Messaggio |
Anello sulla cresta del Košuta |
08-02-2017 15:21 |
askatasuna |
Condivido una lunga e facile escursione sulle Karavanke, una catena montuosa che nei suoi 120 chilometri segna il confine tra Austria e Slovenia. In particolare questo anello raggiunge tre cime lungo l’erbosa cresta occidentale della Košuta. Ideale nelle stagioni intermedie, anche se la bellezza bucolica e floristica dei luoghi meriterebbe una puntata tardo-primaverile. La caratteristica principale di questo tratto è lo spiccato contrato tra il versante sloveno, erboso e di facile percorrenza su cui si snodano diverse tracce e vi riposano svariate malghe, e quello austriaco, verticale e roccioso, con porte d’accesso limitate. Quest’anello l’ho scovato dall’unica pubblicazione in italiano della Sidarta, casa editrice regina per le picche slovene, per poi scoprire come la prima parte sia stata già proposta e ben descritta da Brunomik nel forum GPS. (01.01.2017) |
Allegato: Il Kladivo.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:21 |
askatasuna |
Difficoltà: E Dislivello: 1400 metri Tempo di percorrenza: 8 ore Cartografia: Gorenjska, Kartografija 1:40.000 |
Allegato: Gracco.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:22 |
askatasuna |
LATO A (pragmatic side) La prima parte del percorso, come detto, è già stata esposta in modo esemplare da Brunomik a cui rimando. Una volta raggiunto il Kofce Gora (1967m) dal Veliki Vrh (2088m) attraverso il sentiero che si mantiene qualche metro sotto cresta, la prosecuzione verso il Kladivo (2094m) appare evidente e consta in una mezz’ora abbondante di cammino. |
Allegato: La discesa verso il Kofce Gora.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:23 |
askatasuna |
Da notare come, poco prima della base di quest’ultima meta, una traccia scenda ripida tagliando in diagonale verso ovest le pendici erbose, consentendo una via di ritorno alternativa e più rapida verso planina Šija, in questo caso si eviterebbe il solo tratto che presenti delle difficoltà. |
Allegato: La discesa dal Kladivo.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:23 |
askatasuna |
Una volta raggiunta l’unica picca rocciosa della giornata si continua scendendo la cresta che porta a forcella Škrbina (1869m). Ripida ed in alcuni punti leggermente esposta. Visto il terreno sassoso è necessario un minimo di attenzione. Non ho ritenuto che questo breve tratto meritasse una “E” supplementare nel giudizio della difficoltà. Diversi cavi infatti, rendono la progressione sicura anche a chi poco ama questo tipo di terreno. Una volta raggiunta la forcella, la traccia è netta ma bisogna porre attenzione in mancanza di segnali evidenti. |
Allegato: Scendendo a forcella Škrbina.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:24 |
askatasuna |
Essa porta direttamente a planina Pungrat ma un’altra ci fa scendere più a est, depositandoci in ogni caso sui pianori della Košuta, solcati da una carrareccia forestale. Si passa accanto ad un laghetto, iniziando poi a salire gradualmente, recuperando il centinaio di metri di dislivello persi nella discesa. Raggiunta la malga Šija, senza proseguire per la strada, ci si raccorda con la mulattiera che spunta pochi metri più in basso a destra della planina, facendo riferimento ad un bombolone metallico. |
Allegato: Tra Kladivo e Grintavec le planine riposano.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:25 |
askatasuna |
Più avanti si lascia sulla sinistra la carrareccia con le indicazioni per la Kapela, prendendo sulla destra un sentierino che in leggera salita, riporta al rifugio. Il ritorno al Dom na Kofcah richiede meno di tre ore. Da qui si scende per la stessa via di salita, facendo attenzione a non imboccare la forestale parallela che scende verso Vasovnik. |
Allegato: Dom na Kocah e la piana.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:25 |
askatasuna |
