Davant. Prossima volta salgo di qua e scendo a Meduno Giuseppe
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20-09-2017 18:24
diby88 diby88
Una bella passeggiata in mezzo al verde fatta il 13/09/2017 Arrivati alla madonnina il sentiero è guardandola, a destra. Inizialmente perso nella vegetazione, un po' di problemi sul primo tratto perché non segnato e bisogna andare ad intuito. Si arriva ad una strada asfaltata, proseguire a sinistra per qualche metro per poi trovare il sentiero vero e proprio sulla destra. L'anello è bene farlo in senso orario poiché la salita è più aspra mentre la discesa è più morbida. Si passa per un bosco e poi finalmente la vista si apre e si trova la prima e rara indicazione CAI. Arrivati in cima il sentiero prosegue sulla destra per poi continuare nel bosco, siccome ci sono molti altri piccoli sentieri che si uniscono al principale ho avuto qualche perplessità, ma col gps del cellulare alla mano nessun problema. Purtroppo il sentiero è poco segnato. Quindi meglio attivare qualche applicazione sul cellulare per tenere controllato il tracciato una volta sulla via del ritorno.
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15-11-2016 19:31
francesca francesca
Scelta di un'escursione breve per la necessità di visitare parenti a Pn, si è rivelata comunque remunerativa per l'ambiente variegato, il panorama e la possibilità di effettuare varianti all'anello del Col Manzon, che abbiamo così modificato domenica 13/11. Partiti da Travesio, in senso orario come proposto dalla guida, fino alla "buona traccia che risale moderatamente in diagonale all'interno di un castagneto". A questo punto invece di proseguire diritti sfiorando "una specie di costone con alcune cavità" deviamo a dx verso monte seguendo un sentiero un po' ripido segnalato con bolli e frecce rosse (nella tabacco è segnato con linea nera e tratteggio) con questo sbuchiamo sulla carrareccia sotto il Col Manzon. Da qui decidiamo di proseguire verso ovest con la sterrata, incontrando ben due bivi segnalati sulle varie possibilità della zona. Ci lusinga la casera Davass mai visitata, ci vogliono solo 15 minuti recita il cartello e 30 per il monte Davanti. Dal sentiero per la casera il panorama si allarga di molto sorprendendoci e anche dal monte Davanti la vista non è niente male sul Ciaurlec, si vedono parapendii pronti al lancio. Ma una zona lancio si trova anche nei pressi del Col Manzon, non lontano dalla sella tra questo e il Tarond, visibile scendendo col sentiero per tagliare i tornantini. Rientriamo quindi seguendo la relazione SN, transitando per l'Ancona SS. Trinità e salendo anche sulla piramide erbosa, il Ciucul Taront mt. 533 immortalato da Andrea P. nel forum fotografico di questo sito. Abbiamo posto le nostre firme, felici di aver riconosciuto un amico di SN.
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12-12-2014 21:39
fausto_sartori fausto_sartori
Annoto qui per dovere di cronaca quanto mi disse il picchio sempre al lavoro anche oggi che è sciopero generale nel suo caratteristico codice picchiatello. Telegrafò: "s-a-l-u-t-a-t-e-m-i l-o-r-e-d-a-n-a". Poi mi svolazzò nel bosco dietro le spalle, a sincerarsi d'essere stato raccolto. Gli risposi che il dispaccio sarebbe stato senz'altro trasmesso. Poi ripresi la via, gps in tasca, a sedare sul nascere ogni dilemma cartografico. Nel bosco di castagno servì ad attenuare l'ansia da smarrimento. Bosco conturbante, con tane nella roccia, e l'incredibile scala a pioli che taluni ingenui dicono da avvistamento faunistico, e che io invece ritengo immetta nel mondo di sopra, dove le creature ad allarme di Barbalbero si rifugiano al minimo approssimarsi di scarpone umano. La fonte poi, che si spande poco invitante, rivela il carattere demoniaco (nel senso greco) del luogo, meglio non fermarsi.
