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    Traversata delle Zuffine da Subit a Campo di Bonis
    Prealpi Giulie
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaV38

Traversata delle Zuffine da Subit a Campo di Bonis

Avvicinamento

Da Attimis risalire la strada per Subit. Raggiunta la frazione, mantenere la via principale in direzione di Prossenicco. Ad una grande ansa della strada, lasciare il ramo principale ed imboccare la biforcazione che sale a sinistra, in direzione di Taipana. Arrivati in posizione sovrastante il campanile, si incontrano sulla destra le segnalazioni relative ad alcuni brevi percorsi locali (m 747, spazio esiguo per il parcheggio).

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri del Vento
Escursione
Mese consigliato
Dicembre
Carta Tabacco
026
Dislivello
400
Lunghezza Km
9,1
Altitudine min
680
Altitudine max
1094
Tempi
Dati aggiornati al
2021
I vostri commenti
  • 10/05/2021 Nei giorni scorsi abbiamo compiuto la versione “integrale” delle Zuffine da Subit, passando in successione per i risalti dello Jauar, Namlen, Cripia, Cavallo, Verčić, sino a Campo di Bonis, da dove siamo rientrati al punto di partenza utilizzando la strada militare. Anche stavolta, sopra Baita Menecon, abbiamo litigato con i rovi per raggiungere la pista che porta ai Prati di Sant’Anna, mentre sullo Jauar non abbiamo avuto eccessivi problemi per trovare l’avvio della traccia, segnalato da una fettuccia e un bollo rosso su un tronco. Da questo punto il sentiero è sempre evidente, e una volta individuato non ci sono problemi a seguirlo sino al Cripia. Dal Cripia si scende brevemente per prati verso la dorsale di sinistra puntando a nord e si continua – per quanto possibile - a seguire l’evanescente traccia sino a portarsi alle pendici sud-ovest del Cavallo, dove questa si estingue definitivamente tra numerosi schianti, non recenti (forse gelicidio 2015?). Si prosegue a occhio districandosi tra gli schianti e la vegetazione e cercando di tenersi in prossimità della cresta sino alla cima, che offre un piccolo belvedere verso Platischis. Alla ricerca della traccia tratteggiata sulla Tabacco (che non abbiamo però trovato) dalla cima abbiamo proseguito scendendo nella boscaglia poco sotto la dorsale sul versante est (schianti estesi anche qui), sino a raggiungere la selletta erbosa che precede di poco la cima del Verčić, immersa nella vegetazione ma ben segnalata da un cippo cilindrico. Abbiamo continuato liberamente nel bosco senza eccessiva fatica in direzione nord fino ad intercettare una larga pista forestale che, con andamento tortuoso, ci ha portati a Campo di Bonis. Da qui siamo rientrati verso Subit tramite la strada militare (piuttosto malconcia) che traversa lungamente le pendici occidentali della catena e ci siamo concessi anche la breve deviazione (circa 45 minuti andata e ritorno su sentiero ben segnalato) per raggiungere il Monte Zisilin con la sua enorme croce. Per tornare all’auto, che avevamo lasciata sulla strada che da Subit porta verso Prossenicco, abbiamo utilizzato la comodissima scorciatoia che scavalca l’insellatura tra Jauar e Nagrad, il cui avvio è segnalato da alcuni scalini a bordo strada e da un vecchio cartello di legno ormai illeggibile. Percorso molto vario e panoramico nella parte alta, che alterna una lunga e piuttosto noiosa percorrenza su strade o piste (allietata solo da spettacolari fioriture di ogni tipo) a tratti su tracce poco o per nulla segnalate e altri del tutto “liberi” nel bosco. Nonostante non presenti difficoltà tecniche particolari o punti delicati (a parte la breve cresta attrezzata del Monte Zisilin), non è per tutti, in quanto richiede una buona autonomia di orientamento e confidenza con terreno “selvatico”. Il Garmin ha misurato 1000 metri di dislivello abbondanti per uno sviluppo di circa 21 km, con tempo di percorrenza tranquillo di 6.45 ore (compresa la deviazione per il Monte Zisilin). Mandi a tutti.
