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Forcella Dodesmala da Inglagna
N. record trovati: 8
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13-03-2022 00:00
daniele.russo daniele.russo
Percorso oggi, col sole che inonda la Valle Inglagna fin dal mattino. Ignoriamo la breve deviazione verso gli stavoli Spinespes perche' il sentiero appare in stato di abbandono. Si arriva senza grossi problemi alla forcella Dodesmala, accompagnati dai bei colori del r�o Inglagna. Da qui decidiamo di proseguire per la variante... Il sentiero che scende verso la diga e' piuttosto ripido e scivoloso, e nel primo tratto bisogna fare attenzione ai tratti con ghiaccio e a quelli franati. Arrivati sulla strada si puo' ora proseguire fino alla diga su quella che appare come una nuova strada asfaltata che permette di attraversare fino all'altra sponda la diga, e ricongiungersi al sentiero 398 (quello delle pizze smeraldine). Quando siamo passati qui l'ultima volta non esisteva la strada e la diga non era percorribile. Tornati indietro, affrontiamo il chilometro e settecento metri di galleria... Un'esperienza unica! Le torce frontali sono consigliate, e anche una protezione per l'acqua che gronda in ogni dove! Sicuramente molto comoda per raggiungere il sentiero del ritorno. Segnalo che la lunghezza di 10km si riferisce al percorso con variante; invece il percorso originale si aggira sui 6,5 km.
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06-03-2022 19:58
sandra.sentierinatura sandra.sentierinatura
Raggiunta un paio di giorni fa la forcella Dodesmala, come da relazione.
La valle Inglagna è orientata in modo da ricevere il sole in questa stagione fin dal mattino, cosa gradita. Per gli appassionati botanici, segnalo che comprensibilmente non è ancora fiorita la dafne. Oggi non abbiamo visto nessuna zecca (chissà, forse per il secco?). Una ammodytes si nasconde veloce tra la sterpaglia.
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29-04-2018 09:15
laura.molinari laura.molinari
25 aprile 2018. Itinerario scelto appositamente per andare alla ricerca del “rododendri blanc”. Della rarità botanica nessuna traccia (evidentemente eravamo in ritardo sul suo tempo di fioritura), in cambio abbiamo raccolto zecche a vagonate, soprattutto nel tratto dalle gallerie in su. La necessità di fermarci ogni pochi passi per eliminare i fastidiosi parassiti che si attaccavano di continuo, stavolta è riuscita a rovinarci l’uscita, facendoci venir meno la voglia di ulteriori fuori sentiero per dare un’occhiata a Spinespes e per raggiungere il punto panoramico sopra la Forcella. Al di là di questo, abbiamo trovato molto ameno e godibile il primo tratto dell’escursione, quello che costeggia il torrente e che termina all’incrocio con la strada. Belle le pozze e le cascatelle formate dall’Inglagna e molto varie le fioriture. Oltre questo punto non ci sono invece spunti particolarmente gratificanti. All’uscita del sentiero sulla strada, non fate come noi che abbiamo seguito la prima traccia (segnata da bolli rossi) che parte dalla piazzola appena a sinistra dell’imbocco della galleria, e che risulta scomoda, faticosa e non sempre ben segnalata (si ricongiunge comunque al sentiero CAI attorno a quota 720 m). Occorre invece percorrere ancora qualche decina di metri sulla strada sino a trovare i cartelli sulla destra che instradano sul sentiero ufficiale. Mai più in questa stagione!
