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forra las callas paularo |
10-05-2007 00:00 |
alessandro  |
consiglio anche questa è molto bella sentiero 442 e poi si prosegue con i pallini rossi necessaria una certa esperienza il tutto senza possibilità di assicurarsi ma il sentiero è una mulattiera scavata nella roccia... veramente unico se si parte da villamezzo si trovano frane superabili con una certa difficoltà è più facile partire da casera zermula (credo si chiami così quota 1100 circa) inoltre nella zona c'è un esemplare di abete chiamato la palma che merita essere visto 15 minuti di cammino dalla strada verso il zermula (c'è un cartello che indica il sentiero) da una radice unica partono 6 tronchi è una pianta enorme saluti a tutti |
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10-05-2007 00:00 |
ivo.sentierinatura  |
Volevo proprio chiedere informazioni circa il sentiero 442 che sale da Villamezzo.
In che condizioni si trova esattamente ?
Il ponte Fuset è transitabile ?
Un saluto a tutti
Ivo pecile - SentieriNatura
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10-05-2007 00:00 |
alessandro  |
io sono stato alcuni anni fa ma il ponte è praticamente indistruttibile è una struttura in ferro a 20 metri sopra il livello dell'acqua quindi... il problema vero è all'altezza del rio del Men nelle varie alluvioni è venuto giù di tutto ed è difficile capire come attraversare per trovare il sentiero dall'altra parte e bisogna essere precisi perchè i versanti sono ripidi per il resto è tutto abbastanza praticabile a parte piccole frane facilmente superabili in corrispondenza dei rii più piccoli certo in estate con le foglie le cose sono più complicate... non so se tutti sanno che esiste questo sentiero perchè la SADE voleva fare una diga nella zona ma poi hanno rinunciato non so se per quello che è successo nel Vajont o per altri motivi in ogni caso meglio così...
saluti a tutti |
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11-05-2007 00:00 |
lupo  |
Ciao, sono figlio di un ex dipendente ENEL; è vero, la mulattiera era stata costruita dalla SADE in previsione di costruire una diga ; poi non se ne è fatto più nulla, non per il Vajont, ma più semplicemente per una mutata politica dell'azienda e per il non più favorevole contesto storico-sociale. Vi dirò di più, bolliva ben altro in pentola: una diga era prevista anche nella valle del torrente Arzino (altro posto splendido), e una terza nella forra della Vinadia! Le acque sarebbbero state raccolte proprio qui, e da qui sarebbero state inviate al lago di Verzegnis. Tutto ciò perchè era previsto il potenziamento della centrale di Somplago, con la costruzione di altri due gruppi generatori in aggiunta ai tre esistenti. Il grandioso (o ed assurdo e megalomane?!?) progetto prevedeva addirittura la derivazione di una parte delle acque della Drava, attraverso una lunga galleria sotto la cresta di confine. Ma il momento d'oro dei laghi artificiali grazie a Dio ormai era passato, e gli austriaci si resero conto della pazzia che avrebbero commesso: così tutto andò in niente, o quasi: i lavori di Las Callas furono abbandonati dopo lo scavo della mulattiera, quelli dell'Arzino neanche iniziati; il progetto della Vinadia fu ridotto a una normale presa di derivazione (tutt'ora esistente) che convoglia le non certo abbondantissime acque del torrente all'Ambiesta, mediante un'enorme condotta pensata per ben altre portate. Inoltre, all'interno della centrale di Somplago sono tutt'ora presenti i due enormi scavi realizzati per alloggiare i due previsti gruppi generatori, per fortuna mai realizzati. Ah, dimenticavo: esisteva anche il progetto per la derivazione delle acque del Fella in un bacino artificiale realizzato in Val Aupa, per alimentare una centrale ad Amaro. |
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11-05-2007 00:00 |
paolog  |
Anch'io conoscevo questo progetto... e mi piacerebbe trovare qualche documentazione in più....