Note tecniche: Come detto l’unica difficoltà dell’itinerario consta nella discesa a forcella Škrbina. Questo breve tratto (EE) non inficia il carattere escursionistico dell’anello in quanto è possibile, in caso di titubanze, girare i tacchi e prendere la traccia alternativa che ho segnalato. Affrontare l’anello al contrario per gestire meglio la salita dalla forcella è comodo ma poco appetibile. L’andata attraverso i pianori risulterebbe lunga e posticiperebbe l’arrivo in cresta, oltre al fatto che nel senso proposto la visuale è sempre a favore del sole, evitando un controluce fastidioso non solo per gli obiettivi delle fotocamere. |
Allegato: Salendo al Veliki Vrh.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:26 |
askatasuna |
La carta che ho utilizzato io non è, ovviamente, l’unica disponibile. In vendita è possibile trovare anche altre mappe che però presentano lo stesso deficit della scala, arrivando addirittura alla 1:50.000. Non ho trovato (nei negozi a ridosso del confine goriziano) carte topografiche della zona in scala più dettagliata. |
Allegato: Ultime fiammate sul Grintavec.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:26 |
askatasuna |
Punti d’appoggio:
Il punto di raccolta per tutti coloro che partono da Podljubelj o Matitovec è il rifugio Dom na Kofcah (1488m) o meglio i due rifugi. Posti uno accanto all’altro, mi ricordano quelli del Sabotino. Con il caseggiato principale, affiancato da un secondo rifugetto alternativo. Dispone di una quarantina di posti letto ed è aperto da giugno a settembre oltre ai fine settimana, meteo permettendo. |
Allegato: Dom na Kofcah.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:27 |
askatasuna |
Un altro punto d’appoggio è planina Šija (1528m) che offre un ristoro agrituristico. Io ho trovato entrambi i locali aperti in occasione del primo dell’anno ma credo che di norma siano aperti solo durante il periodo stagionale. La più lunga e complessa traversata dell’intera dorsale è da dividere necessariamente in due giornate e presenta difficoltà superiori, concentrate nell’ascesa e nella traversata della Košutnikov Turn (2133m). |
Allegato: Planina Šija.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:28 |
askatasuna |
In quel caso ci si può appoggiare alla planina Spodnja Dolga Nijva (1600m) con la sua quindicina di giacigli o al rifugio austriaco del versante opposto, la Koschutahaus (1280m) che però risulta scomodamente più basso di quota. Le Karavanke invitano comunque alla traversata, come quella che unisce la cima più alta, lo Stol, al Golica, il famoso monte dei narcisi. |
Allegato: Panorama dal Kladivo.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:29 |
askatasuna |
LATO B (emotional side) Poco dopo le otto eccomi al parcheggio sotto Matitovec. Ovviamente non sono il primo, o sin in Slovenie! Qualcuno ha addirittura festeggiato al rifugio na Kofce, aperto per l’occasione. Ma almeno la serata di bagordi ha fatto sì che le decine e decine di escursionisti arrivino distanziati nella giornata, senza processioni quaresimali, seguendo il fuso orario dettato dalla quantità di slivovice consumate poche ore prima. |
Allegato: Hacia oeste.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:29 |
askatasuna |
La carrareccia che porta al rifugio è facilmente evitabile prendendo per un bosco popolato di Ellebori. Almeno delle foglie nuove. Di boccioli solo un paio, che non hanno annusato il gelo imminente! Il panorama che si può osservare salendo, rimane limitato al costone finale del Veliki Vrh. Fa strano vedere un’altura così gentile ed erbosa terminare con una cava di ghiaie. |
Allegato: Erosioni.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:30 |
askatasuna |
Eroso e smangiato, pare che una ruspa gigante ne abbia fatto un sol boccone. Prima del rifugio noto il suo camino che fuma. In realtà, come sul Sabotino, i rifugi sono due. Uno attaccato all’altro. Quello ufficiale ed una baita striminzita che si è adattata ad una zona delle Karavanke che dev’essere molto visitata. C’è addirittura un mini parco-giochi per bimbi. Ovviamente in stile sloveno, tanto che accanto alla casetta di legno con scivolo, hanno provveduto ad installare una piccola palestra artificiale per rocciatori col ciuccio. Due cartelli avvisano del pericolo valanghe e della dotazione necessaria (sempre che si vada almeno in coppia), segno di come questi pendii gentili siano affollati anche d’inverno. |
