Quest’interessante e vario itinerario, seppur semplice e non troppo lungo, permette di esplorare alcune peculiarità del territorio di Chiusaforte, proprio a ridosso del Capoluogo. E’ un’escursione, questa, che andrebbe intrapresa fuori stagione, quando oramai le vette più alte non si possono più raggiungere e le ore di luce sono limitate.
L’itinerario ha inizio presso il Municipio di Chiusaforte, da dove un cartello indica il tracciato da seguire in salita verso Raunis. Si passa subito sotto un viadotto della vecchia linea ferroviaria “Pontebbana”, dismessa. Si sale per buon sentiero nel fitto bosco ceduo, che ostacola il panorama sulla confluenza della Val Raccolana nel Canal del Ferro – dove si trova Chiusaforte –, approfittando nei punti più ripidi dell’ausilio fornito da gradini in pietra o legno. Il tracciato del sentiero è intersecato più volte da tracce secondarie, che si possono liberamente seguire a preferenza, puntando tutte verso Raunis, prima tappa del giro. Il sentiero, dopo la salita nel bosco, sbuca improvvisamente in prossimità della stazione superiore della teleferica che collegava un tempo Chiusaforte – ovvero il fondovalle – con Raunis. Essa, invero, si trova sul margine di un grande, meraviglioso ed idilliaco spiazzo erboso, ove sorge la minuscola borgata di Raunis. Una piccola chiesa dalla semplice fattura, circondata da alberi, una bellissima piccola casa in pietra dalle finestre sommerse dai gerani e circondata da un piccolo orto ben coltivato e poche altre piccole costruzioni in parte abbandonate costituiscono questa piccola frazione, dove si giunge solo a piedi. Il luogo è veramente incantevole e merita farvi una sosta. Dietro alla chiesa c’è un piccolo terrazzo panoramico, da dove bella è la visione su Chiusaforte; poco più in là una fonte consente di dissetarsi.
Lasciato il piccolo borgo, che racconta di storie legate ad una realtà agricola e pastorale oggi pressoché scomparsa, si scende lievemente nel bosco caratterizzato da pinete e larici. E’ il versante meridionale del Monte Belepeit. Il tracciato prosegue piacevolmente in quota, assecondando gradevolmente la montagna; proseguendo, senza fatica, si perviene a dei ruderi di abitazioni rurali destinate, un tempo, ad accogliere famiglie di agricoltori, pastori e montanari. Si raggiunge, così, il sentiero CAI n° 425, che sale da Chiusaforte e che con percorso assai lungo si addentra tra le vette delle Alpi Carniche Orientali. Lo si seguirà, preferendolo anche al CAI n° 426, che s’incontrerà dopo poco sulla destra, proveniente da Costamolino.
Si cammina in quota senza superare dislivelli apprezzabili, ma si ha modo di osservare dall’alto tutta la zona di Chiusaforte con le sue frazioni più prossime - quali Chiusavecchia, Raccolana e Villanova – con le sue montagne – quali il Monte Jama e sullo sfondo il gia lievemente innevato Monte Canin. Sopra di noi, invece, sbirciando tra i canaloni, si scorgono delle belle visioni della grossa mole del Monte Belepeit. Lo spettacolo paesaggistico è davvero appagante! Ci si sta avvicinando, ormai, alle suggestive Cascate del Rio Belepeit, che scende, assieme ad altri rii, dall’omonimo monte. Le cascate sono complessivamente 3, di cui 2 sono le maggiori e più suggestive. Esse sono attraversate a raso dal sentiero CAI n° 425 in un contesto davvero selvaggio e suggestivo: le pinete, qui molto rigogliose, sebbene interessate nella loro parte più occidentale da un incendio verificatosi anni addietro, dominano il bosco dal quale sgorgano le acque limpide, turchesi e fredde del Rio Belepeit, che s’infrange tra bianchissime rocce calcaree, creando delle bellissime pozze d’acqua, per poi precipitare con un grande salto nel vuoto verso il fondovalle, ormai prossime per sfociare nel Fiume Fella nei pressi di Villanova di Chiusaforte.
In breve si raggiunge un piccolo muro in calcestruzzo posto sul lato sinistro del sentiero: è in questo punto, che bisogna abbandonare il sentiero CAI n° 425 e piegare in discesa a sinistra verso Villanova di Chiusaforte. Durante la discesa, dopo essere transitati accanto ad una piccola edicola votiva, si ha ancora modo di vedere le Cascate del Rio Belepeit, che sorprendono nuovamente con nuovi salti, immerse nel bosco. Particolare è la visione dell’ultima cascata, che pare precipitare direttamente sui tetti delle case di Villanova di Chiusaforte. Si è ormai in paese.
Per ritornare a Chiusaforte, e concludere in questo modo l’anello, si attraversano le case del paese e s’imbocca la vecchia ferrovia, in prossimità di una galleria e di un piccolo viadotto in pietra. Si cammina lungo la via ferrata, godendo di begli scorci sul Capoluogo – suggestivo è quello sulla chiesa - e sui monti circostanti, finchè si perviene alla stazione di Chiusaforte, posta sopra al Municipio.
Note: CHIUSAFORTE si trova alla confluenza della Val Raccolana e del Canal del Ferro, circondata da alte montagne ed attraversata dal Fiume Fella. In antichità, in corrispondenza dello sbocco del Canal del Ferro e della Val Raccolana, fu costruita una chiusa, ovvero uno sbarramento volto a far riscuotere il dazio per tutte le merci in transito lungo la vallata e provenienti dal mare o dalla pianura e destinate in Austria o viceversa. Oggi di questa chiusa, da cui il toponimo del paese, non ci sono più tracce, ad eccezione di una targa, che ne ricorda l’ubicazione.
A Chiusaforte ci sono alcune possibilità di ristoro; un regolare servizio di corriere collega il paese sia a Tarvisio sia a Carnia, da dove via treno si prosegue per Udine.
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Carta Tabacco: 027 Dislivello: 200 Periodo: Novembre 2007 |