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Monte Crostis dalla Val Alba
N. record trovati: 15
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03-11-2020 18:42
annalu97 annalu97
Spettacolare escursione quella di oggi! Partiti dal parcheggio c’è una piccola deviazione per imboccare il cai 450, man mano che si percorrono i sentieri, sempre ben evidenti e curati, la sensazione è di entrare in un altro mondo. Incantevole la radura di cra.Crostis che pur essendo diroccata ha il suo fascino. Complice il mare di nubi, il percoso in cresta è stato davvero entusiasmante. Anziché chiudere l’anello come da indicazioni SN, grazie all’incontro con una simpatica coppia, che ci ha consigliato e accompagnato, abbiamo proseguito percorrendo il cai 425 che porta al bivacco Bianchi, lungo la mulattiera a tratti rovinata e friabile che richiede un po’ più di attenzione, ma regala ancora panorami mozzafiato. Chiuso l’anello lungo il 428 passando per il rifugio Vualt stanchi e felici. Mandi a ducj
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14-06-2019 19:06
cjargnel cjargnel
14/06/19 - Salito oggi come da V27 di SN. Sentiero a posto lungo tutto il percorso e solo modestamente inerbito per ora. In una giornata con meteo favorevole solo un po' disturbato da lontana foschia, lo spettacolo è assicurato a partire dallo Zuc dal Bôr e Cozzarel, oltre al tanto altro che si lascia apprezzare. Buone le fioriture, non esagerate per quantità ma abbondanti per specie. Per me la novità è stata la chiusura dell'anello come in V27 tramite l'ottimo sentiero/mulattiera ben ampio e su erba ancora bassa. Un nastro verde più che evidente già da poco sotto la cima, che serpeggia tra i mughi e ricco di profumate fioriture, che si percorre molto piacevolmente e in totale relax. La tentazione di optare per il Biv. Bianchi è stata forte. L'istinto mi spingeva in quella direzione, la riflessione sui rischi no, specie alla luce di quanto mi era noto sulla percorribilità della famosa cengia. Uscita molto appagante con il solo dazio da pagare alle altrettante famose e fastidiose risalite che sapevo di dovermi sorbire come più volte già fatto in passato. Mandi e buine mont a duç.
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27-05-2019 08:44
michele michele
Percorso ieri come da relazione. Sentiero in ordine e neve praticamente assente. Merita sicuramente per la varietà degli ambienti e il panorama in cresta. I diversi saliscendi lo rendono un po' più faticoso di quello che sembrerebbe dal dislivello non elevato.
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17-06-2017 00:00
samyemanu samyemanu
Con tutto il rispetto per chi ha scritto prima di me...ma sinceramente non me la sento di rischiare inutilmente ...se gente cos� esperta ti consiglia di non andare perch� potrebbe franare ancora � meglio ascoltare...li sta' la saggezza.
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17-06-2017 00:00
samyemanu samyemanu
Buongiorno, a tutti per domani la mia intenzione era quella di fare il monte crostis e proseguire per il sentiero 450 fino al bivacco bianchi ...ma una certa ansia mi accompagna per il Tratto franato alla fine del traverso ... quindi per ulteriori informazioni ho chiamato il CAI di Moggio e mi hanno vivamente sconsigliato di farlo in quanto molto pericolo so ,tra l'altro ho parlato con chi ha fatto il sopralluogo e mi � stato detto che pensano di chiuderlo ,il cavo � stato tolto meglio non cercare pericoli ...
