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Salita al Cukla (1765 metri) |
17-12-2014 10:26 |
claudio.65 |
Interessante escursione storica sulle tracce della Grande Guerra. |
Allegato: 1 Cukla e Pl. Goricica .jpg |
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17-12-2014 10:28 |
claudio.65 |
ACCESSO: Da Gorizia, proseguendo lungo la rotabile che costeggia l'Isonzo, arriviamo a Bovec dove lasciamo l'auto in uno dei vari parcheggi al centro della località turistica.
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Allegato: 2 Bovec.JPG |
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17-12-2014 10:29 |
claudio.65 |
DESCRIZIONE: Lungo Ulica Klanc saliamo in direzione della chiesa e, dopo un'ampia curva a sinistra, raggiungiamo nei pressi di una fattoria con vendita di prodotti caseari, un paletto con le segnalazioni verso il Rombon, che seguiamo alla nostra destra. |
Allegato: 3 Segnalazioni.JPG |
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17-12-2014 10:30 |
claudio.65 |
La stradina asfaltata, dopo un tratto rettilineo lungo un vialetto alberato, si esaurisce nei pressi di un'ultima casa, dove il sentiero segnalato continua a sinistra rasentando una legnaia.
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Allegato: 4 Legnaia.JPG |
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17-12-2014 10:31 |
claudio.65 |
Attraversato con una svolta a sinistra un solco torrentizio, saliamo nel rado bosco fino a raggiungere un ampio pascolo, che attraversiamo costeggiando alcune recinzioni, dopo aver richiuso alle nostre spalle un cancelletto. |
Allegato: 5 Pascolo.JPG |
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17-12-2014 10:31 |
claudio.65 |
Rasentando un caratteristico muretto di sostegno raggiungiamo infine la piccola frazione di Zavrzelno, dove valicato un portoncino nei pressi di un'abitazione, ci ritroviamo su una strada sterrata, che seguiamo per un breve tratto fino ad una fontana, dove troviamo ulteriori indicazioni.
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Allegato: 6 Fontana.JPG |
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17-12-2014 10:32 |
claudio.65 |
Percorsi pochi metri lasciamo la carrareccia e seguiamo a destra il sentiero segnalato verso il Rombon, denominato anche Veliki Vrh, che nel primo tratto s'inerpica ripidamente in una zona rocciosa. |
Allegato: 7 Sentiero.JPG |
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17-12-2014 10:33 |
claudio.65 |
Il sentiero si trasforma quindi in una sassosa mulattiera che con ripide svolte nella faggeta ed alcuni tratti gradinati ci porta subito a guadagnare quota.
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Allegato: 8 Gradini.jpg |
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17-12-2014 10:34 |
claudio.65 |
Transitando sotto le pendici del Na Vrh Robu, la mulattiera curva a destra appiandosi per un buon tratto, fino a riprendere nuovamente a salire decisamente nella spoglia faggeta con alcune svolte.
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Allegato: 9 Faggeta.JPG |
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17-12-2014 10:34 |
claudio.65 |
Raggiungiamo quindi l'incrocio con un'altra mulattiera, che taglia diagonalmente il nostro percorso, ed ignorandola continuiamo il nostro cammino. |
Allegato: 10 Incrocio.JPG |
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17-12-2014 10:35 |
claudio.65 |
Il sentiero salendo sempre nella spoglia faggeta si fa ora più ripido, fino ad uscire definitivamente dalla vegetazione, raggiungendo infine l'ampia radura della Planina Goricica, trasformata in Lovska Koca dai cacciatori locali e purtroppo chiusa senza offrire alcun riparo in caso di maltempo.
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Allegato: 11 Pl. Goricica.JPG |
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17-12-2014 10:36 |
claudio.65 |
La mulattiera, ora inerbita ma sempre ben evidente prosegue a destra della planina, raggiungendo in breve l'importante bivio con il sentiero diretto alla lontana Crnelska Spica, conosciuta anche come Cima Confine. |
Allegato: 12 Bivio.JPG |
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17-12-2014 10:36 |
claudio.65 |
Ignorando tale deviazione, continuiamo il nostro percorso e con alcune svolte in una rada pineta, arriviamo al successivo bivio, dove tralasciando per ora la prosecuzione a sinistra, seguiamo degli sbiaditi bolli biancorossi a destra.
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Allegato: 13 Bivio.JPG |
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17-12-2014 10:38 |
claudio.65 |
La traccia segnalata ci porta in breve ai ruderi della cappelletta dell'Addolorata, riportante l'iscrizione dei Battaglioni alpini Val Tanaro, Borgo San Dalmazzo e Valcamonica.
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Allegato: 14 Cappelletta.jpg |
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17-12-2014 10:39 |
claudio.65 |
A poca distanza in una piccola conca si notano fra la vegetazione i ruderi di alcune costruzioni, in mezzo alle quali si apre l'ingresso blindato di una caverna, angusta sede di un posto di medicazione degli alpini del Battaglione Dronero.
