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    Anello del Rifugio Cimenti Floreanini da Illegio
    Alpi Carniche
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNatura

Anello del Rifugio Cimenti Floreanini da Illegio

Avvicinamento

Lungo la strada che da Amaro si dirige verso Tolmezzo, prima di arrivare alla cittadina, prendere a destra la strada per Betania e Illegio. Oltrepassate le case di Betania si lascia a sinistra il bivio per la palestra di roccia e ci si tiene a destra. Pochi metri dopo si imbocca, ancora a destra, la pista sterrata che si dirige verso il poligono militare. L'auto può essere lasciata presso la rete che delimita il perimetro del poligono (m 414, parcheggio ai bordi della strada). Il poligono è ancora utilizzato per esercitazioni e può capitare che la percorrenza del primo tratto del sentiero sia interdetta per qualche ora. In tal caso conviene salire fino a Illegio e utilizzare il CAI 433 per raggiungere il rifugio.

Descrizione

Si prosegue lungo la pista sterrata principale fino a dove essa si sdoppia in prossimità delle postazioni di tiro del poligono (tettoie). Ci si tiene a destra, si oltrepassa la sbarra e la tettoia stessa per poi proseguire lungo le ghiaie cercando a sinistra l'innesto di una pista inerbita marcata con bolli rossi. Questa si esaurisce sul bordo del greto del rio Cornons e da qui si prosegue su sentiero, sempre marcato con bolli rossi, che risale per il primo tratto sul fianco del rio, disseminato qui di grossi massi. Dopo pochi minuti si esce sul greto principale cercando la prosecuzione indicata da bolli rossi e diversi ometti. Si risale il greto fin dove questo piega leggermente a destra poi lo si abbandona per rimontare a sinistra una costa ricoperta da una stentata pineta che porta i segni di un incendio. Con qualche svolta ci si accosta alla parte alta di una cascata, dove il rio Cornons indugia per un breve tratto favorendo la formazione di bellissime pozze, alle quali ci si può avvicinare scendendo con attenzione sulla sinistra. Anche la successiva cascata viene evitata sulla destra, dove il sentiero si alza con qualche ripida svolta intagliata sopra la profonda forra. Più in alto ci si accosta nuovamente al corso del rio dove questo forma una stretta gola. Qui si sale ancora per un tratto tenendosi sul bordo della forra poi il sentiero si innalza sulla destra lungo una valletta di faggi, rimontando ancora in modo assai deciso sul bordo di una estesa zona dirupata. Con un aereo traverso si raggiunge e si interseca un piccolo greto asciutto riprendendo poi a salire a strette svolte. Si giunge così ad un pendio boscato inclinato e caratterizzato da grandi schianti di faggio. Ancora pochi minuti e si giunge nei pressi dell'ancona dedicata a Sant'Ilario dove finalmente la pendenza concede una tregua.
Si segue ora il fondo di una valletta ricoperta dalla faggeta fino ad intersecare un piccolo greto secondario. Lo si oltrepassa tenendosi sulla sinistra e, sempre in moderata pendenza, ci si innesta nel solco di un'altra valletta. Il sentiero ne segue l'andamento dapprima sul bordo, poi coincidendo col suo stesso fondo per un buon tratto. Poco prima che la valletta termini, i bolli ci indicano di piegare a sinistra per raggiungere il tracciato della pista forestale che solca le pendici settentrionali del monte Amariana. Ci troviamo ora sul segnavia CAI n.433 che da Illegio sale verso la vetta dell'Amariana. Lo seguiamo a sinistra, imboccando la pista e percorrendola in piano per una decina di minuti. Al successivo bivio, infatti, si trovano a sinistra le indicazioni per il rifugio Cimenti Floreanini che si raggiunge in breve al limitare di una bella radura (m 1067). L'edificio, ristrutturato nel corso del 2010, è dotato di tavolo con sedie e cucina economica mentre al piano di sopra è presente un soppalco per ora disadorno.
Sulla sinistra (rispetto alla direzione di arrivo), al margine del bosco, ritroviamo anche il segnavia CAI n.443 che proviene da Illegio e che utilizzeremo per chiudere l'anello. Si scende quindi nella faggeta, piegando a destra e intersecando dapprima un piccolo rio (qui si diparte il sentiero descritto cone variante) e poi una pista di esbosco oltre la quale si rimonta per un breve tratto, affacciandosi sul versante che guarda verso Illegio. Ha inizio ora una ripida discesa in diagonale su un sentiero reso molto scivoloso dalla lettiera di faggio. Più in basso qualche tornante mitiga la pendenza che rimane però sempre marcata. In prossimità di Illegio piccole schiarite si aprono sul monte Giaideit e sulla pieve di San Floriano mentre più in basso si inizia a scorgere anche la valle del But con le cime che la racchiudono. Il sentiero traversa ancora verso destra e si esaurisce proprio in prossimità delle case più a monte di Illegio. Da queste si scende ad imboccare la strada asfaltata principale (m 596) e con essa si esce dal paese in direzione di Tolmezzo, attraversando la grande radura ai margini del paese. Oltrepassato anche il campo sportivo si supera una zona incassata presso l'innesto della strada che conduce sullo Strabut. Attenzione ora, in corrispondenza di uno spazio erboso presso la prima curva della strada (m 516), ad individuare sulla sinistra l'inizio di un sentiero che permette di collegarsi direttamente al poligono evitando un buon tratto di asfalto. Il sentiero perde quota, attraversa un rio asciutto e prosegue a mezza costa sul versante opposto a quello su cui scende la strada. Aggirato anche un aereo spigolo, si passa accanto ad una madonnina con panchina per uscire infine nei pressi di un grande stavolo ristrutturato la cui pista di servizio è quella che ci riporterà esattamente al punto di partenza.

