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    Anello del monte San Lorenzo da Raschiacco
    Prealpi Giulie
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    Anello del monte San Lorenzo da Raschiacco
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    Anello del monte San Lorenzo da Raschiacco
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    Anello del monte San Lorenzo da Raschiacco
    Prealpi Giulie
SentieriNatura
I percorsi di SentieriNatura

Anello del monte San Lorenzo da Raschiacco

Avvicinamento

Punto di partenza della escursione è la frazione di Raschiacco che si trova addossata alle prime quote delle Prealpi Giulie, tra Faedis e Campeglio. In prossimità dell'inizio del sentiero non ci sono molti spazi per parcheggiare quindi è meglio lasciare l'auto all'incrocio principale, dove inizia via Canalutto (m 171).

Descrizione

Risaliamo via Canalutto fin dove questa piega verso destra. Qui la lasciamo per imboccare a sinistra la sterrata che dopo pochi metri si esaurisce presso una casa. Il sentiero ha inizio sulla destra, poco prima della casa. Non ci sono indicazioni, ma la presenza del cancelletto di una recinzione ci conferma che siamo sulla via giusta. Senza ulteriori segni o marcature sul terreno, si risale il piccolo prato fino a raggiungerne il margine superiore dove si trova il cancelletto di uscita. Da qui troviamo un sentiero contrassegnato da sbiaditi bolli gialli ed evidentemente poco frequentato. Con qualche svolta tra i primi crochi, si arriva sulla costa principale occupata da un rado boschetto di roverelle. Il sentiero ora più evidente, riguadagna il filo principale della dorsale, arrivando in corrispondenza di una piccola apertura con vista su Raschiacco. Proseguendo si arriva sulla prima quota, il monte Corda (m 430), coperta dal bosco. Il tratto successivo, tra piante di castagno e acero di monte, ci porta con pendenza attenuata a sfiorare il Colle Forchiai (m 485) dove spunta anche qualche erica. Da qui il sentiero si impenna nuovamente raggungendo i primi terrazzamenti con muretti a secco che anticipano di poco l'arrivo alle case di Costalunga (m 593).
Dopo una breve visita al panoramico ripiano della chiesetta, si riprende il cammino lungo la rotabile che raggiunge il minuscolo borgo. Al successivo bivio ci si tiene a destra camminando sull'asfalto ancora per circa 400 metri. Al bivio per il cimitero, si scende sulla destra imboccando poi il sentiero più alto che poco dopo si trasforma in larga mulattiera inerbita (il sentiero più in basso conduce in pochi minuti al Pissebec, luogo meritevole di una visita). Assecondato un largo impluvio, si interseca la strada di Valle portandosi infine al centro del piccolo abitato (m 710). Per la prosecuzione ci si dirige a monte della Chiesa (Via Pocivala) cercando gli sbiaditi segnavia che portano ad una stradina asfaltata che si trasforma in pista sconnessa. Tra vecchi terrazzamenti e filari di abeti il tratturo esce in una ampia spianata prativa e confluisce nella strada asfaltata che taglia le pendici del monte San Lorenzo (m 775). Da qui ha inizio la parte conclusiva della salita che ora si svolge su un buon sentiero. Con una unica e larga ansa, lasciato a destra il sentiero che scende sul versante nord (intaglio panoramicoe e panchina), si arriva in breve alla cima del monte San Lorenzo (m 913, croce). La quota più elevata è stata liberata dalla vegetazione e ora la vista può spaziare quasi in tutte le direzioni.
Tornati alla Chiesa di Valle, ci incamminiamo verso sud cercando le segnalazioni gialle che escono dalle ultime case del paese (cartello Nel Ban). Imboccato il sentiero, si prosegue in gradevole discesa, incontrando anche ciò che resta del mitologico Lintver. Oltre la vecchia installazione, le segnalazioni ci portano sulla poco evidente quota del monte Piccat (m 620, panche e tavolo), e quindi sulla strada asfaltata. Pochi metri dopo (ancona), presso il cartello illustrativo sulla gastaldia di Soffumbergo, lasciamo la strada per imboccare il sentiero che si rituffa a destra nel bosco (indicazioni per San Rocco e Raschiacco). Seguendo ora con attenzione le indicazioni, ci si destreggia in un dedalo di piste e sentieri che terminano solo presso il borgo di San Rocco (m 304). Prima di imboccare la strada asfaltata che scende verso Raschiacco possiamo raggiungere il colle con la chiesa di San Rocco e i resti del castello di Soffumbergo (m 290). Tornati sui nostri passi, scendiamo lungo via Castellana fino al bivio a destra (segni gialli) con il sentiero che ci riporterà al punto di partenza.
