Il Monte Arvenis (1968 m.) è una cima molto panoramica che sovrasta l’altopiano di Lauco a cavallo tra le valli del But e del Degano. Pur non essendo la vetta più elevata del massiccio omonimo (il vicino Tamai è di qualche metro più alto), ne rappresenta il nodo orografico principale ed è l’unica cima che presenta una fascia terminale rocciosa in netto contrasto con le altre elevazioni prative e boscose dell’altopiano.
Raggiunta la frazione di Val di Lauco (1190 m.) nell’omonimo altipiano lungo una stretta e tortuosa strada (circa 4,5 Km da Vinaio), si parcheggia comodamente nell’ampio piazzale sotto le case della borgata. Si inizia l’escursione seguendo la stradina che porta alle case di Val (cartello CAI, sent. 165) dove su un muretto si incontra il primo segnavia bianco-rosso. Si salgono senza un percorso obbligato i prati retrostanti le case mirando subito a sinistra (N-O) verso un pozzetto in cemento che reca il segnavia. Poco più in là una palina in metallo indica la direzione da prendere, ora ben evidente lungo un marcato sentiero che con comodi tornanti risale le pendici sud ovest del monte Tribil. Questo sentiero, dopo alcuni passaggi nel bosco, sbuca su una strada forestale proveniente da Trava che, seguita verso destra aggira il monte Tribil pervenendo alla Malga di Claupa, 1634 m., (consigliabile una piccola deviazione verso il monte Tribil per l’ottimo panorama). Presso la malga è possibile divallare alle malghe Agareit e Meleit grazie ad un sentiero riadattato e segnato con nuovi cartelli di legno.
Per proseguire, invece, verso il monte Arvenis bisogna raggiungere a monte dell’edificio malghivo il sentiero n. 166 che con un comodo traverso in salita aggira il monte Claupa guadagnando il basamento dell’Arvenis. Si passa accanto alcuni ripetitori, senza raggiungerli, fino a portarsi definitivamente sul versante E del monte. Una comoda serie di tornanti su terreno via, via più roccioso permette di risalire questo versante gratificati da un panorama che progressivamente si amplia su tutto l’altopiano di Lauco e oltre.
Poco prima della cima, ad un marcato tornante sulla destra (verso N) una “Y” segnata con vernice bianca indica il punto in cui si stacca il sent 170 che si utilizzerà per il rientro anulare. In breve, comunque, si raggiunge la grande croce che segna la cima dell’Arvenis. Il panorama è davvero estesissimo: verso S-O si snodano in una carrellata continua tutte le Prealpi Carniche e parte delle Dolomiti Friulane; più vicini si distinguono i monti di Sauris (Tinisa, Col Gentile, Bivera), il marcato solco della Val Pesarina. Verso Nord, parzialmente nascosti dal Tamai e Zoncolan, spiccano i gruppi di Volaia e Cogliàns-Chianevate. Ad E, in successione, il Tersadia, il Sernio e le cime satelliti. Più lontani, invece, il Montasio, il Fuart e altre cime delle Giulie. Infine, volgendo lo sguardo a S, nelle giornate terse, risulta ben visibile la linea di costa con il riverbero del mare.
Volendo rientrare a Val seguendo un percorso anulare bisogna scendere dalla cima fino al tornante da cui si stacca in quota il sentiero 170. Questo, percorre prima in quota e poi in graduale discesa il versante N dell’Arvenis tenendosi prima sul versante orientale e poi su quello occidentale del monte. La fitta mugheta che tappezza la fascia terminale dell’Arvenis lascia ben presto spazio ai prati di forcella Tamai (1847 m.) dove un quadrivio di sentieri ed una panca in legno invitano alla sosta. Qui si abbandona il sent. 170 per imboccare in discesa a destra (versante orientale della forcella) il 157 che con comode svolte si abbassa verso le sottostanti e ben visibili malghe Agareit. Durante la discesa, tralasciare a destra la traccia che riporta a Malga la Claupa (cartelli in legno) e continuare fino alla malga Agareit di Sopra. Qui il sentiero si perde nei pascoli che circondano l’insediamento malghivo, ma senza possibilità di errore bisogna scendere alla sottostante strada forestale di servizio. Da qui in poi l’itinerario e prosegue lungo questa trattorabile. Infatti, quasi in piano si giunge a forca Meleit e, tralasciando la prosecuzione del 157 verso il monte Daùda, ci si cala alla malga Meleit. Non rimane altro che proseguire lungo la strada, un po’ monotona, che si infila nel bosco lungo il versante destro orog. del vallone del rio Chias. Scesi a malga Chias di Sotto (in ristrutturazione), si continua su terreno adesso più aperto che offre un buon panorama sulle pendici boscate dell’altopiano di Lauco e le sue solari radure. La strada diventa asfaltata quando si giunge alla borgata di Trischiamps, prosegue per la frazione di Chiamps finché, inerpicandosi un po’, guadagna finalmente la sella di Val dove si chiude l’itinerario.
Note: Cima molto panoramica e facile da raggiungere.
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Carta Tabacco: 09 Dislivello: 800 Tempi: 5 ore totali Periodo: Novembre 2007 |