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Allegato: 15 Posto di medicazione.JPG |
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17-12-2014 10:39 |
claudio.65 |
L'altura immediatamente sovrastante, denominata durante la Grande Guerra Quota dell'Addolorata, custodisce nei dintorni i resti di un piccolo cimitero, di cui rimangono visibili alcune croci, come quella dell'alpino Fiandino Stefano, caduto nel giugno 1916. |
Allegato: 16 Croce.JPG |
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17-12-2014 10:40 |
claudio.65 |
O quelle degli alpini Frico Domenico, Saglia Sebastiano e Marchetti Amadeo, caduti anch'essi nello stesso periodo. |
Allegato: 17 Croci.JPG |
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17-12-2014 10:41 |
claudio.65 |
Lasciato il commovente cimitero ritorniamo sui nostri passi, notando un ulteriore fregio su un grande roccione. |
Allegato: 18 Fregio.JPG |
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17-12-2014 10:41 |
claudio.65 |
Ritornati al bivio riprendiamo la salita puntando in direzione dell'ampia bastionata meridionale del Cukla, uscendo quindi su un ampio pianoro, dove possiamo ammirare le vette innevate del gruppo del Canin. |
Allegato: 19 Pianoro.jpg |
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17-12-2014 10:42 |
claudio.65 |
Alcune strette svolte alla nostra destra ci portano in breve ai ruderi dell'Infermeria Rombon, imponente edificio edificato con maestria dagli alpini in un luogo estremamente lontano dal fondovalle. |
Allegato: 20 Infermeria Rombon.jpg |
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17-12-2014 10:43 |
claudio.65 |
L'ardita mulattiera prosegue ancora verso l'alto con strette svolte, rasentando ulteriori ruderi di ricoveri. |
Allegato: 21 Mulattiera.JPG |
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17-12-2014 10:44 |
claudio.65 |
Raggiungiamo quindi un pianoro con resti di costruzioni e proseguisamo a sinistra, seguendo sempre i bolli biancorossi, tralasciando una possibile deviazione non segnalata a destra verso la cima.
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Allegato: 22 Radura.JPG |
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17-12-2014 10:45 |
claudio.65 |
Costeggiando in salita con qualche svolta il versante occidentale del Cukla raggiungiamo un bivio senza indicazioni particolari in prossimità della Colletta del Cukla, dove svoltiamo decisamente a destra. |
Allegato: 23 Bivio.JPG |
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17-12-2014 10:46 |
claudio.65 |
Con qualche tratto di facile arrampicata raggiungiamo la cresta settentrionale del monte.
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Allegato: 24 Cresta.JPG |
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17-12-2014 10:47 |
claudio.65 |
Facendo un po' d'attenzione lungo le rocce fessurate dal carsismo arriviamo in vista della cima.
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Allegato: 25 Verso la cima.JPG |
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17-12-2014 10:48 |
claudio.65 |
Sulla panoramica vetta del Cukla troviamo il restaurato monumento costruito dagli alpini del Battaglione Bassano nel lontano 1916, a ricordo della riconquista della tormentata sommità.
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Allegato: 26 Cukla.jpg |
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17-12-2014 10:49 |
claudio.65 |
Vicino al contenitore del libro di vetta troviamo un'iscrizione riportante i nominativi di alcuni alpini, probabilmente impegnati nella costruzione del monumento celebrativo. |
Allegato: 27 Nominativi.JPG |
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17-12-2014 10:49 |
claudio.65 |
Alle nostre spalle il Rombon sembra darci un appuntamento per la prossima estate. |
Allegato: 28 Il Rombon.jpg |
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17-12-2014 10:50 |
claudio.65 |
Alla sinistra spicca l'innevato gruppo del Canin. |
Allegato: 29 Gruppo del Canin.jpg |
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17-12-2014 10:51 |
claudio.65 |
Sopra la piana di Bovec osserviamo lo Javorscek, recentemente salito ed la dorsale del Krn.
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Allegato: 30 Lo Javorscek.jpg |
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17-12-2014 10:52 |
claudio.65 |
Lasciata la vetta ritorniamo al bivio lungo il percorso di salita prestando un po' d'attenzione lungo la discesa in caso di neve o ghiaccio. |
Allegato: 31 Discesa.JPG |
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17-12-2014 10:54 |
claudio.65 |
Dal bivio è consigliabile proseguire ancora alcune centinaia di metri lungo il sentiero segnalato fino a raggiungere la Colletta Cukla. |
Allegato: 32 La Colletta Cukla.jpg |
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17-12-2014 10:59 |
claudio.65 |
Sulla piccola sella troviamo un precario ricovero ricavato da una postazione e tracce di un'iscrizione andata recentemente distrutta sull'ingresso di una caverna. |
Allegato: 33 Colletta Cukla.jpg |
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17-12-2014 11:00 |
claudio.65 |
Ritorniamo quindi al bivio sotto il Cukla, dove riprendiamo la via del ritorno.
