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cima meluzzo |
17-03-2009 00:00 |
andrea  |
Un paio di anni fa ho cercato vanamente di raggiungere questa vetta dalla val monfalcon di cimoliana (via normale) e mi sono fermato molto presto, qualcuno sa darmi delle dritte in proposito e soprattutto è da considerarsi imprudente la salita sprotetta? Da salire in estate. |
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18-03-2009 00:00 |
fabrizio  |
visentini descrive la via normale dalla val montanaia, prendendo il sentiero alpinistico micheluz. la via viene data di II quindi probabilmente è un III ( visentini si tiene quasi sempre molto basso ), direi abbastanza improponibile senza corda. |
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18-03-2009 00:00 |
Merino  |
In estate mi capita di passare da Cimolais, e sovente approfitto per fare qualche giro tra quelle montagne che, pur conoscendole superficialmente, amo per la loro tranquillità. Vista la mia natura un pò schiva (non amo espormi) sono quasi sempre da solo e quindi mi diletto in escursioni di conoscenza dei luoghi e di limitato impegno. E' capitato però che mi aggregassi a compagni occasionali, tipo un paio d'anni fa quando con un alpinista anch'egli solitario mi feci trascinare sul Campanile Montanaia, e anche l'anno scorso quando seguii due baldi pensionati locali sulla cima Emilia.
Tutto ciò per dire che se anche tu sei solito avviarti da solo, potremmo sentirci fra qualche mese su questo forum. Questa o altra cima per me fa lo stesso, l'importante è conoscere. Come difficoltà mi stanno bene quelle basilari (I° - II° e brevi passi superiori). Di attrezzatura (corda e ammenicoli) sono a posto.
Vedi tu, fammi sapere |
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18-03-2009 00:00 |
bambinodoro  |
Su Cima Meluzzo non sono mai salito, ma conosco discretamente quel tipo di ambiente per fare due considerazioni:
1) Non so che vie riportate sul libro di Luca Visentini hai ripetuto, Fabrizio, per dire che "Visentini si tiene quasi sempre MOLTO BASSO". Ho salito un buon numero di cime di quella (bellissima...) guida e posso dire che le valutazioni di Luca sono quasi tutte corrette se si eccettua un passaggio su Cima d'Arade che (causa probabilmente un crollo successivo alla stesura della guida...) è passato dal I° ad un III° e magari un mezzo grado in più sul primo caminetto di Punta Pia ci sta...per il resto, ???
2) Occhio su quelle "cimette" in Oltrepiave a fidarsi della sicurezza della corda...considerando che spesso non si trovano più neanche le soste (o che chiodi e cordini delle stesse sono spesso quelli di Luca e Mauro di 15 anni fà...) e che i chiodi sono pressochè inesistenti su tutte le vie normali...
3) Da informazioni pressochè certe, inoltre, mi risulta che la roccia dallo stacco del Sentiero Micheluz alla Cima sia tutt'altro che granito...
Per il resto, qualunque cima sciegliate entrando in Val Cimoliana, non butterete di certo la giornata!
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18-03-2009 00:00 |
andrea  |
Ti ringrazio per l'invito ma se le difficoltà sono quelle sopra accennate andrei molto cauto. In passato ho fatto cose simili e anche più impegnative ma sono passati ormai più di 10 anni da quando, haimè, ho appeso la corda al chiodo.Comunque, con tutto il rispetto per te, io non ho alcuna intenzione di legarmi col primo che capita come hai fatto te. Ciò non esclude che potremo conoscerci sul campo iniziando con uscite meno impegnative e comunque selvagge.
andrea.cleanpeak@alice.it |
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19-03-2009 00:00 |
Luca Ch  |
confermo quanto detto da Fabrizio, un 2° grado, salendo dalla montanaia. l'ho percorsa 4 anni fa. se uno arrampica non dovrebbe aver grossi problemi, eventualmente uno spezzone di 20m di corda per aiutarsi in discesa in un paio di punti (su spuntoni, da verificare, a mò di doppia) |
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19-03-2009 00:00 |
Merino  |
Capisco e condivido la tua diffidenza nel legarsi a uno sconosciuto, ma quello è stato l'unico caso in cui mi sono fidato a naso di sconosciuti cui legarmi. Da dire che il tipo, residente cimoliano, saliva e scendeva regolarmente slegato la normale (l'ho saputo in seguito) ogni fine settimana e quasi contendeva a Corona la palma del numero di salite alla guglia. La cima Emilia ha una via facile e solo rognosa per la roccia scadente, e più che altro il salirla da solo non mi sembrava prudente. Alla fine, dei due pensionati, assolutamente d'acciaio, ne ho solo seguito i passi, anche ringraziandoli quando, forse capendo i miei sentimenti, mi hanno lasciato solo sulla cima a godermi il momento.