Variante in discesa per i Cornons (E)

La variante per i Cornons rappresenta una valida alternativa alla discesa ad Illegio. Rispetto a questa, evita il lungo tratto di asfalto che si rende necessario percorrere per chiudere l’anello. Dal bivacco Cimenti Floreanini si scende per pochi minuti lungo il sentiero CAI n.443 fin dove questo piega a destra per andare ad intersecare un rivolo con resti di vasca in legno. Esattamente in questo punto si abbandona il segnavia CAI per scendere sulla sinistra lungo una buona traccia identificata anche da qualche bollo rosso. Seguendo le segnalazioni si perde quota nel bosco in diagonale andando ad intersecare due impluvi. Si giunge così ad una costa di pini affacciata sulla piana del poligono. Qui la discesa si fa più decisa e con una serie di strette svolte ci conduce fino al ciglio di un precipizio. Si traversa ora a destra con attenzione lungo una aerea cengia attrezzata con un breve tratto di cavo passamano. Poco più avanti si incontra il punto più impegnativo in corrispondenza di uno sperone roccioso esposto che si discende con l’aiuto del cavo, di qualche piolo e di una piccola scaletta. Su terreno più semplice, nuovamente nel bosco si prosegue a traversare in direzione di Illegio fino ad incontrare un marcato bivio dove si piega a sinistra invertendo bruscamente la direzione (il sentiero che si abbandona prosegue verso il campo sportivo di Illegio). Si attraversa ora un caotico bosco di conifere riprendendo poi a scendere su terreno sassoso lungo una traccia che si esaurisce presso lo stavolo ristrutturato da dove utilizzeremo poi l’itinerario già descritto.
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Novembre
Carta Tabacco
013
Dislivello
700
Lunghezza Km
9,7
Altitudine min
414
Altitudine max
1067
Tempi
Dati aggiornati al
2011
I vostri commenti
  • 21/11/2021 Splendida giornata oggi, con l'inversione termica il rifugio era baciato dal sole e il panorama sulla valle coperta di nubi era incredibile. Dopo il poligono di tiro, puo' essere difficile individuare la prima traccia, appena accennata e non segnalata, che porta all'inizio del sentiero di San Ilario. Da qui in poi il sentiero e' in ottimo stato e ben segnalato da bolli rossi. La salita non da' tregua, ma una volta sbucati sulla strada forestale si puo' tirare un po' il fiato, fino al rifugio, dove si puo' sostare sulle panchine e tavoli per mangiare qualcosa. Il sentiero del rientro e' ottimamente segnalato, e senz'altro ripido e scivoloso in alcuni punti (il letto del sentiero e' coperto da foglie secche in questo periodo). Arrivati ad Illegio, abbiamo deciso di fare ritorno seguendo la strada asfaltata fino al tornante dove si puo' prendere la traccia che ai stacca a sinistra e scende fino alla strada sterrata dell'inizio
  • 08/02/2020 Segnaliamo che lungo il sentiero di San Ilario abbiamo provveduto a rimuovere tutti gli schianti causati da Vaia, abbiamo cancellato della bollinatura fatta con lo spray e provvveduto a fare dei discreti bolli rossi (il sentiero non è cai).Purtroppo qualche volonteroso ha nuovamente deturpato il sentiero con altri segni di spray lungo il tracciato, ci scusiamo con tutti quanti, prenderemo provvedimenti di nuovo.Le attrezzature lungo il 461 al punto chiamato "malpass" sono state ripristinate a regola d'arte dalle guide alpine durante l'estare 2019.