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Allegato: 34 Rientro.JPG |
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17-12-2014 11:01 |
claudio.65 |
Giunti nei pressi dell'Infermeria Rombon, consigliamo una piccola deviazione alla ricerca dei resti di un altro cimitero.
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Allegato: 35 Infermeria Rombon.JPG |
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17-12-2014 11:02 |
claudio.65 |
Fra gli arbusti ritroviamo così le tovvanti lapidi del soldato Barbero Battista, classe 1886 e del caporale Micca Giuseppe. |
Allegato: 36 Lapidi.jpg |
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17-12-2014 11:03 |
claudio.65 |
Poco lontano riposava l'alpino Dosti. |
Allegato: 37 Lapide.JPG |
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17-12-2014 11:04 |
claudio.65 |
Lasciata la piccola radura, riguadagniamo il sentiero segnalato e riprendiamo la via del ritorno. |
Allegato: 38 Rientro.JPG |
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17-12-2014 11:08 |
claudio.65 |
NOTA TECNICA: Quota minima: Bovec 480 metri Quota massima: Cukla 1765 metri Dislivello: 1285 metri Dislivello reale: 1300 metri, calcolando le varie risalite Tempo andata: 3 ore Tempo ritorno: 2 ore e 1/2 Tempo totale: 5 ore e 1/2, escluse le eventuali soste Cartografia consigliata 1.25.000: Tabacco 019 Data escursione: 12 dicembre 2014 |
Allegato: 39 Lo Svinjak.JPG |
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17-12-2014 16:56 |
MauroGo |
Complimenti! Bellissima escursione, l'ho fatta anch'io la scorsa primavera, purtroppo mancando le varie iscrizioni e i piccoli cimiteri. Mi toccherà tornare un'altra volta ... |
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03-01-2016 20:08 |
askatasuna |
Parcheggiamo alla fine della rotabile... Guadagnare qualche metro in dislivello farà la differenza tra la vita e la morte. La mia. D'altronde ho attirato Lorenzo in una passeggiata un pò lunga per chi non è avezzo alla montagna. Bal invece pare apprezzare. Scodinzola, squadra da lontano le caprette, senza pensarci nemmeno a conoscerle più da vicino. L'attacco del troi è caratterizzato dalle lacrime del Canin. Prima un rivolo disordinato, poi intagliate a mò di scale da umane braccia, infine modellate dagli elementi. Il passaggio tra quest'ultime ha il profumo dell'acqua salata. Le pendici calcaree si fan onde. Nel bosco saluto la prima Pervinca ed un altro battaglione caprino. Bal adotta ancora una volta una linea di sospettosa prudenza. Più che partire verso i campanacci, spera che essi non tentino di avvicinarsi! Poi un incontro umano, e lì si che il suo nasone si scatena! A fiutare un solitario dell aBenecja in perlustrazione verso sella Cergnala. Dopo la casera di caccia seguiamo la traccia che porta alle pendici meridionali del Čukla. Qui io prendo la via delle rocce e Lorenzo il sentiero della blasfemia. I suoi passi si fan pesanti. Come la bomba che riemerge dalla memoria. Integra, privata solo dell'ogiva terminale. La sposta con fatica e supera di parecchi centimetri il suo 46 di piede. La vedrò in foto. Sopra di lui, io mi perdo a camminare sugli orli di piccoli abissi da cui emergono tentacoli di filo spinato dal buio di sottili fessure. Par di camminare in uno scafandro, calcando esili protuberanze coralline. Le cicatrici del conflitto son relitti che appaiono in ogni dove. L'orrizontalità delle cime e del cielo striato di bianco, mette a dura prova lo sguardo, coinvolto nell'obliquità del terreno e rafforzata dalle pendici inclinate del Robon, perfettamente allineate alle praterie carsiche che ci separano dalla cima. Spunta la prima neve. Bal scopre quasi senza stupore che la terra può esser fresca e bagnata. Non si fa domanda alcuna e reagisce come dev'essere. Con la schiena ben distesa sull'agognata frescura, si abbandona a caraibiche danze, zampe all'aria! Poi il muso, dentro, e di nuovo a seguir il ritmo! In vetta incontriamo Tomaž. Il suo zaino dice tutto. Infatti zaino non è, ma scrigno sognante d'un icaro moderno. Le sue ginocchia mal s'adattano alle discese e la via del ritorno, per lui, si fa cielo. Stende con cura la vela, lascia cadere in aria dell'erba secca per accoglier le risposte della lieve brezza e... si tuffa! Portandosi via i miei respiri e lasciandomi dentro una bramosia priva di invidia. Una bronza fumante di curiosità che ancora oggi m'arde e che spero, prima o poi, accenda la miccia di sogni piumati. Noi restiam lì, a farci cullare dal Canin e, più in alto, da quei grappoli di nuvole che si fan collane di perle. Sulla via del ritorno ancora ratti di sguardi verso quelle pietraie graffiate verticalmente che scemano in strati orizzontali farciti d'erbe. Un sorriso ad una primula e si è di nuovo a valle.(08.12.2015) |
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