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Picco di Mezzodì dalla Val Romana

28-10-2007 00:00
brunomik brunomik
Picco di Mezzodì dalla Valromana
Valromana – Alpe Moritsch – Picco di Mezzodì – Sella Colrotondo - Ortigara
Sentiero senza grosse difficoltà fino all’Alpe Moritsch poi qualche tratto non semplicissimo per raggiungere la Forca di Ratece e quindi nuovamente difficoltà minori fino al Picco di Mezzodì. Segnavia rifatto da poco e quindi dal punto di vista dell’orientamento praticamente nessun problema. Utile il casco nel tratto tra l’Alpe Moritsch e la Forca di Ratece quando si costeggia la parete del Buconig.

Periodo 9 giugno ’07
Sentieri C.A.I. 511 – 519 – 515 – 514.

Tempi di percorrenza:
Parcheggio – Bivio sentieri 511 – 519 ore 1.10
Bivio sentieri 511 – 519 - Alpe Moritsch ore 1.30
Alpe Moritsch – Forca di Ratece ore 0.40
Forca di Ratece –Picco di Mezzodì ore 1.40
Picco di Mezzodì – Sella Colrotondo ore 1.10
Sella Colrotondo – Parcheggio ore 1.40

Totale circa ore 8.00

Da Tarvisio si prosegue in direzione di Fusine e poco dopo si prende la strada che verso destra porta alla frazione di Rutte. In breve si raggiunge questa frazione e quindi si svolta a destra per Ortigara; la strada è stretta ma comunque asfaltata e poche decine di metri prima del ponte che attraversa il rio Bianco si parcheggia l’autovettura (comodo parcheggio m 854).
Si inizia a camminare seguendo la pianeggiante stradina bianca (segnavia C.A.I. 511) che si addentra nella lunga Val Romana (foto 1) e dopo aver costeggiato lungamente il greto del torrente si ignora il primo sentiero per la Capanna Cinque Punte e ben presto la strada si perde nel grande greto della Valromana. Si deve attraversare l’ampio alveo del torrente lasciando ancora sulla destra una seconda deviazione per la Capanna Cinque Punte e si prosegue praticamente costeggiando il bordo opposto del greto della valle (foto 2). Si arriva così facilmente alla confluenza del Rio Torer nella Valromana e si attraversa anche questo alveo per proseguire in salita (finalmente) su una stradina in mezzo al bosco. Dopo una radura si raggiunge un bivio (tabelle C.A.I.) e si lascia a destra il sentiero 511 per Sella Ursic e La Portella per proseguire sempre in salita in mezzo al bosco sul sentiero 519. Si continua sulla stradina fino al suo termine e quindi si imbocca un sentiero che con prosegue senza grosse variazioni di quota fino ad arrivare ad una radura nei pressi del letto del rio Torer (foto 3).
Si prosegue senza difficoltà ed in breve si deve attraversare il torrente in corrispondenza di una bella cascatella più a monte (foto 4). Senza grosse difficoltà si raggiunge la sponda opposta e si risale il pendio sempre su sentiero ben segnalato ma piuttosto ripido in mezzo al bosco. Con un po’ di fatica si supera questo tratto ed alla fine si esce dal bosco (foto 5) nel bellissimo anfiteatro dell’Alpe Moritsch luogo quanto mai solitario e suggestivo.
Sempre seguendo gli ottimi segnavia del C.A.I. si prosegue verso Est ancora per qualche decina di minuti (foto 6) per poi deviare decisamente verso nord (tabella C.A.I. “solo per escursionisti esperti”). Si risale così una rampa ghiaiosa piuttosto ripida nei pressi della parete del monte Buconig (foto 7) dove qualche passaggio non è semplice (roccia liscia e povera di appigli). Poco prima di arrivare al culmine della rampa si devia verso sinistra e superato un corto pendio ghiaioso si raggiunge una crestina che si supera e si prosegue su terreno più facile in mezzo ai mughi (foto 8); finalmente è visibile il Picco di Mezzodì. Ancora una breve rampa rocciosa (non semplicissima) (foto 9) e si arriva ad una forcelletta poco più alta della Forcella di Ratece visibile poco più in basso. Si può facilmente intuire anche il proseguimento dell’itinerario e senza grosse difficoltà si scende alla sottostante Forcella di Ratece (foto 10 – 11 e 12). Si prosegue quindi aggirando verso sinistra (ovest) un primo cocuzzolo della cresta per mezzo di un sentierino stretto ma non difficile e senza grosse variazioni di quota si ritorna sulla cresta in vista del Picco di Mezzodì (foto 13). Si scende verso sinistra per poche decine di metri in un canale ingombro di grossi sassi e quindi si imbocca una traccia verso destra che risale un pendio erboso tornando sulla cresta in prossimità di alcuni larici (foto 14). Si risale per l’evidente traccia il pendio erboso e ghiaioso fino ad un forcellino della cresta (foto 15) e quindi si sale verso destra per pochi metri e poi si aggira sulla sinistra una piccola cima della cresta pervenendo in breve ad un’altra selletta. Si prosegue quindi per l’esile traccia (sempre ben segnalata) superando qualche tratto di sentiero un po’ rovinato e si sale quindi per un pendio erboso e ghiaioso che ci riporta verso la cresta. Si passa sotto una paretina per mezzo di una stretta cornice sul suo versante est (rivolto verso i laghi di Fusine) – tratto non semplice – e quindi si prosegue sempre in salita finche un breve passaggio dentro un brevissimo canalino ci immette su un ghiaione. Lo attraversiamo (foto 16) e senza nessuna difficoltà arriviamo a dover superare un altro pendio erboso e ghiaioso fino ad arrivare ad un'altra forcelletta (foto 17) oltre la quale è visibile il cartello che indica il bivio con la via che sale al Picco di Mezzodì dai laghi di Fusine.
Si prosegue in salita verso la vetta distante oramai pochi minuti e senza difficoltà si arriva presso la croce posta sulla cima del monte (foto 18 – 19 – 20).

