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Anello di Purgessimo
N. record trovati: 9
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11-05-2020 17:01
m.trigatti m.trigatti
Anello percorso in data 09.05 con una piccola variazione. Dal Bivio1 ci siamo allungati sino a Castelmonte per il pranzo rientrando nell'anello nei pressi del Bivio2 dopo il tratto asfaltato della strada verso Carraria. Anello semplice, con viste meravigliose in cambio di poca fatica. L'aspetto più bello? é stata la prima camminata post quarantenam coincidente con la data di riapertura del Santuario di Castelmonte dopo la sanificazione! Una liberazione a 360°!
Anello consigliato per una facile sgambata in preparazione alla stagione estiva.
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18-03-2018 22:00
loredana.bergagna loredana.bergagna
Alle 9 smetterà di piovere, così sta scritto ed allora parto con comodo ma a Cividale piove proprio, ancora; a Ponte S. Quirino, fiduciosa, svolto a destra e voilà, sarà la vicinanza del Santuario ma alle 9 e qualche minuto non piove più. Ho pensato ad un anello di Purgessimo allargato ma modificabile secondo esigenza, così parcheggio presso il cimitero che precede le case di Madriolo seguendo poi la pista che costeggia il fiume Natisone. A Purgessimo, imboccando il sentiero fangoso che conduce a Sottocastello, penso che forse sarebbe stato meglio arrivare al castello di Gronumbergo continuando lungo la carrareccia...ma oramai i pattinamenti sono iniziati. Castello silenzioso, scritte misteriose e via verso il monte Purgessimo attraversando il bosco Karkos, tabella e cavo nuovo; l'idea del cavo metallico lì non è poi così assurda, c'è un primo tratto ripido e limaccioso dopo le piogge, oggi l'ho apprezzato. In breve si giunge al balcone sulla pianura, è nuovamente presente il libro di vetta nel suo bel contenitore, scendendo abbandono l'idea di salire a Castelmonte lungo il sentiero nel bosco anche se mi allettava l'idea di una bevanda calda, scaccia vento, ma scelgo di deviare verso Grudina ma la mancanza di un sentiero visibile e percorribile mi ha poi costretta a risalire sulla strada asfaltata sbucando di fronte a casa Suoc; poco male, è possibile raccordarsi poco più avanti con la pista che scende alla bonifica di Purgessimo e poi al punto di partenza non manca molto. Vento gelido e grandi fioriture, candido Matajur con in bella vista il puntino scuro della sua chiesetta.
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04-12-2017 11:45
francesca francesca
Percorso l'anello in senso orario come descritto, ma con alcune differenze.
Siamo partiti dalla frazione di Sottocastello, dalla quale si diparte anche una via segnalata (provvista di corda, tratti scivolosi) per il Castello di Gronumbergo. Dopo la visita ai ruderi ed il tratto di carrareccia sul lato settentrionale, abbiamo imboccato un sentiero in salita verso SE nel bosco (Karkoš) che, senza mai incrociare la pista sterrata, arriva direttamente in cima, a pochi metri dalle antenne.
Rispetto alla mia precedente visita, ho notato la scomparsa del timbro, la presenza di un pannello evocante La Battaglia di Cividale sul Monte Purgessimo, avvenuta il 27 ottobre 1917, le segnalazioni di un gancio di contraerea e di un nido di mitragliatrice. A fianco di quest'ultimo, in verità un buco sul terreno, si diparte il sentiero del versante orientale che cala sulla pista sottostante. Proseguito poi verso oriente fino ad uno sdoppiamento, preso il ramo di sx, oltre il quale un sent. denominato "Giro di Purgessimo" nella Tabacco nuova, tra le quote 441 e 456 del M.Suic, consente di arrivare al crocevia menzionato nella relazione. Da qui abbiamo allungato lungo la carrareccia verso SE fino al bivio, dal quale prosegue sulla dx il "Giro di Purgessimo" che, in salita lungo una dorsale boscata, deposita al parcheggio presso il santuario di Castelmonte. Posto non ideale per una merenda al sacco, ma questo è quanto predisposto da una gita organizzata, alla quale tocca adeguarsi. In compenso la buona compagnia non manca ed è sempre stimolante conoscere gente nuova e scoprire che la passione comune per la montagna crea ponti tra persone diverse.
Per il rientro, dal noto crocevia, percorsa la pista come da descrizione SN. Un furgone ci sbarra la strada, due cacciatori in mimetica caricano furtivamente un animale selvatico ucciso, in un lampo sparisce, un sacco nero nel bagagliaio lo avvolge, nient'altro rimane che qualche chiazza di sangue vivo, a macchiare di rosso la terra. 3/12/17
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31-10-2017 23:43
lellazoia lellazoia
Fatta ieri, con cani al seguito, bella passeggiata x una splendida giornata di sole che, sulla cima del Monte ci ha consentito la vista fino al mare. Qualche difficoltà a trovare il sentiero sulla via del ritorno, ma la presenza della carrareccia permette di non perdersi.
