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sentiero 236 da Oltris |
26-10-2005 00:00 |
ezio  |
Qualcuno conosce il sentiero 236 che dal bel borgo di Otris (in comune di Ampezzo) raggiunge prima C.ra Veltri e poi la Forca del Colador sotto il Col Gentile? La tabella CAI piazzata a Oltris lo qualifica come sentiero alpinistico... Tralasciando per il momento eventuali difficoltà oggettive lungo il 236 e ipotizzando un itinerario ad anello con rientro per la Forca di Pani (segnavia 235), la mulattiera evidenziata sulla Tabacco 013 che raccorda gli S.li Diròn con Oltris è tuttora percorribile? Grazie. |
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26-10-2005 00:00 |
alessandro  |
235 sicuramente percorribile il 236 non l'ho mai fatto ma non credo sia molto frequentato è molto lungo ...
ciao |
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26-10-2005 00:00 |
ivo.sentierinatura  |
Ho percorso l'anello da te citato circa 6 anni fa (poco prima di iniziare SentieriNatura).
Da quanto ricordo il sentiero che parte da Oltris traversa per un buon tratto sopra il Lumiei senza particolari problemi poi improvvisamente si impenna nel bosco e risale ripidissimo fino ad uscire sui pendii erbosi del monte Veltri (tratto più faticoso che difficile).
Qui iniziava il tratto più impegnativo. A quel tempo diversi paletti di ferro ti aiutavano a traversare a sx nella giusta direzione facendo attenzione alla ripidezza del pendio erboso. Da casera Veltri in poi non ricordo nessun problema particolare.
Dalla forca del Colador con una deviazione non lunga abbiamo raggiunto anche la vetta del Col Gentile.
Dagli Stavoli Diron a Oltris non ricordo particolari problemi nell'individuare il tratturo e rientrare quindi al punto di partenza.
Avevo intenzione di riprendere in mano l'anello per proporlo qui sul sito come variante "lunga" della salita al Col Gentile per cui se ci vai fammi sapere come sono le condizioni attuali.
Un saluto a tutti
Ivo Pecile - SentieriNatura
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02-11-2005 00:00 |
ezio  |
Le caratteristiche salienti del sentiero sono a tuttoggi quelle che hai efficacemente sintetizzato. Unica differenza di qualche rilievo: ho notato solo due paletti metallici nel settore che attraversa la testata del Rio dell'Acqua in direzione del Costone Coronis (tracce significative di calpestio naturalmente assenti). Ho trovato alquanto faticosa la seconda e più lunga impennata che (rif. Tabacco 02 oppure 13) porta da quota 1067 a 1495m, causa la pendenza sostenuta, l'assenza di sentiero e la presenza di fogliame che rendeva costantemente dispendioso l'appoggio (d’altronde i faggi ancora fogliati avrebbero reso forse opprimente la salita). A voler essere pignoli la Tabacco riporta il 236 lungo un impluvio mentre corre prevalentemente lungo un crinale (poco male vista la presenza qui dei segnavia). Interessanti e inusuali le visuali sull'alta Val Lumiei e Bivera nelle rare schiarite lungo l'"impennata". La traversata (in salita) verso il Costone Coronis anche senza le confortanti indicazioni in vernice, svolgendosi su terreno aperto, pur mai banale non crea grossi problemi. La casera Veltri risulta recentemente ristrutturata (più comodo accesso da Lateis). Visto il mio indecente orario di partenza ho preferito non far uso della lampada frontale e chiudere direttamente l'anello raggiunta la Forca del Colador. Rientro senza note di rilievo per 235+235/A+mulattiera dal ponticello sul rio Gustiela.
Complessivamente, il tratto dalla "scaletta" (prima breve impennata su terreno gradonato) al Cost.Coronis, lo definirei un sentiero da cacciatori anche se addolcito con i segnavia in vernice, sicuramente "challenger". E tutto sommato non mi pare peregrina la classificazione del CAI: "sentiero alpinistico". Pur non sviluppandosi su roccia i lunghi tratti su traccia incerta o assente richiedono una motivazione e un impegno mentale, oltre che fisico, superiori a quanto normalmente occorre sull'”usuale” sentieristica o lungo le ferrate regionali. Al momento lo classificherei al top tra le proposte del catalogo di SentieriNatura "Vette solitarie".
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02-11-2005 00:00 |
ivo.sentierinatura  |
Rileggendo le tue note mi è aumentato il desiderio di ritornarci quanto prima. In effetti ricordo che il tratto intermedio era davvero ripidissimo e non consentiva quasi mai un appoggio "orizzontale" al piede rendendo alquanto faticosa la salita. Quando ci sono stato l'avevo immaginato come accesso di maggiore impegno ma anche di grande interesse al Col Gentile (se paragonato a quello che sale da Mione). Ma senz'altro l'escursione può dirsi interessante e completa anche salendo fino alla forca del Colador. Ho quindi subito inserito l'"Anello della forca del Colador da Oltris" nel cassetto delle escursioni da fare.
Approfittando di questo incredibile fine settimana mi sono dedicato ad altre vette solitarie che da tempo desideravo visitare. In particolare siamo stati sul Lodina, sul Chiadin (Forni Avoltri) e sul Piombada.
Al prossimo aggiornamento pubblicherò i dati essenziali delle tre escursioni.
Particolarmente interessante è stata la vetta del Lodina che mostra sul pendio sommitale rivolto a Cimolais stratificazioni rocciose molto simili ai famosi Libri di San Daniele anche se meno eclatanti.
Un saluto a tutti
Ivo Pecile - SentieriNatura
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