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    Lungo l'alto corso del Natisone da Prossenicco a Montemaggiore
    Prealpi Giulie
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaA39

Lungo l'alto corso del Natisone da Prossenicco a Montemaggiore

Avvicinamento

Lungo la strada statale n.356 che collega Tarcento a Cividale, giunti all’altezza di Attimis si seguono le indicazioni per Forame e Subit. La strada risale la valletta del rio Malina toccando poi con una lunga serie di tornanti i numerosi borghi che sorgono a mezza costa. Dalle case di Subit si seguono le indicazioni per Prossenicco dove finalmente si lascia l’auto (m 547, piccolo spiazzo per il parcheggio).

Descrizione

Si inizia a camminare lungo la strada asfaltata in direzione nord seguendo le indicazioni del segnavia CAI n.744 che coincide qui con il Sentiero Italia e con una tappa dell'Alta Via delle Valli del Natisone. Oltrepassata la caserma della Guardia di Finanza si esce dall’abitato in lieve discesa lasciando subito a sinistra la deviazione per Platischis. Giunti in prossimità del piccolo cimitero le segnalazioni ci portano ad abbandonare l’asfalto per scendere lungo un marcato sentiero che a primavera si ricopre letteralmente di crochi e campanellini. Superato il rudere di un vecchio stavolo ed alcuni successivi terrazzamenti si confluisce nuovamente sulla strada asfaltata che si segue ancora per circa 900 metri oltrepassando il ponte sul rio Namlen (m 389, punto più basso dell’escursione). A breve distanza dal ponte, il rio si immette nel Natisone poco prima che questo inizi la sua breve digressione in terra slovena. Tralasciata anche la deviazione a destra, presso il valico confinario, si abbandona definitivamente l’asfalto per imboccare la carrareccia che digrada verso le sponde del Natisone. Si costeggia il corso d’acqua lungo una pista che regala scorci interessanti sul greto del fiume e sulla dorsale compresa tra la punta di Montemaggiore e lo Stol. Con andamento pressoché lineare si segue il corso d’acqua fino ad arrivare alla confluenza del Rio Bianco e del Rio Nero, punto che segna tradizionalmente l’origine del Natisone. Si prosegue ancora per poco risalendo lungo il corso del Rio Bianco che in breve si attraversa su un guado dal fondo cementato. Oltre questo, la pista risale ad ampi tornanti il costone che separa i due rii, guadagnando il bel ripiano prativo di Certegna (m 688) dove lo sguardo si apre sempre più verso la punta di Montemaggiore. Tralasciando temporaneamente la sterrata, si possono visitare alcuni ruderi che il tempo ha inesorabilmente rovinato raggiungendo l’unica costruzione risistemata dove termina anche la pista forestale.
Poco oltre l’abitazione il segnavia CAI ci conduce ad imboccare l’antica strada Sregnobardo-Montemaggiore come si apprende da un cartello all’imbocco del sentiero. Si tratta di una buona mulattiera, ancora in parte lastricata, che scende in maniera decisa nel bosco fino a raggiungere nuovamente il greto del Rio Bianco in corrispondenza di una marcata ansa. Qui il torrente è più giovane ed il guado del piccolo corso d’acqua non presenta alcuna difficoltà. La mulattiera riprende sulla sponda opposta tra le splendide fioriture di primula comune, bucaneve, elleboro verde e farferugine che caratterizzano il sottobosco di marzo. Anche la farferugine spicca dal terreno nudo con i suoi caratteristici capolini solitari di colore giallo, sostenuti da uno stelo privo di foglie. Dopo una breve risalita il sentiero traversa quasi in falsopiano, alto sul letto del rio Lemagna. In breve si giunge in prossimità del greto che si oltrepassa tramite un antico ponte in pietra ora in parte danneggiato. Si tratta di uno dei punti più suggestivi dell’itinerario in quanto, pochi metri oltre il ponte, il rio forma una ampia vasca e si getta in una alta cascata che la conformazione del terreno lascia solo intravedere. Superato il piccolo corso d’acqua si riprende a salire costeggiando alcuni stavoli diroccati ed una serie di terrazzamenti e muretti a secco che conducono alle case di Montemaggiore (m 795). Ci troviamo proprio ai piedi della punta di Montemaggiore che si innalza sopra l'abitato con le ripide pale erbose che caratterizzano questo versante. Più a destra invece si allontana la lunga dorsale montuosa che culmina ad est con il monte Stol.