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03-04-2017 21:39
francesca francesca
Un fuori programma inatteso per occupare una manciata d'ore libere pomeridiane, scelto come seconda gita per digerire un pranzo abbondante. Percorso come da relazione, salendo (e scendendo) dal versante SO col sentiero segnalato da mt 159 fino al bivio con le sterrate, poi continuato verso N lungo la carrareccia sino al Castello di Gronumbergo, struttura di origine medioevale del XIII sec., dalle spesse e alte mura in pietra. Da una ricerca in rete pare ci fossero insediamenti antecedenti molto più antichi, mentre storia recente alimenta leggende e misteri che si addicono ad un rudere di tali dimensioni! Mi sono immortalata davanti all'ingresso e sono salita sulla macchina del tempo... Il proseguo per raggiungere la cima è evidente e segnalato, si alternano tratti di sentiero a tratti di strada bianca. La cima seppur colonizzata da antenne, regala un discreto panorama nel punto più basso. Una breve gita che oserei consigliare anche per questa stagione, visto che i sentieri sono in ordine, sgombri da vegetazione infestante e soprattutto da erbe alte. Il penetrante aroma dell'aglio orsino (in bocciolo) che copre fittamente il sottobosco è un profumo inebriante. 2/4/2017
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30-01-2015 10:34
askatasuna askatasuna
Senza scalzar le pedule mi ritrovo a sbatterle nuovamente sulle pietre. La mulattiera certo è rovinata,ma pur presentando spazi erbosi ai lati, invita a salir di sasso in sasso e la consuntezza si trasforma in divertimento rendendo davvero breve la risalita alla torre dei Gronunbergo. Nonostante l’apparenza la pietra conica posta sull’arco all’ingresso, fa capire come sarà una delle ultime a precipitar tra i rovi. Quello che colpisce dell’austero maniero, oltre alla forma, è la sua penuria di aperture, un’inviolabilità pagata con il prezzo delle ombre. Per chi fosse capricorno, almeno di fatto se non astralmente parlando, invece di ritornar sui suoi passi può effettuar il breve periplo della cinta muraria. Il troi mi conquista subito, parte deciso e ben adornato di massi. Il bosco è arioso e lascia passar le carezze del sole. Tra le fronde si riesce a sbirciare verso la fiancata rocciosa del Mia e le borgate di Mersino. Unico neo è la predominanza dei capannoni della zona industriale di Spietar che costeggiata innumerevoli volte, non m’era mai sembrata così grande. Il rumore di sottofondo è un altro prezzo da pagare quasi fino alla vetta. Ben segnalato il troi si districa tra gli arbusti fino alla radura. Bella la vista sulla piana, che scivola fino allo sfavillar del mare. Nonostante l’ampio panorama da un lato e il santuario arroccato dall’altro, sono conquistato dai campi sottostanti risultanti di una bonifica. Tutto è ordinato al millimetro in un’alternanza di colori sfalsata che va dal nero al marrone spento, dal boschetto spettinato fino ai verdi. Parquet, mattonelle e piastrelle sono geometricamente divise da stradine perpendicolari. Puro ingegno padano! Da qui pare una coperta fatta con gli avanzi di una sarta. Scendendo, la piramide del Matajur è stiracchiata a dismisura e ruba la scena al corno imbiancato del Krn. Mia e Vogu stan in disparte e il Kanin sfiora le nubi. Al ritorno vorrei allungare fino a Grudina ma le lancette fan tic tac. Consiglio a priori la deviazione per avere una scusa per scender lesti verso quei campi colorati. Di mio ho provato a individuare le tracce che, tratteggiate, dipartono a meridione dalla carrareccia, senza esito positivo se non un vano avanti in drè in un bosco caotico e serrato. Li ho raggiunti ugualmente quei campi, tagliando gli ultimi tornanti per i prati. Il breve passeggiar tra quelle tele vergini solcate dagli aratri o popolate da rade erbe mi ha inondato della sensazione promessa. Con la mela d’ordinanza piombo in una serenità avvolgente che sorride ad occhi socchiusi agli ultimi raggi del sole. Una breve passeggiata ma dalle molte facce, spesso del color delle primule o dei crochi aperti che attirano i primi insetti a colorarsi le zampe con la bramosia della primavera.(27.01.2015)
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15-12-2012 20:58
sandra.sentierinatura sandra.sentierinatura
06/12/2012 - Ripercorso l'itinerario descritto. Mi hanno incuriosito le misteriose incisioni in cirillico su massi alla base del castello di Gronunbergo (dal tedesco, Monteverde). All'interno delle mura (parecchio) pericolanti si intuiscono i segni dei vari piani. L'itinerario è stato per gran parte segnato da bolli, ideale come percorso in questa stagione. Nella radura panoramica poco sotto la cima, occupata da impianti di antenne, è stato posizionato un libro firma. Giro frequentato da mountain bikers.
