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    Salina - Fossa delle Felci
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lunedì 2 maggio 2022

Salina - Fossa delle Felci

Oggi si parte da Lipari alla volta di Salina. L'isola dispone di due porti: arriveremo a Rinella e ripartiremo dal porto di Santa Marina di Salina per compiere la traversata del monte Fossa delle Felci, la quota maggiore delle isole Eolie. Dal piccolo abitato di Rinella con la sua spiaggetta di ciottoli abbiamo viaggiato con un mezzo fino a Leni, uno dei tre Comuni dell'isola oltre a Malfa e Santa Marina. Il piccolo paese si trova nella valle compresa tra il monte dei Porri e Fossa delle Felci, i due antichi vulcani "gemelli". L'itinerario prende avvio dal Santuario della Madonna del Terzito, in frazione Valdichiesa. Il Santuario è color crema e mostra due campanili. L'edificio attuale risale al 1600 e venne edificato sui resti di un piccolo edificio molto precedente. Guardando la facciata esterna, ci incamminiamo sulla sterrata che sale sul fianco sinistro dell'edificio. La pista porta fino alla quota massima del monte Fossa delle Felci e gli isolani raccontano sia un percorso più panoramico e meno pendente rispetto al sentiero. Noi otpiamo invece per quest'ultimo, imboccandolo appena dopo iniziata la sterrata, sulla destra (no indicazioni). Il versante è esposto a ovest e al mattino è completamente e meravigliosamente all'ombra. Si sale quindi freschi e spediti, all'interno della boscaglia. Il sentiero sale con buona pendenza intercalato da gradinature, meno ripide di quelle di Alicudi. Alternando tornantini gradinati e qualche piccolo traverso, si arriva ad una macchia di alti eucalipti. La frescura del mattino ci dà la carica mentre proseguiamo velocemente verso la cima. Alcuni scorci panoramici aperti tra le eriche arboree ci fanno vedere Leni e la costa dell'isola.
01-Il monte dei Porri01-Il monte dei Porri
Il ripido sentiero si immette più sopra nella pista sterrata: all'innesto la cartellonistica indica quanto fatto finora come "sent 12 percorso impegnativo". La pista imboccata a destra ci porta al ricovero rifugio Comandante, poco sotto la sede stradale. E' un edificio in cemento, con un piccolo locale attiguo per deposito legni, chiuso anch'esso. Lungo la strada invece, alla stessa altezza del rifugio, si trova un ricovero con tettoia , tavolo con panca e barbecue. AI bivio entrambe le direzione portano in cima, optiamo per proseguire a destra nel bosco, lungo la sterrata molto ben battuta. Da destra arriva il sentiero da Leni, e prosegue sulla sinistra per salire al rif. Monte Rivi. Noi si continua sulla pista (a cui arriva il sentiero da Lingua). Dopo il tornante la lasciamo per il sentiero di destra (cartello in legno: sentiero impegnativo 11 per Fossa delle Felci). Questo sale in diagonale portandosi progressivamente sul fianco esposto sul mare. Qui inizia anche l'aggiramento dell'antico cono vulcanico che termina per ora ad una schiarita invasa da felci. Proseguiamo lungo un percorso inerbito in mezzo a estesi campi di felci lasciando a destra il sent. 2 per Lingua. Subito dopo, presso una costruzione circolare di pietra, si trova un belvedere con panchina, protetto da staccionata. Ci troviamo esattamente sopra Lingua e lo stagno, rivolti in direzione di Lipari.
02-Il bosco che anticipa la vetta della Fossa delle Felci02-Il bosco che anticipa la vetta della Fossa delle Felci
In lieve salita, la pista completa l'aggiramento sul bordo dell'antico cratere, ora ricoperto da un rigoglioso bosco. Una breve deviazione a destra ci porta al rifugio Fossa delle Felci, una piccola costruzione a cubo diversa dai nostri rifugi alpini, aperta, piastrellata, arredata con tavolo, panche e un caminetto. Le pareti intonacate sono ricoperte da scritte e firme. All'esterno una tettoia. Presso il rifugio c'è un importante crocevia di sentieri che salgono dai vari paesi. Ormai siamo vicinissimi alla cima, contrassegnata da ometto di pietre (m 962, antenne, pannelli fotovoltaici).
03-Il cippo di vetta di Fossa delle Felci03-Il cippo di vetta di Fossa delle Felci
Fossa delle Felci è la quota maggiore delle Eolie. Direi che abbiamo ben capito l'origine del nome. Oggi è frequentata da diversi escursionisti in arrivo e partenza, soprattutto francesi. Con loro arrivano però anche le nubi che ci tolgono una parte della visibilità, un vero peccato.
La discesa inizia lungo la pista, accorciabile tramite un sentiero ripido (in mezzo a felci anch'esso) che si ricongiunge più in basso. Si continua su sentiero fino a un crocevia dove scendiamo ancora in direzione rifugio Rivi. Su bella pista inerbita e all'ombra del bosco scendiamo all'ulteriore quadrivio (Santa Marina, Malfa e rifugio Rivi). Noi teniamo la direzione per Santa Marina sulla destra, ma senza farci mancare la breve visita al rifugio, una costruzione più interessante delle precedenti, immersa nel bosco di pini e di eriche arboree. E'in pietra, con portico esterno ad angolo con tre archi, e tetto squadrato. Delle due stanze una è aperta e dispone di caminetto. In prossimità all'esterno è disponibile una tettoia con panche e tavolo. Sulla comoda pendenza della pista sfioriamo una capanna dal muretto circolare in pietra, e copertura a cono, con l'interno occupato da panche e focolare.
04-Boschetto in prossimità della vetta04-Boschetto in prossimità della vetta
05-Le felci che danno il nome al monte05-Le felci che danno il nome al monte
06-Affioramenti colorati sul versante orientale di Salina06-Affioramenti colorati sul versante orientale di Salina
Arriviamo così anche al rifugio Serro Capo, simile ai precedenti. Stanza unica, piastrellato, caminetto ad angolo e tavolo. All'esterno sotto la tettoia panche e tavolo. Presa la diramazione del percorso per Santa Marina di Salina, si comincia a scendere in maniera molto decisa. Il percorso è molto ben sistemato con staccionate e gradinatura che continua mitigando in parte la ripidezza del versante tutto verde di vegetazione. A poco a poco usciamo dal bosco e ci troviamo nella macchia a prevalenza di eriche e cisti. Incontriamo finalmente la deviazione a destra per la prima grotta del Saraceno, situata a pochi metri di distanza. Nei tempi antichi le isole venivano attaccate dai pirati e queste cavità ben nascoste servivano da riparo alla popolazione locale. Il tracciato per il secondo sito delle grotte è invece molto più articolato e richiede una ripida discesa e la successiva faticosa risalita, ma ne vale la pena. Mentre dall'altra parte del vallone il versante mostra fasce rocciose stratificate e colorate, le cavità nella roccia sono molto interessanti e collegate tra di loro in un groviglio di fori passanti.
07-Grotte dei Saraceni07-Grotte dei Saraceni
Tornati sul percorso principale, la discesa prosegue ancora gradinata e man mano si appiana un po' fino a raggiungere le prime case. Teniamo la direzione del lungomare e raggiungiamo il molo di Santa Marina di Salina con un occhio all'orario di partenza dell'aliscafo per Lipari.
08-Il mare presso il porto di Santa Marina di Salina08-Il mare presso il porto di Santa Marina di Salina
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