Messaggio |
Salita al Porezen (1630 metri) |
15-03-2015 14:56 |
claudio.65 |
Fantastica escursione invernale lungo la dorsale settentrionale. |
Allegato: 1 Porezen.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 14:59 |
claudio.65 |
ACCESSO: Da Gorizia valicato il confine di stato raggiungiamo Most na Soci e proseguiamo fino all'incrocio di Baca pri Modreju, dove svoltiamo a sinistra arrivando a Petrovo Brdo, dove lasciamo l'auto nel parcheggio antistante il Planinski Dom. |
Allegato: 2 Petrovo Brdo.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 15:01 |
claudio.65 |
Lasciato alle spalle l'accogliente rifugio, aperto nei fine settimana e nelle festività slovene, seguendo le indicazioni della PZS, imbocchiamo in salita la rotabile asfaltata diretta alle fattorie sparse di Podporezen. |
Allegato: 3 Cartello.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 15:06 |
claudio.65 |
La rotabile s'inoltra nel rado bosco transitando accanto ad alcune abitazioni e qualche vestigia del Vallo Littorio, fino ad un evidente bivio segnalato dopo un' ampia curva a destra ed un rettilineo. |
Allegato: 4 Rotabile.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 15:09 |
claudio.65 |
Il sentiero segnalato entra ora nella pineta e procede in parte incassato fino a sbucare nuovamente sulla rotabile. |
Allegato: 5 Sentiero.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 15:15 |
claudio.65 |
Un rettilineo ed una curva a sinistra ci portano al bivio con una forestale, dove proseguiamo a destra seguendo le indicazioni presenti su un evidente cartello fino ad un'area di sosta, dove l'abbandoniamo ed aiutati da una scaletta in legno imbocchiamo il sentiero segnalato. |
Allegato: 6 Scaletta.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 15:17 |
claudio.65 |
Il sentiero inizia a salire gradualmente nella pineta con alcune svolte sbucando nei pressi di una radura nei pressi della fattoria Rovtar. |
Allegato: 7 Sentiero.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 15:29 |
claudio.65 |
S'inerpica quindi decisamente lungo l'erto pendio a strette svolte, dove dovremo valutare l'eventuale uso dei ramponcini in caso di terreno ghiacciato e prestare in po' d'attenzione al tracciato. |
Allegato: 8 Sentiero.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 15:31 |
claudio.65 |
Dopo un tratto con alcune svolte in cui la pendenza si appiana, il tracciato riprende una pendenza decisa fino alla sella fra Crni Vrh ed Hoc, dove svolta decisamente a sinistra. |
Allegato: 9 Sentiero.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 15:34 |
claudio.65 |
Con un lungo traverso a mezzacosta raggiungiamo l'ampia sella fra Hoc ed Pohoski Kup, dove il panorama si apre su entrambi i versanti. |
Allegato: 10 Traverso.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 15:36 |
claudio.65 |
Con un'ulteriore ripido tratto ed alcune svolte guadagnamo subito quota lungo le pendici settentrionali. |
Allegato: 11 Salita.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 15:38 |
claudio.65 |
Il sentiero segnalato prosegue con un tratto a mezzacosta particolarmente esposto durante la stagione invernale sul pendio occidentale, dove è quasi necessario l'uso dei ramponcini. |
Allegato: 12 Traverso.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 15:42 |
claudio.65 |
Seguendo alcuni paletti di una recinzione pascoliva raggiungiamo la sella fra Pohoski Kup e Porezen, nei pressi di un'ulteriore testimonianza del Vallo Littorio, dove inizia la lunga dorsale della nostra meta odierna. |
Allegato: 13 Dorsale.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 15:45 |
claudio.65 |
Seguendo i segnavia e qualche cartello, costeggiando i paletti, raggiungiamo il bivio con una carrareccia proveniente dalla planina Medrce e poco dopo il Planinski Dom na Poreznu. |
Allegato: 14 Pl. Dom na Poreznu.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 15:48 |
claudio.65 |
Il rifugio è stato ricavato da un ex casermetta della G.di F. e risulta aperto durante i fine settimana invernali e le festività slovene in caso di bel tempo. |
Allegato: 15 Pl.Dom na Poreznu..JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 15:55 |
claudio.65 |
Il sentiero segnalato prosegue quindi leggermente esposto lungo il pendio, tralasciando a destra i tracciati estivi diretti a Podbrdo e Hudajuzna. |