  • 30/12/2019 Uscita di oggi 30/12/19 per un ritorno sulla dorsale delle Zuffine con qualche piccola deviazione rispetto a quanto proposto. Questa volta park nel grande spiazzo che sopra Subit si incontra passando verso il versante di Prossenicco. Pochi mt. di asfalto e ho preso la carrareccia che si stacca a sx seguendola fin dove, sempre a Sx appare il segnale di divieto per motoveicoli. Ho seguito questa buona via fino ad incontrare e percorrere il tratto più a W dei prati di S.Anna. Una decisa svolta a Sx verso NW mi porta poi praticamente pochi mt. sotto la cima del Jauar. Ho traversato a occhio poco più che in piano verso ENE prendendo poi a scendere decisamente e perdendo una 20ina di mt. fino a trovare la traversa verso il Namlen. Da quì come da relazione SN fino al Cripia ove, privo di altra auto essendo solo, son dovuto ritornare alla selletta e poi sulla strada militare che ho dopo poco lasciato per salire a percorrere il piccolo appagante anello dello Zisilin. Rientro sulla strada militare che ho lasciato dopo un primo tratto (scaletta muraria e freccia) per portarmi in breve sulla selletta tra Jauar e Nagrad e da qui ridiscendere sul tratto di carrareccia percorsa all'andata e lungo questa fin nei pressi dell'auto. Bel giretto per questa stagione con fatica contenuta e bei panorami dalla dorsale. Assenza di fango (terreno gelato) e quindi bell'andare. In ambito botanico solo un paio di ellebori che osano far capolino già ora e il bel verde degli agrifogli sullo Zisilin. Sgambatella da fine anno. Mandi e buine fin 2019 e bon prinzipi 2020!
  • 26/11/2019 Zuffine, forse la giornata avrebbe meritato qualcosina di più ma poi alla fine l'inaspettata scoperta di un interessante sentiero per me nuovo, e pure con ottimi scorci panoramici, ha fatto quadrare i conti. Prendendo spunto dal commento di Laura ho anch'io percorso l'anello in senso antiorario, ma all'intersezione con il sentiero dei folletti a quota 841 trovato un invitante cartello riportante la scritta Sentiero panoramico delle Cime; il sentiero è poco più di una traccia ma sempre ben segnalato bianco/rosso, attraversa i boschetti disordinati e sofferenti del monte Nagrad, tocca le quote 934 e 912 ed inaspettatamente conduce ad un pulpito panoramico su Subit, grande croce, vedrò poi che è la croce delle rogazioni posta lungo il Cammino Mariano, il sentiero è a volte scomodo ma mai monotono e termina sulla strada asfaltata al tornante di quota circa 840. Per raggiungere poi il monte Cripia utilizzata erroneamente la vertical scivolosissima traccia che obbliga a mettere in gioco gli equilibri nascosti, fatica comunque ripagata dall'ampio panorama e dal sole; ancor più viscido il sentiero che dal Namlen arriva al Jauar e oramai il bosco si sta riprendendo ciò che era suo.
  • 15/04/2018 Escursione del 14 aprile. Percorso l’anello in sento antiorario lasciando l’auto dopo Subit, all’intersezione della strada con il sentiero dei folletti (cartello). Stavolta – dopo il tratto di traversata sotto il Nagrad - abbiamo voluto provare a raggiungere i prati di Sant’Anna seguendo la traccia tratteggiata in nero sulla Tabacco che parte più o meno dalla quota 835. Il tracciato è ormai invaso da alberelli, arbusti e piccoli schianti, si procede nel bosco ad intuito, cercando di individuare quel che resta del vecchio sentiero e di mantenere la rotta corretta. Il sottobosco è tutta una fioritura … in questo periodo soprattutto anemone dei boschi, polmonaria e colombina. Il resto del percorso ci è ormai familiare, niente da segnalare. Proseguono i lavori di esbosco sul versante del Namlen sopra alla strada militare, il sentiero è un po’ rovinato, attenzione a non imboccare una falsa traccia in corrispondenza del tornante. Breve escursione, rilassante e sempre di soddisfazione, sia per i panorami che per la parte botanica, molto ricca e varia. Mandi a tutti!
