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Creta Grauzaria dalla Val Aupa |
21-09-2013 17:50 |
giuseppemalfattore |
L’estate ormai è un ricordo, con le vette conquistate, i ricordi più o meno recenti e viste le previsioni che mettevano bello per il weekend ho pensato di nuovo alla Grauzaria, con un sentimento strano ; (Amore Odio ) , amore perché detto da molti è una bella cima, alpinistica e selettiva. Odio per il suo rifiuto, un Odio naturalmente poetico, rispettando quella voce interiore che mi guida.
Partito come al solito presto da casa sono arrivato nel parcheggio per il rifugio della Grauzaria, al buio (ore 06:15 ), indossati gli scarponi, mi sono avviato per il sentiero presso “ case Stallon del Nanghet, entrato nel bosco seguo il sentiero 437 e le indicazioni come sono perfettamente descritti dagli autori di “ Sentieri NATURA “ nella relazione sul Sernio nel volume ottavo “Sentieri della Rupe “. Ammirando la sfinge della Grauzaria,. Sotto il rifugio omonimo del Monte seguo le indicazioni girando a sinistra per il sentiero 444 che mi porta dritto per pendenza crescente al Portonat .Il Portonat, oserei definirlo luogo ideale come scenografia dove immaginare l’inferno, aspro e in continuo movimento per via dello sfasciume delle sue rocce , la luce è quasi assente nelle sue grigie pareti. Si sale per cengette e piccoli salti sul lato destro fino a incanalarsi un ghiaione con forte pendenza che va a morire su una piccola parete( quota 1700 circa ) , segnali cai e bolli arancioni accompagnati da ometti .Superato questo salto in arrampica libera (1° grado )che al ritorno aggiro sulla sx per sfasciumi; risalendo seguo un esile sentiero che sempre costeggiando le pareti sulla destra del Portonat mi porta fino ad un ampia sella ( quota 1860 )qui le tracce si dividono, il 444 scende giù nel canalone disegnando il bellissimo anello attrezzato della Grauzaria. Sulla sinistra mi appare la famosa paretina di 10 metri ( a me sembrano 5,5 ) descritta in molti libri e relazioni di diversi autori. Indossata l’attrezzatura completa di casco mi sono avviato alla paretina, stavolta mancava il cordino, ho provato direttamente ma non mi sentivo sicuro, ho provato sul lato destro dove è segnata con bolli rossi, e arrivato a metà paretina, mi sono fermato a pensare, e una vocina interiore mi ha dato insicurezza, sceso cautamente, ho pensato anche oggi lei non mi vuole, con calma sono ridisceso, senza togliere l’armamentario, pensavo alla domenica che veniva e al pranzo che avevo qui con alcuni amici al rifugio della Grauzaria, mi fermo sull’orlo del canalone ghiaioso e sento delle voci,poi vedo tre figure giovanili venire su, sembrano tutti uomini, dopo una ventina di minuti mi si materializzano davanti, sono dei simpatici e agguerriti ultracinquantenni all’assalto della Grauzaria. Chiedo se c’è posto confessando l’ennesima sconfitta e simpaticamente mi aggregano alla ciurma. Ripresi i pochi metri che mi separano dalla fine del Portonat , scherzando si arriva sotto la paretina. I loro nomi sono Agostino, Edi e Adriano . Edi è l’esperto del gruppo e d’accordo con il gruppo si decide sotto suo consiglio di lasciare gli zaini sotto la parete, di andare su solo con acqua e guanti .Io chiedo se può essere utile portare 20 metri di cordino, che poi si rivelerà inutile , anzi pericoloso perché per la mia scarsa esperienza mi si impigliava tra le rocce.Salita per ultimo la paretina, mi si rivela più facile del previsto, l’effetto della compagnia !!!! si attraversa la breve cengia e poi si risale su per canalini e brevi rampe rocciose anche di primo grado, fino ad incontrare la cengia esposta (brevi tratti innevati con neve morbida )che si rivela meno difficile rispetto alle foto pubblicate sui siti, con molti appigli sicuri e appoggi stabili si supera, proseguendo sul corpo principale del monte dove si superano gli ultimi due salti rocciosi di primo grado per poi uscire sull’esile crestina dove è posta una madonnina, superata si affronta l’ultimo salto che ci porta sulla piccolissima vetta, croce, libro di vetta e uno strano prisma , forse il vecchio basamento della madonnina .Abbracci, foto di rito e scherzare Scrivo sul libro di vetta, l’ultimo escursionista la settimana prima. La visuale come un classico è offuscata dalle nuvole, che rendono il sito surreale , si aspetta un po’ , sperando che si apre il cielo, niente, si decide di scendere con