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monte frugna da val chialedina |
19-04-2011 00:00 |
michele  |
Qualcuno ci è mai salito da Casera Gravuzza e forc.Frugna? Livello di difficoltà? Fino alla forcella e alla quota 1668 dovrebbe essere tranquillo (è anche un'escursione della collana di Ivo), ma dopo? In rete non ho trovato informazioni precise, solo che un sentiero o una traccia ci dovrebbe essere. Grazie |
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20-04-2011 00:00 |
ivo.sentierinatura  |
Abbiamo provato a salire sul monte Frugna proprio per includerlo come variante nella relazione a casera Frugna. Una traccia abbastanza marcata sale fino alla quota 1668 e poi scende molto ripidamente toccando la forcellina quotata 1608. Da qui in poi il cammino si faceva incerto e avremmo dovuto aggirare uno sperone. Valutato che non era il caso di inserirlo nelle guide siamo tornati indietro ripromettendoci di riprovare per inserire la relazione sul sito. In alternativa siamo saliti verso il Col Nudo e il suo catino superiore dove anche lì il sentiero (specialmente nella prima parte) è poco visibile.
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22-04-2011 00:00 |
michele  |
oggi ho fatto un giro "esplorativo" per vedere la situazione ma arrivato sull'anticima 1668 ho dovuto desistere causa neve. Con quel tipo di sentiero non era il caso di continuare. Da riprovare a stagione più avanzata. A casera Frugna ho provato per curiosità a vedere se qualcuno nel libro del rifugio accennava a questa salita ...nessuno (l'unico era appunto Ivo nei termini di cui al post precedente).
Un'annotazione: la strada della val Chialedina mi sembrava percorribile con mezzi "normali" sino a Casera gravuzza usando giusta cautela.
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26-04-2011 00:00 |
kala  |
Ne trovi (scarna) relazione su FuoriVia: http://www.fuorivia.com/forum/viewtopic.php?f=19&t=25768. Penso comunque che l'autore stesso del post sia più che disponibile a fornirti maggiori informazioni. ;) |
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13-06-2020 22:17 |
luciano.regattin  |
Ci siamo saliti oggi: una cima con un panorama fantastico ma che non si lascia corteggiare facilmente, sono necessarie pazienza, molta, e fiducia, oltre ad un buon allenamento e ad un meteo favorevole, perchè trovarsi a dover scendere nella nebbia potrebbe rivelarsi molto pericoloso. Le nostre intenzioni erano quelle di creare un varco, muniti di apposite cesoie, tra il mare di mughi che ricopre senza soluzione di continuità tutti gli spazi non rocciosi del versante sud e della cresta del monte. Per un pò ci siamo riusciti, seguendo tracce di precedenti tagli e portandoci più avanti con la traccia, poi non trovando più tagli, nell'incertezza di aver smarrito la probabile via, abbiamo raggiunto la cima tra mille peripezie badando al sodo e con un occhio all'orologio. La speranza era di ritrovare la traccia giusta lungo la discesa dalla cima, ma a parte il primo breve tratto più agevole, poi di nuovo solo mughi, mughi e ancora mughi. Quindi giù dritti, dove si poteva scivolando sull'erba sotto ai tunnel di mughi, ma più spesso barcollando di ramo in ramo, sul ripido pendio fino a ritrovare la nostra traccia appena aperta. Nessuna reale difficoltà tecnica, ma molta fatica e contorcimenti vari. Per non creare illusorie aspettative non riporto il percorso esatto che abbiamo deciso di seguire, valutando ogni pochi passi quale poteva essere il percorso migliore per proseguire, cercando di mirare alle poche zone meno ingarbugliate e tuttavia procedendo con molta difficoltà. Chi decide di voler salire questa cima sappia che attualmente non esiste alcun sentiero, solo qualche traccia ma fino ad un punto ancora molto distante dalla vetta, dal quale bisogna sapersi arrangiare un pò in un mare di mughi. |
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14-06-2020 16:06 |
fausto  |
Torno su questa cima a distanza di 10 anni (vedi riferimento precedente di Kala), con Luciano e compagni, sperando di trovare “La via normale”. Come allora rimane la sensazione di esservi giunto solo per determinazione e costanza per percorso semiimprovvisato. L’impressione che rimane è che una via normale non esista, e non essendoci fondamentalmente difficoltà oggettive, la via migliore da seguire rimanga soggettiva. Sicuramente sono necessarie determinazione e confidenza con ambienti altamente Wild. Attenzione a non scendere direttamente per gli illusori prati a sud, perché nel fondo della Valle Lunga c’è un notevole salto roccioso. |
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