  • 14/04/2018 Giornata calda, da maniche corte e testa al vento, mi affascinano sempre i grandi massi muschiati del sentiero dei Folletti, oggi si va senza pensieri e così manco la visita alla baita Menecon. Da dove mi sono infilata devo un po'districarmi per giungere al Namlen ed intanto l'orizzonte si allarga, dal Cripia punto al boscoso Cavallo; trotterello fiduciosa aggirando rovi e liane prima a destra zigzagando fra quella distesa di cumuli gialli, poi cercando di rimanere in cresta, mi tenta anche la discesa verso sinistra, più sgombra, alla fine raggiungo il piccolo slargo della quota 1050 del monte Cavallo e mi rassegno a tornare sui miei passi fino a raggiungere, dal monte Namlen, la sottostante strada militare e da lì arrivare in breve al monte Zisilin. Salita per il sentiero attrezzato, lunga sosta al sole, discesa per la via normale, traballante e poco affidabile passamano fatto di rami tenuti insieme con un po' di ferro, ma son pochi metri. Rientro in tutto relax lungo la via militare, assenza di esseri umani a parte un silente boscaiolo, qualche farfalla gialla ed un picchio.
  • 21/01/2018 Traversata delle Zuffine, con partenza da Subit ed anello Namlen-Cripia-Zisilin-Namlen, per rientrare infine a Subit. Tempo totale di poco inferiore alle cinque ore, comprese brevi soste.Da Subit, si prende il “Sentiero dei folletti”, poi la carrareccia fino alla Baita Menecon (m 893), dove per un breve tratto ci si deve districare tra rovi e rami tagliati prima di intraprendere una mulattiera che esce sui prati. La si abbandona presto per risalire a sx lungo il largo crinale pratoso, assecondandolo in alto a sx lungo un rimboschimento a conifere; poco prima di rientrare nella boscaglia individuare sulla dx una traccia, all’inizio poco evidente, che entra nell’abetaia; alcuni bolli rossi guidano nella prima parte, poi il tracciato si fa più evidente, conducendo alla cima Namlem (antenna). Da qui si scende all’insellatura di quota m 1042, per poi risalire alla cima Cripia (piccolo cippo in cemento). Ridisceso all’insellatura tra il Cripia ed il Namlem, si prende a dx una mulattiera che conduce, attraversando una zona di recente disboscamento, alla strada asfaltata che va risalita a sx per alcune centinaia di metri; fare attenzione all’inizio del sentiero che si stacca sulla dx, inizialmente poco evidente (SV bianco rosso su un paracarro, piccola immagine della Madonna su un abete). Giunto alla Sella Kraj (m 885), faccio il giro del M. Zisilin, risalendo a dx lungo la ripida mulattiera protetta da un pittoresco passamani in legno. Raggiunta la cima del Zisilin la discesa avviene per il tratto attrezzato; ritornati a Sella Kraj ci si riporta sulla strada asfaltata che collega Subit a Taipana. Salendo a dx lungo la strada, in poche decine di metri, si raggiunge un ampio terrazzo panoramico. Sul tornante, a sx salendo, individuare una traccia (all’inizio poco evidente) che risale tra spalloni erbosi e qualche abete; con un piccolo strappo si guadagna nuovamente la sommità del Namlen. Da qui si ripercorre a ritroso lo stesso itinerario della salita, fino a Subit. Buone camminate a tutti. Bepi (Cividale). PS incontrati i soliti due CRETINI con le moto da cross.