Escursione
Mese consigliato
Febbraio
Carta Tabacco
026
Dislivello
800
Lunghezza Km
12,9
Altitudine min
171
Altitudine max
913
Tempi
Dati aggiornati al
2019
I vostri commenti
  • 27/02/2021 Oggi faceva fin troppo caldo per questo percorso. L’anello proposto è facilmente percorribile, e decorato di un infinità di crocchi parecchie primule, e un tappetino di margherite che segnano l’ingresso a Costalunga. Il paese è un piccolo gioiellino, con fontana funzionante.Abbiamo saltato la deviazione a Pissebec, non capendo cosa sia.Giunti a Valle abbiamo cercato di seguire la traccia gps, ma questa porta ad una proprietà privata che ha bloccato con una staccionata il sentiero. Segnaliamo che nella piazza della chiesa non ci sono indicazioni per soluzioni alternative. Abbiamo, quindi, ripiegato su una traccia di openstreetmap che tagliava per i campi, probabilmente passando su alcune aree private.Dalla cima splendido panorama non solo sulla pianura e il mare, ma soprattutto per le alpi slovene ancora innevate.Siamo ritornati a Valle trovando finalmente le indicazioni del Cai che dicono di seguire la strada asfaltata. Dalla chiesa non seguite i bollini gialli ma la segnaletica del Cai.Il Lintver ci ha accolti mostrandoci la lingua. Durante la discesa abbiamo avuto l’avventura di incontrare alcuni motociclisti che risalivano il sentiero!!!. Per fortuna si sono fermati e hanno spento il motore per farci passare.La restante discesa è ben segnalata.
  • 21/02/2021 Escursione del 20/02/2021. Tutto il percorso è in buone condizioni e liberato dai rovi; ieri il terreno risultava asciutto e non ghiacciato, quindi percorreribile in tutta tranquillità. Solo il tratto da Valle all’ancona dedicata alla Madonna è fortemente compromesso dal passaggio (PROIBITO) delle moto. Tralasciata la salita al M.te S. Lorenzo, non ho invece trascurato la discesa dal cimitero al rio Pissebec, percorrendone a fianco un breve tratto fin dove inizia la cascata (per gli escursionisti più esperti c’è la possibilità di continuare ed arrivare alla base della cascata). Risalito a Valle, in piazza cercare in un angolo un tabellone (seminascosto) con cartina Tabacco e scritta “Nel Ban”, poi basta seguire i segnavia gialli e bianco-rosso prestando attenzione alle tabelle nei diversi bivi. Lungo la discesa, uno dei tanti pannelli esplicativi indica ciò che resta del mitologico Lintver(t). I ruderi del castello di Soffumbergo sono abbandonati a sé stessi e sommersi dai rovi. Escursione che merita fatta in questa stagione. Buone camminate a tutti. Bepi (Cividale).
  • 19/02/2021 Secondo giro sul Monte San Lorenzo della settimana! Questa volta si parte da Raschiacco, lasciando l'auto davanti all'osteria. Inequivocabile l'inizio del sentiero: segnavia bianco rossi ci dirigono verso il primo cancelletto (anch'esso dotato di segnavia); si passa quindi nel prato, dove troviamo altri segnavia sugli alberi che ci indicano la direzione. Chiudiamo il secondo cancello, e ci troviamo sulla parte più piacevole dell'itinerario: il sentiero che arriva da qui a Costalunga è ben tenuto e sgombro; i numerosi i bolli gialli (tutt'altro che sbiaditi) servono più che altro di "conforto", in quanto è impossibile perdere la traccia. Le foglie secche di quercia creano un tappeto morbido sul sentiero, ed è proprio una gioia calpestarlo. Costalunga è un gioiellino e vale la pena di essere ammirato. Poi ci si dirige verso il cimitero, prima di Valle... qui rinuncio a capire cosa sia Pissebec (un paese? un gruppo di stavoli? Comunque sulla cartina non lo trovo...) e mi dirigo dritto verso Valle sul piacevole sentiero. Arrivati a Valle, memore dell'anello di Prestento, non tento neppure la strada per via Pocivalle, e alla chiesa giro direttamente a sinistra, portandomi sulla strada che porta a Pedrosa, come indicato anche dal sito del CAI. La parte di sentiero 765 che taglia direttamente verso i prati della chiesa infatti è dichiarata inagibile, a causa di una chiusura di un terreno privato. La strada però è lunga e noiosa, e a poco giova un sentierino (non segnato) che parte dalla casetta in cemento della Cafc: ci porta sui prati, e da lì bisogna