Avvicinamento
Dalla strada fra Enemonzo e Ampezzo, poco dopo il ponte sul Lumiei, imboccare a sinistra la direzione per la forca di Priuso, valicarla, divallare verso Caprizzi e superare il borgo. Prima del ponte sul Tagliamento, imboccare la pista sterrata che si stacca sulla destra, percorribile fino allo spiazzo dove si può parcheggiare (m 516, divieto di transito).
Descrizione
L'escursione ha inizio lungo la pista che, con un paio di svolte, si alza subito dal letto del Tagliamento, raggiungendo un panoramico traverso dove fioriscono il
citiso rosso e la
globularia piccola. Oltrepassata l'ansa in corrispondenza di un profondo canalone, fare attenzione all'incontro con il bivio principale dell'escursione. I segni del Cammino delle Pievi ci guidano a scendere a sinistra, lasciando la pista che utilizzeremo per il rientro. Dopo un tratto di bosco, si arriva nuovamente a toccare le ghiaie del Tagliamento in corrispondenza della confluenza del rio Molino. Qui si lascia la variante bassa del Cammino delle Pievi per iniziare la salita sulle pendici del
monte Corno tramite una recente pista di esbosco. Si sale ora lungo questa incontrando solo modeste aperture affacciate sulle pendici boscate soprastanti. La pista entra infine in una fascia di bosco sconvolta dagli eventi del 2018 arrivando alla radura che ospita il primo dei tanti stavoli che visiteremo. Si tratta delle Case Cividin (m 723), composte da una grande stalla e da una casa al cui interno ancora si trovano gli arredi di un tempo. Qui termina anche la pista (una traccia arriva fino ad una vasca con fontana poco distante) e per la prosecuzione dovremo fare affidamento sui pochi segni di passaggio o sul tracciato della relazione. Rispetto alla direzione di arrivo ci si tiene a destra per risalire un bosco disordinato (da qui in poi qualche segno bianco sui tronchi). Si giunge così alle Case Chiassan (m 772), due grandi costruzioni ridotte a ruderi e circondate da schianti. La traccia continua più a monte, sempre nel bosco, arrivando alle vicine Case Vanton, anch'esse diroccate e invase dalla vegetazione. Proseguendo la sua diagonale verso occidente il sentiero, ora più marcato, asseconda uno stretto impluvio. Dove la boscaglia si dirada ricompaiono piccoli lembi di prateria, punteggiati dalla
genziana di Clusius e dallo
cneoro. Qui si noteranno anche le tracce che a destra conducono allo stavolo Paneon (m 859) che si trova poco sopra. Noi invece proseguiamo diritti, quasi in falsopiano, passando sopra un ultimo profondo solco che anticipa di poco l'incontro con gli stavoli Peli (m 835): si tratta di tre grandi edifici senza tetto più una baita di recente costruzione. Qui hanno termine anche i problemi di orientamento poiché ci si innesta a destra sulla pista di servizio che ci porterà verso i successivi insediamenti. Tralasciato un bivio a sinistra, ha inizio una lunga diagonale assolata a cui fanno seguito alcune svolte molto panoramiche. Lembi di bosco si alternano a tratti più aridi caratterizzati dalla presenza del
pero corvino. Dopo oltre un paio di km di pista, arriviamo nei pressi dello stavolo Claupa di Sotto (m 1118) i cui resti si intravedono più sopra a destra, immersi nella abetaia. Ancora un paio di strette svolte e la pista raggiunge il punto più elevato in corrispondenza dello stavolo Claupa di Sopra (m 1179), ormai crollato. Qui possiamo abbandonare la pista che si sposta sul lato settentrionale della dorsale per seguire la ampia mulattiera che entra a destra nella pineta. In breve ci si porta sul ciglio del versante affacciato sul Tagliamento percorrendo una gradevole e panoramica diagonale in lieve discesa tra
faggi isolati e grandi
pini silvestri. Poco sotto ci si innesta nuovamente sulla sterrata principale e con essa si arriva al bivio presso la cappelletta a quota 1117. Lasciata a sinistra la direzione che scende a Cima Corso, si imbocca il ramo di destra calando lungo la costa che separa il vallone del rio Molino da quello del rio di Donna. Su questa dorsale erano stati edificati altri stavoli che ora incontreremo in rapida sequenza. Col di Sopra (m 1115) e Col di Sotto (m 995) si trovano presso la pista e sono facilmente visibili, più nascoste invece le case Forchia (m 972) che si intravedono cercando nel bosco sopra la pista. Attenzione ora a imboccare la deviazione a destra, poco prima della casera Faeit (m 904) entrando nella bella
faggeta in località Cercenas. Presso i tornanti più in basso potremo cercare di individuare anche i ruderi di Galant (m 804) e Ieur (m 745) poi l'incontro con il bivio del Cammino delle Pievi ci segnala che la fine del lungo anello è ormai vicina.