  • 18/12/2017 Passeggiata di ieri 17 dicembre su qualche centimetro di neve.Ho trovato il percorso segnato dal passaggio di una moto da cross, quindi impossibile sbagliare, l' unico punto enigmatico è dove lasciare la rotabile e salire verso le cime che è all'altezza di una casetta sulla sx. Il panorama ,complice una giornata eccezionale, è semplicemente straordinario dal gruppo del Cavallo a ovest al Matajur a est con tutto il meglio delle prealpi Friulane davanti agli occhi.Percorso continuato fino a cima Cavallo da dove ,anche se non indicata dalle cartine, scende una pulitissima traccia nel bosco fino alla strada asfaltata (innevata in questo caso)che riporta a Subìt.Visto che avevo ancora qualche ora di luce ho approfittato per rientrare tramite il sentiero delle Agane che allunga il percorso con due/ tre kilometri di passeggiata nel bosco.
  • 06/12/2017 Zuffine innevate finalmente, salite da Subit, neve già sul sentiero dei folletti poi la carrareccia fino alla Baita Menecon, così chiamato l'accogliente ricovero aperto a quota 893, inaugurato nell'agosto 2016, come si evince dalla lettura del diario. Trattasi sicuramente di una costruzione privata, che una persona generosa ha voluto rendere fruibile ai passanti. Per trovare la mulattiera soprastante bisogna salire proprio a monte della porta d'ingresso, un breve tratto tra la vegetazione spoglia ed i rovi recentemente tagliati, non crea problemi (non farsi ingannare da una invitante traccia sulla destra che porta fuori). Il resto è fin troppo facile, visto che la traccia già aperta é solcata addirittura da una moto. Dai prati sommitali del Jauar, ne raggiungiamo anche la vetta vera e propria, proseguendo verso NO nel bosco spoglio. Intrufolandosi dentro gli arbusti si riesce ad avere un primo assaggio delle cimette più a settentrione. La traccia dentro l'abetaia è a colpo sicuro con la pista già battuta, i bolli sui tronchi sono molto ravvicinati, il tratto fino a Namlen con l'antenna è breve ed il panorama che da qui si spalanca dalle Giulie fino al gruppo del Cimon del Cavallo è fantastico! Proviamo a proseguire oltre il Cripia, ma subito rinunciamo perchè oltre la pista non è battuta e la neve entra abbondantemente negli scarponi. Sarebbero servite ghette o ancora meglio ciaspole, non previste.Troppo presto per rientrare, così decidiamo di salire anche sullo Zisilin. Per raggiungere la strada militare, invece di scendere dal Namlen mt 1065 verso occidente, seguiamo la traccia dalla sella mt 1042 (tra il Namlen e il Cripia) pure questa aperta dalla solita moto, che in breve cala sulla strada. Pochi metri verso SO, poi il sentiero leggermente innevato per il Zisilin, preannunciato da paracarri e da bolli CAI sbiaditi. Lo seguiamo verso O tralasciando alcuni bivi segnalati fino ai piedi della vetta, nel versante settentrionale. Qui tocca salire ripidamente, il sentiero pulito ed asciutto è gradonato e protetto da una spartano parapetto, che comunque aiuta la faticosa risalita anche da un punto di vista psicologico. Per fortuna è breve e in men che non si dica raggiungiamo l'insolita croce sormontata da un traliccio. La vista niente male con la nuda vegetazione, permette uno sguardo pure verso oriente alla dorsale dallo Jauar fino al Cavallo. La discesa per la ferrata del versante E mi stuzzica alquanto e non ci penso due volte, anche se so dovrei sforzarmi a rinunciare con le articolazioni che mi ritrovo! I primi metri elementari, ma sì è facile mi