cautela, un modo di dire ..perchè Agostino ha il turbo , mentre io e Adriano procediamo con cautela tenendo frenato dietro Edi con l’altro turbo. Si superano gli ultimi ostacoli in discesa , fin alla paretina iniziale, croce e delizia, che affrontiamo bradipamente con cautela. Toccata Terra ( Il Portonat ora ai nostri occhi è diventato anche lussureggiante ) troviamo una ragazza slovena ferma sotto la paretina , Del gruppo sono l’unIco che conosce poche parole di inglese, e questo aumenta il dramma del dialogo, alla fine riesco a capire che lei aspetta che si apre il cielo per andare sulla vetta della Grauzaria in solitaria , nei nostri volti si materializza un grosso ( ? ) punto interrogativo. Fatta una breve pausa per la merenda si scende velocemente verso il rifugio, Edi e Agostino con il turbo, io e Adriano lentamente, fino ad ritrovarci nella zona caminetto del rifugio a bere birra (loro ) e io un ottimo sambuco ,Belle discursioni tra cui commentare il nuovo libro sulle ferrate di R.Mazzilis e poi di corsa con accoppiamento precedente verso le auto..mentre il cielo si annuvolava e il mistero sull’escursionista slovena aumentava !!! Note : Sentiero escursionisti esperti fino al portonat, dopo la parete alpinistico . Il punto difficile e critico è solo l’iniziale parete di 5 metri, dopo la progressione diventa divertente ( sempre con la dovuta cautela ) .I passaggi successivi di primo grado non sono eccessivamente esposti , e come scritto da molti sul forum merita attenzione la crestina finale prima della vetta. Ho trovato i sentieri meno friabili da come descritto su alcune relazioni, raccomandato il casco . Un grazie particolare agli amici incontrati , con qui ho passato duna giornata indimenticabile ..ricordandomi una vecchia canzone dei Beatles “With a Little Help from My Friends “ .
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Allegato: creta Grauzaria 160.JPG |
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21-09-2013 17:52 |
giuseppemalfattore |
la sfinge della Grauzaria alle prime ore dell'alba. |
Allegato: creta Grauzaria 026.JPG |
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21-09-2013 17:52 |
giuseppemalfattore |
il rifugio Grauzaria , sullo sfondo monte Flop. |
Allegato: creta Grauzaria 039.JPG |
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21-09-2013 17:54 |
giuseppemalfattore |
il canalone detrittico del Portonat quota 1700 mt circa |
Allegato: creta Grauzaria 059.JPG |
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21-09-2013 17:57 |
giuseppemalfattore |
tratto iniziale dove si stacca la paretina di 2° grado |
Allegato: creta Grauzaria 106.JPG |
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21-09-2013 18:00 |
giuseppemalfattore |
cengia prima del tratto finale sotto la cresta |
Allegato: creta Grauzaria 131.JPG |
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21-09-2013 18:01 |
giuseppemalfattore |
crestina sommitale con statua della madonnina |
Allegato: creta Grauzaria 135.JPG |
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21-09-2013 21:58 |
luca.deronch |
Ciao Giuseppe, complimenti per la salita. Vedi che poi dopo la vocina del 25 agosto alla fine sei anche riuscito a condividere la cima con qualcuno? ben tre amici nuovi ! Pur partendo da solo...... Dopo aver ascoltato la montagna , stavolta la montagna ti ha premiato. Forse hai risposto in maniera giusta la volta scorsa passando sotto la Sfinge ...... :-)! |
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14-10-2013 21:22 |
rudy75 |
Vorrei aggiungere, per completare la descrizione e su spunto di un post di Michela che mi ha spinto a valutare questa possibilità, che la paretina iniziale è effettivamente aggirabile a sinistra (vecchi bolli sbiaditi) che permettono di salire una decina di metri sopra la paretina (ometto alla confluenza della variante). Ci si sposta una decina di metri a sinistra, salendo prima verso sinistra poi verso destra su una cengetta con difficiltà sul primo grado ma su terreno effettivamente delicato. L'ho percorsa solo in salita, in discesa ho preferito l'attacco diretto della paretina che permette comunque anche l'utilizzo della corda qualora non ci si sentisse sicuri. La variante farebbe scendere la difficoltà complessiva sotto il secondo grado ma ciò non toglie che rimane una salita delicata che va oltre il normale escursionismo. |
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