  • 13/01/2019 Saliti ieri al rifugio percorrendo il sentiero di Sant'Ilario e chiudendo l'anello seguendo il sentiero Cornons. Tutto il percorso è stato ripulito dai numerosi schianti.
  • 04/11/2017 Percorso oggi 04/11/2017 l’anello che parte dal poligono di tiro di fronte alla palestra di roccia, rientrando per il SV CAI N° 461 “Sent. Cormons”. Nulla di nuovo da aggiungere rispetto alla relazione del 2013, sennonché il numero dei faggi schiantati mi pare aumentato. Percorso poco impegnativo da un punto divista del dislivello, ma non banale, in un ambiente molto vario. Una volta giunti all’attacco del percorso “Monte Amariana Direttissima” la traccia è sempre ben segalata da bolli rossi. La parte iniziale è su sentiero molto “selvaggio”; è da “contorsionisti” il destreggiarsi tra i numerosi schianti di faggi; la discesa lungo il Sentiero Cormons è alquanto ripida. Ciò che è abbordabile per quasi tutti con terreno asciutto potrebbe risultare insidioso con terreno bagnato o ghiacciato. Buone camminate a tutti. Bepi (Cividale).
  • 10/11/2016 Un percorso di bosco e foglie, adatto alle giornate così così, molto meglio se però il terreno è asciutto, non come oggi. Per evitarmi rogne e ben conoscendo la mia naturale propensione allo scivolamento decido di arrivare al rifugio per i Cornons, ora sentiero Cai 461, ben segnalato e percorribile, tratti attrezzati perfetti. Attorno a quota 900 la spolverata di neve da chiarore al bosco, foglie croccanti e pini in veste natalizia, dove il sentiero si innesta sul 443 proveniente da Illegio una fonte con nuova vasca in legno oggi non invita certamente a dissetarsi, ecco poi il largo spiazzo con il rifugio messo a nuovo, dentro c'è un bel tepore, mi fermo volentieri. Scendo lungo la comoda pista verso sella Pradut in un'atmosfera che sembra di altra stagione, sarà non più di un centimetro di neve ma è tutto compatto, luminoso e allo stesso tempo fumoso, silenzioso di quel silenzio ovattato..fino alla gialla indicazione a destra “poligono”. Scendo e lì ho capito che la scelta del senso di percorrenza non è stata la migliore. Attenzione ai bolli, bisogna allungare l'occhio e il collo in paticolare in una zona con qualche albero a terra ed erba alta, mi son fatta aiutare da impronte fresche in salita. Poi, quando sono sopra al torrente Cornons, dall'alto, sui sassi, segni rossi a volontà, quasi un'epidemia, il morbillo. Occorre traversare il greto asciutto del torrente per riportarsi al sentiero nel bosco mentre il sole finalmente si fa avanti con coraggio; nei pressi di due vecchie costruzioni militari una deviazione di una decina di metri permette di visitare una cappella votiva ben restaurata.
  • 02/01/2016 We went to trail today. The path is in excellent condition. The earth is partially frozen, but not slippery. No snow, no ice.Coming down to Illegio follow the dirt road before the village to the left an always go straight ahead, stay approximately on the same height. After crossing CAI 461 the way goes down to the military shooting area and back to the starting point. Close to Illegio we found a flourishing mezerum.
