Migliaia di piccoli soldatini blu ci accolgono sull’erto sentiero che da Erbezzo sale al poggio dov’è ubicata la Chiesa di Sant’Andrea: sono i crochi, che con il loro bel colore invadono tutto il sentiero ed i prati attraversati dal tracciato, rendendo veramente suggestivo ed unico il bosco ancora dormiente in quest’ultima domenica di Febbraio. Bisogna davvero stare molto attenti a dove si appoggiano i piedi, per non calpestarli!
La zona è molto tranquilla ed assai appartata, alta sul corso del Natisone e si è prossimi alla frontiera con la Slovenia. L’itinerario ha inizio da Erbezzo, piccola frazione del comune di Pulfero, posta in posizione amena ma dall’edificato anonimo, dal quale traspaiono i segni del terremoto del 1976 e la conseguente veloce ricostruzione.
Il nuovo sentiero CAI n° 723 sale nel bosco con un tracciato molto ben tenuto, che ripercorre gli antichi accessi percorsi dai valligiani, per raggiungere le altre frazioni e la chiesa. Si transita per Goregnavas, minuscola frazione sovrastante Erbezzo ed a breve distanza dalla vetta del poggio, sul quale è stata costruita la chiesa di Sant’Andrea. Qui merita una breve sosta la piccola ancona, dalla quale assai suggestiva è la vista sul Matajur, la cui vetta è ricoperta dalla neve. Il sentiero attraversa le poche case del borgo immerso in un totale isolamento ed in un’assoluta pace, ove evidenti sono i segni della vita rurale. Una pietra, che compone il muro di sostegno di una strada, testimonia il fatto che Goregnavas è stata raggiunta dalla strada carrozzabile nel 1958: è una testimonianza, che aiuta a comprendere meglio la vita in questi luoghi!
Lasciata Goregnavas, il sentiero n° 723 risale nel bosco e, con antichi e ben tenuti gradini in pietra, consente di raggiungere la Chiesa di Sant’Andrea, abbarbicata sulla cima del poggio. L’edificio è antico e si caratterizza per la torre campanaria staccata dal corpo dell’edificio sacro. Essa, come oggi si presenta, è frutto di risistemazioni della fine Ottocento (1893). Dietro alla chiesa è stato eretto un bel monumento in memoria dei Caduti della Grande Guerra: merita attenzione lo stupendo elmo in pietra raffigurante il cappello da alpino. La visuale da quassù è un po’ ostacolata dalla vegetazione, ma si riconosce in lontananza il borgo di Montefosca sovrastato dall’enorme sagoma del Monte Vogu. E’ possibile fare una breve digressione verso la vetta del Monte Kadlje, caratterizzata da ripidi prati, che si aprono d’improvviso, all’uscita dal bosco.
Ritornati alla chiesa si segue il sentiero CAI n° 752, che scende ripido nel bosco lungo il versante settentrionale del poggio. Abbassatisi, s’incontra sulla sinistra la deviazione per una sorgente, distante 200 m dal sentiero percorso: si cammina in quota, all’interno del vasto bosco ceduo, che ammanta questo versante della montagna. Giunti alla sorgente, che consiste di un grande recipiente circolare in pietra cementata ubicato sotto ad una grande roccia da cui sgorga l’acqua, il sentiero si esaurisce. Qui probabilmente si abbeverano molti animali selvatici, che vivono in questi luoghi.
Il Sentiero 752 scende ancora e lo si segue: ad un bivio si mantiene la sinistra, si esce in un piccolo prato e si raggiunge un’agevole strada forestale, utilizzata dagli abitanti di Goregnavas e Montefosca per raggiungere i loro terreni. Si piega a sinistra, seguendo sempre le tracce del CAI n° 752; in corrispondenza di un tornante a sinistra, sul margine destro della carrareccia si nota il pozzo di un piccolo abisso. Si prosegue, osservando di tanto in tanto tra gli alberi le case di Montefosca. Il sentiero, in prossimità di una costruzione diruta – forse un’antico mulino – piega a destra e scende in breve al Ponte Bodrino, sull’omonimo torrente. Qui merita la sosta la pace e la bellezza del luogo, che racconta di storie antiche di una ruralità qui ancora viva. In corrispondenza del ponte il Bodrino forma delle piccole e suggestive vasche di gelida acqua.
Volendo si può proseguire, risalendo nel bosco e pervenendo a Montefosca.
Si rientra ripercorrendo il CAI n° 752 sino al punto in cui, scendendo dalla chiesa si aveva raggiunto la strada forestale; a questo punto non si risale alla chiesa, bensì si continua lungo la pista forestale, che in lieve salita e poi in piano aggira tutto il poggio attraversando i solitari boschi, e conduce a Goregnavas, da dove, si rientra ad Erbezzo seguendo il CAI n° 723 percorso all’andata.
Nel tardo pomeriggio, quando il sole si nasconde nella nebbia ed inizia a farsi buio, molti dei soldatini blu, che ci salutavano con le loro meravigliose forme, si erano chiusi, pronti a risvegliarsi con la prima luce del mattino seguente.
Note: Erbezzo e Montefosca sono collegati dalla corriera SAF da e per Cividale del Friuli. Gli orari sono limitati e comunque il servizio, pensato per le genti dei villaggi attraversati, è solo feriale. Si forniscono, per comodità, gli orari:
Cividale del Friuli: 5.45 – 13.25 (13.25 d’estate solo al mercoledì feriale)
Erbezzo: direzione Montefosca 6.15 (6.30 d’estate solo al mercoledì) – 14.01 (13.55 d’estate solo al mercoledì)
Erbezzo: direzione Cividale del Friuli: 7.07 (7.22 d’estate solo al mercoledì) – 14.52
Montefosca: 6.45 (7 d’estate solo al mercoledì) – 14.30 (14.30 d’estate solo al mercoledì)
Goregnavas non è servita direttamente dalla corriera, che ferma, però, lungo la strada per Montefosca in corrispondenza dell’incrocio che sale al borgo.
Non ci sono possibilità d’approvvigionamento d’acqua lungo l’itinerario; posto di ristoro a Montefosca.
EMail: g.verbi@alice.it
Carta Tabacco: 041 Dislivello: 500 Periodo: Febbraio 2008 |