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Elenco commenti

Anello di Senons dalla Val Settimana
N. record trovati: 5
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16-09-2022 10:15
sandra.sentierinatura sandra.sentierinatura
11/09/2022-Percorso l'anello di Senons, zona appartata e silenziosa, specie in questa giornata fresca dove sono assenti anche i ronzii degli insetti. Lungo la discesa verso casera Senons il sentiero è stato zappettato e sistemato.
Questa estate la strada della val Settimana è stata a lungo chiusa per lavori e la casera non mostra segni di monticazione. Nella piana abita qualche marmotta.
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11-08-2018 10:47
carisha carisha
Effettuato l'anello descritto giovedì scorso, in una giornata particolarmente torrida ed afosa! Evidentemente il clima attuale non favorisce certo tali uscite da quote relativamente basse e la presenza costante di zecche nei tratti inerbiti, toglie un pò la spensieratezza del già di per sè faticoso incedere!
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04-06-2018 12:35
elena.sclauzero elena.sclauzero
Percorso il 03/06/2018 in senso antiorario, come da relazione di SN. Itinerario ben segnalato, abbondanti fioriture di rododendro nano, anemoni, pinguicola, ranuncolo; il Cadin di Senons e la salita alla Forcella del Pedole meritano e ripagano della fatica. Lungo il tratto della variante alla Forcella si incontra ancora una lingua di neve che si attraversa senza difficoltà; laddove essa nasconde parzialmente il sentiero ci si mantiene alla sua destra. Abbiamo tentato di scendere lungo il sentiero CAI 393, ma abbiamo rinunciato a completare l’anello a causa di un nevaio che occupa ancora il greto del primo rio e che abbiamo ritenuto troppo rischioso attraversare. Siamo quindi risaliti di un centinaio di metri fino al bivio e ridiscesi a Casera Senons lungo il percorso dell’andata.
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21-07-2014 16:33
r.pagu r.pagu
Partito per fare l'anello il 17/07 con l'amico Walter. Fino alla malga nessun problema; discreti nevai residui poco sopra la casera sul versante di sinistra. Non siamo riusciti a trovare la partenza del sentiero 393 verso sinistra: l'area è stata soggetta probabilmente a valanghe e risulta compromessa. Mancato in un primo momento anche il segnavia lato destro: la nostra carta Tabacco (vecchia?) portava su per un canalone dirupato con vegetazione schiantata. Ridiscesi dopo poco abbiamo finalmente trovato l'attacco del sentiero. Poco prima della quota massima preso anche un po di pioggia. Bei panorami in quota; molti fiori. Abbiamo valutato fosse più sicuro ridiscendere dalla strada di salita. L'azione delle nevicate dello scorso inverno sono evidenti sui principali canaloni. Saluti. RP/WT
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03-07-2012 17:19
Fausto_Sartori Fausto_Sartori
Sorella povera della val Cimoliana, la Settimana è valle per intenditori, per chi apprezza e cerca antiche bruttezze, fianchi rovinosi e inospitali aperti su piaghe detritiche che allontanano ogni torma, a cominciare dai cultori della palestra su roccia. A nessuno qui verrebbe mai in mente di scucire pedaggio. Si va in terra sfasciata, di frane orribili a vedersi ma placate, fascino irresistibile di beltà scadute, di mondi terribili. E chi direbbe mai di sfociare invece in plaghe verdissime e tenere, distese floreali di purissimo sogno, i prati dell’infanzia, della fanciullezza che tutti noi avremmo voluto vivere? Malga Senons, gioiello dell’architettura di montagna, sta lì solitaria basilica, circondata da postazioni di marmotte in ottima organizzazione militare, sentinelle appostate e corrieri per tutto il distretto, anche se marmottini imberbi fuoriescono a mangiucchiar fiorellini a pochi passi dall’escursionista allibito e dalla fontana abbeveratoio con potente e sibilante getto. Lasciato il lago d’erba, si sale in ambiente disordinato e ricco in sommo grado, ove il cultore della biodiversità rimarrà stordito dall’affastellamento botanico. Nel Ciadin poi, un praticello con grande sasso inviterà a scalzarsi dell’insalubre gore-tex (impostura commerciale del secolo, colonizzatore di menti e piedi) per far godere infine anche le piante nostre al contatto della tenera erbetta primizia. Ombra disponibile, se il sole disturbasse. A malincuore si dovrà lasciare il morbido nido, e prendere discesa tra gli schianti estesi lungo il canale torrentizio, alberi scardinati e secchi in belle composizioni in tutto questo gran varietà e concerto di selvaggio e idillio. Tornati a casera Pussa, ci si potrà ristorare sui tavoli deliziosamente con ricotte fresche e affumicate, circondati da capre e mucche come si conviene. E per i più coraggiosi, sfidando ammorbanti refoli, all’abbeveraggio presso la risorgiva solforosa poco distante, pestilenziale come si acconcia ad autentica acqua terapeutica, fresca e limpidissima nonostante.
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