  • 11/10/2013 percorso effettuato il 08.10.2013, partita per farlo come da vs descrizione ma pochi minuti dopo aver infilato gli scarponi sono arrivato i poliziotti per le esercitazioni..avevo 2 possibilità: riprendere l'auto e utilizzare il sent 433 o salire dal sent cornons e scendere dal 433, per fortuna dopo aver mostrato la cartina e condiviso i tempi che mi avrebbero permesso di essere fuori tiro ho potuto scegliere la seconda opzione, il sentiero cornons è molto bello anche in salita (manca un bollino o una segnalazione al primo bivio subito dopo il poligono),invece quello successivo da dove parte il sent è segnalato con una tabella in legno, ottima la scala e le corde fisse, stupendo il bosco superiore e il rifugio, peccato che attorno stiano sboscando molto)sono poi scesa per il 433 ed arrivata alla fine del sentiero mi sono incamminata a sinistra (invece di scendere fino in paese) lungo la sterrata che diventa sentiero subito dopo una casa che stanno risistemando, facendo attenzione a seguire il sent principale (più marcato) arriviamo fino al bivio con la tabella di legno incontrata al mattino e quindi al poligono e alla macchina senza fare un metro di asfalto :-)))
  • 12/05/2013 Percorso effettuato stamattina, in una mezza giornata di tregua tra una perturbazione e l’altra. Per l’attacco del sentiero si passa sotto la tettoia del poligono di tiro; superato il dosso che gli sta davanti individuare sulla sn una pista ghiaiosa; i primi bolli rossi che si incontrano sono quelli di una traccia che sale da sn e ci portano a piegare a dx costeggiando il greto del rio Cormons. Dove la pista si esaurisce ci si innesta su una traccia, poco frequentata ed alquanto sconnessa, guidati da bolli rossi. Superato il primo impervio tratto, in un ambiente selvaggio, la vista delle cascate e poi il proseguo nel bosco di faggi ci fanno dimenticare le difficoltà iniziali. Per il rientro merita la Variante lungo il Sentiero dei Cormons. Arrivati alla vasca in legno (rifatta nel 2012) si piega a sn seguendo la tabella del segnavia CAI N° 461; alcuni tratti in discesa sono ripidi, ma il sentiero è ben segnalato ed in più punti recentemente ripristinato. I tratti attrezzati hanno cavi nuovi e non presentano alcun pericolo (un grazie ad Aldo, Gianni e Silvano che hanno posato la scaletta in ferro il 06/10/10). Al marcato bivio invertire il senso di marcia piegando decisamente a sn e percorrere lungamente il sentiero che ci riporta alla sbarra superata in salita, senza dover percorre nemmeno un metro di asfalto.
  • 03/11/2012 Variante in discesa per i Cornons (E).La variante è ora tabellata con segnavia CAI n.461 e ben segnalata con segnavia bianco-rossi ben visibili; i tratti attrezzati hanno i cavi nuovi. Il segnavia, dopo il bivio indicato nella relazione, si esaurisce sulla strada asfaltata poco prima del campo sportivo, all'altezza di un piccolo stagno.
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  • Pulpito panoramico in discesa lungo il Sent. Cormons
    04/11/2017 Pulpito panoramico in discesa lungo il Sent. Cormons
  • Schianti che interrompono il sentiero
    04/11/2017 Schianti che interrompono il sentiero
  • Inizio della Diretissima per M.te Amariana
    04/11/2017 Inizio della Diretissima per M.te Amariana
  • un tratto attrezzato
    10/11/2016 un tratto attrezzato
  • Il rifugio scendendo verso Sella Pradut
    10/11/2016 Il rifugio scendendo verso Sella Pradut
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