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02-05-2012 00:00
Graziano.Bettin Graziano.Bettin
CEMUR-MONTE PURGESSIMO-CASTELMONTE-PICON. Bella alternativa all'anello qui proposto. Si attraversa il ponte su torrente Cosizza a Cemur e poi, seguendo i segnali PCG si arriva facilmente in vetta al monte di Purgessimo (bel panorama sulla pianura friulana). Da qui si cala sull'altro versante e, per pista forestale e sentiero si arriva dritti a Castelmonte. Poi, senza salire al Santuario, si imbocca il 760 e si ridiscende comodamente passando per il grazioso villaggio di Picon e rientrando in breve a Cemur. Percorso semplice e ottimamente segnalato. Adatto a tutti i pellegrini. L'ho fatto la scorsa settimana con due simpatiche sorprese: un bel temporale con grandine (preso tutto) e un pastore tedesco anzianotto e abbandonato che mi ha seguito (ci siamo fatti compagnia) per buona parte del percorso. A Castelmonte l'ho affidato al proprietario del bar sul piazzale, che ringrazio, dopo aver rintracciato finalmente il legittimo proprietario. Speriamo che la Madonna abbia preso atto della buona azione ...anche se non era proprio un PGR...Graziano
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25-04-2012 00:00
loredana.bergagna loredana.bergagna
In queste ultime settimane così povere di sole ho approfittato per camminare basso e percorrere itinerari "minori", tali perchè meno conosciuti e frequentati. Percorso oggi quest'anello con qualche variante in modo da allungare il cammino. Parcheggio poco oltre il ponte sull'Alberone prima di Purgessimo, segnavia del Percorso Circolare di Gronumbergo visibilissimi, da lì in poco salgo ai ruderi del castello. Il sentiero è ripido, risale qualche viscido canalino terroso e roccioso, un tratto franato è stato protetto, poco oltre una corda aiuta a non scivolare. Il bosco nuovo è colorato, nel sottobosco fiorisce abbondante l'anemone, il latte di gallina, la falsa ortica, il terreno è fangoso. Arrivo a ciò che resta del castello di Gronumbergo, al suo lato si inerpica il sv che sale al monte Purgessimo, sentiero mai banale, traccia esile fra sassi ed arbusti. Esco presso un trivio, continuo a sinistra in salita e poco dopo a destrra trovo i segnavia che invitano a salire su terreno malagevole, e il picchio è al lavoro, instancabile. Incrocio un paio di volte la pista di servizio che conduce alle antenne, diverse tracce tracce salgono, oltrepasso gli impianti ed eccomi sulla spianata sommitale, c'è anche il libro di vetta, discreta visuale sulla pianura, sole e calma di vento. Breve doverosa sosta e scendo lungo un veloce sentiero, ampio, a tratti sassoso, mi immetto nuovamente su una carrareccia: è ampia. In breve mi ritrovo su un'ampia radura , un gruppo di persone a cavallo mi sorpassa un gruppo di persone a cavallo; imbocco a destra il sentiero per Grudina che seguo fino al vecchio casolare. Da lì c'è la possibilità di rientrare a Purgessimo o di continuare uscendo sulla stradaasfaltata. Io continuo e mi ritrovo a Mezzomonte, lì si raccorda anche in sentiero che scende da Grudina, in realtà è in fase di manutenzione e non accessibile. Proseguo lungo il noioso asfalto per poco e fino a trovare a sinistra il segnavia ed imboccare a sinistra il sentiero indicante Zugliano, Madriolo e Purgessimmo; è un'ampia carrareccia che sale fino ad uscire nuovamente sulla strada; la prosecuzione del sentiero è proprio di fronte ma anche qui è in corso un'importante opera di disboscamento con macchine operatrici. Mi rassegno a proseguire lungo la strada fino a Carraria, al primo incrocio mantengo la destra, oltrepasso il torrente Lesa, a Madriolo segnavia su un palo a sinistra e finalmente mi immetto sulla pista che si snoda fra campi costeggiando lungamente il rumoroso Natisone fino ad uscire sulla stradanei pressi del parcheggio. Escursione da riservare ai periodi morti, di stanca, peccato per il lungo tratto d'asfalto evitabile in parte imboccando a destra nei pressi della 9a stazione via Crucis la pista che in 50' riporta a Purgessimo (indicazioni). Loredana
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