dico, appena detto e mi trovo un tratto inclinato su una placca che curva verso destra, brutto a vedersi e neanche tanto facile a farsi, specialmente quando non si riesce a caricare il ginocchio! In queste circostanze penso in fretta e mi butto con movimenti sicuri e mirati, aggrapparsi al cavo risulta indispensabile per non scivolare, anche se si indossa l'imbragatura, cosa che ovviamente non ho!Rientriamo per la strada militare come consigliato nella variante godendoci il tramonto rosso.Percorso decisamente appagante, altamente consigliato con le ciaspole (Zisilin escluso) quando la neve fra poco sarà più abbondante! 5/12/17
  • 16/03/2017 Escursione dell’11 marzo 2017. Solo mezza giornata a disposizione, meteo splendido, si torna sulle Zuffine, che promettono ricche fioriture e bei panorami! Promessa mantenuta in pieno! In particolare i percorsi sopra Subit (sentieri della strega e dei folletti) ci offrono splendidi tappeti di crocus, ma tutti i fiorellini primaverili sono ben rappresentati: bucaneve, campanellini, polmonaria, epatica, elleboro, primule … veramente una meraviglia … per quanto riguarda il percorso, anche stavolta ci è necessario un po’ di “ravanamento” per raggiungere i Prati di Sant’Anna dalla pista forestale, mentre individuiamo subito l’inizio della traccia nell’abetaia che dallo Jauar porta prima sul Namlen e poi sul Cripia (è necessario risalire i prati fino a pochi metri dal punto in cui terminano ed entrare nel bosco a destra) … a parte l’avvio, che è un po’ incerto, poi non si può sbagliare perché il sentiero è sempre evidente e ben segnalato da bolli rossi sui tronchi. Al ritorno, lavori di taglio alberi in corso nel breve tratto che scende alla strada militare ci obbligano ad un po’ di zig-zag. In tutto tre orette piacevolissime, con fatica minima ed assoluto relax! Mandi a tutti!
  • 26/03/2016 We did this hike today (26/03/16). Everything was great, very nice, very easy path, mostly on the road, except for a part near the top. There the path is still clear, but could be a bit slippery because the ground is wet. No snow on the path. Nice view from the top!
  • 19/04/2015 Percorso oggi, un'auto sola e l'intenzione era di arrivare a Campo di Bonis, ritorno sui propri passi fino all'antenna e terminare lungo la strada sottostante. In realtà il crinale del monte Cavallo è devastato dal gelicidio e onde evitarmi guai abbiamo preferito tornare indietro compiendo l'anello. Una bella giornata, amo molto gli ambiente selvatici e poco frequentati.
  • 20/03/2015 18/03/2015-Saliti al Namlen e Cripia, grandi distese di crochi e anemoni presso il casolare all'inizio della salita. Visibili gli schianti del gelicidio dello scorso inverno ottimamente liberati.
  • 06/03/2015 Salito oggi,fedele al detto " provarle tutte " Piaccia o no fanno parte del nostro territorio, vanno guardate con interesse e salite con la stessa passione per monti più nominati. L'eccessiva (forse ) calma con la quale sono salito, mi ha rubato le ore e quindi mi sono fermato al monte cripia per rientrare poi lungo la sottostante strada. Incredibili tappeti di crocus hanno riepito la mia macchina fotografica, la vista delle cime, la mia mente. Percorso da non prendere sottogamba perchè privo di segnali. Carta tabacco e bussola sono stati i miei fedeli compagni.Buona vita a tutti