Allegato: 16 Pendio.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 15:57 |
claudio.65 |
Usciamo quindi nuovamente sulla dorsale sommitale e raggiungiamo in breve la panoramica e ventosa vetta del Porezen. |
Allegato: 17 Dorsale.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 15:59 |
claudio.65 |
Qui troviamo una rosa dei venti con le indicazioni delle cime circostanti, il libro e timbro di vetta ed il monumento ai partigiani caduti. |
Allegato: 18 Vetta.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 16:06 |
claudio.65 |
Lungo l'ampia dorsale scendiamo al Planinski Dom e proseguiamo fino alla casermetta sulla sella. |
Allegato: 19 Rientro.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 16:09 |
claudio.65 |
Tralasciando a sinistra l'esposto traverso percorso all'andata, rimontiamo l'ampio pendio meridionale del Pohoski Kup. |
Allegato: 20 Pendio.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 16:15 |
claudio.65 |
Dal cupolotto di vetta scendiamo nella neve alta fino a raccordarci al sentiero segnalato, seguendolo fino alla sella sottostante. |
Allegato: 21 Discesa.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 16:18 |
claudio.65 |
La piramide dello Hoc attira subito la nostra attenzione e tralasciando a sinistra il tracciato segnalato iniziamo a salirne la dorsale meridionale. |
Allegato: 22 Sella.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 16:22 |
claudio.65 |
Con un percorso intuitivo nel bosco spoglio, risaliamo ripidamente le pendici con strette svolte, puntando ad una caratteristica zona rocciosa. |
Allegato: 23 Roccioni.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 16:28 |
claudio.65 |
Senza raggiungerla svoltiamo decisamente a sinistra e con alcuni ulteriori svolte ravvicinate sbuchiamo sullo spoglio cupolotto sommitale. |
Allegato: 24 Pendio .JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 16:30 |
claudio.65 |
Un cippo risalente al 1920 è l'unica testimonianza di vetta e non possiamo quindi conoscerne la frequentazione. |
Allegato: 25 Hoc.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 16:33 |
claudio.65 |
Il panorama è comunque notevole ed in lontananza verso nordest riusciamo persino ad intravvedere il gruppo del Ratitovec recentemente salito. |
Allegato: 26 Ratitovec.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 16:40 |
claudio.65 |
Dall'aerea cima scendiamo ripidamente alla sella sottostante, prestando un pò d'attenzione vista l'assenza di un sentiero segnalato. |
Allegato: 27 Discesa.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 16:43 |
claudio.65 |
Svoltando a destra riprendiamo quindi la via del rientro a Petrovo Brdo, seguendo in discesa i soliti bolli biancorossi. |
Allegato: 28 Rientro.JPG |
|
|
Messaggio |
15-03-2015 16:55 |
claudio.65 |
NOTA TECNICA: Quota di partenza: Petrovo Brdo 804 metri Quota di arrivo: Porezen 1630 metri Dislivello: 826 metri Dislivello reale: 990 metri, calcolando le varie risalite alle vette Tempo andata: 3 ore Tempo ritorno: 2 ora e 1/2 Tempo totale: 5 ore e 1/2, escluse le eventuali soste Periodo escursione: Marzo 2015 Cartografia consigliata: Scala 1.25.000 Drzavna topografska karta:"Cerkno" foglio 091, edizione 1997 e "Zali Log" foglio 092, edizione 1996
|
Allegato: 29 Medrce.JPG |
|
|
Messaggio |
16-03-2015 09:50 |
luigino |
Complimenti per l'ottima relazione come sempre corredata da fantastiche foto esplicative!
Volevo comunque chiedere ancora qualche istantanea dell'esposto traverso di foto 12 in modo da poterlo meglio valutare.
Il sentiero segnalato proveniente da ovest è proprio impraticabile d'inverno o c'era qualche traccia recente? |
|
Messaggio |
16-03-2015 11:03 |
claudio.65 |
Su richiesta di Luigino, invio ancora una foto del traverso in questione, dove si può apprezzare meglio la ripidezza del pendio e l'esposizione, scattata all'uscita dal tratto incriminato volgendosi all'indietro. Volendo evitare all'andata tale traverso, si può salire direttamente senza via obbligata verso la vetta del Pohoski Kup, percorrendo a ritroso quanto descritto nella foto 21.
|
Allegato: 30 Pendio.JPG |
|
|
Messaggio |
16-03-2015 11:12 |
claudio.65 |
Il sentiero segnalato proveniente da Podbrdo e Hudajuzna risulta impraticabile d'inverno al normale escursionista in caso di presenza nevosa, vista la ripidezza del pendio e l'assenza di traccia.