Dall’abitato il segnavia CAI n.742 prosegue a salire verso la sella di Riobianco mentre per noi è giunto il momento di rientrare utilizzando il medesimo itinerario.

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri dell'Acqua
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Marzo
Carta Tabacco
026
Dislivello
800
Lunghezza Km
17,7
Altitudine min
389
Altitudine max
795
Tempi
Dati aggiornati al
2021
I vostri commenti
  • 25/03/2022 Confermo che dopo il primo guado del Rio Bianco, il sentiero che taglia i tornanti non e' piu' praticabile. Tocca seguire i segnavia lungo la strada sterrata che, a tratti, si fa un po' noiosa. Il tratto piu' interessante diventa in effetti quello che scende su sentiero al R�o Bianco per poi risalire fino a Monte Maggiore. Qui le fioriture sono moltissime, e colpiscono soprattutto i crocus che raggiungono dimensioni notevoli. Arrivati a Monte Maggiore il panorama sul Gran Monte da' una certa soddisfazione e ci si puo' anche sedere a riposare all'ombra della chiesa. Il caldo oggi era tanto... Dati riportati dal mio GPS: 19km di sviluppo, con un dislivello poco superiore ai 900 metri.
  • 02/05/2021 Ripercorso pochi giorni fa l'itinerario. Dopo attraversato il corso del Rio Bianco abbiamo proseguito su pista in quanto il sentiero che portava a Certegna non risulta più praticabile. Certegna viene così raggiunta con ampi tornanti con un aggravio di chilometraggio. Si è provveduto a modificare la presente relazione e le distanze.Incontrato un motivato gruppetto al femminile, impegnato nel Cammino celeste, dirette a Montemaggiore.
  • 01/04/2019 percorso effettuato ieri, come da indicazioni di SN (andata/ritorno). Piacevoli saliscendi, belle fioriture,tappeti di aglio ursino , sole, scoiattoli, caprioli e tanto silenzio :-) Consiglio anch'io calzini di ricambio se stare in equilibrio sulle pietre non � il vostro forte..bisogna guadare in piu' punti! sentiero assolutamente sconsigliato se ha piovuto nei giorni precedenti (mulattiera piuttosto scomposta e fangosa); aggiungo infine che il mio TomTom segnava 1100m di dislivello, non 800. Buona montagnaaaa a tutti!! :-)
  • 31/12/2018 Percorso ad anello effettuato il 30/12/2018, con partenza dal ponte Vittorio Emanuele, quindi per sterrata a fianco del Natisone fino al guado sul Rio bianco che, nonostante non piova da parecchio tempo, non è molto agevole. Sul lato opposto proseguo lungo la carrareccia fino all’unica casa restaurata di Certenja; da qui a dx (cartello) lungo una vecchia strada a tratti rovinata a causa del terreno detritico. Dalle sorgenti del Rio bianco, per comoda strada si giunge al paese di Montemaggiore. Se fin qui può considerarsi un percorso di tipo “T”, si fa più impegnativo il tratto di vecchia mulattiera che da Montemaggiore scende al Rio Lemagna scavalcato da un antico ponte in pietra in prossimità di una suggestiva vasca naturale; la discesa continua fino a guadare il Rio bianco, da cui si risale a Certenja. L’ultimo tratto di escursione per carrareccia fino a guadare nuovamente il Rio bianco. Circa sei ore di escursione, comprese le dovute pause foto. Tutto l’anello è ripulito da ramaglie e facilmente percorribile con terreno asciutto, in assenza di ghiaccio o neve. Buone camminate a tutti. Bepi (Cividale).