Per scendere è conveniente utilizzare la via di discesa verso i laghi di Fusine fino alla Sella Colrotondo e quindi deviare a sinistra (Ovest) verso Ortigara distante poche centinaia di metri dal luogo dove avevamo lasciato l’automobile.

Discesa. Si torna indietro fino al bivio con la via che sale dai laghi di Fusine e si imbocca questa traccia (segnavia 515) che inizialmente non è del tutto facile in quanto ben presto si deve affrontare in discesa una corta paretina non semplicissima che richiede attenzione. Superata questa si scende abbastanza agevolmente per un canalino detritico (foto 21) alla fine del quale in pratica le difficoltà sono terminate in quanto, a parte le ghiaie instabili, il sentiero è piuttosto evidente.
Dopo esser scesi per un corto ghiaione la traccia continua lungamente nel bosco fino ad arrivare alla Sella Colrotondo dove si incontra il sentiero n. 514 che unisce i laghi di Fusine alla frazione di Ortigara. Si scende a sinistra (Ovest) verso Ortigara imboccando una stradina a fondo naturale e si scende per pochi minuti finché in prossimità di una svolta verso destra la si abbandona proseguendo sul sentiero 514 (segnalazioni) che inizialmente senza grosse variazioni di quota ci porta a superare una dorsale boscosa (corta salita). Le uniche modeste difficoltà in questo tratto sono rappresentate dal superamento di due greti torrentizi. Arrivati al culmine della dorsale nel versante opposto si incontra una stradina forestale che seguita in discesa ci porta fino alle poche case di Ortigara Inferiore e quindi verso sinistra su strada asfaltata prima ad Ortigara Superiore e poi in poche centinaia di metri, dopo aver superato il Rio Bianco, allo spiazzo dove avevamo parcheggiato l’automobile.

EMail: bruno.miguel@tiscali.it

Carta Tabacco: 019
Dislivello: 1100
Tempi: 8 ore
Periodo: Giugno 2007
Allegato: Copertina.jpg
Picco di Mezzodì dalla Val Romana
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