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13-06-2017 22:27
laura.molinari laura.molinari
Escursione di domenica 11 giugno 2017. Rispetto al percorso proposto da SN, in discesa dal Crostis, anziché ricollegarci alla via di salita attraverso il CAI 450, abbiamo proseguito lungo il percorso di cresta (nessuna particolare difficoltà da segnalare) raggiungendo Forcella Fonderis. Da lì, attraverso ripida serpentina su bel praticello, abbiamo ulteriormente perso quota (circa 170 metri) per poi percorrere il suggestivo traverso che, in parte su detriti e in parte su cengia, taglia tutta la scoscesa parete occidentale dello Zuc dal Bor. Approssimandosi alla fine del traverso, si giunge al punto più delicato ed esposto, costituito inizialmente da qualche metro di cengia assicurato da cavo (in buone condizioni ma con un singolo ancoraggio divelto) e poi da un altro breve tratto su terreno più friabile, ma con traccia sufficientemente larga e consolidata. Oltrepassato – con la dovuta prudenza - questo punto, che non presenta problemi particolari se non la notevole esposizione, le difficoltà sono ormai alle spalle e, con una breve risalita e dopo aver superato una stazione meteo, si raggiungono gli ampi e verdissimi pascoli di Casera Chjavals, in vista del Bivacco Bianchi. Da lì, facile e rilassante il ritorno in Val Alba per la chiusura dell’anello, rinfrescati dalla deliziosa brezzolina che filtra attraverso la faggeta. Percorso suggestivo e gratificante, in un ambiente molto selvaggio ed appartato, che non presenta difficoltà tecniche, ma che le numerose perdite di quota rendono complessivamente impegnativo. Questo anello può costituire una buona variante rispetto a quello proposto dalla guida, in quanto il ritorno è più diretto e consente di evitare i numerosi saliscendi. Il dislivello complessivo è di quasi 1200 metri per 14 km. Tempi impiegati: 3.40 per la cima del Crostis, 5 ore al Bivacco Bianchi, 6.20 in totale. Anche oggi non sono mancate le soddisfazioni “botaniche” (Daphne striata, eritrichio nano e le prime stelle alpine in cresta, linaria alpina in discesa da Forcella Fonderis, uno sterminio di botton d’oro e gigli in boccio - probabilmente martagoni - attorno al Bivacco Bianchi), ma soprattutto è stato un autentico piacere l’incontro con gli amici di SN!!! Grazie ancora di cuore e … alla prossima!
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11-06-2017 21:21
sandra.sentierinatura sandra.sentierinatura
11/06/2017-11/06/2017-Effettuata la salita al monte Crostis in val Alba, oggi luogo di incontri in una giornata calda ma nitida, cosa non tanto scontata nella nostra regione. Dopo i due vecchi amici incontrati casualmente proprio nel momento del parcheggio, abbiamo conosciuta "di persona" una coppia che scrive nel Forum; incrociati poi due austriaci e, in cima al Crostis, siamo stati raggiunti da un ulteriore camminatore.
Sottoscrivo quanto detto nel commento precedente. Il sentiero è sistemato e ben percorribile, caratterizzato da continui saliscendi e strappetti ripidi che testano di continuo l'allenamento. Vista ravvicinata su Zuc del Bor e compagnia.
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01-11-2016 11:33
alessandro alessandro
Gita molto bella, più faticosa di quello che i 1100m di dislivello indicati lascerebbero intendere, causa qualche saliscendi.
Fino a forcella vidus sentiero comodo e senza troppi scoscendimenti: con un po' di gambe e fiato si sale con un buon ritmo e il dislivello se ne va. L'alta via richiede ovviamente un po' più di attenzione, in particolare in uno spettacolare breve passaggio di cresta (non affilata comunque: ci si cammina bene).
Il sentiero di discesa che si stacca dall'alta via, poco marcato in alcuni punti secondo la relazione, è ora segnalato e molto ben marcato in ogni punto, impossibile sbagliare.
Le sette ore (4 per la vetta, 3 scarse per il ritorno al parcheggio, pause escluse) sono perfettamente calcolate.
Gita che lascia molto soddisfatti.