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09-03-2014 19:09
askatasuna askatasuna
Giornata a otto zampe. Con me e Dree oggi ci accompagna Bugj, stupenda meticcia, un incrocio tra puro amore per la vita ed entusiasmo indisciplinato. Si parte sognando una fioritura blagayanica anticipata per fregar le zecche. Il troi primuleggia orgoglioso ma ben presto l’erica diventa protagonista. Il vociar dell’acqua è allegro, i guadi divertono e le cascatelle accarezzano gli occhi. Gli ellebori se ne stanno andando come i ricordi delle fatiche di Spinespes. Piccolo gioiello della memoria che merita una visita silenziosa. Un sasso che sa di pelle d’elefante invita a toccarlo. Poi uno sguardo goloso all’affascinante galleria la cui pupilla luminosa ci aspetta dall’altro lato. La salita è pulita. L’unica lingua di neve è un regalo per la Bugj: la sgarfa, si sdruscia, la mordicchia soddisfatta, poi si lancia come campionessa di slittino, spingendosi con le zampe. Minuti di soddisfazione estrema e di risate complici. Inevitabili i pensieri al cane di Marco, al mio che non c’è più, a quelli incontrati nei mio girovagar montano. Si continua a salire rigirandosi spesso ad ammirare Raut e Rodolino bianchi e splendenti. Il paesaggio da sopra la forcella è splendido e appaga molto più della sua gemella Spessa, fosse solo per la fierezza del Frascola. Scegliamo l’allungo, qualche residuo di neve bagna un po’ gli scarponi ma per poco. Poi l’unico bianco è quello degli ellebori ancora candidi del versante nord. Pura eleganza. Tenerezza all’ennesima potenza. La deviazione alla diga è d’obbligo. Voglio sbirciare il Ciul che m’aspetta da mo’. Incontriamo Marco, un guardiamo che tra un pezzo di torta e l’altro ci racconta di quanto sia infestata la zona, di come un forestale si sia svegliato nella tenda con più di un centinaio di zecche. Nel mentre riesce ad individuarne qualcuna sul nero manto di Bugj. Saluto il lago e via in galleria. Il monte trasuda, l’acqua filtra ovunque con una forza che rende inspiegabile la titanica resistenza delle pareti. Purtroppo il fondo dissestato non permette di procedere senza lampada e chiudendo gli occhi. Esperienza sensoriale che rinvio, intraprendendola solo a tratti. Il ritorno regala fioriture bianche ma non blagayaniche, una primula e un hepatica dan sfoggio consolatorio del loro albinismo. Due zecche sghignazzano sul palmo della mia mano. Mi godo ancora Bugj, le sue rincorse, le sue espressioni, la sua infinita gioia che scalda una valle in cui l’ombra avanza, senza fretta. 06.03.2014
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14-04-2013 17:32
sandra.sentierinatura sandra.sentierinatura
14/04/2013 - Ripercorsa oggi questa escursione, in giornata finalmente primaverile. Le salamandre nel tratto presso il torrente e le zecche lungo tutto il percorso non mancano. L'ancona a Sant'Antonio in forcella è stata rimessa a posto. Le fioriture, ovviamente in ritardo, ci mostrano anche la dafne blagayana, molto localizzata e posta in pendii a prova di tutto. Incrociate ben 7 persone che salivano alla forcella Dodesmala, luogo che credevo molto più solitario - per fortuna non è stato ritenuto di inserirla nei Sentieri del Silenzio... Itinerario per il resto invariato.
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08-01-2010 00:00
didier.cartelli@orange.FR didier.cartelli@orange.FR
Gracia; pour ces photos C'est mon enfance, c'est le pay à mon Papa
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25-05-2009 00:00
mauriur@libero.it mauriur@libero.it
molto bello ma una tonnellata di zecche.
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12-10-2004 00:00
giorgio giorgio
Sentiero CAI: 393/a. da Inglagna a forcella Dodismala. Non si tratta d'inagibilità ma della realizzazione di una variante per descrivere la quale non trovo nel sito apposita scheda e quindi utilizzo questa dedicata all'inagibilità La variante è stata realizzata dalla sottosezione Valtramontina del CAI Spilimbergo per far passare il sentiero davanti alla lapide in memoria di Antonio Andreuzzi, patriota friulano, che su questi monti si nascose ricercato dagli austriaci dopo un tentativo insurrezionale nel 1864 Una volta giunti alla strada di collegamento tra i laghi di Selva e del Ciùl si percorre questa in direzione Sud per trenta metri trovando delle tabelle segnaletiche che indirizzano alla succitata lapide: dalla lapide i segnavia conducono verso destra al tracciato dell'antica mulattiera che con breve salita porta nei pressi del bivio per le case Spinespes; fine della variante. Da notare che a circa 15 minuti dalla strada, sempre sul sentiero per la Dodismala s'incontrano altre tabelle che indicano un percorso storico aperto e segnalato dagli Amici della Montagna di San Giovanni di Casarsa. La dizione corretta è Dodismala e non Dodesmala.. giorgiomadinelli@inwind.it
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