Per quanto riguarda l'acqua dall'austria avevo sentito che doveva arrivare dalla valle della Zeglia (e non da quella della Drava), ed agli austriaci avrebbe risolto il problema di una zona paludosa nella vallata che in tal modo sarebbe stata bonificata drenando l'acqua con una galleria verso l'italia, dato che le quote lo consentivano. |
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11-05-2007 00:00 |
paolog  |
Per quanto rigurda la valle del fella era prevista anche una diga sul raccolana di cui era stata realizzata la base dell'avandiga, per consentire i lavori e la strada sopra la quota del lago |
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11-05-2007 00:00 |
Giuseppe  |
Aggiungo che l'ENEL aveva in previsione anche di snaturare nientemeno che la Val Viellia. Infatti (e questo me lo ha fatto vedere un conoscitore del luogo), risalendo questa valle da forca Rovin, poco prima di sbucare sul caratteristico pianoro di malga Chiampis c'è sul greto del Viellia un muretto che doveva funzionare da piccola diga di prova. Difficile da individuare ma c'è. Per fortuna la portata del torrente Viellia era troppo variabile e il progetto fu abbandonato. Meno male, aggiungo io.
Ciao, Giuseppe.
PS A chi interessa: http://www.progettodighe.it/ sito interessante a riguardo. |
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11-05-2007 00:00 |
paolog  |
In val tramontina gli impianti erano privati della SNIA a servizio degli stabilimenti di torviscosa ed ora sono EDISON. La diga sul Viellia doveva essere un diga a gravità, ma non credo vi fosse il problema della portata, in quanto doveva servire come lago di accumulo per una nuova centrale che di giorno avrebbe prodotto EE sfruttando il salto e di notte avrebbe ripompato acqua nel lago superiore (sfruttando il minor costo e la maggior disponibilità notturna dell'energia (come a Fadalto sotto il lago di S.Croce). Poi credo che il progetto sia stato abbandonato per problemi di costi e non di portate dei fiumi..... |
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11-05-2007 00:00 |
lupo  |
Probabilmente le cose stanno come dici tu, e il progetto si riferiva in realtà alla Val Zeglia: non sono a conoscenza dei particolari di questo progetto. Purtroppo non credo sia facile trovare materiale su questo argomento, si tratta di idee risalenti ormai a decenni fa, e non so dove tu ti possa rivolgere (anche perchè si tratta di progetti abortiti e dimenticati): Teniamo presente che la centrale di Somplago è entrata in funzione negli anni '60, ma il progetto risaliva a ben prima della Seconda Guerra: era previsto infatti lo sfruttamento di praticamente TUTTI i corsi d'acqua dell'Alto Friuli, con un sistema di centrali collegate in serie tra loro, da realizzarsi attraverso lotti di lavoro successivi. Il primo ad essere realizzato fu quello del lago di Sauris (diga ultimata nel '48, se non erro)-centrale di Ampezzo; poi lago di Verzegnis (in cui ricordo finisce anche l'acqua di scarico della centrale di Ampezzo)-Somplago; in seguito dovevano essere realizzati i piani riguardanti la parte occidentale della Carnia e del Canal del Ferro-Valcanale; ma qui, per fortuna, ci si fermò. Come dire: è vero, il sistema idrico della Carnia è purtroppo devastato in modo quasi irreparabile, ma non lamentiamoci troppo: poteva andare ancora peggio!!
Se vuoi posso provare a cercare qualcosina su quello che esiste... |
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11-05-2007 00:00 |
Giuseppe  |
Ringrazio paolog per le precisazioni. Ti chiedo allora se gli invasi di Selva, del Ciùl, e Redona sono ancora attivi dato che si hanno ben poche info a riguardo. Grazie in anticipo. |
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11-05-2007 00:00 |
paolog  |
Attivi ???? Direi ATTIVISSIMI... Sono in funzione, acqua permettendo ovviamente, tutte le centrali dell'asta del MEDUNA che immettono in rete energia preziosissima nelle ore di punta... Tra l'altro per arrivare al lago del Ciul, da Selva, la strada è perfettamente transitabile (notizia di una settimana fa), anche perchè serve al guardiadiga, con due gallerie di circa un km non illuminate.... Poi volendo andare a piedi ci sono i percorsi del parco delle dolomiti friulane |
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