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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNatura

Da Prossenicco a Montefosca

Avvicinamento

Lungo la strada statale n.356 che collega Tarcento a Cividale, giunti all’altezza di Attimis si seguono le indicazioni per Forame e Subit. La strada risale la valletta del rio Malina toccando poi con una lunga serie di tornanti i numerosi borghi che sorgono a mezza costa. Dalle case di Subit si seguono le indicazioni per Prossenicco dove finalmente si lascia l’auto (m 547, piccolo spiazzo per il parcheggio) in corrispondenza dello sbocco di una pista sterrata.

Descrizione

Lasciata l'auto si inizia a scendere lungo la carrareccia che assume qui il segnavia CAI n.744 del Sentiero Italia. La strada si abbassa gradualmente compiendo alcuni tornanti fino ad accostarsi al greto di un rio secondario che scorre a ridosso di una parete rocciosa. Ad ottobre le fioriture sono quasi del tutto scomparse sostituite dalle splendide colorazioni del bosco autunnale. Tuttavia nel terreno umido della forra ed anche ai lati della strada si possono osservare numerosi gli equiseti, piante erbacee prive di fiori e dalla caratteristica forma a verticillo. La strada successivamente interseca il piccolo corso d'acqua portandosi poi verso il greto principale del rio Lerada che viene superato attraverso un guado cementato che ha preso il posto del vecchio ponte della Capra. Sull'altro versante si prosegue lungo la strada per un breve tratto ma poi la si abbandona per salire a sinistra (segnavia su un albero). Il primo tratto è un poco malagevole in quanto coincide con il greto di un piccolo rio poi il sentiero piega a destra ed inizia a salire nel bosco entrando progressivamente nel solco di una piccola valletta. Il camminamento si fa ora meno evidente ma seguendo i segnavia si oltrepassa un greto asciutto e si riprende a salire dalla parte opposta. Con qualche svolta si esce quindi sulla strada asfaltata presso il valico di Robidišče dove è situata anche una piccola casermetta (m 551).
A destra dell'edificio un cartello ci segnala la prosecuzione del sentiero che sale nel bosco verso Montefosca. Una traccia piuttosto scivolosa prende quota all'interno di una vegetazione ad alto fusto che comprende faggio, acero di monte, carpino bianco e tiglio. Più in alto, oltrepassate due piccole radure, si entra in un ripiano inclinato dove si è sviluppata una bella faggeta. Lo si risale camminando nella lettiera fino dove i segni indicano di svoltare decisamente a sinistra. Il sentiero attraversa una zona di esbosco dove occorre fare attenzione alle segnalazioni che ora scarseggiano o risultano cancellate. Da qui il percorso scende moderatamente in un boschetto di acero campestre poi, con un paio di svolte, si immette su una pista più larga dove la pendenza si appiana. Si percorre questo piacevole tratto rettilineo fino ad un evidente bivio con cartello dove si lascia la pista per deviare a sinistra.
Il segnavia CAI n.744 continua ora lungo una mulattiera che si innalza in lieve salita su terreno più aperto. Ci troviamo probabilmente su quelli che erano un tempo prati falciati e che ora sono progressivamente invasi da nocciolo, carpino nero e orniello. Più in alto, presso un vecchio stavolo (m 761), il sentiero rientra nuovamente nel bosco attraversando a piccoli saliscendi una successione di avvallamenti e doline caratterizzati da resti di muretti a secco e roccette affioranti. Dopo essere passati accanto ai resti di una grande costruzione si esce sul margine di una radura invasa dai cespugli che si costeggia confluendo sulla pista forestale che sale verso i monti Lubia e Vogu. Si tralascia quasi subito una sterrata che scende a sinistra e si prosegue lungo la direzione principale fino ad una marcata ansa presso un vecchio cancello. Seguendo con attenzione il segnavia si abbandona la strada per scendere sulla destra a fianco di un bel pendio prativo. Lungo la mulattiera, accompagnata da una fila di muretti a secco, in autunno fioriscono ancora le genzianelle sfrangiate. Dopo poco si attraversa la strada asfaltata che scende a Montefosca ed in breve ci si innesta a sinistra sul segnavia CAI n.753. In moderata discesa si percorre una bella mulattiera che ci porta poco sopra il paese. Con una gradinata si esce infine tra le case di Montefosca a pochi metri di distanza dalla piazzetta principale.
Per la discesa si utilizzerà il medesimo itinerario fino alla casermetta presso il valico di confine con la Slovenia. Qui è possibile scendere direttamente lungo la pista forestale che cala con alcune ampie svolte al guado sul torrente Lerada.
