Messaggio |
Ciao Ezio |
13-12-2005 00:00 |
elio  |
Per più dieci anni io ed Ezio ci siamo recati al lavoro a Udine, da Venzone, alternando le rispettive auto. Si lavorava negli stessi luoghi, e spesso sugli stessi progetti. Si è parlato innumerevoli volte di montagna, di fotografia, di sport, di tutto. Adesso io non riesco ancora a credere che questo sia successo davvero, tutto mi appare irreale, mi sembra impossibile che un pianificatore attento e meticoloso come lui, un vero perfezionista, non avesse considerato questo rischio, e i precedenti di quel monte riportati oggi dal Messaggero. Forse si è trattato di quella insidiosa inerzia da "ormai che ci siamo ...", che rende così difficile ascoltare i presentimenti e fare quel passo indietro, quella rinuncia ... Ma questo mio ragionare è soltanto un tentativo di distrarre la mente dall'essenziale, dall'irrimediabile, verso il quale non ci sono davvero parole spendibili. Mandi
Elio Copetti
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