procedere a sinistra su una vaga traccia nell'erba, per poi salire a sinistra quando si interseca la prossima evidente traccia. Ma non si accorcia il percorso, anzi... Sul Monte San Lorenzo non si vede un becco...! E torno subito giù verso Valle, questa volta usando diligentemente la strada asfaltata (dove passa il 765, come da indicazioni). Piacevole il ritorno sul sentiero nel Ban, dove però non sono riuscito ad avvistare il Lintver :) Attraverso gli ulivi si arriva al colle di San Rocco, con chiesetta e resti del castello (non visitabili, però), e poi il ritorno è semplice. N.B. La modifica del sentiero 765 è così recente che non è riportata neppure sulle cartine Tabacco più aggiornate
  • 17/10/2020 8 ottobre 2020. Passeggiata pomeridiana post-lavorativa, cercando di sfruttare al massimo le ormai poche ore di luce rimaste. A Raschiacco non c’è molta comodità di parcheggio e lasciamo l’auto davanti all’osteria. L’avvio del sentiero tra le ultime case del paese è ben individuabile, il primo pezzo tra i due cancelletti (trovati entrambi aperti) sale ripido in un frutteto. All’uscita del secondo cancelletto, inizia subito un tratturo molto umido e fangoso tra i rovi con fondo ulteriormente impastato e rovinato da zoccolate di mucche. Procedere è molto fastidioso, ma per fortuna le condizioni migliorano una volta entrati nel bosco. Più su, a pascolare nella magra boscaglia, troviamo anche le tre bovine responsabili del misfatto. Il sentiero prosegue piuttosto trascurato ma sempre ben visibile, in ripida salita e con qualche tratto di erba secca ma ancora alta (per fortuna le frequenti ispezioni anti-zecche danno tutte esito negativo), poi la pendenza si attenua e il bosco si fa più fitto, stile jungla. Di nuovo ripido e tra i rovi l’ultimo pezzo di salita sotto Costalunga, ci attardiamo a raccogliere qualche castagna. Molto carino il borgo di Costalunga, con alcune belle ristrutturazioni e il belvedere sulla pianura; ci fermiamo a sgranocchiare qualcosa nella piazzola e, visto che la salita ci ha preso più tempo del previsto e che il tramonto si avvicina, decidiamo di non proseguire l’anello verso Valle, ma di optare per il piano B, che prevede la discesa a Canal di Grivò tramite la strada asfaltata, il rientro a Faedis e quindi una leggera risalita con scollinamento per riportarci a Raschiacco. Quindi discesa tranquilla e senza pensieri, ma lunga e un po’ noiosa. Ritorno all’auto prima del calar delle tenebre dopo 3 ore abbondanti di marcia, con Garmin che ha misurato 12 km e 500 metri di dislivello. Mandi mandi!
  • 13/10/2020 Inauguro questo spazio, insolito percorso fra natura, storia e leggende. Il periodo invernale, quando la natura è in letargo, è sicuramente il più adatto per camminare lungo questi sentieri dove attualmente i litigi con i rovi e l'erba sono inevitabili. Il cancelletto, oltre il quale è ben visibile un segnavia sull'albero, è ben incatenato e tutto attorno recinzioni e cartelli indicanti che si tratta di proprietà privata, con qualche contorsione ho trovato il modo di passare (ma forse più a monte potrebbe esserci una variante “legale” del tracciato). Fino a Costalunga il sentiero, pur essendo sempre evidente, sembra essere scarsamente frequentato, Costalunga piccolo borgo sempre grazioso e ben curato; a Valle l'originario sentiero 765 è stato modifcato in quanto attraversava una proprietà privata (cancello ma resiste il piccolo cartello in legno indicante il Monte S.Lorenzo), la bella radura sopra Valle è off limits, bisogna salire lungo la strada fino al'imbocco del sentiero che conduce alla nostra meta (lì presente cartello Cai di inagibilità). Alla croce buona visibilità, breve sosta alla panchina e rientro per strada a Valle, girovagato cercando le frecce gialle ma poi non ci sono più dubbi; un paio di alberi da scavalcare o aggirare senza difficoltà, ai bivi i cartelli sono presenti, interessanti anche i pannelli esplicativi incontrati, raccontano di luoghi con tradizioni antichissime. Molto bello il tratto in cui la mulattiera attraversa le coltivazioni di ulivi del frantoio di Campeglio, le olive non sembrano in buona salute.
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  • Lintvert di Valle
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    21/02/2021 Inizio cacascata del Pissebec
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