  • 28/02/2015 Percorso oggi 28/2/2015. Passeggiata poco faticosa e di grande soddisfazione per il bel panorama, specie sul gruppo del Canin, da fare in mezza giornata. Nonostante il percorso non sia segnalato (a parte il primo tratto, che segue i bolli rossi del "Sentiero dei folletti"), grazie alle precise indicazioni di SN e alle relazioni dei precedenti escursionisti, non abbiamo riscontrato grossi problemi di orientamento. Due soli i punti in cui fare attenzione: 1) il raccordo tra la costruzione in cemento con fontana (più che di fontana, trattasi di tubo di gomma)e la mulattiera che porta verso i prati di Sant'Anna: la traccia è tutt'altro che evidente, siamo passati in mezzo alla vegetazione e ai rovi, fortunatamente la mulattiera passa subito sopra ed è impossibile mancarla, ma forse è meglio fare come Loredana nel 2011 e prenderla direttamente dal precedente bivio con le frecce rosse; 2) l'inizio della traccia sullo Jauar nel punto in cui si abbandonano i prati sommitali per entrare nell'abetaia: parte sulla destra, pochi metri sotto il punto in cui il prato si stringe tra il bosco e termina. Da lì in poi la traccia è bella evidente fino alla cima del Cripia. Trovata neve (una ventina di cm) solo nella traversata dallo Jauar alla sella sotto il Cripia e poi dalla sella fino alla strada militare. Tempi (sernza fretta): 1.45 da Subit al Cripia, 1.10 per il ritorno sulla strada militare, totale anello poco meno di 3 ore. Bosco letteralmente foderato di colchici, uno spettacolo. Un consiglio per il parcheggio: poche decine di metri dopo la chiesa di Subit, sulla destra, c'è un piccolo slargo per 5/6 auto. Da lì si prende un sentierino che in salita che passa attraverso le case ed in breve conduce sulla strada militare, dove una tabella indica l'inizio dei sentieri botanici (Folletti, Agane, Streghe). Mandi a tutti.
  • 05/01/2015 Percorso effettuato il 4/01/15. Parcheggiato presso la piazza di Subit e partenza del tracciato di fronte alla chiesa. Siamo arrivati fino alla cima del monte Cripia da dove si godeva uno stupendo panorama sulle cime circostanti anche grazie al bel tempo sereno. Ritorno lungo la strada militare innevata. Trovato neve su quasi tutto il percorso con punte di 20-25 cm nei pressi delle cime. Percorso i 10,5 km in circa 4 h e mezza.
  • 10/02/2013 approfittando della splendida giornata fatto oggi il percorso fino al Monte Cripia e ritorno per la strada militare. Dopo aver letto i commenti e la relazione non nego una certa titubanza, visto la presenza della neve che cancella segno di sentiero. Alternandoci con altri due escursionisti incontrati lungo la strada forestale abbiamo aperto la traccia dal ricovero in poi sulla neve, perdendo il sentiero all'ingresso dell'abetaia sul Jauar. Una volta trovata la giusta direzione abbiamo raggiunto il Namlen e il Cripia. Dalla sella tra le due cime un sentiero scende sulla strada anche questa coperta da circa 30/50 cm di neve, che abbiamo battuto ( senza ciaspe lasciate in auto) praticamente dai prati di S.Anna in poi. Percorso molto bello e panoramico, la visuale sul Canin quando si arriva sul Cripia e magnifica.
  • 27/12/2012 Fatto oggi, approfittando della bellissima giornata. Niente da aggiungere ai commenti precedenti, se non di fare attenzione al tratto fra il Jauar e il Namlen, che è molto scivoloso e se si decide di rientrare per la strada asfaltata, come ho fatto io, fare anche molta attenzione alla discesa dal Namlen, breve ma ripida, perché in qualche punto il terreno è ghiacciato e si rischia di fare un bel ruzzolone. Panorama dalla cima del Cripia a 360°, semplicemente fantastico. Mauro.
