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Elenco commenti

Vas (monte) [Forni Avoltri]
N. record trovati: 3
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14-06-2021 14:57
annalu97 annalu97
13/06/21 Saliti oggi sul Vas da Sigilletto, raggiunto casera Mt. Buoi abbiamo seguito la traccia alta segnata da qualche sbiadito bollo rosso. Al passo Pizforchia il sentiero si ricongiunge con quello proveniente da casera Vas da qui si entra quasi subito nella fitta mugheta e con una ripida salita abbiamo raggiunto la panoramica cima. A parte qualche schianto, facilmente superabile, il percorso è evidente e pulito, dalla casera abbiamo impiegato circa 45 minuti per arrivare alla grande croce. Dal libretto delle firme non sembra molto frequentato nonostante non sia particolarmente impegnativo e si goda di una vista stupenda! Mandi a ducj
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12-12-2016 20:53
askatasuna askatasuna
Anch’io come Roberto, c’ero passato vicino molte volte, ed una giornata piena di impegni fa cadere la scelta su di un itinerario spensierato. Evito la noia della carrareccia con un ritmo da canide ed in breve raggiungo i resti della casera. Al passo di Pizforchia compaiono dei bolli azzurri. In realtà sarebbero superflui, grazie alla trincea scavata tra i mughi che funge da binario. Sono sulla cima, guardo l’orologio e sorrido. Itinerari brevi come questo, ti danno la possibilità di buttar l’ancora per oltre due ore, anche in giornate corte come queste. D’ondeggiare placido tra le nuvole, sfogar occhi e lenti della fotocamera. Rigirarti come un topolino inquieto o sederti e sospirare. E ti perdi tra coordinate già note, ripercorrendo tutta la dorsale pesarina fino alle orecchione dei Siera, sbirci verso il Popera, ti fai zittire dalla mole del Chiadin, mentre ti verrebbe da accarezzare la testolona bianca del Peralba. Ma dopo i convenevoli con il panorama, mi rivolgo, per l’ennesima volta, verso la dorsale del Fleons. Il catino erboso che ho disceso dopo il Letterspitze è bello candido. Di fronte a quella cresta che pare presa a morsi da un bulimico gigante, il Navagiust, scompare. Il Volaia ci prova, ad alzarsi sulle punte per mostrare la propria autorità, ma con me ha perso in partenza. Così come il mare, coi suoi riverberi. Mi incollo a quel profilo dentellato, ripercorrendolo ancora ed ancora. Sistemo le lettere della croce del patriarcato di Aquileia e sorseggiando un thè caldo cerco sulla mappa una variante di discesa: per chi volesse evitare l’ennesima carrareccia segnalo la possibilità di raggiungere direttamente dal passo, la casera Vas. Purtroppo ogni lettura della carta sarà bypassata da bolli. Prima quelli azzurri fino alla casera. Dotata di una decina di posti letto con coperte e materassini al piano superiore ed una cucina economica al piano terra. Poi, se voleste rientrare direttamente a Sigilletto passando per il ristrutturato staipe Chiasvelis, l’avventura verrà falcidiata da puntuali segni rossi, a sottolineare una traccia già chiara. L’unico dubbio risiede su quale delle scie create dalla monticazione prendere per spostarsi dall’altro lato del rio, poche decine di metri sotto la casera, sulla sinistra. Non seguire le prime tracce, cercando quella più ampia. Dall’altro lato del rio compariranno le striature rosse. Dallo stavolo sono sceso nel prato sottostante, puntando ad una nicchia vuota inchiodata su di un albero. Da qui continua una traccia evidentissima, anche se non segnata, passa accanto ad un grosso fusto marcescente, da lasciare sulla sinistra. Si discende per un bosco morbido fino a trovarsi ad un bivio ove rifanno la comparsa i segni rossi. Prendendo a sinistra s’arriva ad un impluvio, presentante diversi schianti. Ma il cammino è libero e facilitato da un ponticello artigianale. Raggiunti alcuni ruderi, la traccia si fa mulattiera ed in breve ci deposita alla cava, dove l’itinerario segue la via dell’andata. Un’alternativa facile e consigliatissima per lasciarsi alle spalle ghiaia ed asfalto. I dolci traversi nel bosco, alternati alle perdite di quota, ridonano un senso di quiete e solitudine, precedentemente scippato dalle piste che raggiungono le casere. (04.12.2016)
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03-12-2016 08:36
roberto.fabbro roberto.fabbro
02/12/2016 Dopo esserci passato accanto,un paio di volte (l'ultima 20 giorni fa),finalmente l'occasione buona per salire sull'invitante cima del Monte Vas.Un pò noiosetta la pista fino a Casera Monte dei Buoi,ma poi la traccia bollinata di rosso va seguita con attenzione,si perde un pò nell'avvalamento prativo,ma con intuizione e caparbietà si trova subito. Dalla base del monte, i bolli sono azzurri e conducono con precisione fino alla piccola panoramica cima.....uno spettacolo!!.Al rientro la doverosa visita alla Casera Vas.Mandi
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