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27-07-2016 22:15
roberto.fabbro roberto.fabbro
26/07/2016 Era da un pò che ci meditavo, salire il mt.Crostis, per poi dopo proseguire per il Bivacco Bianchi,"possibilmente"attraverso Forcella Fonderis.....per la Forc. Vidus il sentiero,450 mi era familiare,perchè fatto un mese fà, per il Mt.Pisimoni..la "novità"stava nel proseguo dell'Alta Via.Percorso bello tra roccette,pinnacoli,e tratti verdi con gli immancabili saliscendi,segnalato a dovere nei punti più impegnativi e da fare con attenzione specialmente nei tratti a rischio,ma mai pericoloso. Bella e panoramica la cimetta, con il Zuc dal Bor a portata di mano,e dopo una gratificante sosta la discesa verso la Forcella Fonderis,confidando di trovare i passaggi migliori tra i sassi per la risalita al Biv. Bianchi. tutto ciò con cautela, mirando gli essenziali segnavia e passare con decisione la cengetta franosa dove il cavo il cavo a penzoloni non è di molto aiuto..(peccato basterebbe poco). Dal Bivacco una sbirciatina a Forc. Chiavals e il rientro all'auto passando al Rif. Vualt tramite il sent.428. Mandi
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27-08-2015 11:38
diego.spagnolli diego.spagnolli
Escursione effettuata il 26 agosto in una splendida giornata, tutto ok, sentiero 450 ben segnalato e in condizioni perfette (complimenti a chi ha tagliato l'erba!), molto panoramiche la cresta e la cima del Crostis, con il torrione del Zuc dal Bor mai così vicino, almeno per me! non sono sceso lungo il 450/A (bivio evidente) ma ho proseguito verso forcella Fonderis ed il bivacco Bianchi (traversata spettacolare, non ci sono problemi neanche nell'ultimo passaggio in cengia, dove il cavo è un po' divelto ma basta il solito passo sicuro); da qui sono salito sul Chiavals e ho fatto la traversata lungo il 425 (tutto ok) fino al rif. Vualt, ritornando così al parcheggio in val Alba: giro di grande soddisfazione, buone escursioni a tutti
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21-07-2014 08:34
loredana.bergagna loredana.bergagna
Ripercorso ieri con amena compagnia, a distanza di due anni ho trovato più disgregato il tratto di salita fra le rocce, ma non poteva essere diversamente vista la natura del terreno. Caldo umido, foschia a tratti anche densa che in cima poco spazio ha lasciato alla vista, fra uno sbuffo e l’altro siamo riusciti a intravedere il casermone di Sot Cretis. L’idea era di compiere un anello passando per Fonderis e bivacco Bianchi, iniziata la discesa verso la forcella abbiamo visto una frana scesa dallo Zuc dal Bor che ha distrutto una parte della mulattiera di guerra (circa allo sbocco dell’A.V. Cai di Moggio). Dalla nostra posizione non siamo riusciti a vederne la completa estensione per cui, data la poca visibilità, abbiamo preferito tornare sui nostri passi e collegarci al sentiero 450 tramite il 450a, naturalmente poi il sole ha deciso di mostrarsi con forza. Una bella gita in luoghi selvatici.
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20-10-2013 10:16
askatasuna askatasuna
L’inizio del sentiero è innamoramento puro, ricordavo i rassicuranti macigni ma oggi è tutto un tappeto di foglie. Alle otto la valle è in ombra ma i boschi del Vualt sono ruggine pura. Prima della salita una cascatella forma una pozza che conquista gli occhi (raffreddando il corpo). L’ascesi è un piccolo calvario, fisicamente sono stanco e nella testa le sensazioni si scontrano. Anche se il luogo trascina il mio sentire non riesco a dimenticare che tra una settimana la terza menisectomia mi chiuderà per un po’ tra quattro mura impedendomi di respirar l’infinito. Poi arriva il sole. La conca di casera Crostis è un’allegra sfumatura tanto che la costruzione stessa sembra vestire d’autunno nel suo consumarsi lento e inesorabile. A forcella Vidus giungo un pò spossato ma il panorama ricarica tutte le energie perse. Il percorso da qui in avanti è un gioco di orizzonti e guglie, di pinnacoli e baratri. Il Zuc dal Bor osserva indifferente. Inespugnabile. La vista è un esteso susseguirsi di sagome e colori. Per il ritorno scelgo l’anello per il bivacco Bianchi nonostante il fatto che il tratto friabile mal