|
Allegato: 31 Bivio.JPG |
|
|
Messaggio |
16-03-2015 11:13 |
claudio.65 |
Invio ancora un'istantanea sul versante occidentale del Porezen, scattata salendo. |
Allegato: 32 Pendio.JPG |
|
|
Messaggio |
02-04-2015 21:37 |
brunomik |
Ciao, questa è anche la mia via preferita per salire il Poresen però una volta l'ho salito da sud lasciando l'auto presso il piccolo paesino di Poce non lontano da Cerkno. Da qui dapprima per una stradina poi per sentiero (credo perchè con la neve non so cosa c'era sotto) sono arrivato ad incrociare la stradina che sale al monte dai pressi dell'ospedale partigiano Franja e per questa senza grossissimi problemi in vetta. |
|
Messaggio |
05-03-2016 09:08 |
askatasuna |
Nel primo, lungo tratto fin quasi alla sella, non riesco ad entrare in sintonia con quei boschi monocolore che ci accolgono cupi. Poi i primi faggi spezzano la verticalità ed anche le poche conifere, comicamente, seguono le svirgolate dei faiârs, poco inclini alla disciplina. Molti di essi son spogli del candore ma quasi tutti denotano sparuti accumuli di neve nei punti chiave degli intrecci delle ramaglie. Paion nidi. Igloo d'occase, sistemati con cura. Fiocco per fiocco. T'aspetteresti di trovare appollaiati dei rapaci albini! Finalmente, ecco il Porezen! Oggi la bora ha assunto le vesti del ghibli, trasformando il monte in una duna. Frustato da raffiche talmente forti da immaginare come quella piramide domani possa spostarsi nell'orizzonte. I pochi arbusti che crescono, avvinghiati l'uno all'altro per non prender il volo, sfuggono al candore solo nel primo tratto del fusto. Il resto è ghiaccio. Il vento è una matita. Plasma forme col suo soffiare, traccia curve effimere che il sole è pronto a cancellare. I pali che emergono dalla neve si fanno ancore per cristalli caparbi che sfidano la gravità inanellandosi in schegge perpendicolari, pure deflagrazioni di messer inverno. L'aria si fa bufera, molti escursionisti fanno dietro front al rifugio, chiuso e con le porte in parte sommerse. Continuo da solo, ascoltando le urla sorde di quegli sbuffi rabbiosi. Gli occhi strabuzzano a vedere la zampa poggiarsi a una ventina di centimetri da dove pensavano atterrasse. Sollevare i bastoncini vuol dire vederli repentinamente issati a novanta gradi. Davanti al monumento posto in vetta, mi metto spalle al vento, allargo le braccia e mi concedo alla sua collera. Nonostante lo zaino, la schiena diventa pelle di tamburo, strumento per le refolate. Sono strattonato da decine di mani. Non sento freddo. Sono completamente soggiogato da una potenza che trascende la materia. Che annichilisce ogni antropocentrismo. Che mi fa sentire minuscolo ma nello stesso tempo parte di quelle forze. Poi spunta lui. Un corvo imperiale. Sale galleggiando. Per un attimo sembra perso e tremante come se non riuscisse a rimanere artigliato alla terra. Poi vira, ed immobile, si lascia trascinare come un aquilone. Con obliqua eleganza s'allontana abbandonandosi alla corrente. Un'immagine ancora viva: quella placida consapevolezza domina la violenza, una stasi apparente addomestica il furore del cielo! Ritrovo la mia compagna di viaggio protetta dalle mura del rifugio. Vi curiosiamo intorno, la gelata ha ridipinto la targa che commemora la lotta partigiana. Dando una lattea profondità ai caratteri in altorilievo. Tra le piccole costruzioni in legno, una ha apposto un cartello: Biwak! Striminzito, entriamo da una risicata porta che in realtà è la finestra. Quattro posti su due tavolati, ospita tre escursionisti all'interno e Pika, un simil-pastore tedesco che aspetta la sua parte del desco all'esterno. Scambiamo qualche parola mentre scatta la consueta condivisione dei beni. Al ritorno deviamo verso l'Hoč, qui il vento si prende una pausa, lasciandoci spazio per le mele d'ordinanza. Nella discesa rifaccio pace col bosco, correndo e sprofondando nella neve. Seminando sorrisi qua e là. Chissà se la primavera li vedrà germogliare...(21.02.2016) |
|