Al sole, fugate le ombre, l'incontro meraviglioso con le betulle rischiarerà ogni timore. Poco avanti, lungo il radioso sentiero, mi preparai sul calcare un giaciglio di foglie per riposare e mangiarmi i fichi secchi in santa pace. Altro stordimento prende poco dopo l'ancona sulla via della discesa a Travesio, su erba gialla e morbida, dove tutto invita a riposare. Si contempli il paese, il torrente al limitare che balugina, il municipio, la chiesa, la ferrovia d'un treno fra le colline che francamente non credo passerà più.
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15-04-2014 23:09
askatasuna askatasuna
Ongi etorri Ane! Per festeggiar la venuta di un’amica basca niente di meglio che un tuffo leggero nella primavera, di quelli spensierati, senza patemi, dove più che seguir mappe si possano rincorrere odori e colori. Così, neanche partiti, si sale per la traccia sbagliata. Che fortuna! Infatti, la fornace dietro l’ultima casa di Travesio è proprio viva! Miyazaki è decisamente passato di qui prima di animare i suoi sogni! Sembra che pulsi di vita propria, diventando radice, cibo e sostegno di una natura che fa la pace con gli uomini. Il troi adiacente si ricollega a quello descritto ma poi ulteriori tracce depistano, ammiccando. Le vie di salita sono diverse e la nostra punta più a est, poco importa. Petasiti maggiori sull’attenti ci accolgono sulla balconata del Tarond e dall’altra parte pennellate che arrivano fino all’orizzonte, di marroni e di verdi, con i paesi a render tutto ingarbugliato. Sopra volteggiano i parapendiaci del Valinis mentre noi si allunga verso Casera Davass. Tenuta egregiamente, galleggia in una bolla d’erba verdissima in cui risplendono miriadi di tarassachi. Le nubi coprono il Raut e gli amici giganti ma il Pala e gli altri nanetti sono in bella mostra. Il Davanti è a due passi, meta della giornata e generoso dispensator di vedute. In discesa ci sorpassa un grifone quasi a dar lezioni di volo a vele umane, lente ed ingombranti. Una parte di me non vede l’ora di tornare sul Col Manzon a salutare le betulle in foglie. Luminose compagne invernali, ora sembran ridere di gioia e contribuiscono a dare al ripiano una dolcezza allegra e vivace che non m’aspettavo. Elissoidali chiazze verdi che sovrastano ondate d’erba gialla, prima appiattite dalla neve e che ora, da sopra, paiono un curatissimo prato all’inglese che attende solo capriole. La mulattiera è pietrosa ma la scomodità è un dettaglio, dalla cappelletta corro verso la piramide con la fretta della curiosità e improvvisamente vengo inondato dal profumo dei narcisi. Poi il naso si calma estasiato, lasciando spazio agli occhi che giocano a rimbalzare sui colli di Castelnovo. La discesa consente di ammirare le mille sfumature della vegetazione e gli arbusti in fiore. Poi ancora bosco, vivace e caotico. Alla macchina piedi rabdomanti ed occhi immaginifici ci trascinano di nuovo alla fornace per immerger le zampe nel ruscelletto ammirando l’intrecciosa storia d’amore tra il tenero contorsionismo vegetale e quei ruvidi, colorati e statici mattoni. Senza Ane mi sarei perso l’ennesima passeggiata che, seppur breve, nella sua semplicità riesce generosamente a cullar i sensi. (10.04.2014)
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27-03-2013 11:57
ketlin ketlin
Per chi come me e chi mi accompagnava vuole accorciare il giro facendo solo un passeggiata. Si può partire da subito dopo Praforte (piccolo parcheggio nei pressi dell'ancona dietro cui parte il sentiero). Il tutto si svolge su mulattiera e forestale. Un giro tranquillo ad anello dove, naturalmente sempre con cartina a presso, non ci si può perdere. Dalla mulattiera splendidi scorci sulla pianura (tempo permettendo)
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24-03-2013 17:58
ivo.sentierinatura ivo.sentierinatura
Rifatto l'anello in data 23/03/2013. Alla fine della pista forestale in salita, il sentiero risulta per un tratto marcato con segni arancione che poi piegano a destra per rimontare presumibilmente sul ciglio del Col Manzon. Bisogna invece proseguire ancora diritti passando accanto alle cavità e all'osservatorio con scala. Qualche schianto lungo il sentiero CAI poco dopo la fonte.