  • 04/05/2016 Voglia di passeggiata e leggerezza. Dopo il guado si nota il primo segnavia coperto da vernice bianca. La traccia è comunque intuibile, priva di ostacoli e la seguo, oggi di carrareccia ce ne sarà fin troppa. Salitella fangosa in cui le pedule scivolano come le zampe degli ungulati che testimoniano d'aver adottato il sentiero. Le fioriture imitano il cielo terso, la prima parte è un tripudio di Bugole, poi s'entra nel regno dei Myosotis. La luce filtra ed illumina il costone, l'atmosfera è splendida e inizio a far provviste di infiorescenze orsiniche, valore aggiunto per il panino. Compaiono i noccioli e ancora cascatelle di sole che trapassan le foglie. Poi finalmente il Montemaggiore, i Muzec e uno Stol ben innevato! Una schiena che è tutto un rincorrersi di immagini e ricordi. Il bivacco pare un sassolino. Curioso le radure di Certegna, scoprendone il lato "bon ci bon ci bon bon bon". Una vera oasi immolata al "Ti piace vincere facile?" Piazzette grufolanti costruite ad hoc e poi quel bidone dei rifiuti issato con le catene. Denota le ingegnose modifiche per far cadere i chicchi, a pasturar l'agguato. Fa tristezza osservare più casette dei cacciatori nuove di zecca che ruderi rimessi a nuovo. Intorno, una miriade di pali coperti da bottiglie. Quelle bianche, di plastica, utilizzate per il latte fresco. Poi giù, sulla mulattiera la cui conservazione è sinonimo di disposizione caotica del lastricato, ormai alleato di fango e foglie nella scomodità. Dopo un tuffo corroborante dello sguardo nel rio Lemagna si torna a salire. Una grande Morchella arancione mima David Gnomo. Poi ecco il borgo, col suo bar, aperto e con avventori! Dei residenti part-time mi raccontano come due turisti impegnati nel Cammino Celeste e bloccati dalla neve nei pressi del ricovero, siano stati trasportati pochi giorni prima a valle in elicottero. Eppure gli avevano sconsigliato di proseguire! Io non ho bisogno di ammonimenti e cerco il mio prato, in alto, oltre le case, per sguinzagliar lo sguardo fino al Krn. Poi la tappa al bar (bon il tai di neri). L'eroico oste mi dissuade dal percorrere la traccia che scende verso il rio Lessiceinia per un ritorno fai da te, consigliandomi la lunga carrareccia che diparte verso levante. Il prezzo del ghiaino è ben speso. Splendido lo squarcio tra le rocce lì ove nasce il rio Bianco. Al termine della curva si può risalire a curiosare tra pozze e cascatelle. Un angolo splendido che pare costituito da legno fossile smangiato ed intagliato. Il rio Bianco prosegue verso valle, intagliando schegge di rocce che ricordano, in miniatura, i Flysch delle coste basche. Unico rammarico è l'aver seguito la carrareccia fino a Certegna invece di scendere, seguendo il vociar del rio, fino a ricollegarmi col troi. Almeno noto come una traccia segnalata punti verso Breginj, utile per un anello Montemaggiore-Muzec. Messer Destino è in vena di scherzi e attende il giorno dopo Loredana. Mancati per un soffio!(29.04.2016)