Allegato: Sulla sinistra il Veliki Vrh.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:31 |
askatasuna |
Il panorama è già bello ampio ed il Tricorno si lascia ammirare. Fa strano, pare uno scoglio incrostato dalla salsedine. Giusto una spruzzata. Dall’altra parte invece si sviluppa l’ondeggiante dorsale ocra che spuma sulla rocciosa Kosutnikov Turn che invita ad una due giorni primaverile attraverso quei dieci chilometri di cresta che prende il nome di Košuta, ossia il cervo femmina. |
Allegato: La dorsale del Košuta verso ovest.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:32 |
askatasuna |
I cartelli al primo bivio tra Veliki Vrh e Kofce Gora sono quelli rosso-metallizzati che caratterizzano i sentieri sloveni ed hanno l’indiscutibile pregio d’apporvi anche l’altitudine. Segna 1560 metri, cento in meno del mio altimetro che ultimamente sembra perder colpi. In realtà hanno invertito le due cifre e l’altimetro, per una volta, se la ride. |
Allegato: Il verticale lato B del Košuta.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:32 |
askatasuna |
Una volta in sella inizio a far la conoscenza d’una dorsale bifronte come poche. Tanto erbosa e docile a sud, quanto rocciosa e verticale sul versante austriaco. Beninteso, sono contrasti che appaiono molte volte ma qui sono portati all’eccesso. Alla vetta manca poco e mentre scelgo di continuare sul filo di cresta eccoti un parapendio che spicca il volo. Poi son altri i protagonisti volanti. |
Allegato: Buscando la comida.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:33 |
askatasuna |
Quattro gracchi pattugliano la cima. Non faccio in tempo a sedermi che uno s’avvicina ad un paio di metri e si pulisce il becco nell’erba. Non capisco se si lustri la bocca prima del pasto o se voglia farmi capire che, o condivido il companatico, o mi prenderà a sbeccazzate senza scrupolo alcuno. |
Allegato: Orizzonti multipli.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:34 |
askatasuna |
Un paio di loro sono particolarmente panciuti, sgraziati e ridicoli. Li vedi camminare come dei tossici, impazienti di ricevere la dose di carboidrati. Al secondo tozzo di pane perdono gli ultimi rimasugli di dignità e mi vengono a mangiare direttamente dal palmo della mano. Dopo le risate riesco a finire il panino e giunto all’ultimo morso capiscono, senza mendicare oltre, che la festa è finita, passando ad un altro escursionista. Neanche fossimo in piazza a Venezia! |
Allegato: In spiete dal gustà.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:35 |
askatasuna |
Rimango sorpreso dal lato austriaco, pur avendolo già osservato dal Golica. Quando pensi all’Austria t’immagini le sue montagne, i boschi in cui col babbo svolgiamo micologiche battute di caccia, non quella distesa di campi e collinette che paion una coperta fatta coi ritagli di stoffa. Almeno verso Graz, ma a nord eccoti la muraglia imbiancata dei Tauri. Da lontano non mi hanno mai ispirato troppo, pare una lunga cinta artificiale con la sommità dipinta di bianco. Dalla distanza è un continuum perenne, non un assembramento di massicci come le Dolomiti o il nostro Friuli, affollato di picche. Ma da 150 chilometri di distanza tutto cambia e si deforma. Oltreconfine ad attirarmi è invece la Loibler Baba. |
Allegato: Loibler Baba.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:35 |
askatasuna |
Una cimotta cento metri più bassa di quella su cui mi trovo. Rocciosa ed aggettante, a sud mostra chiaramente la cicatrice della traccia che si fa largo tra i mughi, prendendo poi la via della cresta. Il lato nordovest pare addirittura più ripido. E mi affascina, tanto da farci un pensierino per il futuro. E’ incredibile come in una giornata in cui si vede ad occhio nudo il massiccio del Coglians, io mi fissi su quel sassolino piantato in terra. |
Allegato: Panorama dal Veliki Vrh.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:36 |
askatasuna |