si accorda con i due mediali rotti. Dopo la discesa il sentiero è splendidamente intagliato, in alcuni punti eroso ma sicuro. Unico interrogativo è lo stato del punto critico finale (tornare indietro sarebbe durissima). Il cavo non aiuta. Un passo fermo, sì. Supero il tratto senza grossi patemi, i Due Pizzi mi han fatto sudare di più. Dopo una curva s’allarga tutto e la conca sembra volerti abbracciare, con le sue forme, con i suoi verdi. Al bivacco concedo ancora del tempo a degli occhi insaziabili. Arrivano due ragazzi indecisi se dormire nel bivacco. Gli consiglio di cogliere l’occasione per un bel anello. La lenta discesa mi riconcilia con le articolazioni, il bosco è morbido e scintillante. I pensieri sul futuro diventano più mansueti. Le provviste emozionali per mio letargo montano son ben accatastate in fondo al cuore e gli occhi sognan già la neve. (18.10.2013)
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18-06-2013 00:31
graziano.bettin graziano.bettin
Fatto in questo mese di giugno. Escursione accessibile a tutti. Percorribilità dell’anello semplificata notevolmente dalla manutenzione impeccabile dei sentieri. Soffice la discesa dalla vetta lungo un letto tra mughi. Qualche schianto qua e là, soprattutto nell’attraversamento del greto del Rio Fonderis, aggirabili comunque facilmente. Segnalazione della vetta da rivedere tant’è che, senza l’altimetro, avrei cantato vittoria una cinquantina di metri più in basso. Paesaggio incantevole come tutti quelli che si possono godere da queste parti; Chiavals, Zuc dal Bor e Cozzarel si propongono tutti in fila per le prossime uscite. Casera Crostis …ancora in fase di ristrutturazione…
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21-10-2012 22:26
loredana.bergagna loredana.bergagna
Salita oggi approfittando di una splendida calda giornata, parcheggio sovraffollato, tutti in Val Alba. Al primo bivio seguo il sv 450 a dx per casera Crostis, ottimo sentiero in un bel bosco che indossa le prime sfumature dorate, impossibile non udire la voce del rio Alba, si inizia a salire di brutto. Un paio di guadi su acque trasparenti, si superano dei piccoli salti rocciosi, qualche tratto eroso, sali scendi in un bellissimo ambiente appartato e ruvido e poi con un po’ di fatica si arriva allo scoperto per iniziare il tratto più bello di salita dell’Alta Via Cai di Moggio. Ci si destreggia fra qualche zolla e roccette, si attraversa un tratto in cresta , si scende ed infine l’ultima risalita fino alla cima, ometto. Il panorama oggi è uno spettacolo, ben visibile il grande ricovero militare di Sot cretis e anche quello alle pendici del Vualt, ad ovest domina la massiccia Creta Grauzaria mentre a sud incombe il Pisimoni. Per la discesa ci sono almeno un paio di possibilità, scendere fino a forcella Fonderis e poi proseguire fino al bivacco Bianchi attraversando un tratto delicato e poi in discesa fino al parcheggio, oppure dalla cima scendere e prendere a sx il sv 450a che cammina fra i mughi in un ambiente severo per poi riunirsi poco dopo al sentiero 450 già percorso. Questa seconda via è più lunga e comporta due ulteriori salite per poi perdere quota velocemente. Escursione appagante in un bell’ambiente e non eccessivamente faticosa


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05-06-2012 20:53
lorenzo.cocianni lorenzo.cocianni
In data 27 maggio siamo saliti sul Monte Crostis dalla Val Alba trovando un sentiero in ottime condizioni, casera crostis in luogo incantevole, scesi a Forcella Fonderis abbiamo proseguito per il Bivacco Bianchi passando in zone abbastanza franose con un sentiero comunque in buone condizioni, fare solo attenzione prima della risalita al Bivacco Bianchi al punto chiave della traversata dove gli ancoraggi centrali del cavo risultano divelti, tengono ancora le due estremità, comunque si passa prestando quel minimo di attenzione. Arrivati al Bianchi abbiamo deciso di fare l'anello del Chiavals, salita ripida, gran panorama, prestare attenzione alla discesa. Ritorno al Bianchi e rientro al parcheggio. Giro lungo ma di gran soddisfazione con scorci favolosi, il Zuc dal Bor regna sovrano
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