  • 30/04/2016 Prossenicco stamane mi accoglie gelidamente: 0.5° e con brina ma per fortuna il sole non manca e non tarda ad intiepidire l'aria. Il sentiero che scende poco oltre il cimitero è ben rigoglioso e già l'aria si riempie dell'inconfondibile profumo dell'aglio orsino, bosco tappezzato dei suoi bianchi fiori. Lungo la strada asfaltata in un cortile un cartello ricorda che l'orso è in zona e speriamo abbia già fatto colazione....Il guado si fa guadare, tiro dritta lungo la pista , la monotonia s'interrompe all'ultima curva a gomito prima di Certegna quando una volpe attraversa da destra a sinistra e tranquilla s'imbosca. Casa Graziella Pia, a Certegna, è chiusa, attrezzi da lavoro ammucchiati, lungo l'antica strada Sregnobardo-Montemaggiore qualche roco abbaiare ed altri versi, rispondo abbaiando per far capire che ci sono anch'io. Altri due guadi con acqua rumoreggiante, non riesco ad evitare un po' di umidità, è un prezzo equo; in arrivo a Montemaggiore due centauri scendono cavalcando le loro due ruote e s'informano di cosa li attende oltre, proseguono. Alla piazzetta di Montemaggiore la fontana è chiusa, la ruvida Punta di Montemaggiore sovrasta imbiancata, un bimbo va in bicicletta. In discesa trovo i due centauri che hanno una qualche difficoltà al guado presso il ponte, mi sorpasseranno definitivamente poco prima del guado cementato
  • 24/03/2016 Stimolato dall'assenza di commenti dal 2014 e dal tenore dell'ultimo, ho voluto curiosare oggi questa escursione. Park nel piccolo spazio presso la cinta del cimitero di Prossenicco. Il primo tratto subito a Sx oltre il cimitero è piuttosto ruscellato per buona parte ma privo di difficoltà. A proseguire, tutto ok fino oltre il guado sul Natisone (lo si varca facilmente in punta di tacco senza bagnarsi) ove noto la doppia segnaletica del Cai. La più recente,per carrereccia, ben chiara e frequentemente numerata, mi porta a privilegiarla vista la poco invogliante vecchia alternativa che comunque scorgo segnata su alberi. Quindi avanti per strada bianca fino agli Stavoli di Certegna e alla ormai famosa unica costruzione ristrutturata. Ho esaminato per curiosità i dintorni e ho trovato in vari punti i vecchi segni di cui alla relazione originaria, ma si tratta di trafficare un po'. Insomma a me pare che i segnali molto recenti privilegino senza dubbio la carrereccia. Da Certegna, ove non c'è più alcun divieto, si prosegue come da relazione sempre con il 744 (alias Strada Sregnobardo Certegna) senza alcun intoppo, su fondo ora asciutto, libero e ottimamente segnalato. Unica piccola eccezione la impossibilità di passare sul bel vecchio ponte sotto Montemaggiore. Vi si trovano solo lì i segnali di divieto di transito per pericolo di crollo. Il ponte è ricoperto da un gran telo plastico verde fermato da sassi, immagino per evitare infiltrazioni. Lo si bypassa con brevissima chiara deviazione, guado su massi ben fissi e ripresa subito a monte. Da lì si tratta di salire a Montemaggiore sempre su mulattiera ben aperta. La presenza, ai lati, di tronchetti e ramaglia la dice lunga sul lavoro resosi necessario per il ripristino dopo il gelicidio del 2014. Oggi ne ho trovati solo un paio sul troi che ho spostato senza gran fatica. Percorso interessante in ambiente lontano dal fragore della civiltà, fioriture di varie specie del periodo, non esagerate ma sufficienti a dare una nota di colore. Alla fine, e in alternativa, ho optato per la chiusura dell'anello proseguendo verso nord sulla carrereccia che porta a passare sui tratti erosivi basali delle pendici del Montemaggiore ricongiungendomi sull'itinerario di A39 nuovamente a Certegna. Ovviamente il percorso si allunga di qualche Km. Buone escursioni a tutti.