Ma poi non posso non dedicarmi alle Giulie. Primo fra tutti è il catino della Vrtača, ove immagino il bivacco lasciato solo pochi giorni prima. Riconosco la Škarlatica e la coppia Razor e Stenar. Dall’altra parte serran le fila Rjavina e Cmir. Da qui appaiono come picche severe anche le ultime Karavanke che puntano a nordovest. |
Allegato: Giulie.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:36 |
askatasuna |
Ma la grande protagonista è la piana a sud, a cui scatto un’infinità di foto. Un sottile strato di vapori si fa da etereo a più spesso, lasciando emergere in sequenza le linee di cime dolci e senza pretesa alcuna, se non d’esser separatori cromatici tra i flutti delle nebbie, perdendo intensità via via che le segui all’orizzonte. Trasformandosi da isole a presenze fantasmatiche. Un inno al monocromatismo! Un incanto che durerà tutta la giornata ed a cui mi volgerò senza saziarmi. Paion contorni disegnati da mano umana, sempre più larghi e distesi, fino a diventare un tutt’uno con l’orizzonte. |
Allegato: Shadows.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:37 |
askatasuna |
Pian piano riprendo la via di una cresta sinusoidale che, senza perdere troppa quota, ti fa scivolare sulla successiva cimotta che pare solo una boa arrotondata a far da segnavia. Sotto compaiono le planine che caratterizzeranno il ritorno. Il Kladivo finalmente mostra un po’ di roccia. Un avvertimento per chi volesse proseguire fino alla Kosutnikov Turn, ultimo baluardo della scogliera. |
Allegato: Il percorso di cresta fino al Košutnikov Turn.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:38 |
askatasuna |
La risalita è facile ed impreziosita da delle torrette rocciose che s’ergono a lato. La vetta si ripopola di gracchi non appena mi siedo. Mendicanza da copione, obesità diffusa e scippo dal desco a cinque dita. Splendida la vista, anche se in controluce, del massiccio del Grintavec se non fosse per quegli impianti di risalita che ne sporcano le pendici. In viaggio verso la val Vrata Mario mi confidava come per curiosità, s’era trovato a calcare quelle creste attrezzate poco prima di puntare alla realizzazione del Ceria-Merlone. Indiscutibilmente una delle camminate più entusiasmanti della nostra regione. |
Allegato: Fanghiglia minerale.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:38 |
askatasuna |
Saluto nuovamente le picche guardiane dell’Istria e continuo a meravigliarmi del lato b delle Karavanke. Pura e spudorata arroganza rocciosa. Lo capisci anche guardando la mappa, contando le risicate vie d’accesso dal lato austriaco. |
Allegato: Kladivo da forcella Škrbina.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:39 |
askatasuna |
La discesa per la cresta rocciosa mi ci voleva proprio. Anche se dopo una passeggiata bucolica ed indolore, non sono pronto a porre l’attenzione dovuta. Da forcella Škrbina mi riaffido alla spensieratezza che mi fa scendere più a est di planina Pungrat. In realtà sono attirato da una particolare zona dell’altipiano ove non vi si trova un metro quadro uno pianeggiante. Minuscole colline, vie di fuga per talpidi oramai ricoperte dalle erbe. Il mio lato “bimbico” si limita a sorridere, stupito. La prima planina fuma, ma pare riservata ai pochi eletti giunti in auto e non al pubblico. |
Allegato: Planina Pungrat col Kladivo sullo sfondo.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:39 |
askatasuna |
Più avanti vedo giungere un automezzo. Suona e si ferma. Un gigante smilzo esce dalla portiera e scende correndo. Solo dopo vedo quel laghetto ghiacciato con cinque minuscole figure che tentano di portare via il disco da hockey al padre, mazzandone i piedi. Mi chiedo come almeno uno non si degni di fare una schienata su quelle scarpe da ginnastica. |
Allegato: Dom na Kofcah e soffusità varie.JPG |
|
|
Messaggio |
08-02-2017 15:40 |
askatasuna |
Planina Šija è aperta, una nonna con i capelli bianchi dai riflessi fucsia (pure yugo-punk old style) rimette a posto gli sdraio. Al Dom na Kofcah mi siedo, ordino una Laško ed attendo che il sole faccia il suo corso. Il cielo è terso ma privo di nuvole. Si sfoga veloce, così come rifugge il liquido contenuto nella bottiglia verde. Al’è timp di là. |
Allegato: Tramonto sulle Giulie.JPG |
|
|