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Eccoci qui |
19-02-2008 00:00 |
giorgio  |
In riferimento a quanto accaduto la passata domenica in Val del Torre, eccoci qui a compiangere dei nostri amici che avevano i nostri stessi interessi e passione. Il dolore e lo sconcerto sono immensi. Sotto sotto, però, pensandoci bene, appare anche una valutazione cinica dell'accaduto. Perchè sappiamo bene che questo gioco che ci piace così tanto ha delle regole inflessibili e chi sbaglia di solito paga con un game-over definitivo. Certo, certo, la sfiga...ma più spesso sono gli errori che si pagano. Quanti di noi hanno questa consapevolezza? E quanti sanno cosa si deve o non si deve fare per evitare sbagli fatali? |
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20-02-2008 00:00 |
sonia  |
ciao giorgio
non è quanto è accaduto da commentare ma questo titolo
Sulla "montagna della morte" 15 anni di tragedie
in natura non domini mai, non sei solista ma elemento e nel tuo destino incontri anche la fatalità ad aspettarti.......fa parte del gioco
per me il gran monte è stato sempre portatore di selvaggia felicità
e non potrò mai pensarlo come una montagna di morte
buona montagna a tutti
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21-02-2008 00:00 |
Luca  |
le montagna non portan mai la morte. a meno che non sia un terremoto, ma anche in quello hanno solo un ruolo geografico. Andiamo in montagna sempre con la testolina, che ci vuol poco a farsi male, anche sul facile. tanti mettono su i ramponi e van via sicuri, dimenticando che se sul rampone non batti, questo non si pianta e puoi usarlo come un pattino. va ben l'attrezzatura, ma bisogna anche imparare ad usarla. altrimenti è facile che qualcuno poi debba venire a prenderti, il che è una cortesia che risulta piuttosto spiacevole da farsi, che dite?
stiamo tutti più attenti. io inizio subito.
mandi e buona montagna a tutti |
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21-02-2008 00:00 |
giorgio  |
Bene. Vedo che qualcuno ci riflette sopra. Ma oltre i materiali che cosa altro è opportuno sapere per la propria sicurezza? |
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22-02-2008 00:00 |
andrea loi  |
Mi aggiungo a voi per il dolore che suscita una notizia del genere aggiungendo una cosa solamente e niente più: in qualsiasi posto, per qualunque persona e per quanto preparata od equipaggiata che sia, il pericolo NON sarà mai zero! |
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22-02-2008 00:00 |
bruno  |
Tanti anni fa ho partecipato ad un corso roccia organizzato dalla mia sezione del CAI e quello che ho imparato mi è sempre stato utile per la mia attività escursionistica. In sintesi i pericoli che si possono incontrare in montagna sono di due tipi: oggettivi (che dipendono dall'ambiente) e che l'esperienza e la pratica possono ridurre e soggettivi (che dipendono da noi) e per ridurre questo tipo bisogna conoscere i propri limiti e non fare "imprese" superiori alle proprie capacità. Chiaramente in inverno con la neve o il terreno ghiacciato i pericoli oggettivi aumentano e un sentiero piuttosto facile in estate in inverno può diventare pericoloso. Non dimentichiamo mai che a farsi male non ci vuole niente. Non voglio spaventare nessuno, era solo per dare il mio modesto contributo alla discussione. Saluti a tutti e buona montagna. |
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22-02-2008 00:00 |
luca.deronch  |
non ci sono molte parole in questi casi. Una frase eloquente l'ho però trovata:
Nelle Montagne troverete il coraggio per sfidare i pericoli, ma imparerete pure la prudenza e la previdenza per superarli con incolumità (Quintino Sella - Fondatore del C.A.I.)
Luca d. |
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22-02-2008 00:00 |
Luca  |
ci vuole l'umiltà di riconoscere i propri limiti. forse chi è più esperto sa dirci se qualcosa è alla nostra portata o meno. ho 33 anni, e da 22 vado in montagna ma non ho remore a chiedere se non son sicuro. e in tutti questi anni non ho mai trovato qualcuno che mi ha rifiutato un consiglio |
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22-02-2008 00:00 |
Luca  |
signor Loi, le sue parole mi toccano!! con tutte le volte che mi porta a pericolare!!!
P.S. con Big Roberto abbiamo in vista il Forato Central Gully, M5!! yeaaah!!! |
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