  • 19/07/2014 Confermo l'impraticabilità di parte del sentiero.Il sentiero Cai che parte dal cimitero di Prossenico, e il primo tratto dopo il guado non sono praticabili. Il secondo tratto (quello che sbuca agli stavoli di Certegna) è praticabile con non poche difficoltà a causa degli alberi caduti. Il tratto da Certegna (dalla casa ristrutturata) a Montemaggiore è chiuso con tanto di cartello ufficiale del Cai, propongono lungo sentiero alternativo con specifica x escursionisti esperti. Per la discesa è meglio utilizzare la pista forestale. Durante tutto il percorso non ho incontrato altri escursionisti.
  • 15/04/2014 Attenzione, causa i danni fatti dalla "galaverna" dei primi di febbraio, tutti i sentieri della zona di Taipana sono difficilmente praticabili per i troppi rami e tronchi che li invadono. Questo sentiero sono riuscito a percorrerlo solo perché c'è l'alternativa delle strade sterrate fino ai ruderi degli stavoli di Certegna, dopo non ho proseguito. Fatto il 13-04-2014
  • 10/04/2012 NATISONE - DA PROSSENICCO A MONTEMAGGIORE - 09-04-12. Dopo la strage pasquale nella vecchia fattoria - ia ia o - (colombe, agnelli, uova e quant'altro ) mi serviva qualcosa per dissetarmi. Niente di meglio allora che un bel sentiero dell'acqua (3' volume - edizione Co.El. - € 15,50). Percorso lungo, semplice, solitario ma mooolto viscido in discesa. Bella la panoramica sulla dorsale Montemaggiore - Stol (innevato). L'attacco del sentiero è sulla sinistra della strada asfaltata che costeggia il cimitero. Da qui in poi, oltre ai sv Cai, basta seguire una freccia blu onnipresente. Diversamente dalle istruzioni sul libro e sul sito, vi sconsiglio il tratto di sentiero successivo al guado cementato poichè intralciato da opere di disbosco. Basta quindi proseguire per la pista forestale e raccordarsi al 744 nella parte superiore successiva. A Certegna evitate di entrare tra i ruderi e proseguite pure per la pista forestale che in breve vi conduce all'unica casa ristrutturata. Molto suggestivi il ponte e le marmitte sul Rio Lemagna che da soli valgono il prezzo del biglietto. Porre attenzione alla Sregnobardo - Monteggiore che, in caso di pioggia, può diventare insidiosa. Percorso ideale per le stagioni primavera-autunno e da fare in tutta tranquillità. Mi raccomando: portatevi un paio di calzettoni di ricambio se vi piace fare "splich splach" nei guadi Ciao a Tutti. Graziano.
  • 10/04/2011 Escursione fatta martedì 5-4-11, molto bella.Per evitare di scivolare e vedere le cose in modo diverso consiglio di rientrare per la pista forestale.Attenzione a Certegna: per trovare con facilità la casa ristrutturata immettersi, in prossimità dei ruderi, sulla pista forestale e proseguire. Subito si arriva alla casa e al sentiero per Montemaggiore.Max.
  • 30/03/2010 Percorso fatto 29/03/2010, splendido complice anche la bella giornata. Ottimamente segnalato, un po' di attenzione lungo la vecchia strada verso Montemaggiore a causa del terreno naturalmente scivoloso, con un buon passo si riesce a stare nei tempi di percorrenza anche dedicando ampio spazio alle fotografie che meritano. Loredana
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  • Marmitte sul Rio Lemagna
    31/12/2018 Marmitte sul Rio Lemagna
  • Ponte in pietra sul Rio Lemagna
    31/12/2018 Ponte in pietra sul Rio Lemagna
  • Cascate alle sorgenti del Rio bianco
    31/12/2018 Cascate alle sorgenti del Rio bianco
  • il punto d'incontro fra rio Bianco e rio Nero
    30/04/2016 il punto d'incontro fra rio Bianco e rio Nero
  • il ponte "incappottato"
    30/04/2016 il ponte "incappottato"
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