DATI GENERALI
Quota minima: | 150 m (circa) |
Quota massima: | 609 m |
Dislivello: | 459 m |
Tempo impiegato: | 3h15m (con variante e breve sosta al rifugio) |
Difficoltà: | nessuna, il sentiero (eccetto la variante) si svolge su territorio italiano. |
Cartografia: | Goriška (1:50000 del Geodetski Zavod Slovenije) (di scarso dettaglio, non riporta il sentiero di discesa). Decisamente Molto più interessante il libro "Escursioni sui primi rilievi panoramici del FVG" edito da CO.EL. (Udine) |
Data: | 25 settembre 2005 |
Periodo consigliato: | Ottobre-Novembre in corrispondenza del cambio di colore del sommacco, evitare l’estate e i giorni caldi |
AVVICINAMENTO
Ipotizzando di arrivare da Udine (SS 56), superato l’abitato di Lucinico inizia la discesa che porta a Gorizia, al termine di questa discesa svoltare a sinistra (cartello per Piedimonte), giunti ad un incrocio, proseguire a sinistra (tunnel sottopasso ferroviario) ed attraversare l’intero paese di Piedimonte. Circa 200 metri dopo una curva a gomito in discesa, si risale per arrivare ad un incrocio dove si proseguirà a sinistra (cartello per Oslavia, a destra vi è il ponte sul fiume Isonzoche non va superato). Si raggiunge subito il paese di Piuma, in centro paese prendere la strada a destra (cartello per San Mauro). Attraversato tutto l’abitato ci si troverà sotto le pendici del Sabotino. Giunti alla chiesa (foto 1) si potrà decidere di parcheggiare qui (ultimo parcheggio “comodo”) o di proseguire per non più di 200 metri cercando un parcheggio lungo i bordi della strada.
SALITA
Circa 200 metri dopo la chiesa, prendere la stradina di destra che porta le indicazioni Cimitero e Parrocchia (foto 2) , in brevissimo, si arriva ad un dosso con trivio dove si trova un cartello blu che segnala la vicinanza di un valico agricolo ("punto di passaggio agricolo di Castel San Mauro") . Si continua lasciando sulla propria destra il cartello prendendo il ben evidente sentiero centrale, in breve si raggiunge la strada asfaltata militare che in modo anulare racchiude e sorveglia dall’alto la strada slovena che attraversa il territorio italiano. Questa strada costruita all’inizio degli anni ’80 a seguito degli accordi di Osimo non può non fare ricordare tempi fortunatamente passati. Si prosegue girando a sinistra (a destra si vede il ponte lato sud-est dell’anello di guardia italiano) e, camminando di fianco alla strada slovena (che si trova diversi metri sotto di noi) raggiungere il ponte nord-ovest. Superatolo si prende l’evidente strada in salita che, con buona pendenza, ci permetterà di raggiungere una vecchia caserma militare, la strada è costituita da 7 tornanti quasi tutti segnati da un cartello con il numero del tornante. Raggiunto il sesto tornante si osserverà sulla destra la carrareccia dalla quale ritorneremo indietro. La strada termina con il portone della vecchia caserma ora utilizzata come impianto di telecomunicazione. Si prende il ben tracciato sentiero di destra che aggira la costruzione (all’interno della costruzione si notano i tre pannelli luminosi Rosso/Bianco/verde ben visibili di notte dalla città) e si prosegue in salita su sentiero sassoso e poi su scala di cemento dotata di corrimano di ferro (foto 3), in breve si raggiunge la cima (foto 4) e la vista si apre a 360 gradi con a est, in primo piano, il santuario di Monte Santo (foto 5) e a sud la lunga valle del Vipacco. Panoramica e completa la vista sulle due Gorizie divise da un confine intestino Una colonna con un disco metallico riporta il nome e le direzioni dei monti visibili. Diversi sono i resti di costruzioni militari presenti in cima e lungo la cresta
VARIANTE
Dalla cima proseguire a sinistra (nord-ovest) lungo il segnalato sentiero sloveno (foto 6) che in pochi minuti ci porta al rifugio sloveno (tipicamente aperto di domenica). Immediatamente prima dell'edificio svoltare a sinistra seguendo le indicazioni bianco/rosse, si raggiunge così l’ingresso di una galleria formata da due stanze collegate tramite una ripida scala attrezzata con fune metallica (foto 7) . Spettacolare la vista sul monte Santo dalle finestre scavate nella roccia (foto 8). Usciti dalla galleria, proseguire per circa 50 metri su sentiero assicurandosi alla fune metallica, al termine dei resti di una scala in cemento, scavalcare la fune e proseguire per il sentiero che dopo pochi metri ci porta all’ingresso di una grotta (targa "Comando di settore"). Subito dopo, s’incontrerà una vasca con sopra scritto "Bagno ufficiali"… un pensiero alle condizioni di vita di quei tempi. Al termine si ripercorrerà il sentiero fino a raggiungere di nuovo la cima (foto 9, 10)
DISCESA
Dalla cima procedere verso sud-est percorrendo il crinale che segna il confine fra l’Italia e la Slovenia, il sentiero a tratti si sdoppia sui due versanti e curiosa risulta la densità dei cippi che segnalano il confine (foto 11). Percorrendo la cresta ben si capisce il percorso dell'Isonzo, il fiume scende da nord-ovest ingabbiato fra le pendici del Sabotino e del Monte Santo (foto 12), ruota di 90 gradi verso sud-ovest seguendo le pendici sud del Sabotino e si libera nella piana formata dalle due Gorizie. Ad un certo punto si noteranno in lontananza, in linea con la traccia del sentiero, i resti (da poco recuperati) della chiesa di San Valentino (foto 13). Raggiunta la chiesa (foto 14) si dovrà ritornare indietro per circa 50 metri e prendere l’unico sentiero che si stacca a sinistra in discesa, il sentiero si allarga in una piacevole carrareccia che, in discesa, ci riporterà al sesto tornante precedentemente superato. Una volta raggiunto il ponte sulla strada slovena, si potrà continuare in discesa a destra rispetto la strada da cui si è arrivati, facendo così, in breve si raggiunge l’abitato di San Mauro (cartello), svoltato a sinistra in circa 300 metri si raggiunge il punto di partenza.
EMail: bressanluciano@virgilio.it
Carta Tabacco: 054 Dislivello: 500 Tempi: 3h15m Periodo: Settembre 2005 |