  • 06/01/2012 Fatto 04/01/2012Seguire delle indicazioni su sentieri non segnati è sempre un’impresa e non è facile interpretare le descrizioni. Raggiunta l’isolata abitazione, c’è il primo problema di orientamento, non è così evidente come proseguire; saliti dritti tra rami tagliati e spezzati si interseca una larga pista che proviene dalla sn che va seguita puntando in alto (tralasciando la prosecuzione a dx) fino ad uscire dalla rada boscaglia e proseguire lungo il largo crinale. Raggiunti i prati sommitali, si deve prima piegare a sinistra e solo più avanti individuare la traccia, inizialmente molto debole, che attraversa l’abetaia; il resto è semplice, fino al Namlem ed il Cripia. Per il rientro, non volendo fare la strada asfaltata, ho preferito fare a ritroso lo stesso percorso. Il cielo coperto e le dense foschie mi hanno impedito di vedere il panorama descritto. Sarà per una prossima volta. Buone camminate; Giuseppe
  • 26/12/2011 Non potevo farmi mancare la camminata post panettone, scelgo un percorso breve perchè temo di arrancare su per monti.Come al solito è ancora buio quando parto, l'aria è frizzante ed il cielo stellato. A Forame i comignoli fumano, il termometro indica -6°, confido molto nell'inversione termica; risalgo la tortuosa strada (ma quanti sono i tornanti?) che lambisce i numerosi borghi anche con assonanza veneta come Bombardier, Cancellier. A borgo Pecol una volpacchiotta attraversa veloce, il cielo si fa chiaro e la temperatura sale: -1°. A Subit oltrepasso la chiesa e risalgo la vecchia stradamilitare fino all'inizio del sentiero della strega dove parcheggio; decisione maturata dal fatto che farò un anello fino al monte Cripia per poi riscendere da questa vecchia strada militare. Inizio dal sentiero della strega lungo il quale paletti dodascalici illustrano le peculiarità delle piante tossiche in luogo, il sentiero è silenziosissimo, segnato in blu; più tardi mi innesco con il sentiero rosso dei folletti sul cui tracciato trovano spazio le piante medicinali. Cammino tranquilla, i miei occhi si fissano su una grande impronta di circa 20 cm. di lunghezza e 15 cm. di larghezza; panico, orso???..Ma il bosco non è allarmato,odo cinguettare; riprendo a camminare e arrivo alla pista forestale, proseguo fino alla sbarra, la oltrepasso e continuo fino a trovare alla mia sinistra delle frecce rosse che indicano una larga mulattiera (qualche rado bollo rosso), non salgo dal ricovero in cemento (oggi fontana ghiacciata). La pista è evidente, quando esco sui prati di S.Anna trovo qualche bollo rosso sui sassi a sinistra. La vista adesso si apre sulla pianura, il gruppo del Cavallo è illuminato dal sole, il mare è velato. Proseguo fino al monte Jaur, il colore dei prati è giallo, giallo mitigato dal verde delle conifere, continuo con un occhio alle indicazioni dell'amico Ruan, ecco l'antenna del Namlen e qui il panorama sulla dorsale dei Musi e del Canin è davvero unico. Il cielo adesso perde il suo smalto, il sole fa cucù da dietro le nubi, si muove giusto un refolo di vento, mi giungono rumori di spari ed abbaiare di segugi. Dal monte Cripia scendo fino a raggiungere la sottostante strada asfaltata, infrequentata, ritorno tranquillo, riesco a scorgere la grande croce del monte Zisilin (meta mancata lo scorso anno). Continuo lungo la strada e per arrotondare la giornata compio anche il giro giallo del sentiero delle agane sul cui tracciato crescono alcune piante alimentari e chiudo l'anello ritrovamdpmi esattamente al punto di partenza. Percorso interessante e panoramico, ritemprante.Loredana
  • 17/11/2011 Fatta il 13/11/11, gita molto bella che però richiede una buona conoscenza dell'orientamento e della ricerca delle tracce perchè una volta raggiunta la cima del monte Jauar non è affato semplice capire dove proseguire. All'interno del bosco di conifere è facile perdersi e si finisce sulla cresta invece di scendere a destra. Più su dopo essere arrivati sul monta Cripia bisogna ritornare indietro e prendere un sentiero a dx prima di risalire sul monte Namlem (dove c'è una antenna). Comunque merita farla soprattutto in autunno perchè la natura e meravigliosa e i panorami davvero unici. Buone gite a tutti. Alberto Ruan
  • 06/03/2010 Sentiero di altro tipo: Anello delle Zuffine da Subit. Dalla vetta del monte Jauar al monte Namlen. E' molto difficile trovare la traccia che porta dal monte Jauar al monte Namlen. robcrac@libero.it
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