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Ottobre
Carta Tabacco
041
Dislivello
700
Lunghezza Km
14,2
Altitudine min
422
Altitudine max
856
Tempi
Dati aggiornati al
2006
I vostri commenti
  • 13/10/2020 Lunga e piacevole passeggiata autunnale, soprattutto per la bellezza del bosco. Da evitare assolutamente il sentiero che si stacca dalla strada sterrata dopo il guado: il cartello che - secondo la descrizione - lo indica non c'è più; il sentiero è appena accennato, e anche se da la sensazione di essere percorribile seguendo gli sbiaditi segnavia tra gli alberi, dopo poco si interrompe in un groviglio di rovi e arbusti, a dir poco impenetrabile. A quel punto riguadagnare la strada (pure così vicina) è un'impresa! Meglio affrontare tutto il percorso, sia di andata che di ritorno, sulla strada sterrata; oltretutto è corredata dei segnavia del Cammino Celeste. Arrivati alla ex-caserma del valico, fa impressione il proseguimento del percorso per la pendenza e la scivolosità, ma dopo il primo tratto il sentiero diventa più tranquillo. Scivoloni nel fango garantiti!
  • 24/01/2016 Fatta oggi in una gradevole giornata invernale. Per evitare sorprese, utilizzata la pista forestale (sia in salita che in discesa) fino al valico di Robidišce. Dalla casermetta , si prende il sentiero che sale a dx, con un primo tratto, interessato da lavori di esbosco, un po’ malagevole; per il resto, anche se è presente un sottile strato di neve, il percorso è del tutto tranquillo. Abbondanti SV CAI bianco-rosso consentono di seguire il tracciato senza incertezze. Buone camminate a tutti. Bepi (Cividale).
  • 18/10/2015 Fatta oggi. Giornata non proprio ideale, ma comunque sempre bella camminata anche se nuvoloso. Tracce CAI rinfrescata di recente quindi nessun problema di orientamento.
  • 04/10/2012 Escursione ideale d’autunno per godere dei colori del bosco, da evitare però con cura dopo abbondanti piogge altrimenti l’effetto scivolone pattinato sul limo appiccicaticcio e semiuntuoso è assicurato in discesa. Il punto di partenza è presso un piccolo parcheggia a destra di fronte ad un crocefisso di legno e ai numerosi bidoni della raccolta differenziata, discesa veloce a tornantini e ci si immerge immediatamente nell’atmosfera di questo percorso, un ambiente solitario e silenzioso (a parte le acque fin oltre il guado delle capre); fare attenzione a quanto il sv 744 abbandona da pista ed entra a sx nel bosco, è poco visibile in salita, primo tratto ripido ma comunque calpestio sempre ben evidente e ben segnalato. Sosta alla casermetta del valico, il sentiero prosegue in salita nel bosco a dx, il vecchio cartello di legno è a terra, malagevole il tratto interessato da lavori di esbosco, rami, tronchi, foglie, pozze d’acqua intralciano i passi, qui è necessaria maggior attenzione per individuare i segnavia, nell’aria continuo abbaiare di cani e spari, una magra cagnetta bianca e rossa si aggira fiutando, non so resistere dal richiamarla e lei si fa distrarre, mi accompagnerà, ora avanti ora dietro, fino a Montefosca dove un paio di auto parcheggiate all’uscita del sentiero le fanno tornare memoria.Bello il bosco nei pressi di Montefosca, affioramenti carsici e muretti a secco rivestiti di muschio, attenzione ad un vecchio cavo di teleferica ad altezza gola, quando interseco la strada ed imbocco il sv 753 c’è il sole. Non scendo per la via dell’andata per evitare i certi scivoloni, salgo lungo l’asfalto fino al bivio di q.ta 854 (crocefisso dell’Ana, panca, divieto di transito sv 753 per Vogu) e da lì proseguo lungamente lungo l’asfalto (traffico inesistente) fino all’agriturismo Zaro, la stradina è tutta nel bosco, anche qui, ai lati, affioramenti carsici; da qui continuo a dx arrivando alla casermetta del valico. Volendo ancora evitare il sentiero imbocco la pista sterrata (divieto di transito e cartellone illustrativo) che più oltre coincide con il percorso iniziale, cosi facendo si allunga di un paio di chilometri ma comunque piacevole perché strade infrequentate.
  • 15/01/2007 Relativamente al percorso "da Prossenicco a Montefosca" segnalo che il Ponte della Capra si trova poco più a monte di quello definito tale nella relazione. Del suddetto ponte credo oramai non resti più traccia, era un vecchio ponte di legno costruito in punto in cui il letto del torrente Lerada si restringe formando una interessante forra. Tutto il corso del torrente Lerada a monte del guado è stato definito A.R.I.A. N.12 e cioè area di rilevante interesse ambientale. Per maggiori informazioni si consulti il sito della regione www.regione.fvg.it sezione parchi ed aree protette.
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