Il monte Quarnan si trova a ridosso dell’abitato di Gemona Del Friuli e la sua sagoma piramidale tende a confondersi con quella retrostante, più alta, del Chiampon. Esistono, in verità, più alternative per raggiungere la sua vetta, a seconda di qual è il punto di partenza prescelto: si può salire tanto da Gemona del Friuli, percorrendo il versante settentrionale, quanto dalla lontana Valle del Torre percorrendo il versante orientale, ovvero - come di seguito descritto – da Montenars, piccolo agglomerato sovrastante il paese di Artegna.
Da quest’ultima località si seguono le indicazioni per Montenars e, quindi, per Iouf di Montenars, da dove inizia l’itinerario anulare proposto. Dal modesto parcheggio ci s’incammina lungo una stradina (segnalata), che nella prima parte è cementata, ma che presto diventa sterrata. Si passa, dopo alcuni minuti, vicino ad una piccola fonte restaurata negli Anni 90 del Novecento, da dove fuoriesce dell’acqua fresca: sostanzialmente, questo è l’unico punto in cui si possono fare degli approvvigionamenti, perché in seguito non ci saranno altre opportunità. Si prosegue e dopo poco si abbandona la stradina sterrata per voltare a destra (segnale CAI 715) iniziando la risalita vera e propria verso la lontana cima, ov’è posta la celebre Cappella del Redentore. A breve, si fuoriesce dal bosco e s’inizia a camminare lungo le vaste pendici erbose meridionali della montagna. La tappa successiva è data dal vasto pianoro del Zuc de Cros, caratterizzato da un grande covone e da una croce in legno. Da qui si gode del primo importante panorama sulla zona di Montenars, da dove si è partiti. Delle panche invitano alla sosta.
La salita prosegue sempre su terreno aperto sino ad un secondo ripiano, punto d’incontro di vari itinerari. Si prosegue con salita più ripida e tortuosa della precedente lungo il tracciato del sentiero n° 715. L’ascesa è lunga ed un po’ faticosa, ma panoramica. Si sbuca sulla cresta occidentale del Quarnan nel punto in cui giacciono le recinzioni dei terreni appartenenti alla Malga Quarnan, posta sul versante settentrionale. La salita decresce momentaneamente e si cammina altissimi sulla Valle del Tagliamento e sulle alture di Artegna e Montenars. Usualmente questo tratto del percorso è battuto da raffiche di vento più freddo. S’incontra un’altra deviazione per scendere a Gemona del Friuli, mentre si continua la salita sino a raggiungere il rifugio Monte Quarnan (m 1336 s.l.m.). Il piccolo edificio mette a disposizione degli escursionisti una piccola saletta dotata di alcuni tavoli, sgabelli, panche ed un piccolo camino. All’esterno, invece, nel piccolo spiazzo recintato ci sono dei tavoli e delle panche. Il rifugio non è gestito, sicchè non vi si svolge attività di ristoro.
Si riprende la marcia, oramai quasi in piano e si raggiunge dopo poco la panoramicissima vetta e la Cappella del Redentore, che si è potuto osservare sin dall’inizio dell’escursione. La costruzione dalla forma moderna e piramidale non è molto bella: essa fu costruita nel Novecento con l’ausilio dei villici della zona e risponde ad un curioso progetto nazionale, in base al quale si voleva dotare tutte le cime più significative di una costruzione religiosa. Ciononostante, si racconta che la popolazione è particolarmente legata a questa montagna ed alla sua chiesetta. Da qui il panorama spazia su gran parte della zona prealpina e sulla pianura, giungendo sino alla costa. A N, invece, è la mole gigantesca del Chiampon a catturare l’attenzione.
Dopo la sosta si discende dal lato opposto (CAI 714): il sentiero piuttosto impervio e decisamente assai meno frequentato in questo tratto di quanto non lo sia il sentiero n° 715, percorre la cresta orientale, regalando degli scorci originali sulla zona del Tarcentino. Raggiunta una spalla il sentiero compie un tornante a destra ed inizia a percorrere un vasto bacino, da dove scaturiscono le acque del Torrente Orvenco. In questo tratto occorre fare attenzione alle segnalazioni (non troppo chiare): ad un tratto il 714 piega a sinistra verso valle, mentre l’anello prevede di innestarsi sul sentiero n° 716, le cui indicazioni, però, si perdono tra le pietraie di un piccolo ghiaione, poco dopo. Fortunatamente da questo punto s’intravede più a valle un sentiero ben battuto (è il 716) che procede in quota, sicchè non resta che camminare tra la rada boscaglia sino a raggiungerlo, qualora l’innesto di cui sopra non fosse evidente. Raggiunto il sentiero, si procede un po’ lungamente in quota, assecondando tutto il bacino succitato. Ci sia riallaccia al sentiero 715 percorso all’andata nell’ampio pianoro sovrastante quello con la grande croce in legno ed il covone. A ritroso, seguendo il tracciato percorso all’andata, si va a concludere il lungo ma suggestivo anello.
Note: Si consiglia di munirsi d'acqua presso la fonte ubicata ad inizio salita, in quanto successivamente le possibilità sono pressochè inesistenti. Il rifugio non è gestito e non offre servizio di ristoro.
Corriere SAF limitate a Montenars.-
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Carta Tabacco: 020 Dislivello: 800 Periodo: Aprile 2006 |