C'è da dire che a volte si è un pò costretti dalle circostanze a spingere un pò più sull'acceleratore personale. Ci sono mete che vorrei poter avvicinare, ma che da solo mi creano quantomeno disagio. Di compagni che abbiano mentalità e finalità diverse da quelle superficiali della maggior parte dei frequentatori della montagna, è assai difficile trovarne.
Quando provai a descrivere la cima Bianca a un amico per spingerlo ad accompagnarmi, fece un sorriso e disse che di colli sporti a una valle è pieno il mondo, e che a lui piace salire le montagne.
Sui primi granuli di neve dell'autunno scorso ho raggiunto da solo la cima Bianca. Non trovai nessuno in tutta la giornata e faticai forte a lasciare quel posto così intimo.
Era l'ultimo giro dell'anno in quella splendida terra. |
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19-03-2009 00:00 |
fabrizio  |
bè nessuna polemica con visentini ( un grande! ) ma che le sue valutazioni siano un pò bassine ( molti secondi gradi secondo me sono come minimo secondo superiore ) non lo dico solo io ma molti. |
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19-03-2009 00:00 |
andrea  |
per intenderci, di simile ho fatto il cridola e, seppur con brevi difficoltà, il monfalcon di forni( Due Montagne con la M maiuscola) e come difficoltà non vorrei andare oltre, cosa mi consigliate? Anche altro nella zona anche se ho già messo in agenda cornaget e cime postegae. |
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19-03-2009 00:00 |
bambinodoro  |
Cornaget e Postegae hanno molto più della "camminata" che non della "via". Bellissime comunque, specie la traversata delle Postegae se hai culo di trovare una bella giornata ;-)
Altre salite simili a quelle che hai citato (Cridola...) potrebbero essere la citata Cima Bianca (attenzione agli ultimi metri, esposti e marci, delicati insomma), la Cima dei Pecoli (veramente bella e mai difficile), la Cima Cadin degli Elmi, la Cima Sella nel gruppo dei Preti (facile ma assai panoramica, così come la vicina Cima delle Monache), ancor di più la Cima Laste, imponente e con difronte la BELLISSIMA cresta Nord dei Preti, la Cima Both da Forcella del Campanile (con il solo passo finale più impegnativo, sul III)...e molte altre...Ma, ripeto, TUTTE le cime dell'Oltrepiave non ti faranno rimpiangere la fatica degli avvicinamenti... |
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19-03-2009 00:00 |
bambinodoro  |
Sul "mezzo grado" in più o in meno potremmo discuterne mesi ;-) Valuta però che le relazioni di Luca hanno come minimo 15 anni e che la morfologia così complicata dell'Oltrepiave cambia anche di mese in mese...(avevo portato l'esempio del probabile crollo su Cima d'Arade che ha portato un passo di I nella relazione ad un probabile III e neanche solido dell'anno scorso...), quindi in alcuni casi è possibile che un blocco che si stacca porti un passo dal II al tuo II+... |
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19-03-2009 00:00 |
Stefano  |
Ciao Merino, ti posso chiedere di dove sei?