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23-02-2012 00:00
loredana.bergagna loredana.bergagna
Poche ore a disposizione per cui prendo in considerazione itinerari che altre volte ho tralasciato per la loro brevità. A Dignano, ponte sul tagliamento, davanti a me si apre il ventaglio dei monti con le cime rosate dal primo sole; si preannuncia una bella giornata. Arrivo a Travesio al punto di partenza, non c'è possibilità di parcheggio per cui torno indietro fino alla chiesetta, indicazioni palestra di roccia; inizio a salire verso via Piè di Centa, mi incrociano due ragazzini di colore che si dirigono verso lo scuolabus, ci scambiamo ciao e sorrisi,. Si sente primavera nell'aria, lungo la mulattiera lastricata un picchio è al lavoro, cinguetii, merli che zampettano, primule in fiore, erba trinità, campanelli ni, pungitopo ancora in abito natalizio, profumo di erba cipollina calpestata. Attraverso la strada, proseguo lungo la pista, a quota ca. m.500 un bivio, un'occhiata e mi mantengo sulla sinistra, il sentiero si snoda nel bosco fra affioramenti carsici e di conglomerati, oltrepasso un paio di grotte naturali. La traccia alle volte è intuibile, aiuta qualche ometto e bollo verde, ecco l'osservatorio faunistgico, la fonte del Cannon è una goccia, subito dopo alla mia sinistra confluisce il sentiero che sale da Toppo e fanno la loro comparsa i segnavia cai 850. La giornata è soleggiata, calda, all'insellatura verso il col Manzon compare un po' di neve, poca, con impronte di animali e bipedi; il panorama si apre, è sempre un'emozione nuova vedere brillare laggiù la sgtriscia del mare; verso ovest le dolci colline di Travesio racchiuse fra il Tagliamento e il Meduna. Scendo a quota m.722 del col Manzon (cartello punto di decollo) e da lì seguo il sv 850A che scende ripidamente fino ad incrociare la stradaa sfaltata che seguo fino a trovare a destra la cappelletta della SS.Trinità, vale la pena salire il cocuzzolo posto dietro. Rieccomi nuovamente alla cappelletta ed imbocco il marcato sentiero davanti che porta a YTravesio in un ambiente solitario, ricco di affioramenti rocciosi; un'altra ancona votiva e l'ultimo tratto del sentiero, prima di sbucare sulla stradaasfaltata, è un vero corridoio di pungitopo. Alla fine riguadagno a sinistra la pista lastricata che mi riporta al punto di partenza, mi fermo a raccogliere erba cipollina mentre il picchio continua ancora il suo lavoro. Sono le 11.30, in via Riosecco l'aria odora di cibo, poco più avanti un paio di bancarelle. Una passeggiata in una bela giornata di sole mi hanno fatta sentire in vacanza. Loredana
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15-05-2010 00:00
paolo.giannozzi@fastwebnet.it paolo.giannozzi@fastwebnet.it
Fatto il 9 maggio 2010. Avvistati narcisi in gran numero e (quelle che mi sono sembrate) peonie. Il percorso e' in realta' ben segnalato (su sentiero CAI) da dopo la Fonte del Cannon fino all'Ancona della SS Trinità. Il trucco e' non perdersi nel bosco di castagni. Giretto carino e raccomandabile anche in tarda primavera se la stagione e' stata un po' balorda come quest'anno.
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