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20-03-2009 00:00 |
chripell@gmail.com  |
Così per discutere: è vero che a volte succede pure il contrario. Ad esempio sulla normale per il Monfalcon di Montanaia c'era un sassone in un canalone/colatoio/camino che rappresentava l'unica difficoltà tecnica. Il libro "Itinerari alpinistici dell'ottocento" (che consiglio anche per la parte culturale oltre che le chiare relazioni) lo dava di II+. L'anno scorso ci sono stato e al suo posto ho trovato solo grebano ... ancora più grebano del solito. Rimane però la sosta per la calata 10 metri più in alto. Confermo comunque la bontà e la precisione del Visentini (forse quando si parlava del grado di differenza ci si riferiva al Berti (quello si va preso con le molle nelle valutazioni di difficoltà) o a certe valutazioni al limite dell'istigazione al suicidio come il libro "101% montagna vera" che da la via dei Triestini a Cima dei Preti come escursionistica (seppure EE+)). L'unico possibile appunto al libro del Visentini è il linguaggio aulico: nel 90% dei casi è poesia che si apprezza e si ama .... ma quando stai cercando di capire dove sei sperduto tra le amate cime d'Oltrepiave una descrizione più chiara e semplice sarebbe ben accolta! |
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20-03-2009 00:00 |
Merino  |
Sto nei dintorni di rovereto ma, anche se il mio terreno di gioco ruota tra Brenta e val di fassa, l'Oltrepiave mi pervade il cuore |
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20-03-2009 00:00 |
fabrizio  |
bè su berti non si parla di mezzi gradi ma di anche 2 gradi di differenza, però va detto che erano veramente altri tempi. beltrame è assolutamente inaffidabile, ottimo fotografo però. Interessante il discorso del monfalcon di montanàia, penso che lo farò quest'anno. |
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20-03-2009 00:00 |
bambinodoro  |
Vero (Christian? Magari ci siamo anche incontrati...tipo sull'Alta Madre dei Camosci con una comune conoscente??? Programmando anche assieme una Punta Cozzi ad esempio...???)! Il sassone/blocco ostruente sul Monfalcon di Montanaia non c'è più ed è un ottimo esempio di come cambia il terreno su quelle cime...rimane appunto quel chiodo con fettuccia azzurra decrepita ormai inutile.
Le relazioni del Berti su molte cime dell'Oltrepiave sono assai scarse di informazioni e con gradi ballerini, molto "avventurose", insomma ;-)
Di quelle di 101% Vera Montagna ho già detto a suo tempo che mandare l'EE (+ che non ha nessun senso...) sulla (pur BELLISSIMA!) Via dei Triestini è follia... |
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20-03-2009 00:00 |
Merino  |
Mi permetto di fare anche un'altra considerazione, ben sapendo che potrei scatenare qualche malumore. Il buon Luca si è avvalso di un gruppo di amici coi quali a turno ha salito le varie cime. Come da lui stesso rivelato, e come spesso si evince da alcune foto nelle sue pubblicazioni, non sempre ha potuto essere a capo della cordata. Questo, sia per la maggior libertà di fare foto, che per poter prendere gli indispensabili appunti. Per ciò che mi riguarda, ho potuto constatare che qualche mezzo grado qua e là è andato perso proprio per quel motivo, e questo si nota ancor più in quelle salite che fatto con Mauro Corona innanzi a lui, o anche col grandissimo Sgrenza. Nel volume dedicato al Civetta, il rosicchio intorno ai gradi potrebbe essere ancora più lampante, in quanto la maggior parte delle vie di salita è stata tirata da un nugolo di forti alpinisti che, per quanto eterogenei possano essere stati nelle valutazioni poi riportate al Luca, non possono appaiarsi alla sua proverbiale e innata capacità di giudizio delle difficoltà là ove queste girano intorno al I° e II° grado, cioè proprio i gradi più difficili da giudicare. |
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20-03-2009 00:00 |
andrea  |
grazie per le dritte a tutti quanti, ma delle volte mi chiedo se tu ci vivi tra quelle crode. le conosci molto bene e ho visto che quasi il 95% delle foto da te inviate sono sempre li ambientate. Io mi accontento di farci un giro l'anno e per il resto mi piace girare e variare molto. |
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23-03-2009 00:00 |
chripell@gmail.com  |
Eccoti Daniele, infatti non ho ancora salito Punta Cozzi in tua attesa ... ora hai la mia email ;-) Scusate il messaggio personale ... che poi non è detto che sia personale. E' difficile trovare compagni per certe avventure: troppo difficili per i camminatori, troppo poco conosciute per gli amanti delle cime famose, con troppo avvicinamento e con pochi spit per gli arrampicatori. Ma per questo magiche! |
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